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    Che cos’è l’Art Deaccessioning

    Che cos’è l’Art Deaccessioning
    Che cos’è l’Art Deaccessioning

    CHE COS’E’ L’ART DEACCESSIONING

    Opportunità o minaccia? Scopriamo cosa è l’Art Deaccessioning e quali sono le prospettive.

    Il 2020 ha messo a dura prova i musei del mondo che, a causa dei ripetuti lockdown, sono stati costretti a chiudere le porte al pubblico con danni finanziari ingenti.

    A partire dai musei americani, si è sviluppato il fenomeno dell’Art Deaccessioning per far fronte all’economicità perduta durante la crisi globale.

    Ma cosa è il deaccessioning? Si tratta della vendita all’asta di opere della collezione permanente da parte delle istituzioni museali.

    In America il processo di deaccessioning è regolato da linee guida dell’American Alliance of Museums (AAM) e dall’Association of Art Museum Director (AAMD) che affermano che da aprile 2020 e fino al 2022 la vendita di opere provenienti dalla collezione di un museo può avvenire non più solo per acquistarne di nuove.

    Questa concessione è dovuta alla profonda crisi causata dall’emergenza sanitaria nel settore culturale. Circa il 90% dei musei nel mondo sono stati temporaneamente chiusi durante la crisi e il restante 10% potrebbe non riaprire mai più. Il sondaggio del Network of European Museum Organizations – NEMO ha rivelato perdite per una media di 20-300 euro a settimana a causa della chiusura e dell’interruzione dei viaggi. 

    Inoltre la riduzione dei contributi di beneficenza e delle sponsorizzazioni per i musei pubblici e privati hanno messo a rischio la sostenibilità finanziaria dei musei, tanto da causare un calo dei salari e licenziamenti.

    L’Art Deaccessioning sembrerebbe rappresentare un modello vincente per far fronte alla crisi finanziaria, ma il dibattito è molto acceso.

    Secondo alcuni esperti, la vendita delle opere dei musei gioverebbe sia al mercato arricchito da capolavori di grande interesse per i collezionisti sia ai musei stessi che potrebbero concentrarsi maggiormente sulla costruzione di una collezione più in linea con la propria mission.

    Secondo altri, invece, il riversarsi nel mercato di tali opere potrebbe portare ad un aumento delle speculazioni finanziarie, oltre ad una privazione per il pubblico che non potrà più fruire di quelle opere.

    Tra i casi di Art Deaccesioning quello dell’Everson Museum di Syracuse nello stato di New York, che ha venduto per 13 milioni di dollari l’opera “Red Composition” di Jackson Pollock a Christie’s, ma anche al Brooklyn Museum, che a ottobre 2020 ha venduto da Sotheby’s per 6,1 milioni di dollari un tavolo di Carlo Mollino, oltre ad opere di Monet, Mirò, Matisse e Degas.

    NON SOLO IN AMERICA…

    L’Art Deaccesioning sta diventando un’ipotesi appetibile anche in Asia e in UK. Il Kansong Museum di Seul ha già venduto due capolavori d’arte buddhista, mentre la Royal Academy di Londra sta pensando di vendere il “Tondo Taddei” di Michelangelo, stimato intorno ai 100 milioni di sterline.

    In Italia l’Art Deaccesioning non potrà facilmente trovare terreno fertile, soprattutto nei musei pubblici, i cui beni archiviati sono inalienabili. 

    Sicuramente il mondo dell’arte, a livello di fruizione pubblica e di mercato, uscirà molto mutato se sempre più musei saranno costretti a cedere le proprie opere per ragioni di sopravvivenza.

    Tuttavia non è così semplice, anche nel caso dei musei, riuscire a vendere le proprie opere

    Infatti è fondamentale anche per i musei dotarsi di sistemi gestionali innovativi capaci di creare un archivio completo e aggiornato delle opere d’arte in collezione.

    Tra gli strumenti utili per l’archiviazione delle opere d’arte a favore degli operatori e delle grandi istituzioni museali troviamo Art Rights, piattaforma professionale che permette di creare l’Attestato Art Rights, il primo Passaporto dell’opera d’arte composto da oltre 200 campi compilabili a seconda delle informazioni, agevolando quindi i processi di due diligence e di provenance sulle opere d’arte.

    E tu, conosci il fenomeno dell’Art Deaccesioning?

    Photo Credits: Steve Dubb, Non Profit News

    Proclamati i vincitori della categoria ARTE DIGITALE di Art Rights Prize 2020

    PROCLAMATI I VINCITORI DELLA CATEGORIA ARTE DIGITALE DI ART RIGHTS PRIZE 2020

    Scopri le opere finaliste e i vincitori della categoria ARTE DIGITALE della prima edizione

    Dopo aver inaugurato la prima Mostra Finale Virtuale 3D sulla piattaforma Lieu.City,  continua la proclamazione dei vincitori delle diverse categorie di Art Rights Prize

    I giudici delle categorie Arte Digitale e Fotografia hanno decretato i primi vincitori delle rispettive categorie attentamente selezionati tra i 100 finalisti del premio d’arte digitale

    CATEGORIA ARTE DIGITALE

    La Giuria composta da Serena Tabacchi, Giacomo Nicolella e Karen Levy moderati da Andrea Concas founder di Art Rights, hanno annunciato i tre artisti vincitori della prima edizione di Art Rights Prize per l’Arte Digitale.

    1° CLASSIFICATA: Snow Yunxue Fu

    Snow Yunxue Fu è una new media artist internazionale con sede a New York, curatore e assistente presso il Dipartimento di fotografia e imaging presso la Tisch School of the Arts della New York University.

    Utilizzando immagini e installazioni topografiche renderizzate al computer, la sua pratica fonde esplorazioni storiche, post-fotografiche, filosofiche e pittoriche della natura estetica della tecnologia.

    2° CLASSIFICATO: Martin Lukas Ostachowski

    Martin Lukas Ostachowski è un new media artist tedesco che vive e lavora a Montreal, Quebec, Canada.
    L’astrazione geometrica, il minimalismo e l’uso della tecnologia sono costanti nella sua narrativa visiva.
    Attraverso la data visualization, animazioni e opere sia digitali che fisiche, mira a far riflettere sul profondo potenziale della blockchain di cambiare la nostra società.

    3° CLASSIFICATO: Josh Chaplin

    Josh Chaplin è un Artista 3D specializzato nella creazione di mondi VR, con un approccio generalizzato allo sviluppo dei media visivi.

     

    Scopri tutte le opere selezionate dalla Giuria all’interno della straordinaria Mostra Finale Virtuale in 3D di Art Rights Prize 2020

    Fino al 31 gennaio 2021 partecipa agli eventi live della Community Art Rights Prize e non perdere i talks e la proclamazione dei vincitori!

    Guarda il video della proclamazione dei vincitori della Categoria ARTE DIGITALE

     

    Cosa aspetti?

    Scopri le opere dei finalisti e i vincitori di Art Rights Prize 2020!

    ACCEDI SUBITO GRATUITAMENTE A LIEU.CITY E VISITA LA MOSTRA VIRTUALE

    Inizia subito a certificare, gestire e valorizzare la tua arte con Art Rights!

    Proclamati i vincitori della categoria FOTOGRAFIA di Art Rights Prize 2020

    PROCLAMATI I VINCITORI DELLA CATEGORIA FOTOGRAFIA DI ART RIGHTS PRIZE 2020

    Scopri le opere finaliste e i vincitori della categoria FOTOGRAFIA di Art Rights Prize

    Dopo aver inaugurato la prima Mostra Finale Virtuale 3D sulla piattaforma Lieu.City,  Art Rights Prize continua a riservare sorprese.

    I giudici delle categorie Arte Digitale e Fotografia hanno decretato i primi vincitori delle rispettive categorie attentamente selezionati tra i 100 finalisti del premio d’arte digitale

    CATEGORIA FOTOGRAFIA

    La Giuria formata da Denis Curti, Lorenza Castelli e Marine Tanguy moderati da Andrea Concas founder di Art Rights, hanno annunciato i tre artisti vincitori della prima edizione di Art Rights Prize per la Fotografia 2020.

    CLICCA QUI PER RIVEDERE IL VIDEO DELLA PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI

    1° CLASSIFICATA: Claire Luxton

    Claire Luxton è un’artista multidisciplinare contemporanea britannica. Dopo aver ricevuto un BFA dalla Goldsmiths University di Londra, Luxton ha creato una serie stimolante di autoritratti e sculture, spingendo i suoi confini emotivi e fisici diventando sia il soggetto che il “medium” delle sue opere.

    Il lavoro di Luxton attinge sia all’ansia moderna della società che all’ambiente; ogni ritratto, dipinto e poesia che l’accompagna diventa un’esplorazione dell’isolamento, desiderio e incertezza.

    2° CLASSIFICATA: Gennifer Deri

    Gennifer Deri si è laureata in pittura alla cattedra di Giovanni Dessì, all’Accademia di Belle Arti di Carrara. I suoi lavori sono stati esposti in varie esposizioni collettive e personali

    3° CLASSIFICATO: Marco Circhirillo

    Marco Circhirillo è nato nel 1980 a Parma, dove vive e lavora. La passione per la storia dell’arte lo spinge a dialogare costantemente con i grandi maestri. Le varie serie che ne derivano, ciascuna con le proprie peculiarità formali ed espressive, sono spesso accomunate dall’indagine sul tema del doppio alchemico.

    Scopri tutte le opere selezionate dalla Giuria all’interno della straordinaria Mostra Finale Virtuale in 3D di Art Rights Prize 2020

    Fino al 31 gennaio 2021 partecipa agli eventi live della Community Art Rights Prize e non perdere i talks e la proclamazione dei vincitori!

    Guarda il video della proclamazione dei vincitori della Categoria FOTOGRAFIA 

    Cosa aspetti?

    Scopri le opere dei finalisti e i vincitori di Art Rights Prize 2020!

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    Inaugurata la Mostra Finale Virtuale di Art Rights Prize

    INAUGURATA LA MOSTRA FINALE VIRTUALE DI ART RIGHTS PRIZE

    100 finalisti provenienti da tutto il mondo, oltre 300 opere esposte, tantissimi talk, webinar e occasioni di confronto tra artisti e grandi professionisti del settore.

    La Mostra Finale Virtuale di Art Rights Prize è online!

    Art Rights Prize ha aperto le porte della Mostra Virtuale in 3D che, fino al 31 gennaio 2021, ospiterà le opere degli artisti finalisti di questa prima edizione del premio digitale.

    La Giuria Internazionale di Art Rights Prize ha selezionato 100 FINALISTI per le categorie di Pittura, Fotografia, Arte Digitale e Videoarte, per un totale di 300 opere, esposte nella Mostra Finale Virtuale in 3D!

    Per la prima volta in assoluto la Mostra dei Finalisti di un premio d’arte prevede un’esposizione virtuale resa possibile grazie alla collaborazione con Lieu.City, partner tecnico di Art Rights Prize.

    Per esaltare l’allestimento delle opere finaliste e rendere la visita per il pubblico unica nel suo genere, l’allestimento dei padiglioni che ospitano le opere in concorso è stato progettato e costruito da esperti del settore con il supporto dell’Exhibit Designer Andrea Isola.

    La Mostra Virtuale in 3D è accessibile tramite smartphone, tablet, smart tv e computer con la possibilità di scoprire le opere dei Finalisti tra le sale navigabili in autonomia e con estrema semplicità, selezionando e votando le opere preferite, per scoprire tutti i dettagli sugli Artisti e sulle opere.

    Come accedere alla Mostra Finale Virtuale? Direttamente dal sito ArtRightsPrize.com con REGISTRAZIONE alla PIATTAFORMA LIEU.CITY.

    Novità della mostra è la sezione ArteConcasKIDs all’interno dei padiglioni virtuali pensata per promuovere e sostenere il talento dei giovani artisti del domani come Mikail Akar, Clara Woods e Noah D’Alessandro.

    Non solo opere: Art Right Prize diventa una kermesse inedita che mette in contatto gli Artisti con i professionisti del settore grazie alla Community di Art Rights Prize tra opportunità, riconoscimenti, incontri, talk e sessioni di formazione che si terranno per tutta la durata dell’evento.

    Qui il programma completo di premiazioni, talks, incontri e webinar.

    Non perdere l’appuntamento di oggi 22 dicembre 2020 con la Comunicazione del vincitore della Categoria Fotografia con i Giudici Denis Curti (Founder di STILL ed Esperto di fotografia), Marine Tanguy (Founder di MTArt Agency) e Lorenza Castelli (Exhibition director di MIA Photo Fair) moderati da Andrea Concas, founder di Art Rights main partner dell’iniziativa.

    E tu, hai già visitato la mostra in 3D?

    Cosa aspetti? 

    Vivi l’esperienza del digitale grazie alla prima Mostra Virtuale dei Finalisti di Art Rights Prize!

    Aste Online: i prossimi appuntamenti

    Aste online: i prossimi appuntamenti Art Rights Magazine
    Aste online: i prossimi appuntamenti Art Rights Magazine

    ASTE ONLINE: I PROSSIMI APPUNTAMENTI

    Come stanno andando le aste online e gli appuntamenti a dicembre 2020.

    Il 2020 è stato un anno che ha messo in grande difficoltà il mercato dell’arte, che ha dovuto reinventarsi velocemente, trovando nuove modalità di fruizione e vendita delle opere d’arte.

    Se il mondo delle fiere e delle mostre online non hanno riscosso il successo sperato, ciò non si può affermare delle aste online.

    Sempre più case d’asta hanno utilizzato il digitale per attivare il mercato durante la pandemia, realizzando vendite con incassi milionari, che superano di gran lunga i risultati ottenuti dalle vendite online negli anni precedenti.

    Vediamo quindi quali sono gli appuntamenti che animano il mondo dell’arte durante il periodo natalizio.

    Sothebys | Contemporary Curated Milan

    Sotheby’s ha collaborato con Delfina Delettrez Fendi, fondatrice e direttrice creativa del brand di gioielli ‘Delfina Delettrez’ alla nuova edizione di Contemporary Curated, l’asta online che si è tenuta dal 10 al 17 dicembre su sothebys.com.  Contemporary Curated si rivolge ai giovani collezionisti ma non solo, proponendo 114 lotti di artisti contemporanei emergenti e di spicco a prezzi accessibili (prezzo base 400 euro).

    Lot_Art | The Fine Art Christmas Sale

    Dal 5 al 28 Dicembre Lot-Art, tra i grandi aggregatori di aste, presenta “The Fine Art Christmas Sale” asta a tempo con una vasta selezione di opere di Arte Moderna, Contemporanea ed Old Masters di riconosciuti artisti nazionali ed internazionali, tra cui: Piranesi, Christo, Helmut Newton, Picasso, Francis, Picabia, Pistoletto, Domergue, Dorazio, Guttuso e molti altri. All’interno dell’asta sarà presente anche un’interessante raccolta di mappe antiche ed incisioni di qualità.

    Il successo delle aste online conferma il potenziale del digitale come ulteriore canale per sviluppare il mercato dell’arte. Non a caso Sotheby’s ha registrato, a livello globale nel 2020, vendite per un totale di 522 milioni di dollari e un afflusso costante di nuovi collezionisti –  il 44% dei partecipanti alle aste online di Sotheby’s sono nuovi buyers di cui un terzo è di età pari o inferiore ai 40 anni.

    Photo Credits: Sotheby’s

    E tu sei pronto per scoprire i risultati delle prossime aste online?

    La Power 100 di Art Review del 2020

    LA POWER 100 DI ART REVIEW DEL 2020

    Scopri la lista delle 100 personalità più influenti del mondo dell’arte contemporanea del 2020.

    Anche in questo 2020 tormentato, il magazine ArtReview ha pubblicato la consueta Power 100, la classifica delle persone più influenti nel mondo dell’arte contemporanea. 

    Le personalità inserite nella Power List vengono selezionate prendendo in considerazione pochi criteri fondamentali:

    • avere un’influenza a livello internazionale nella produzione, valorizzazione e promozione dell’arte.
    • essere stati attivi negli ultimi 12 mesi.

    Si tratta quindi di una guida utile per tirare le somme sull’anno appena trascorso, analizzare le dinamiche del sistema dell’arte internazionale e cercare di capirne le prospettive future.

    Ecco una selezione di Artisti, Curatori, Galleristi e Collezionisti tra quelli elencati nella Power List 2020 di Art Review, presentata da BMW Group Culture.

    Black Lives Matter, al primo posto troviamo il movimento attivista simbolo della giustizia razziale e catalizzatore dell’attenzione sempre più diffusa verso le opere di artisti afro americani (molto presenti anche nella Power 100) e al loro mercato, da ultimo le vendite record nella scorsa asta “Contemporary African Art” di Sotheby’s con artisti come El Anatsui, Ben Enwonwu e Gerald Sekoto.

    ARTISTI 

    Steve Mc Queen, artista, regista e video artist dedito alla rappresentazione delle questioni sociali, identitarie e storiche, come testimonia la retrospettiva presentata quest’anno alla Tate Britain di Londra che arriverà in Italia nel 2021 al Pirelli HangarBicocca.

    Arthur Jafa, video artist americano che ha dato un forte impulso alla Black Art, documentando traumi e trionfi della cultura nera.

    Cecilia Vicuña, artista il cui lavoro fonde temi come il cambiamento climatico, la deforestazione, l’esilio e i diritti delle donne. Alla fine dello scorso anno è stata anche nominata per il Premio Hugo Boss del Guggenheim e ha vinto il Premio Velázquez de Artes Plásticas.

    Hito Steyerl, artista berlinese che incentra il suo lavoro su dichiarazioni politiche e sperimentazione formale. Tra i temi più cari ricordiamo il complottismo, la violenza della polizia, la sicurezza, l’intelligenza artificiale e i big data.

    COLLEZIONISTI 

    Titus Kaphar, artista e cofondatore di NXTHVN, incubatore a supporto della formazione e della carriera di artisti, curatori e studenti di colore.

    Adrian Cheng, collezionista di Hong Kong e fondatore della K11 Art Foundation, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere  l’arte emergente cinese nel mondo.

    Pamela J. Joyner, collezionista, attivista e sostenitrice dell’arte afroamericana. Insieme al marito Fred J. Giuffrida, la Joyner ha creato una collezione a sostegno e promozione non solo l’arte afroamericano moderna, ma anche i nuovi talenti emergenti.

    Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, collezionista, networker e fondatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, impegnata nella mediazione e promozione dell’arte contemporanea internazionale. 

    Julia Stoschek, collezionista e amministratrice di musei internazionali come KW Institute (Berlino), MoMA PS1 (New York) e MOCA (Los Angeles), nonché membro del consiglio internazionale della Tate.

    Miuccia Prada, collezionista, insieme al marito Patrizio Bertelli e ponte tra arte, moda e impegno sociale. Fondatrice della Fondazione Prada, dedicata alle arti e alla cultura contemporanee, con due sedi: Milano e Venezia.

    CURATORI 

    Hans Ulrich Obrist, curatore di progetti artistici a livello globale e direttore artistico delle Serpentine Galleries.

    Cecilia Alemani, curatrice, direttore artistico della High Line di New York e futuro direttore artistico della 59a Biennale di Venezia che si terrà nel 2022.

    Claire Hsu e John Tain, curatori e, rispettivamente, fondatore e responsabile del centro di ricerca dell’organizzazione no profit Asia Art Archive.

    Sheikha Hoor Al-Qasimi, curatrice, direttrice della Biennale di Sharjah e fondatore della Sharjah Art Foundation, impegnata nella promozione dell’arte d’avanguardia medio orientale.

    Aria Dean, artista esponente della Black Art, scrittrice e curatrice della piattaforma digitale Rhizome, che si occupa di promuovere la creazione e conservazione dell’arte contemporanea che utilizza le nuove tecnologie. 

    GALLERISTI 

    Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi & Maurizio Rigillo, fondatori di Galleria Continua che, attraverso Italics, una piattaforma di vendita digitale e lifestyle co-fondata da Fiaschi, è riuscita a promuovere e supportare le gallerie italiane, offrendo anche consigli su cibo e alloggi per visitare l’Italia. 

    Larry Gagosian, gallerista fondatore di 18 gallerie sparse in tutto il mondo. Nonostante la pandemia, Gagosian è riuscito a superare il lockdown attraverso una strategia digitale potentissima che l’ha portato a concretizzare vendite a sei cifre, come per gli artisti Mark Grotjahn e Jenny Saville.

    David Zwirner, gallerista a capo di un impero dislocato tra New York, Londra, Parigi e Hong Kong. Grazie a Platform, uno spazio di vendita online inaugurato nel 2017, Zwirner ha affrontato la pandemia senza risentirne sia a livello economico che di espansione: di prossima apertura a New York sarà un nuovo spazio totalmente gestito da dipendenti di colore che realizzeranno mostre dedicate all’arte afroamericana.

    Emmanuel Perrotin, gallerista con sedi a Parigi, New York, Tokyo, Seoul, Hong Kong e Shanghai, che, attraverso iniziative che vedevano partecipi celebri artisti del suo roster come Takashi Murakami, JR e Bharti Kher è riuscito a supportare gallerie minori e istituzioni locali fortemente colpiti dalla crisi.

    Oltre al fortissimo impulso dato dal Movimento Black Lives Matter, che ha caratterizzato l’impegno sociale, la produzione e le attività di gran parte delle new entries in classifica, ma non solo, risulta evidente anche una sempre più ampia presenza femminile soprattutto tra gli artisti, i collezionisti e curatori.

    Sintomo che il sistema dell’arte sta cambiando? 

    Sicuramente il 2020 ha dato un forte impulso a tutto il mondo, compreso quello dell’arte che, necessariamente, ha bisogno di ritornare ad essere al passo coi tempi.

    E tu, sei pronto a scoprire la Power List 2020 di Art Review?

    WEB SUMMIT 2020

    ART RIGHTS PARTECIPA AL WEB SUMMIT 2020

    Art Rights partecipa alla nuova edizione virtuale del più grande evento globale per la tecnologia

    Tempi incerti per il mondo colpito dalla pandemia, che ha visto la cancellazione di numerosi eventi per moltissimi settori a livello internazionale. Tra quelli più attesi per il mondo Tech il Web Summit, il più grande evento dedicato all’innovazione e alla tecnologia che dal 2016 si svolge nella città di Lisbona, in Portogallo.

    L’edizione 2020 del Web Summit, dal 2 al 4 dicembre, quest’anno avrà una veste tutta online, con la partecipazione di start up innovative selezionate da tutto il mondo, tra queste Art Backers con la piattaforma Art Rights – Il Passaporto delle Opere d’Arte.

    La partecipazione della start up Art Backers con Art Rights e del Founder e CEO Andrea Concas è promossa da Sardegna Ricerche, in collaborazione con l’Assessorato dell’Industria della Regione Sardegna, a sostegno dell’innovazione tecnologica e digitale italiana a livello internazionale.

    Art Rights, piattaforma a supporto della gestione e certificazione delle opere d’arte con tecnologia Blockchain e Intelligenza Artificiale, sta innovando, digitalizzando e automatizzando il processo di autentica delle opere d’arte tipico degli Archivi d’Artista, offrendo questa opportunità anche ad Artisti, Gallerie, Curatori, Musei e Professionisti a favore dell’autenticità e tracciamento dello storico.

    Art Rights diventa protocollo di scambio e verifica delle informazioni, con un sistema unico di convalida dello storico delle opere e del corredo documentale da parte di più professionisti a favore dell’autenticità, provenance e in sede di due diligence.

    Cosa aspetti? Sostieni l’innovazione e le nuove tecnologie per il mondo dell’arte!

    Scopri subito Art Rights!

    Chi organizza i premi d’arte?

    CHI ORGANIZZA I PREMI D’ARTE?

    Quali realtà si impegnano ad organizzare e promuovere premi d’arte? Scopriamolo insieme

    I premi d’arte da sempre si pongono l’obiettivo di scoprire e valorizzare i nuovi talenti artistici all’interno di un panorama culturale di rilevanza nazionale e internazionale.

    Ma chi sono i soggetti organizzatori di un premio d’arte?

    Le tipologie possono essere tante e varie: dalle Associazioni culturali alle Aziende Private; da Enti Istituzionali alle fiere e biennali d’arte. 

    Indipendentemente dall’entità rappresentata, il soggetto che decide di farsi promotore di un premio d’arte deve porsi le seguenti finalità:

    • Valorizzare l’arte contemporanea e costruire una mappatura del suo stato attuale.
    • Far sì che i gli artisti possano farsi notare dal grande pubblico e dalla giuria composta da importanti nomi del panorama artistico contemporaneo.
    • Creare un sistema dell’arte sempre più autorevole e accessibile coinvolgendo nuovi players. 
    • Proporre concrete opportunità di crescita e di slancio per la carriera professionale degli artisti.
    • Offrire occasioni di incontro e confronto tra artisti e professionisti per lo sviluppo della creatività e della sua sperimentazione.

    Oltre ai premi spesso queste realtà sono da sempre impegnate nella valorizzazione di iniziative e servizi per la cultura e le arti, promuovendo anche altri tipi di manifestazioni come:

    • Eventi culturali
    • Mostre d’arte
    • Workshop e attività didattiche
    • Convegni e conferenze

    Gli organizzatori dei premi generalmente non operano da soli ma sono sempre sostenuti da importanti partners e sponsors, come Associazioni, Enti Pubblici e Privati, che vogliono offrire il loro contributo per sostenere gli artisti emergenti e affermati, trovando nuove modalità di valorizzare, promuovere e premiare l’arte.

    Photo Credits: Mall Gallery

    E tu, conosci gli organizzatori dei premi d’arte?

     

    Perché rivendere un’opera d’arte rubata è difficile

    PERCHE’ RIVENDERE UN’OPERA D’ARTE RUBATA E’ DIFFICILE

    Guadagnare dal furto di un’opera è molto complicato: scopriamo il perché

    Il celebre esperto di furti d’arte Robert Wittmann sostiene che le persone che rubano opere d’arte sono spesso bravi ladri, ma pessimi venditori.

    Perché rivendere un’opera d’arte rubata è tanto difficile?

    Capiamolo insieme analizzando i vari scenari.

    Rivendita dell’opera per intero

    A differenza di un gioiello che è possibile dividere in parti o fondere, rivendendo i materiali preziosi di cui è costituito, un’opera d’arte non è per nulla smembrabile e non è possibile vendere le sue materie prime, pena la perdita di valore dello stesso oggetto.

    Chiedere al museo il riscatto 

    Spesso capita che i ladri tentino di rivendere l’opera al museo a cui è stata rubata chiedendo un riscatto oppure aspettando che il museo stesso annunci una ricompensa per la restituzione dell’opera. Tuttavia questo si verifica molto raramente perché i musei si rifiutano di negoziare con i criminali, anche per non incorrere in rischi legali.

    Riscatto della polizza assicurativa 

    Non è raro che i ladri provino a riscattare l’opera direttamente alla compagnia assicurativa. D’altra parte questa tattica non sempre funziona perché dipende dalle condizioni di riscatto previste dalla polizza.

    Rivendita in asta o tramite galleria/mercante d’arte

    Un’ennesima via è rappresentata dalla vendita tramite case d’asta, gallerie o mercanti d’arte, qualora il furto dell’opera non sia stato ancora segnalato. Viceversa, il ladro avrà difficoltà a trovare  professionisti disposti a trascurare la due diligence delle opere d’arte. Esistono infatti diversi database di opere d’arte rubate, dall’Art Loss Register alla Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, o ancora all’FBI e all’Interpol, facilmente consultabili prima di procedere con un acquisto.

    Mercato nero

    Secondo gli esperti, il mercato nero è l’ultima risorsa per i ladri d’arte che sperano di guadagnare qualcosa dal loro furto. Tuttavia risulta comunque un’operazione rischiosa perché, non essendo certificata e corredata dalla necessaria documentazione, potrebbe essere scambiata per un falso e quindi ignorata o rivenduta ad un valore economico inferiore a quello effettivo.

    Spesso accade che i ladri rubino raccogliendo qualche notizia sul crescente valore di mercato delle opere d’arte, senza considerare che il loro prezzo dipende dalla loro autenticità e dalla loro storia, testimoniata dai relativi certificati di autenticità e di Provenance. 

    Senza questi documenti, l’opera d’arte è invendibile.

    Tra le soluzioni tecnologiche disponibili a supporto della certificazione delle opere d’arte per i professionisti, troviamo Art Rights, la prima piattaforma di supporto alla gestione e certificazione delle opere d’arte a tutela di Artisti, Collezionisti, Gallerie e operatori di settore a favore dell’autenticità.

    Photo Credits: Sky Arts, Photo by Doug Peters

    E tu, sai perché rivendere opere rubate è difficile?

    Intervista a Karen Levy, Giudice della Digital Art di Art Rights Prize

    Le Interviste di Art Rights Prize

    Intervista a Karen Levy, Collezionista e Founder AIKA – Giudice della Digital Art di Art Rights Prize

    Art Rights Magazine, Media Partner di Art Rights Prize il primo Premio Digitale Internazionale per Artisti 3.0, presenta ogni settimana i Giudici che compongono la Giuria di Esperti del Sistema e del Mercato dell’arte.

    Nell’ottica di confronto e incontro tra Artisti e Professionisti dell’Arte, la Giuria di Art Rights Prize vanta la partecipazione di 15 Giudici che offrono in anteprima la visione personale e professionale sull’importanza dei Premi d’Arte, i consigli sulle migliori modalità di presentare la propria candidatura insieme alle motivazioni che dovrebbero spingere un artista a partecipare ad un premio d’arte.

    Lei è figlia d’arte e la passione gli scorre nelle vene, trasmessa dai suoi genitori collezionisti.

    Nel destino di Karen Levy, Founder di “The Art of This Century” e recentemente co-founder di AiKA – Strategy & Art Connection, c’erano gli artisti, la comunicazione e l’innovazione del mondo dell’arte. 

    Lei ne è convinta: viviamo l’era del digitale, così l’arte e gli artisti dovrebbero poter essere in grado di sperimentare inedite opportunità attraverso le nuove tecnologie per la fruizione, l’esposizione, la vendita e la promozione delle proprie opere.

    Per questo Karen è parte della Giuria della Digital Art per Art Rights Prize e in questa intervista ci racconta perché è importante partecipare ai premi per gli artisti e quali sono i fattori che la colpiscono nelle candidature…  

    Karen Levy

    Karen Levy ha lavorato presso Sotheby’s London Private Client Group, dove era responsabile per i clienti europei e asiatici.

    In precedenza, ha lavorato presso altre importanti istituzioni d’arte e case d’asta come Phillips e Asia Society, e ha coordinato il progetto “Art of the World” all’Expo mondiale di Shanghai nel 2010.

    Ha fondato l’agenzia di eventi “The Art of this Century”, fornendo esperienze su misura e incontri speciali nel mondo dell’arte, mentre nel 2019 ha co-fondato AiKA – Strategy & Art Connection.

    Karen partecipa attivamente alla costruzione della collezione privata della sua famiglia, DSLcollection, un’importante raccolta occidentale incentrata sull’arte contemporanea cinese.

     

    1.Per Lei, che importanza ha un Premio d’Arte nella carriera di un’artista?

    Vincere un premio può dare a un artista un’importante visibilità, ma solleva anche la questione di chi ne tragga vantaggio.

    Personalmente il premio che seguo è il Turner Prize che è stato istituito dalla Tate perché i collezionisti fuori dal Regno Unito hanno familiarità con il Turner Prize e per il modo in cui conferisce legittimità agli artisti, sia criticamente che commercialmente.

    Interessante anche il premio del padiglione della Biennale di Venezia, ma si tratta più che altro di artisti già affermati, un premio d’arte si aggiunge sicuramente alla storia personale di un artista che ha vinto il Turner Prize o ha rappresentato un paese alla Biennale di Venezia.

    Tuttavia, il lavoro stesso supera qualsiasi premio correlato.

    2.Cosa consiglierebbe ad un artista che vuole partecipare ad un Premio d’Arte?

    Deve tener conto che è una competizione e fare il meglio per cercare di vincerla. Inoltre, allo stesso tempo, non dovrebbe trascurare di comunicare il più possibile.

    3. Quali sono i fattori che tiene in considerazione nel giudicare una candidatura per un Premio d’Arte?

    Tutti i fattori devono essere presi in considerazione. Ma personalmente mi concentrerò sulla qualità del lavoro e sul potenziale dell’artista.

    Se sei un Artista, cosa aspetti?

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