Le mostre sulle opere d’arte false

    LE MOSTRE SULLE OPERE D’ARTE FALSE

    Le opere d’arte false, l’incubo di ogni collezionista e professionista, esposte all’interno di alcune mostre.

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    Come spesso abbiamo raccontato, la problematica dei falsi colpisce non solo i Collezionisti, ma soprattutto danneggia il mercato dell’Artista contraffatto e di conseguenza i professionisti coinvolti.

    Se nel 2014 il Fine Art Expert Institute di Ginevra ha stimato che più della metà delle opere esaminate presso i loro laboratori sono false o di errata attribuzione, numerosi sono stati i casi all’estero di acquisizioni e ancora l’esposizione di opere da parte di Collezionisti e Musei, come quello eclatante della mostra genovese dedicata ai capolavori di Amedeo Modigliani.

    Eclatante il caso del museo Etienne Terrus, della cittadina francese Elnus, che dopo alcuni lavori di restauro, ha scoperto di possedere ed esporre 82 opere false su 140; uno scandalo che ha scosso il mondo dell’arte.

    Negli anni però, non è mancata la volontà da parte di prestigiose istituzioni, nell’organizzare volontariamente mostre dedicate a opere riconosciute dagli esperti come false, erroneamente attribuite o contraffatte, con l’obiettivo di rendere consapevoli sulla portata del problema i collezionisti, gli operatori e appassionati d’arte. 

    Ecco una selezione delle migliori:

    “Intent to Deceive: Fakes and Forgeries in the Art World”, ai musei di Springfield (2014) 

    Questa mostra rivoluzionaria ha raccontato alcuni dei più famosi truffatori del mondo, esaminando come, essi siano riusciti a contraffare le più importanti opere d’arte per gran parte del XX secolo, fino ai giorni nostri. In mostra oltre 60 opere d’arte prodotte da falsari come Han van Meegeren, Elmyr de Hory ed Eric Hebborn, ma anche John Myatt e Mark Landis. Il profilo di ogni falsario includeva un campionario delle loro opere falsificate, insieme a effetti personali, fotografie, filmati e rappresentazioni dei materiali e delle tecniche utilizzate per creare i falsi. Di particolare interesse sono stati i resoconti di come gli esperti d’arte sono stati in grado di utilizzare le nuove tecnologie per svelare la loro frode.

    “Close Examination: Fakes, Mistakes and Discoveries”, alla National Gallery di Londra (2010) 

    La prestigiosa National Gallery di Londra ha organizzato una mostra incentrata su 40 dipinti contraffatti, comprati dall’istituzione museale per errore. Protagonista della mostra è stato un quadro definito ”l’errore più clamoroso che la National Gallery abbia mai commesso, diventato addirittura celebre”: un falso Botticelli comprato per una cifra superiore a quella per cui, negli stessi giorni, ne fu comprato un altro autentico. Tra le altre opere esposte ci sono stati falsi di Rembrandt, Andrea del Verrocchio, Piero della Francesca, Giorgione e anche un Hans Holbein. 

    “Seconde Main (Second Hand)”, al Museé d’Art Moderne de la Ville de Paris (2010) 

    Questa esposizione era un’ampia selezione di “opere-sosia”, realizzate dagli Anni Sessanta ad oggi, che si confrontano, da un lato, con l’allestimento della collezione permanente e, dall’altro, innescano una riflessione più generale sulle problematiche della copia, del falso, della citazione, del plagio e dell’appropriazione. Tutte pratiche messe in atto secondo modalità diverse che vanno da quelle più comprensibili dei falsari e dei copisti a quelle più sofisticate e provocatorie degli artisti concettuali e odierni. Tra i tanti grandi maestri saccheggiati e revisionati sono in testa Duchamp, Mondrian, Pollock, Jasper Johns, Warhol.

    “In difesa della bellezza”, Università degli Studi Roma Tre (2019) 

    La mostra “In difesa della bellezza” ha presentato 108 opere sequestrate dai Nuclei del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) ed analizzate da studenti, docenti ed esperti del Laboratorio del falso dell’Università Roma Tre. Capolavori del Novecento si, ma tutti falsi: l’arte materica di Burri con il suo Sacco, quella multimediale di Schifano, quella espressionista di Sironi, quella futurista e rivoluzionaria di Balla e quella del macchiaiolo Fattori con la sua Maremma toscana.

    Come fare a distinguere i falsi dagli originali senza essere un esperto d’arte? Quali sono gli artisti più contraffatti? Quanto vale il mercato nero del falso nell’arte? Queste alcune delle domande cui ha tentato di rispondere la mostra.

    Dietro ogni opera d’arte esposta esiste una storia, un percorso che coinvolge l’artista, insieme a gallerie, collezionisti, case d’asta, fiere e musei coinvolgendo altrettanti professionisti nella gestione e valorizzazione delle opere.

    Oggi tutte queste informazioni si dimenticano, a volte si perdono, addirittura si omettono, rendendo complessa la procedura di autentica, attribuzione e valutazione delle opere d’arte, incidendo sul mercato dei falsi e sul valore culturale ed economico delle stesse.

    Per questo nasce Art Rights, piattaforma digitale che sta innovando, digitalizzando e automatizzando il processo di autentica delle opere d’arte tipico degli Archivi d’Artista, offrendo questa opportunità anche ad Artisti, Gallerie, Curatori, Musei e Professionisti a favore dell’autenticità e tracciamento dello storico.

    La piattaforma diventa protocollo di scambio e verifica delle informazioni, con un sistema unico di convalida dello storico delle opere e del corredo documentale da parte di più professionisti a favore dell’autenticità, provenance e in sede di due diligence.

    Dopo due anni di sviluppo e test con artisti e protagonisti dell’arte la piattaforma professionale è ora disponibile, offrendo ai propri utenti un Art Manager per la gestione della collezione, Art Rights per la certificazione delle opere e un esclusivo Art Concierge per entrare in contatto con i migliori professionisti dei servizi a supporto della gestione e valorizzazione delle raccolte d’arte.

    E tu, sei pronto a combattere i falsi ?

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