Coco Chanel. Una donna del nostro tempo di Annarita Briganti

    Coco Chanel. Una donna del nostro tempo di Annarita Briganti

    Il nuovo libro di Annarita Briganti ridà vita a Mademoiselle Coco, protagonista di una room di Andrea Concas su ClubHouse e una lettura all’insegna dell’Arte davvero inedita e tutta da scoprire con Roberto Concas

    Gabrielle “Coco” Chanel è stata donna creativa e all’avanguardia, in grado di cambiare – attraverso le sue creazioni e la sua caparbietà – il concetto di femminilità e di essere ispirazione per le future generazioni.

    La vita di Coco – orfana di madre e abbandonata dal padre – è stata alimentata dalla sete di conoscenza, di cultura, di vivere il suo tempo nella strepitosa Parigi d’oro degli Anni XX, di rivalsa contro le avversità della sua vita sempre  fortemente e inevitabilmente influenzata dal panorama artistico con cui condivideva lo spirito rivoluzionario degli artisti dell’epoca.

    Chanel viene raccontata, con una inedita quanto sincera visione, da Annarita Briganti – giornalista culturale di Repubblica e scrittrice alla sua quinta pubblicazione – nel suo ultimo libro Coco Chanel, una donna del nostro tempo edito da Cairo Editore.

    Una vicenda tutta da riscoprire quella della grande Coco, che grazie al vorticoso e coinvolgente saggio della Briganti, ci riporta indietro nel tempo per una storia che ha tutto il sapore della contemporaneità

    Attraverso le sue amicizie con gli artisti e l’esposizione ai movimenti culturali dell’epoca, l’arte, la letteratura, la filosofia, il teatro, la musica, il cinema sono diventate parte della sua vita quotidiana e ispirazione per le sue creazioni.

    Nel 1929 Gabrielle Chanel conosce Salvador Dalì con cui instaura un rapporto affettivo e di influenze artistiche reciproche: Dalì, infatti, le chiede di collaborare ai decori di “Baccanale” per poi regalare a Mademoiselle un quadro, una spiga dorata su uno sfondo nero, che Coco amerà sempre.

    Libertà, curiosità, sfida dei codici, costruzione e la decostruzione: Coco applica questi concetti ai suoi capi, come alla sua vita.

    Martedì 16 marzo 2021 nel consueto appuntamento di Andrea Concas su ClubHouse – il social che parla d’Arte – per il palinsesto Arte&Cultura di ClubItalia la scrittrice Annarita Briganti, insieme ai molti partecipanti ha risposto alle domande, ricevendo un omaggio alla scrittura da parte di Roberto Concas, Storico dell’Arte e Semiologo, del quale si riporta la trascrizione, quasi fedele, dell’intervento:  

    ROBERTO CONCAS: Annarita mi perdonerai, ma non vorrei celebrare Coco Chanel, né dire niente sul libro, ma solo dire: comprate il libro, non vi pentirete.

    Vorrei invece celebrare te, Annarita, come scrittrice!!

    Lo faccio come uno che ha appena letto il tuo libro, percorrendo 300 km stando seduto, contrario al senso di marcia, dietro al sellino di una moto, una 883!

    Mi sento uno “Scapigliato”!

    Ho letto il tuo libro, e devo farti subito un appunto, immediato!!

    Abbi pazienza, ma non sarà solo gloria!!

    (Mormorio)

    E si, è un appunto editoriale, perché, tra un capitolo e l’altro, nel libro, avete lasciato una sola pagina bianca!!

    Una e mezza al massimo!!!

    Troppo poco per riprendere fiato!

    Davvero troppo poco, devi capire che, tra un capitolo e l’altro, bisogna anche “respirare”!!

    Intanto voglio dire che il tuo saggio, va letto comunque tutto d’un fiato, e solo dopo, in un secondo momento, va capito, interpretato, meditato e persino studiato!

    Poi se mi è consentito?

    Vorrei commentare il tuo libro in una sorta di codice binario, non proprio con la sequenza di 01-01,

    ma, in un parallelo tra come Scrivi e l’Arte!

    Per questo!

    Mi piacerebbe dire che il tuo libro è un po’ “Dadaista”, ma non basta, seppure nel primo capitolo “da sola”, usi ben 12 volte il pronome dimostrativo “Colei”, “Colei che”, certamente per rimarcare il ruolo forte di “Lei” Coco Chanel, ma anche per spezzare, subito e con forza, una condizione di racconto che poteva sembrare lineare!!

    Se credi questa può essere anche una prima domanda??

    ANNARITA BRIGANTI: No, no, vai avanti. Mi piace molto la critica!!

    ROBERTO CONCAS: Però la tua scrittura è anche “Cubista”, per come hai fatto uso della quarta dimensione “spazio-tempo” parlando di te, improvvisamente, in prima persona, e con un’altra prospettiva!

    Incredibile come ci riesci così bene!!

    Potrei dirti ancora che il tuo saggio è certamente “Impressionista” per come tracci i diversi profili dei molti personaggi citati, dagli uomini di Gabrielle Chanel, a Winston Churchill e Marilyn!

    Potrei dirti che la tua scrittura è “Surrealista” perché, a tratti, e sempre all’improvviso, ci ritroviamo in uno spazio che può essere solamente definito: “Surreale”!

    Potrei dirti ancora che percorri il “chiaro scuro del Realismo”, quando parli della Seconda guerra Mondiale e di Lei, Coco Chanel, invischiata per amore, “materno”, come affermi, in una brutta storia!!

    Potrei dirti che la tua scrittura è “naturalmente Futurista”, perché passi, senza soluzione di continuità, da un treno, ad un aereo sino alle premure di un “meccanico”, di “Colei” che è stata una grande!!

    Infine, potrei dirti ancora, spostandoci nella Grande Mela, che “E’ Nata una Stella”, si della scrittura; e sei tu Annarita!!!!

    Brava!

    Complimenti!!

    Posso rimettermi dritto sulla moto?

    ANNARITA BRIGANTI: NO!! Stai così!!

    ROBERTO CONCAS: Grazie!! 

    Photo Credits: P.Horst Getty Images

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