Intervista a Elena Zaccarelli – Specialist Modern and Contemporary Art Christie’s – ProfessioneARTE

    Le interviste di ProfessioneARTE.it

    Art Rights Magazine in collaborazione con ProfessioneARTE.it dedicano la prima rubrica settimanale ai grandi protagonisti del mondo dell’arte, professionisti di un settore, oggi più che mai, in costante cambiamento.

    Cinque domande per conoscere in anteprima le caratteristiche della loro professione, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera.

    La rubrica con le sue interviste ai grandi professionisti dell’arte diventa inedito punto di orientamento, riflessione e chiave di accesso a un mondo ancora tutto da scoprire.

    Lei è Elena Zaccarelli Specialist Modern and Contemporary Art di Christie’s.

    Nell’intervista racconta con sincerità il suo percorso professionale nell’arte iniziato oltre dieci anni fa a Firenze, in una galleria d’arte per poi arrivare dopo diverse esperienze a far parte della grande casa d’aste londinese nella sede di Milano.

    Il mercato dell’arte lei lo ha vissuto sul campo, viaggiando costantemente e occupandosi a seconda dei diversi ruoli svolti nella casa d’aste, della logistica, dalla creazione del mandato a vendere, al coordinamento del ritiro dell’opera, della fotografia, della catalogazione, del restauro e della spedizione alla sede d’asta.

    Oggi Elena si occupa di valutare opere d’arte e di supportare i collezionisti che desiderano vendere o comprare con Christie’s, senza dimenticare le private sale per tutte le categorie di competenza della casa d’aste.

    Per lei essere giovane e donna è una sfida anche nel settore dell’arte, ma professionalità e competenza fanno la reale differenza nel valutare al meglio il suo operato.

    Elena Zaccarelli
    Specialist
    Modern and Contemporary Art Christie’s

    Elena Zaccarelli è Esperta di arte italiana del XX secolo, si occupa di fornire valutazioni e raccogliere opere d’arte italiane e internazionali, viaggiando tra le varie sedi Christie’s e seguendo le aste principali di arte moderna e del dopoguerra.

    Laureata in Lettere Moderne con una specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, lavora da dieci anni nella sede italiana di Christie’s, dove ha ricoperto vari ruoli ed attualmente è Specialist di Modern and Contemporary Art.

    1. Come è iniziato il suo percorso nel mondo dell’arte?

    Dopo una laurea triennale in Lettere Moderne e una laurea specialistica in Storia dell’Arte Medievale e Moderna presso l’Università di Bologna, ho abbandonato la mia prima passione (l’arte del Cinquecento) per avvicinarmi al mondo dell’arte Moderna e Contemporanea e al mercato dell’arte.

    Ho lavorato in una piccola galleria d’arte a Firenze per circa un anno, per poi trasferirmi a Milano per uno stage di sei mesi da Christie’s: volevo provare entrambi i mercati per capire quale contesto fosse ideale per me.

    Finito lo stage, non c’erano posizioni disponibili: nel frattempo, sono stata ricontattata da Firenze dove un giovane gallerista cercava una partner per curare il lancio di una nuova galleria d’arte contemporanea in una città – Firenze – molto ostica nei confronti del contemporaneo.

    Dopo un anno, Christie’s mi ha richiamato a far parte del reparto di arte Moderna e Contemporanea: era il 2010, e da allora sono rimasta in reparto ricoprendo vari ruoli, dalla Sale Coordinator, alla Junior Specialist, per poi diventare Specialist di Arte Moderna e Contemporanea.

    2. Come descriverebbe la sua professione oggi?

    Attualmente mi occupo di valutare opere d’arte e di entrare in contatto con collezionisti che vogliono vendere o comprare con Christie’s.

    Viaggio molto e mi capita di incontrare persone e situazioni molto diverse tra loro; molti nostri clienti sono esigenti e “difficili”, abituati ad avere poco tempo per ascoltare e convinti di avere spesso ragione.

    Essere giovane e donna è una sfida anche in questo campo, ma mi ripeto sempre che alla fine di ogni appuntamento le parole e la preparazione fanno la differenza.

    Seguo direttamente molte aste di Arte Impressionista e Moderna e di Arte Post War and Contemporary in Europa e in America, fornendo assistenza ai venditori che hanno consegnato proprietà e a possibili compratori che vogliono partecipare in asta. Inoltre, mi occupo di trattative private per tutte le categorie di competenza di Christie’s.

    3. Come è cambiata nel tempo la sua professione?

    Come Sale Coordinator, mi sono occupata della logistica del reparto, dalla creazione del mandato a vendere, al coordinamento del ritiro dell’opera, della fotografia, della catalogazione, del restauro e della spedizione alla sede d’asta: è un ruolo fondamentale perché, come un direttore d’orchestra, devi sincerarti che tutti i reparti lavorino in sintonia.

    Mi sono poi avvicinata alle opere cominciando a studiarle e a catalogarle: è sempre emozionante scoprire tutto quello che un’opera ti può raccontare, esaminandone le condizioni fisiche e la storia (che spesso è nascosta sul retro dell’opera stessa). È fondamentale, per sapere stimare un’opera, imparare a riconoscerne caratteristiche e potenzialità: per questo, il lavoro di catalogazione è un passaggio obbligato e fondamentale per diventare un buon specialista, secondo me.

    Dallo studio delle opere si passa poi allo studio e comprensione del mercato delle opere stesse, e si impara a valutarle prendendo come riferimento le performance di opere simili sul mercato.

    Parlando dei cambiamenti del mercato più in generale, sicuramente in questi dieci anni sono cambiati i gusti dei collezionisti: abbiamo visto, ad esempio, un ritorno graduale del figurativo, con artisti che negli ultimi anni erano stati un po’ dimenticati e invece hanno ottenuto buoni risultati di mercato.

    Un altro dato interessante è quello relativo al picco di mercato estremamente rapido di cui hanno beneficiato alcuni artisti, a cui poi è seguita una saturazione ed un conseguente crollo delle valutazioni; sempre più spesso ci raccomandiamo con i collezionisti affinché non considerino il mercato dell’arte come una strada a senso unico e sempre in salita.

    Una delle doti del collezionista dev’essere anche quella di capire in che momento vendere, e in che momento tenere le opere di artisti più o meno richiesti dal mercato.

    Infine, negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale delle trattative private (spesso preferite per il loro carattere “confidenziale” e specifico nella scelta di opere) e delle aste online, che attraggono soprattutto i nuovi collezionisti e i giovani, probabilmente più a loro agio con un sistema di acquisto che possono gestire direttamente e in totale autonomia.

    4. Che impatto sta avendo il digitale nel suo settore?

    Il digitale è fondamentale per la nostra professione – ne stiamo avendo prova in questi giorni, in cui stiamo lavorando a pieno ritmo da casa con laptop e cellulari.

    Chiamate, videocall, sistemi operativi e portali di ricerca ci permettono di essere sempre connessi e aggiornati internamente ed esternamente.

    Abbiamo organizzato “private viewing room” per le opere in trattativa privata, e stiamo potenziando ulteriormente la comunicazione digitale per tutte le nostre iniziative.

    5. Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole intraprendere la sua professione?

    Diciamo sempre agli studenti che per lavorare in una casa d’asta non c’è una preparazione accademica preferenziale: sicuramente le università che preparano gli studenti sia in campo economico, sia in campo artistico, offrono un bagaglio di preparazione base più completo.

    Il mercato dell’arte si conosce “vivendolo”, cominciando a impratichirsi con i motori di ricerca per l’arte, seguendo gli artisti, le gallerie e le aste.

    Le conoscenze tecniche sono fondamentali; servono però anche buone doti di ascolto e di attenzione, per essere sempre sicuri di cogliere le esigenze e le perplessità del cliente, e lavorare per raggiungere insieme i risultati migliori.

    Infine, la lingua inglese è essenziale nel mondo dell’arte: le case d’asta come Christie’s sono meccanismi internazionali e una buona padronanza della lingua è un requisito essenziale per lavorare con noi.

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    Questa intervista è stata realizzata in collaborazione con ProfessioneARTE.it, la prima community dedicata alla formazione, aggiornamento e orientamento verso le professioni dell’arte

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