Intervista a Ilaria Bonacossa Direttrice di Artissima – ProfessioneARTE.it

    Le Interviste di ProfessioneArte.it

    Lei è Ilaria Bonacossa Direttrice della Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea Artissima di Torino.

    Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi  professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione con ProfessioneARTE.it.

    Posso dire che la cosa che amo di più ancora è curare le mostre”. Così è per Ilaria Bonacossa, direttrice della fiera d’arte Artissima di Torino, un’eccellenza tutta italiana riconosciuta a livello internazionale, che proprio in questi mesi affronta la sfida del digitale con nuova vitalità.

    Le sfide non la spaventano, anzi, tra le prime quella di convincere la propria famiglia che la strada verso l’Arte Contemporanea non sarebbe stata poi del tutto sbagliata.

    Oggi i progetti curatoriali sono molteplici e tra quelli più importanti la direzione della fiera d’arte Artissima fino al 2021, superando uno dei momenti più complessi per il mondo dell’arte, un’emergenza sanitaria che ha di fatto messo in stand-by le grandi manifestazioni a livello globale.

    In attesa della 27esima edizione, in programma dal 6 all’8 novembre 2020, Artissima non ha perso un attimo ed è sbarcata online con la piattaforma “Fondamenta”, un vero e proprio “progetto collettivo” dal taglio curatoriale, come è stato definito dalla stessa Bonacossa, che per un mese ha riunito 200 opere presentate dalle gallerie partecipanti. 

    La rivoluzione digitale è stata quindi innescata.

    La visione curatoriale di Ilaria Bonacossa si distingue per il taglio strategico, manageriale, con un approccio attento ai progetti, ma di grande sensibilità e onestà intellettuale verso le opere e gli artisti con cui collabora.

    Il resto ce lo racconta in questa intervista…

    Ilaria Bonacossa © Giorgio Perottino / Artissima

    Direttrice di Artissima, Fiera d’arte Internazionale d’Arte Contemporanea dal 2017, recentemente confermata nell’incarico fino al 2021, Ilaria Bonacossa è curatrice e critica d’arte. 

    Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università Statale di Milano, dopo un master in studi curatoriali al Bard College, Stati Uniti, collabora a New York con il Whitney Museum. Curatrice per sette anni alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, dal 2012 al 2017 è stata Direttore artistico del Museo Villa Croce, Genova e dal 2014 è curatrice delle installazioni permanenti d’arte contemporanea di Antinori Art Projects. 

    Nel 2013 ha curato il progetto di Katrin Sigurdardottir al Padiglione Islandese alla Biennale di Venezia. È stata membro del Comitato Tecnico per le acquisizioni del museo FRAC Provence-Alpes Côte d’Azur di Marsiglia, membro del Comitato scientifico del PAC di Milano e direttrice per l’Italia del programma internazionale Artist Pension Trust. Nel 2007 è stata membro della Giuria per il Leone d’Oro della 52. Biennale d’Arte di Venezia. 

    Dal 2016 è direttore artistico della Fondazione La Raia. Dal 2017 è membro del comitato di selezione del Premio Prince Pierre, Monaco.

    1.Com’è iniziato il suo percorso nel mondo dell’arte?

    Vengo da una famiglia di collezionisti e mia madre ha sempre restaurato quadri, il passaggio per me è stato dal mondo dell’arte al mondo dell’arte contemporanea che in famiglia veniva guardato con sospetto.

    2.Come descriverebbe la sua professione oggi?

    Dirigo Artissima da quasi 4 anni. Il mio lavoro è manageriale, ma sempre attento a sostenere gli artisti e i loro progetti. 

    Posso dire che la cosa che amo di più ancora è curare le mostre.

    3. Come è cambiata nel tempo la sua professione?

    Inizialmente lavoravo su singole mostre, gestendo budget e produzioni. 

    Gradualmente il mio lavoro si è arricchito di una visione strategica di quello che un’istituzione culturale doveva fare. 

    Ho imparato a gestire i rapporti con gli stakeholders, sponsor partner o istituzioni pubbliche e rendere il loro rapporto con la cultura strategico per entrambe le parti.

    Artissima. Internazionale d’Arte Contemporanea © Perottino-Piva-Bottallo/ Artissima 2019

    4. Che impatto sta avendo il digitale nel suo settore?

    Tra i professionisti dell’arte il digitale è da anni uno strumento centrale per lo studio e l’incontro, seppur digitale, con artisti e progetti. 

    Credo che quest’anno abbia innescato una rivoluzione digitale per il mondo dell’arte, che forse era in ritardo rispetto ad altri settori. 

    Ad Artissima dal 2017 abbiamo trasformato il catalogo in un progetto digitale e crediamo sia uno strumento efficace per far incontrare pubblici e appassionati con le nostre gallerie. Credo sia cruciale una visione umana dietro al digitale, legata però ad una forma di storytelling.  

    5. Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole intraprendere la sua professione?

    Credo che la cosa più importante sia guardare più opere e mostre possibili, per sviluppare un proprio gusto e senso per l’arte. 

    Sostenere e sviluppare con onestà intellettuale gli artisti e i progetto è il vero segreto del successo. 

    È una via lunga, a volte frustrante, ma piena di soddisfazioni.

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    Questa intervista è stata realizzata in collaborazione con ProfessioneARTE.it, la prima community dedicata alla formazione, aggiornamento e orientamento verso le professioni dell’arte.

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