Van Gogh: negata l’autentica di un’opera

    Van Gogh: negata l’autentica di un’opera  

    Lo scorso 7 settembre il proprietario del dipinto Auvers, 1890, il collezionista americano Stuart Pivar ha fatto causa per 300 milioni di dollari alla Corte Suprema di New York nei confronti del Van Gogh Museum di Amsterdam. 

    Pivar, noto per aver fondato insieme ad Andy Warhol nel 1979 la New York Academy of Art, sosterrebbe che il museo olandese si sia pronunciato sull’autenticità dell’opera  esclusivamente sulla base della documentazione fotografica, rifiutandosi di visionarla in maniera più approfondita. 

    L’opera al centro della vicenda legale è “Auvers” datata al 1890 con firma sul retro, e sarebbe l’unica tela attribuita a Vincent van Gogh di forma quadrata. 

    Si pensava che questa tela fosse dispersa fino a quando Pivar la ritrova in un’asta organizzata da privati ma che, a detta del collezionista, non provenivano dall’ambiente artistico e di cui non ha voluto rivelare l’identità. 

    Stuart Pivar e la tela “Auvers, 1890” Courtesy of The New York Post

    Il rapporto rilasciato dai ricercatori del Museo Van Gogh di Amsterdam sostiene che l’opera sia un falso.  

    Il documento ricostruisce la decisione del museo a partire dallo studio di un timbro presente sul retro della tela, riconducibile a Jonas Netter. Il famoso collezionista del XX secolo però non era noto per essere in possesso anche di opere di Van Gogh.   

    Un’altra pista seguita dal museo riguarda la presenza anche di altri timbri con la svastica, ma giudicati sospetti e ingiustificati. A quanto riportato nel report del museo Jonas Netter, si trovava sì a Parigi durante l’occupazione tedesca ed era di origine ebrea, ma si era liberato della maggior parte delle opere della sua collezione ben prima della Seconda Guerra Mondiale, scampando così alle confische naziste.  

    Il rapporto fornito dal team dei ricercatori del museo sostiene inoltre che la firma autografa “Vincent” presente sulla tela, sia di un insolito inchiostro marrone. La firma dell’artista appare oggi di color marrone, ma secondo gli esperti Van Gogh era solito utilizzare un inchiostro di colore nero che poi col tempo sbiadiva diventando di una tonalità marrone.  

    A queste considerazioni se ne sono aggiunte ulteriori che riguardano però la vista di Auvers rappresentata nella tela di proprietà di Pivar.  

    L’opera quadrata propone una ripresa del paesaggio dall’alto che sarebbe possibile avere solo tramite elicottero, inverosimile ai tempi di Van Gogh.

    Non resta che aspettare il verdetto della Corte Suprema per sapere come questa vicenda andrà a finire. 

    Photo Credits: Courtesy of Van Gogh Museum

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