Intervista a Giacomo Nicolella Maschietti, Giudice dell’Arte Digitale di Art Rights Prize

    Le Interviste di Art Rights Prize

    Intervista a Giacomo Nicolella Maschietti, Giornalista e Art Market Expert – Giudice dell’Arte Digitale di Art Rights Prize

    Art Rights Magazine, Media Partner di Art Rights Prize il primo Premio Digitale Internazionale per Artisti 3.0, presenta ogni settimana i Giudici che compongono la Giuria di Esperti del Sistema e del Mercato dell’arte.

    Nell’ottica di confronto e incontro tra Artisti e Professionisti dell’Arte, la Giuria di Art Rights Prize vanta la partecipazione di 15 Giudici che offrono in anteprima la visione personale e professionale sull’importanza dei Premi d’Arte, i consigli sulle migliori modalità di presentare la propria candidatura insieme alle motivazioni che dovrebbero spingere un artista a partecipare ad un premio d’arte.

    Di artigiani è pieno, a me serve trovare artisti”. Non usa mezzi termini Giacomo Nicolella Maschietti, Giornalista ed Esperto del Mercato dell’Arte nonché Giudice per l’Arte Digitale di Art Rights Prize. 

    Il suo pensiero sull’Arte e sugli Artisti è spesso oggetto di articoli pungenti per la sua rubrica “Motel Nicolella”, dove non ha mai risparmiato riflessioni e stoccate al mondo dell’arte. Come questa: “[…] L’artista di oggi non é contemporaneo. Non è al passo coi tempi. Non affronta il mondo attuale, il mondo digitale. Non lo fa se non in maniera superficiale, lo accarezza al massimo”.

    Ecco che in questa intervista Giacomo affronta con chiarezza che cosa si aspetta di trovare nelle candidature degli Artisti che si misurano con l’Arte Digitale, che non hanno paura di avere 1000 anni di arte sulle spalle, ma che invece hanno idee che sanno tradurre in opere…

    Giacomo Nicolella Maschietti

    Giornalista professionista specializzato in arte e mercato.

    Ha una laurea in Filosofia della Scienza. Scrive regolarmente per MilanoFinanza, GQ, MarieClaire Maison, Patrimoni, Private, Gentleman e ha una Rubrica su ArtsLife “Motel Nicolella” in cui ospita e intervista i personaggi dell’arte. 

    Consulente strategico per l’associazione no profit SAVE THE ARTISTIC HERITAGE, è inoltre conduttore televisivo del programma “Top Lot” sul “Class CNBC”.

    È specialista di Mercato dell’Arte per le Università IED Venezia e IULM Milano, oltre ad essere Art Consultant per aziende impegnate nella CSR e per collezionisti privati

    1.Per Lei, che importanza ha un Premio d’Arte nella carriera di un’artista?

    Specie nelle fasi iniziali della carriera di un giovane artista è una variabile molto determinante. 

    Oggi gli artisti hanno la possibilità di diffondere il loro lavoro in autonomia attraverso il web, ma fino a pochi anni fa i premi erano le vetrine migliori per far notare il proprio lavoro. Eppure anche con i concorsi occorre stare attenti, il mondo dell’arte è molto snob e alcune partecipazioni nei contesti sbagliati possono essere più dannose che altro.

    2.Cosa consiglierebbe ad un artista che vuole partecipare ad un Premio d’Arte?

    Di scegliere innanzitutto con cura il contesto in cui proporre il proprio lavoro. 

    Ci sono premi molto verticali dove se la proposta non è in linea conviene lasciar stare, mentre altri abbastanza generalisti dove invece per emergere bisogna presentare un lavoro molto forte, diverso, innovativo. 

    Consiglierei poi di partecipare solo quando si è pronti. Vedo molti artisti pubblicare qualsiasi lavoro non appena lo realizzano, senza fare grandi cernite. 

    Non tutto di quello che produciamo è vincente, molta ricerca può essere semplicemente una parte di un percorso, non il risultato finale. Quindi, partecipate quando avete l’opera giusta, quando siete pronti.

    3. Quali sono i fattori che tiene in considerazione nel giudicare una candidatura per un Premio d’Arte?

    L’idea e la consapevolezza necessaria per realizzarla e comunicarla. Non mi interessa il medium, non mi interessa di trovarmi davanti al miglior disegnatore o cesellatore del pianeta. Di artigiani è pieno, a me serve trovare artisti. Questo non vuol dire d’altronde che la capacità e la tecnica siano secondarie. Apprezzo molto l’homo faber che realizza le cose a mano (anche in digitale). 

    Sono convinto che questa sia l’epoca storica dove si hanno più possibilità espressive in assoluto. Viviamo però con 1000 anni di grande arte sulle spalle che non è possibile ignorare. 

    Quindi idee innanzitutto, e poi cercare di capire come sia possibile tradurle in opere al meglio. 

    Senza copiare, ma rubando bene dai migliori.

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