It’s Brexit Time: le sfide del mondo dell’arte tra costi e documentazione

    It’s Brexit Time: le sfide del mondo dell’arte tra costi e documentazione

    A cura di Laura Viviani

    Laura Viviani, Fine Art Logistic Expert, presenta in modo dettagliato quali sono i cambiamenti e le regole che ora il mercato dell’arte segue dall’entrata in vigore della Brexit, tra costi, tempistiche e documentazione delle opere che non può mai mancare

    È un dato di fatto che da oltre quattro mesi ormai la movimentazione delle opere d’arte da e per il Regno Unito si sia fatta complessa per i collezionisti così come per gli operatori.

    Per spedire o ricevere opere d’arte dal Regno Unito è ora necessario effettuare i controlli doganali esattamente come per qualsiasi territorio che non faccia parte dell’Unione Europea.

    Per analizzarne le caratteristiche principali e le sfide che gli operatori del mondo dell’arte stanno affrontando, occorre distinguere fra importazioni ed esportazioni, e ancora fra temporanee o definitive.

    Nell’importazione definitiva, l’importatore è sottoposto al pagamento dell’IVA doganale del 10% sul valore della fattura presentata per l’operazione (+ la quota nolo). Tra i documenti necessari per l’importazione, la CMR (documento di trasporto internazionale), la fattura, la fotografia dell’opera che importiamo infine una dichiarazione che si tratti effettivamente di un’opera d’arte evitando così che l’oggetto venga sottoposto a tassazione del 22%.

    Nell’esportazione definitiva, l’esportatore non è soggetto al pagamento di tasse doganali, ma è necessario espletare le formalità di esportazione doganali, formalità che prevedono obbligatoriamente la presentazione del nulla osta delle Belle Arti, qualsiasi età o valore abbiano le opere esportate, oltre che una fattura valida all’esportazione.

    Ma cosa succede ad un’opera spedita nel Regno Unito per tentata vendita o esposizione prima dell’entrata in vigore della Brexit e che ora deve rientrare perché invenduta o per fine esposizione? 

    L’importatore è soggetto al pagamento delle tasse doganali sul valore?

    La risposta è NO, ma….

    Ecco che per ovviare al versamento del 10%, la dogana chiede la prova che quanto dichiarato corrisponda al vero. 

    Per il collezionista o il professionista, diventa quanto mai fondamentale essere in possesso di tutta la documentazione utilizzata per l’esportazione pre-Brexit ovvero: CMR di trasporto, autorizzazione Belle Arti, un documento formale con il quale l’ente richiedente inglese richiedeva l’opera per tentata vendita o esposizione. 

    La dogana però farà richiesta inoltre di una dichiarazione del proprietario a conferma delle ragioni che giustifichino la temporanea esportazione e una dichiarazione di “invenduto” o “termine esposizione” da parte dell’ente richiedente inglese.

    In ogni caso, sia per l’importazione che per l’esportazione, la dogana si riserva sempre il diritto di vedere l’opera prima di autorizzare l’uscita.

    Allora, quali sono i cambiamenti attuati per l’arte con l’entrata in vigore della Brexit?

    I COSTI 

    Infatti, al costo del trasporto occorre ora necessariamente aggiungere il costo della pratica doganale che varia a discrezione degli operatori presenti sul mercato.

    LE TEMPISTICHE 

    Occorrono circa 2 giorni lavorativi per ottenere il nulla osta per una definitiva, qualche giorno in più per la temporanea.

    Le nuove regole non hanno tuttavia scoraggiato il mercato. Nella realtà dei fatti le esportazioni verso il Regno Unito non hanno sofferto della crisi dovuta al Covid e i risultati sono tutt’ora incoraggianti.

    spot_img

    Latest articles

    spot_img

    Do you want to become a Crypto Artist?
    Do you want to create your own works of art in NFT?

    Art Rights offers a new unique service of its kind, to create FREE NFTs of your works in a few simple steps

    Related articles