IL PORTFOLIO IDEALE PER PARTECIPARE AD UN PREMIO D’ARTE
Come realizzare un Portfolio che non passi inosservato alla Giuria di un Premio d’Arte
Che tu sia un artista emergente o affermato, per partecipare ad un Premio d’Arte è importante avere tutte le carte in regola, a partire dal Portfolio.
Il Portfolio permette all’Artista di presentare le proprie opere d’arte, il miglior biglietto da visita per chi desidera candidarsi ad un Premio d’Arte.
Ecco alcuni consigli per creare il Portfolio ideale per partecipare a un Premio d’Arte.
NON LIMITARTI ALLE IMMAGINI
Un portfolio dovrà raccogliere non solo immagini ad alta definizione delle tue opere, ma dovrà presentare anche le tue informazioni essenziali: Statement, Biografia (da non inserire se richiesta a parte), Curriculum Vitae e Contatti.
UNA RACCOLTA ORDINATA E TEMATICA
Se hai una produzione vasta è buona norma presentare le immagini suddivise per tematiche (ritratti, paesaggi, soggetti particolari o astratti), ma ancora più importante è selezionare solo le opere realizzate con la tecnica della Categoria Artistica per la quale ci si candida al Premio, corredate di tutte le informazioni (anno di realizzazione, tecnica e quant’altro). Questa sarà una scelta molto apprezzata dalla Giuria.
SEGUI LE INDICAZIONI DEL REGOLAMENTO
I regolamenti dei premi d’arte forniscono istruzioni precise, riguardo le dimensioni e i formati del portfolio ma anche obiettivi e mission del premio. Il Portfolio sarà sempre richiesto in formato pdf: non rispettare le indicazioni spesso equivale all’esclusione dell’artista da parte della Giuria.
UN DOCUMENTO AGGIORNATO
Il Portfolio deve raccontare brevemente il tuo percorso artistico, per permettere ai Giudici del Premio di scoprire la tua ricerca artistica solo con una rapida selezione delle tue opere: un minimo di 6 fino a un massimo di 8 sono sufficienti agli esperti.
Se hai scelto di candidarti per un Premio d’Arte, crea il tuo Portfolio con grande attenzione in vista della selezione da parte della Giuria.
E tu, sei pronto a metterti alla prova con un Premio d’Arte?
Estetista Cinica per l’Arte e la Cultura: il caso del Tour Cinico in Italia
Obiettivo: sostenere il patrimonio artistico italiano.
Un furgone rosa itinerante sta portando in giro i prodotti creati da Cristina Fogazzi, ovvero L’Estetista Cinica che con oltre 700 mila follower su Instagram e founder del brand di cosmesi Veralab con l’obiettivo di promuovere e sostenere le bellezze artistiche del territorio italiano.
La Fogazzi, imprenditrice ma anche collezionista e appassionata d’arte, ha ideato una promozione offline del suo brand a favore del settore turistico, fortemente colpito durante la pandemia.
Iniziato quest’estate con il Beauty Truck Summer Edition 2020, il Tour Cinico non sembra fermarsi.
Il beauty truck rosa da mesi sta portando Cristina e il suo team nei borghi e nelle città più affascinanti d’Italia, da Milano e Brescia alla Toscana, passando per i borghi dell’Emilia Romagna, fino ad arrivare a Roma, per incontrare le sue “Fagiane” (questo il soprannome dato alle sue followers) e offrire una giornata alla scoperta dell’Arte e della Cultura.
Organizzati nel rispetto di tutte le norme anti Covid, gli eventi sono completamente autofinanziati e offrono alle partecipanti tour gratuiti della città, creati in collaborazione con le guide turistiche locali.
Le persone che partecipano agli eventi viaggiano, mangiano e bevono e questo significa lavoro per hotel e ristoranti, oltre alla promozione delle bellezze turistiche e culturali attraverso il racconto degli eventi sui social, sostiene la Fogazzi.
Sempre quest’estate, infatti, Cristina, insieme a Paolo Stella e Stefano Guerrera, sono stati i protagonisti del “Megatour”, un inedito e divertente viaggio tra i borghi Bandiera arancione riconosciuti dal Touring Club. In Toscana, Marche, Umbria e Lazio i tre hanno attraversato l’Italia sfidandosi a colpi di fotografie e di like per aggiudicarsi la coppa VeraLab.
Già nel 2019, Cristina Fogazzi aveva organizzato un Circo Cinico, il road show che ha portato il caravan della Cinica da Brescia a Firenze, da Padova a Bologna, a Napoli a Bari, offrendo consulenze gratuite di bellezza.
Il tour sarebbe dovuto continuare nei musei, promuovendo strutture meno conosciute, soprattutto al Sud, con «l’idea della bellezza che va nei luoghi della bellezza» ma poi è arrivato il Covid e il progetto si è arenato.
Così come sono state bloccate le visite ai musei italiani, iniziate con la visita alle Gallerie d’Italia di Milano, organizzate per incontrare e portare le sue Fagiane alla scoperta della bellezza dell’arte.
Cristina Fogazzi sta dando una bella lezione al settore turistico e culturale su come creare un mix ideale tra impresa, arte e cultura, dimostrando che esiste un modo diverso di fare turismo e di promuovere la cultura grazie ai social e alla collaborazione con personalità che non appartengono propriamente al mondo dell’arte, ma che possono contribuire attivamente a supportarlo.
Il Tour Cinico diventa esempio di come la collaborazione tra due realtà possa funzionare a favore dell’Arte e della Cultura, nell’ottica dell’ #ArteRiparte!
La reinterpretazione della famosa opera di Claude Monet, The Japanese Bridge, realizzata alla fine dell’Ottocento e conservata oggi al Musee d’Orsay di Parigi, rappresenta un omaggio al grande artista francese e, al contempo, una critica alla società contemporanea e al suo consumismo.
Il dipinto reinterpreta il capolavoro del maestro impressionista con una sfacciata irriverenza, intervallando carrelli della spesa e coni stradali alla delicata poesia delle ninfee.
E così, a distanza di un anno dal record di 9,9 milioni di sterline per Devolved Parliament che vi avevamo raccontato qui, Banksy torna a suscitare clamoreanche dopo la sentenza dell’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale che ha sancito l’impossibilità da parte dell’artista di rivendicare il suo marchio – il che non gli ha comunque impedito di apporre il suo sigillo sull’opera ora in asta da Sotheby’s.
Lo scorso settembre la EUIPO – European Union Intellectual Property – ha infatti negato all’artista la paternità dell’opera Flower Thrower, utilizzata a fini commerciali dall’azienda di biglietti di auguri Full Color Black. Sembra infatti che l’anonimato dell’artista non assicuri le condizioni giuridiche necessarie per dimostrare la legittimità dell’opera, e quindi il diritto d’autore.
Fino ad oggi, il riconoscimento della paternità delle opere dello street artist è avvenuta tramite la pagina Instagram ufficiale di Banksy, l’unico canale attraverso cui l’artista comunica col suo pubblico.
La Corte Europea ha quindi stabilito che il marchio di Banksy non può essere usato per rivendicare i diritti d’autore sulle sue opere, ponendo un problema di rivendicazione e violazione della proprietà intellettuale senza precedenti.
Che tu sia un Artista affermato o un giovane artista emergente, certificare le proprie opere d’arte è fondamentale.
Per questo Art Rights la prima piattaforma per la gestione e la certificazione delle opere d’arte con tecnologia Blockchain permette agli Artisti di creare gli Attestati Art Rights per certificare la paternità delle proprie opere d’Arte in piena sicurezza.
E tu, sei pronto a scoprire a quanto verrà aggiudicato il “Monet” di Banksy?
Intervista a Denis Curti, Direttore Artistico della Casa dei Tre Oci – Capo Giuria della Fotografia di Art Rights Prize
Art Rights Magazine, Media Partner di Art Rights Prizeil primo Premio Digitale Internazionale per Artisti 3.0, presenta ogni settimana i Giudici che compongono la Giuria di Esperti del Sistema e del Mercato dell’arte.
Nell’ottica di confronto e incontro tra Artisti e Professionisti dell’Arte, la Giuria di Art Rights Prize vanta la partecipazione di 15 Giudici che offrono in anteprima la visione personale e professionale sull’importanza dei Premi d’Arte, i consigli sulle migliori modalità di presentare la propria candidatura insieme alle motivazioni che dovrebbero spingere un artista a partecipare ad un premio d’arte.
Svelati i nomi della Giuria del primo Premio Digitale per Artisti 3.0
Continua la visione di Art Rights nel sostegno dell’Arte e degli Artisti, non solo per essere strumento professionale a supporto quotidiano della gestione delle proprie opere, ma per creare occasioni di visibilità, incontro e confronto con la community.
Per questo è nato Art Rights Prize, il primo Premio d’Arte Internazionale Virtuale che si rivolge a tutti gli Artisti, di qualsiasi età e nazionalità, che vogliano partecipare con opere che rientrano nelle seguenti categorie artistiche: Pittura, Fotografia, Video Arte, Arte Digitale e Street Art.
Finalmente è arrivato il momento di svelare i nomi degli Esperti del Sistema e del Mercato dell’Arte che compongono la Giuria di Art Rights Prize!
Nell’ottica di confronto e incontro con professionisti ed esperti del settore, le opere degli Artisti che scelgono di candidarsi al premio d’arte saranno sottoposte all’attenzione della Giuria internazionale di grande prestigio.
I Giudici selezioneranno i 100 finalisti e le 300 opere da esporre, decretando poi 1°, 2° e 3° classificati di ogni singola categoria artistica, assegnando oltre 100.000 euro in premi e servizi al 30% degli Artisti Finalisti.
Luca Beatrice Curatore e Critico d’Arte italiano scelto nel 2009 per curare il Padiglione Italia alla 53ma Biennale d’Arte di Venezia
Maria Chiara Valacchi Critica d’arte, curatrice indipendente e art writer, alla guida dello spazio no-profit Cabinet di Milano e della piattaforma Paint! dedicata alla ricerca della pittura contemporanea
Marta Giani Sotheby’s Italia Director con una visione internazionale sull’arte moderna e contemporanea di una delle più grandi case d’asta nel mondo
Da sinistra Luca Beatrice, Maria Chiara Valacchi e Marta Giani
Fotografia
Denis Curti Direttore Artistico della Casa dei Tre Oci di Venezia, voce di spicco internazionale per la Fotografia, ha collaborato e curato le esposizioni di grandi autori tra i quali David Lachapelle, Maurizio Galimberti e molti altri
Marine Tanguy Founder di MTArt Agency, la prima talent agency per artisti visivi in tutto il mondo, grazie alla quale sono state realizzate importante collaborazioni tra artisti e grandi aziende internazionali
Lorenza Castelli Exhibition Director di MIA Photo Fair, la prima fiera d’arte internazionale dedicata alla fotografia come linguaggio d’arte contemporanea.
Da sinistra Denis Curti, Lorenza Castelli e Marine Tanguy
Arte Digitale
Serena Tabacchi Ha fondato il MoCDA Museum of Contemporary Digital Art, il primo museo che offre uno spazio virtuale per la Digital art a favore di Artisti, Collezionisti e Istituzioni
Karen Levy Collezionista che partecipa attivamente alla costruzione della collezione privata della sua famiglia DSLcollection e nel 2019 ha co-fondato AiKA Stategy & Art Connection
Giacomo Nicolella Maschietti Giornalista ed Esperto di mercato dell’arte, attento alla giovane arte internazionale, è voce dissacrante del Motel Nicolella e firma per numerose testate nazionali e internazionali di grande prestigio
Da sinistra Serena Tabacchi, Karen Levy e Giacomo Nicolella Maschietti
Street Art
Marco Rubino Appassionato Collezionista di Street Art e Contemporary & Street Art Contributor per Forbes Italia
Giuseppe Pizzuto Gallerista di Wunderkammern, galleria d’arte diventata punto di riferimento per la Street Art tra Roma e Milano
Matteo Maffucci Collezionista di Street Art, nella quale da folle curioso, “inciampa” casualmente; si appassiona, la colleziona, la supporta, la comunica con l’immediatezza dei social, dove trasmettere il bello dell’arte è diventata una missione
Da sinistra Marco Rubino, Giuseppe Pizzuto e Matteo Maffucci
Video Arte
Carolina Ciuti Direttrice Artistica del festival di videoarte LOOP Barcellona, dove ha lavorato con artisti internazionalmente riconosciuti come Regina de Miguel, Agnes Meyer-Brandis, Aleksandra Mir, Muntadas, Steina e Woody Vasulka e Anton Vidokle
Sveva D’Antonio Gallerista e Collezionista della Collezione Taurisano, profondamente legata e attenta agli artisti emergenti e al supporto attivo delle loro pratiche
Jean-Conrad Lemaitre, collezionista di videoarte insieme alla moglie Isabelle, le opere della loro collezione sono state esposte nei musei in tutto il mondo. E’ inoltre il presidente del festival di videoarte LOOP Barcellona
Da sinistra Carolina Ciuti, Sveva D’Antonio e Jean-Conrad Lemaitre
Se sei un Artista, cosa aspetti?
CANDIDATI SUBITO FINO AL 30 NOVEMBRE 2020 ad Art Rights Prize, il primo premio d’arte internazionale virtuale.
Intervista a a Giuseppe Calabi Avvocato dell’Arte – ProfessioneARTE.it
Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione conProfessioneARTE.it.
Forse non tutti i collezionisti o giovani professionisti ne sono a conoscenza, ma per alcune tra le fiere d’arte più importanti nel mondo sono presenti esperti chiamati Vetter, con il compito di garantire che le opere presentate dalle gallerie siano autentiche e di altissima qualità.
Nell’ambito delle fiere l’attività di Vetting è essenziale per la valutazione di un’opera d’arte e per garantire al collezionista un acquisto consapevole.
Che cos’è il Vetting?
Si tratta di un’attività di attenta valutazione e approvazione di un’opera per acquisire certezza che questa sia idonea alla vendita.
Tra le fiere più importanti TEFAF si è dotata di una struttura di Vetting chiara e trasparente, volta alla valutazione delle opere d’arte presentate dagli espositori per essere vendute in fiera.
I Comitati di valutazione di TEFAF sono composti da più di 180 esperti attivi in 24 categorie, con i seguenti compiti:
Esaminano nel dettaglio ogni opera d’arte, valutandone la qualità e le condizioni di conservazione
Esaminano il corredo documentale prodotto dagli espositori in relazione alla provenienza
verificano l’attribuzione del bene
In che modo i Vetter conducono la valutazione?
Ogni Vetter esamina in prima persona le opere, analizzano i documenti, così come i Certificati di Autenticità forniti dalle gallerie che, in autonomia, devono compiere la necessaria procedura di Due Diligencecui si accompagna la fase di etichettatura o “labelling” fornendo tutte le informazioni su Provenance e attribuzione.
Per la prima volta, TEFAF si svolgerà nella sola modalità online, per questo consentirà ai Vetter di effettuare i controlli sulle opere d’arte solo digitalmente, rivoluzionando così il Vetting come lo si conosceva fino allo scorso anno.
Come avverrà il Vetting Digitale?
Gli Organizzatori di TEFAF affermano di voler applicare i consolidati rigidi standard di controllo, attraverso procedure rigorose e puntuali.
Per questo, anche per le grandi fiere d’arte, diventano di fondamentale importanza gli strumenti digitali più innovativi a supporto, che consentano ai Vetter di svolgere le consuete valutazioni garantendo i più alti livelli di trasparenza e sicurezza.
Tra le soluzioni tecnologiche innovative a sostegno delle attività di Due Diligence, Provenance e gestione della documentazione in formato digitale troviamoArt Rights, piattaforma che in piena sicurezza e privacy, garantisce i migliori servizi per la gestione e certificazione delle opere d’arte.
E tu, conoscevi la professione di Vetter?
Photo credits: Vetting at the 2018 TEFAF Maastricht fair––a process as painstaking as our columnist’s selection of art business analogies. Photo: Loraine Bodewes, courtesy of TEFAF.
5 consigli per raccontare l’arte in modo efficace sui social media
Gli esseri umani sono intrinsecamente legati ai racconti tanto da bambini quanto da adulti.
Per questa ragione uno storytelling efficace è di fondamentale importanza per costruire una narrazione del proprio museo, galleria o attività nel mondo dell’arte che sia coinvolgente ed emozionante: le persone non acquistano solo opere d’arte, un biglietto per una mostra o un servizio, ma soprattutto storie.
Con lo sviluppo dei social media, lo storytelling è sempre più vitale, ma la difficoltà sta nel declinare in modo preciso il racconto in base agli obiettivi, creando contenuti per l’arte capaci di attirare l’attenzione e fare la differenza.
Vediamo quindi alcuni suggerimenti per poter fare storytelling per l’arte sui social.
1. Raccontare la propria storia
Avvicina l’utente attraverso il racconto della tua storia, ripercorrendo le tappe principali e di maggior rilevanza con un copywriting autentico e semplice, evitando un tono troppo autocelebrativo.
2. Condividere i propri valori
Far conoscere i tuoi valori e i tuoi perché è molto importante per creare un forte legame con i tuoi followers. Che si tratti della promozione dell’arte contemporanea, o del sostegno ai giovani artisti, o ancora della battaglia contro la discriminazione di genere supportando artiste donne.
3. Informare gli utenti
Lo storytelling è l’arte di dare forma e significato a un’informazione che altrimenti sarebbe noiosa. Per questo è necessario dare informazioni, anche tecniche o di routine – come le date di apertura e gli orari -, in modo originale e creativo.
4. Mostrare il volto umano
I social non sono solo una vetrina ma possono essere utilizzati anche per mostrare il dietro le quinte di mostre, aziende e musei. In particolare sono utili per raccontare i ruoli delle persone che partecipano all’organizzazione di una mostra, gli artisti, i curatori e i visitatori.
5. Interagire con il pubblico
Non bisogna prendere i social come un canale di comunicazione tradizionale, ma come un canale di conversazione. Uno storytelling social deve saper stimolare il lettore, spronandolo all’interazione con commenti, like e reazioni che, nel bene o nel male, esprimano un sentimento.
Fare storytelling attraverso i social non è semplice, c’è bisogno di conoscenza dello strumento ma anche di sensibilità e uno studio approfondito dell’arte.
Un’ottima occasione di approfondimento per chi ama l’arte
Tra gli aspetti che un Social Media Manager non deve mai sottovalutare, il Copywritingdiventa fondamentale.
Il Copy è la parte testuale che accompagna un contenuto digitale scritto da un esperto Copywriter: per questo il Social Copywriting deve essere adatto ad una comunicazione veloce e di impatto come quella dei social media.
Un contenuto di valore, infatti, dipende dalla parte visuale rappresentata da immagini o video, ma anche dal copy che lo accompagna.
Rapidità, creativitàe interazione con il follower. La scrittura per i social media richiede tutto questo e ci ricorda che piattaforme come Facebook, Instagram, LinkedIn e Twitter ci offrono possibilità gigantesche di entrare in contatto con collezionisti, visitatori e potenziali clienti.
Per questo un buon copywriting per i social dell’arte deve essere studiato a tavolino, senza improvvisazioni.
Quindi ecco 5 tips per creare copy per i social dell’arte.
POST BREVI E IMMEDIATI
Il Social Media Copywriter si gioca tutto in poche battute. In media i post brevi, diretti e concisi stimolano un più alto livello di coinvolgimento dell’utente.
SCRIVI PER IL TUO PUBBLICO
Il testo che pubblichi sui socialnetworkè rivolto ai tuoi followers. Studia iltone of voice della tua audience, usa testi in grado di entrare in sintonia con il tuo pubblico.
AUMENTA L’ENGAGEMENT CON DOMANDE E CALL TO ACTION
Se vuoi aumentare i commenti ai tuoi post devi interagire. Lascia alla fine del post una domanda/richiesta per ottenere una risposta. Ad esempio: “Qual è il tuo artista preferito?” Oppure “Ti è piaciuta questa mostra?”. In alternativa inserisci una call to action che spinga l’utenteall’azione, che sia un reindirizzamento al sito, all’e-commerce o ad un articolo su un magazine online.
ISPIRA GLI UTENTI COMUNICANDO VALORE
Ogni contenuto deve ispirare, far prendere posizione, convincere. Pertanto, è necessario fare leva sugli utenti per entrare in empatia con loro. La gestione dei copy per i post sui social network richiede una scrittura emozionale, relazionale e creativa capace di comunicare il valore e l’unicità del contenuto.
Essere un bravo Copywriter per i social network dell’arte non è uno scherzo.
Per questo è necessario affidarsi a professionisti sensibili, in grado di scrivere al meglio tutto ciò che vuoi raccontare ai tuoi follower.
Art Rights Prize il primo premio d'arte per artisti
ART RIGHTS PRIZE
Il primo premio digitale per Artisti
Continua la visione di Art Rights nel sostegno dell’Arte e degli Artisti, non solo per essere strumento professionale a supporto quotidiano della gestione delle proprie opere, ma per creare occasioni di visibilità, incontro e confronto con la community.
Per questo nasce Art Rights Prize, il primo Premio d’Arte Internazionale Virtuale che si rivolge a tutti gli Artisti, di qualsiasi età e nazionalità, che vogliano partecipare con opere che rientrano nelle seguenti categorie artistiche: Pittura, Fotografia, Videoarte, Arte Digitale e Street Art.
Il Premio è organizzato dall’Associazione Culturale AB Factory con la partecipazione di prestigiosi partner, insieme per sostenere gli artisti emergenti e affermati, trovando nuove modalità di riconoscere e premiare l’Arte 3.0.
Oltre 100.000 euro in denaro e servizi, in qualità di riconoscimento al merito personale e a titolo di incoraggiamento nell’interesse della collettività, per supportare Artisti di qualsiasi età e nazionalità. La Giuria composta da 15 esperti del Sistema e del Mercato dell’Arte Internazionale selezionerà 100 artisti finalisti e 300 opere da esporre all’interno di un’esclusiva Mostra Virtuale in 3D sulla piattaforma “LIEU.CITY”.
Sono garantiti Premi e menzioni speciali per oltre il 30% degli Artisti Finalisti, assegnati dalla giuria, sponsor e partner dell’iniziativa insieme ad uno speciale “Premio del Pubblico”nel corso della Mostra Virtuale in 3D.
Per la prima volta la Mostra dei Finalisti di un premio d’arte prevede l’incredibile esperienza del Virtuale in 3D. L’esposizione è stata progettata e costruita da esperti del settore con il supporto dell’Exhibit Designer Andrea Isola per esaltare l’allestimento delle opere finaliste e rendere la visita per il pubblico unica nel suo genere, per andare oltre la fisicità.
La Mostra Virtuale in 3D sarà accessibile tramite smartphone, tablet, smart tv e computer con la possibilità di scoprire le opere dei Finalisti tra le sale delle 5 Categorie Artistiche navigabili in autonomia e con estrema semplicità, selezionando le opere preferite e scoprendo tutti i dettagli sugli Artisti e sui lavori.
Una kermesse unica, con l’opportunità di essere parte della Community Art Rights Prize partecipando ad esclusivi talks, incontri, webinar di formazione con i più grandi Professionisti dell’Arte.
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