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    Il Piano di Marketing Culturale per l’Arte

    IL PIANO DI MARKETING CULTURALE PER L’ARTE: COME CREARLO IN 6 FASI

    Il piano di marketing è un processo a fasi per definire l’insieme delle risorse necessarie a soddisfare una domanda espressa dal mercato e aumentare il valore dell’ente culturale, sia esso un’istituzione, un evento artistico o una galleria.

    Art Rights Magazine in collaborazione con ArtBackers.Agency dedicano la prima rubrica al Marketing Culturale, alla scoperta delle strategie digitali per i professionisti dell’arte e i suoi protagonisti.

    La rubrica per conoscere in anteprima le tecniche, le metodologie e i segreti della comunicazione: una chiave di accesso al mondo dell’Arte 3.0   


    Le fasi del piano di marketing prevedono momenti di analisi (del mercato e dei clienti), per passare a quelli operativi e dei sistemi di verifica dei risultati.

    Ecco le 6 fasi di un Piano di Marketing Culturale per l’Arte.

    1 – ANALISI DEL CONTESTO. Inizialmente occorre conoscere il contesto in cui vogliamo operare per capire come posizionarci strategicamente sul mercato. Fondamentale risulterà un’attenta analisi su cosa facciamo, sulle nostre attività, sui servizi esistenti, sui nostri clienti e concorrenti attuali e potenziali, e infine sul mercato di riferimento al momento della stesura del piano. L’analisi SWOT è uno strumento fondamentale in questa fase, perché consente di valutare i punti di forza (strengths), le debolezze (weaknesses), le opportunità (opportunities) e le minacce (threats) di un progetto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

    2 – CHI SIAMO. Dopo aver analizzato il contesto di mercato, occorre passare alla definizione dell’identità organizzativa, che passa per la messa a fuoco di mission e vision. La mission è l’esplicitazione degli obiettivi organizzativi in una prospettiva di medio e lungo termine. Per un museo la mission può essere la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale, mentre per una galleria è promuovere gli artisti, esponendo e vendendo le proprie opere. La vision definisce il sistema di valori di un’organizzazione che crea adesione e coesione tra il team e il pubblico. Inoltre serve a definire un’identità ed un’immagine univoca e riconoscibile sul mercato. Ad esempio, per un ente museale la vision potrebbe essere la centralità della funzione educativa e mediatrice del museo all’interno del tessuto sociale.

    3 – QUALI SONO I NOSTRI OBIETTIVI. Dobbiamo sempre fissare degli obiettivi S.M.A.R.T., ossia Specific (specifici), Measurable (misurabili), Achievable (raggiungibili), Realistic (realistici) e Time-Based (basati sul tempo) che ci permettano di raggiungere i nostri traguardi come migliorare un servizio o la propria immagine, oppure vendere più opere o ancora aumentare i visitatori di una mostra. 

    4 – IL NOSTRO TARGET. Per conoscere perfettamente l’ambito della nostra azione di marketing culturale, dobbiamo conoscere il pubblico a cui intendiamo rivolgerci e le loro abitudini. Ad esempio, sapere se sono collezionisti, artisti, appassionati, professionisti e quali cadenze hanno, le modalità d’acquisto, le motivazioni e infine età, sesso, nazione e residenza.

    5 – METODI E TEMPISTICHE. Il piano strategico deve indicare le operazioni da seguire, le tempistiche, le risorse umane impegnate e le modalità che abbiamo scelto per raggiungere i nostri obiettivi. Il piano di marketing tiene in considerazione che cosa dobbiamo vendere o promuovere (un’opera d’Arte, un biglietto per una mostra, un servizio…) il canale per farlo (museo, galleria, fiera…) a quale prezzo e con quali strategie promozionali (vernissage, online, mostra, evento, stampa…) dando così vita a quello che viene definito il Marketing Mix teorizzato nel 1960 dall’economista Jerome McCarthy con le sue famose 4 P: Place (distribuzione), Price (prezzo), Product (prodotto), Promotion (promozione).

    6 – IL BUDGET E ANALISI DEI RISULTATI. Il piano budget è una previsione economica delle spese da sostenere per l’intera attività di marketing. Avviato il programma, diventa rilevante l’analisi dei risultati, da effettuare con un monitoraggio e verifiche continue per ogni fase, utilizzando il cosiddetto KPI (Key Performance Indicator), un indicatore chiave di prestazione che viene stabilito in sede progettuale per controllare il reale andamento delle attività.

    Come per altri settori, anche per l’Arte, il buon marketing e le giuste regole della comunicazione possono aiutare concretamente la ripresa e il posizionamento nel mercato della cultura e della nostra attività.

    È molto importante conoscere questi concetti tecnici, perché saranno d’aiuto nel programmare e affrontare un nuovo progetto, sia esso nel fisico che nel digitale. 

    L’esperienza e la pratica dei professionisti del Marketing Culturale e della Digital Strategy saranno d’aiuto per gestire al meglio questi step.

    Photo Credits: Sotheby’s

    E tu, sei pronto a fare un piano marketing per l’arte?

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 13 APRILE 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 13 APRILE 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    1) Kate Moss ha creato dei video NFT 

    La top model Kate Moss, in collaborazione con il collettivo di artisti “Moments in Time”, ha creato tre diversi video che la ritraggono. Questi saranno venduti all’asta come NFT sulla piattaforma Foundation ed il ricavato verrà devoluto a favore dell’ente di beneficienza Gurls Talk di Adwoa Aboah. I video verranno venduti insieme ad una certificazione audio registrata dalla stessa Moss, che sarà utile per poterne dimostrare l’autenticità. L’acquirente verrà inoltre rivelato dall’agenzia della modella tramite la pubblicazione di un post sui social.

    2) Takashi Murakami sospende una vendita di opere NFT

    L’artista giapponese Takashi Murakami ha deciso di sospendere la vendita delle sue opere NFT sulla piattaforma OpenSea per poter condurre ricerche più approfondite circa l’universo della Crypto Art.

    Chiedo sinceramente scusa a coloro che hanno già presentato le loro offerte, ma spero che capirete la logica alla base di questo ritiro, il cui scopo è quello di consentirvi in ​​seguito di godere dei miei lavori di NFT in modo più conveniente e con la massima tranquillità” ha affermato l’artista.

    3) Venduto il primo NFT di Urs Fischer per $ 98.000

    CHAOS # 1 Human è il nome della prima opera NFT dell’artista Urs Fischer che domenica è stata venduta per circa $ 98.000 tramite l’applicazione Fair Warning, creata da Loïc Gouzer. Il ricavato della vendita verrà devoluto all’organizzazione non profit Oceana per la conservazione degli oceani.

    Quest’opera fa parte del corpus CHAOS, un nuovo progetto che comprende 501 NFT individuali.

    Photo Credits:Photo-Illustration: by The Cut; Photos: Getty Images

    Takashi Murakami ha rilasciato i suoi primi NFT (ma la vendita è già sospesa)

    Takashi Murakami ha rilasciato i suoi primi NFT (ma la vendita è già sospesa)

    108 variazioni ispirate a Nintendo dei fiori iconici di Takashi Murakami sono diventati NFT.

    Le offerte superano già i $ 200.000.

    Dopo Damien Hirst con il suo imminente drop da 10,000 NFT sulla piattaforma sostenibile Palm, Takashi Murakami è l’altro artista blue-chip che si è lanciato nel mondo della Crypto Arte.

    Murakami ha annunciato il suo ingresso nel mercato NFT con un post su Instagram in cui scrive:“Sto brancolando nel buio, quindi sono sicuro che farò molti errori, ma per favore abbiate pazienza”.

    L’artista giapponese più famoso al mondo, che crea le sue opere mescolando anime e manga con il pop di Andy Warhol e Jeff Koons, ha lanciato la sua nuova collezione NFT, che si chiama “Murakami.Flowers”

    La collezione è stata presentata su Opensea e consiste in una serie di opere NFT di 24 x 24 pixel che ritraggono fiori dalla faccina sorridente: ogni fiore presenta una diversa espressione facciale, proprio come gli emoji.

    Per la sua incursione nel mondo degli NFT Murakami ha stretto una partnership con Yoshihisa Hashimoto, l’ex regista di Sonic Unleashed e Hedgehog Engine, nonché figura autorevole nel mondo dei giochi online e rappresentante di ZIKU Technologies, Inc., una società che crea XR, AI e avatar.

    Insieme ad Hashimoto, hanno trasformato in NFT i fiori iconici dell’artista che evocano la nostalgia per Famicom (il Nintendo Entertainment System).

    Il primo NFT “Murakami.Flowers”, intitolato  # 0000 Murakami.Flower , ha già attirato un’offerta di 144 ether, ovvero circa $ 260.395, ma tutto può ancora succedere.

    Infatti proprio ieri Murakami ha annunciato con un post su Instagram di aver deciso di sospendere momentaneamente la vendita degli NFT perché impegnato a condurre ulteriori ricerche sul modo migliore per venderli in modo sicuro. 

    “Chiedo sinceramente scusa a coloro che hanno già presentato le loro offerte, ma spero che capirete la logica alla base di questo ritiro, il cui scopo è quello di consentirvi in ​​seguito di godervi i miei lavori NFT in modo più conveniente e con la massima tranquillità”.

    Cosa ha convinto Murakami ad entrare nel mondo NFT?

    Sicuramente la recente vendita record di Beeple ha suscitato l’interesse dell’artista giapponese che ha compreso l’importanza del momento storico per sviluppare la sua arte nello spazio digitale. 

    Altra fonte di ispirazione è stato osservare il modo in cui i suoi figli giocavano al videogame di Nintendo “Animal Crossing: New Horizons” con i loro amici durante la pandemia.

    “Stavano guardando alcuni fuochi d’artificio all’interno del gioco mentre parlavano con i loro compagni di scuola, che non potevano più incontrare di persona, ammirando quanto fosse bello ed interessante come nuovo processo comunicativo.”

    Gli NFT rappresentano una grande opportunità di rilancio per Murakami che, proprio la scorsa estate, ha annunciato che Kaikai Kiki, la factory creata per gestire il suo brand, dalla produzione delle opere d’arte agli oggetti di merchandising, era sull’orlo della bancarotta.

    Ora non resta che attendere quando Murakami riaprirà la vendita degli NFT e in che modo deciderà di attuarla.

    Photo Credits: Takashi Murakami

    E tu, sei pronto a scoprire gli NFT di Takashi Murakami?

    Tutto ciò che devi sapere sugli NFT

    Tutto ciò che devi sapere sugli NFT 

    Le risposte ai perché son tutti pazzi per gli NFT nel mondo dell’arte

    Dopo la vendita record di Beeple da Christie’s, avvenuta lo scorso 11 Marzo, nel mondo dell’arte è scoppiata una vera e propria Crypto Mania.

    Le piattaforme sono state letteralmente prese d’assalto da artisti e collezionisti che vogliono entrare a far parte del Mercato della Crypto Arte, chi producendo NFT (Non Fungible Token), chi vendendoli o acquistandoli.

    Ecco quindi una guida per rispondere a tutte le domande che in questo momento i professionisti del mondo dell’arte si stanno facendo sul mercato dell’arte Crypto NFT.

    Cos’è un NFT? 

    Gli NFT, o “token non fungibili” possono essere pensati come certificati di proprietà per risorse virtuali, inclusa l’arte, crittografati all’interno della Blockchain attraverso uno Smart Contract.

    Gli NFT offrono i seguenti vantaggi:

    Scarsità: quando tokenizzano l’arte digitale sulla blockchain possono definire il numero di edizioni che vogliono pubblicare o stabilire che il lavoro è unico nel suo genere. 

    Autenticità: quando un’opera digitale viene caricata sulla blockchain, non può più essere modificata. I collezionisti hanno così la garanzia che l’opera d’arte che stanno acquistando è l’originale.

    Proprietà: ogni trasferimento/acquisto di un’opera digitale viene registrato sulla blockchain. Ciò significa che è sempre possibile documentare la cronologia della proprietà e la provenienza dell’opera.

    È possibile scaricare o copiare un’opera d’arte basata su NFT e cosa significa per la proprietà?

    Chiunque può scaricare e condividere una copia digitale o jpeg di un’immagine. Ma nel caso dell’arte digitale, è all’NFT che viene assegnato un valore, diventando così un token digitale in grado di essere acquistato e venduto. In questo modo solo il proprietario verificato tramite blockchain possiede il lavoro. 

    Cos’è la blockchain?

    La Blockchain è un Libro Mastro, un registro virtuale dove le informazioni vengono validate da più utenti, rendendo incorruttibili i dati inseriti e confermando l’autenticità e la veridicità degli stessi. Una volta che un dato è stato inserito in questo libro mastro, non può essere modificato o cancellato da nessuna singola autorità.

    Qual è il potenziale degli NFT nel mondo e nel mercato dell’arte?

    L’11 marzo 2021 Christie’s ha venduto la prima opera d’arte puramente digitale basata su NFT mai offerta da una grande casa d’aste per $ 69.346.250.

    Questo evento ha stimolato gli artisti e i collezionisti a fidarsi e sfruttare le potenzialità della tecnologia per accedere a un modo di produrre, fruire e collezionare arte tutto da scoprire.

    Questo perché grazie agli NFT possiamo finalmente tracciare la provenienza delle opere digitali, ricostruire la storia e dare garanzie sulla loro autenticità.

    Ora anche la casa d’aste Sotheby’s è stata pienamente coinvolta nel mondo crypto e nft.

    Quanto è grande il mercato NFT?

    Secondo il Report NFT 2020, pubblicato da L’Atelier BNP Paribas e Nonfungible.com, il valore del mercato NFT è cresciuto del 299% nel 2020. Più di 222.000 persone hanno partecipato a vendite per un valore di $ 250 milioni, quadruplicando il volume nel 2019.

    Secondo il portale Crypto.art nel mese di novembre 2020 le vendite di arte basata su NFT avevano raggiunto il valore di circa 1,5 milioni di dollari. A gennaio 2021 avevano superato i 10 milioni e a marzo 2021 sono a quota 120 milioni di dollari.

    È probabile che i collezionisti paghino tanto per l’arte digitale quanto per l’arte fisica?

    Gli specialisti, tra cui Mariolina Bassetti, Chairman Post-War & Contemporary Art, Continental Europe and Chairman di Christie’s Italia ,ritengono che siamo sull’orlo di un mercato completamente nuovo per il mondo dell’arte il cui avvenire è incerto e inaspettato.

    Tuttavia, il futuro del mercato Crypto, così come quello dell’arte tradizionale, dipenderà dalla qualità delle opere degli artisti e dalla domanda del collezionisti, indipendentemente dal supporto fisico o digitale.

    Gli NFT potrebbero essere solo una moda speculativa del momento?

    Siamo solo all’inizio per fare previsioni. L’impatto di questo nascente mercato è stato straordinario, e non solo per il mondo dell’arte. 

    Attribuendo valore all’arte digitale, gli NFT aprono le porte a un mare di possibilità, creando una nuova via per il mercato dell’arte mondiale.

    Photo Credits: Metropolitan Museum of Art, modified by CoinDesk

    E tu, sei pronto a scoprire di più sul mercato Crypto Art NFT?

    Il copywriter per l’arte: il professionista della scrittura

    IL COPYWRITER PER L’ARTE: IL PROFESSIONISTA DELLA SCRITTURA

    Una figura sempre più importante nelle strategie digitali di musei, professionisti e artisti.

    Abbiamo già parlato dell’importanza del copywriting e del suo uso nel mondo dell’arte, ma è altrettanto importante capire chi è il copywriter, quali sono le sue competenze e il suo background professionale per riuscire a comunicare efficacemente nel mondo dell’arte.

    Il copywriter è una figura specializzata in comunicazione e marketing, con una grande conoscenza del linguaggio pubblicitario, specialmente nelle tecniche di scrittura persuasiva, oltre ad una grande padronanza dell’ortografia e della grammatica.

    Il suo obiettivo è produrre contenuti testuali emozionali, che creino engagement con i potenziali clienti e che allo stesso tempo comunichino i valori aziendali in un linguaggio chiaro, conciso ed efficace.

    Può scrivere sia contenuti per il web e per i social, sia per comunicati stampa, brochure, manifesti, poster e materiali di marketing di vario genere. 

    Per diventare un copywriter dell’arte però, bisogna anche avere un background specifico, maturato attraverso gli studi umanistici o con l’esperienza nel campo.

    Le skills che un copywriter per l’arte dovrebbe avere sono:

    • Conoscere il “prodotto artistico”: che si tratti di opere d’arte, di mostre ed eventi, oppure di servizi professionali, il copywriter deve capire che si tratta di prodotti esperienziali/emozionali, ovvero legati appunto alle emozioni più che a determinate caratteristiche “fisiche”;
    • Avere un grande spirito di collaborazione: specialmente all’interno di musei, fondazioni e gallerie d’arte, in occasione di mostre ed eventi, il copywriter deve lavorare a stretto contatto con artisti e curatori, per riuscire a veicolare al meglio i concetti e il messaggio attraverso altri canali fisici e online;
    • Avere competenze SEO: il copywriter deve saper ottimizzare i contenuti online per i motori di ricerca. Ciò significa essere sempre informato sulle parole chiave e sui volumi di ricerca specifici per il mondo dell’arte;
    • Avere una grande passione per l’arte: sembra scontato, ma per essere un buon art copywriter bisogna conoscere il settore in cui si vuole operare, recandosi a mostre ed eventi, leggendo pubblicazioni e articoli per affinare sempre di più la propria “scrittura artistica”
    • Una skill extra: il copywriter per l’arte, per essere una figura completa, deve anche saper elaborare e scrivere Curriculum, Statement e Portfolio, un servizio sempre più richiesto, specialmente dagli artisti emergenti che vogliono presentare il loro lavoro a gallerie o altri enti.

    Il copywriter per l’arte è una figura poliedrica, in costante aggiornamento, abile a comunicare, attraverso le parole, quei valori tipici dell’Arte e della Cultura.

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    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 12 APRILE 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 12 APRILE 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    1) Online Black NFT Art, agenzia creativa dedicata al mondo NFT black 

    Si chiama Black NFT Art la nuova agenzia di media branding gestita dalla galleria online Umba Daima . Scopo principale di queste due realtà è quello di supportare e ampliare il mercato dei black artist soprattutto all’interno del mondo NFT per costruire una comunità sempre più ampia e strutturata intorno alla Black Art e ai suoi protagonisti. 

    L’agenzia si occupa di consulenza, talent booking e talent management creando strategie per valorizzare e migliorare il lavoro e le opere di chi si avvicina al fenomeno della Crypto Art per la prima volta. 

    2) L’attore comico John Cleese mette all’asta la sua prima opera NFT 

    Non più solo attore comico, sceneggiatore e scrittore… da qualche tempo John Cleese, classe 1939, è diventato anche un “giovane” artista digitale pronto a mettere in vendita la sua prima opera NFT

    Qualche tempo fa Cleese ha annunciato via Twitter che avrebbe venduto un suo pezzo NFT, sulla base di un suo vecchio disegno raffigurante un noto monumento internazionale: il Ponte di Brooklyn, per l’artista un simbolo di fiducia e fratellanza! 

    3) Superchief: apre a NY la prima mostra dedicata agli NFT 

    Superchief, un collettivo di artisti che gestisce gallerie d’arte a NY e LA, ha annunciato la prima mostra dedicata all’arte NFT. Si terrà a Union Square e le opere verranno mostrate su schermi ad alta risoluzione. 

    L’esposizione si intitola “Season One Starter Pack” e ci saranno più di 300 artisti, ognuno dei quali metterà un NFT unico all’asta e una versione con 72 copie. Verranno accettati pagamenti sia con carte di credito sia in cripto valute.

    Photo Credits: Una veduta della Superchief Gallery NFT a New York

    Archillect, il curatore digitale inventato dal crypto artist Murat Pak

    Archillect, il curatore digitale inventato dal crypto artist Murat Pak

    Il crypto artista Murat Pak ha inventato un archivio digitale gestito da un algoritmo

    Può un algoritmo avere senso estetico?

    E’ questa la domanda che Murat Pak, progettista, grafico e artista turco, si è posto prima di inventare Archillect.

    Murat Pak è l’artista digitale scelto da Sotheby’s per il suo debutto nel mercato NFT. “The Fungible Collection”, rilasciata sulla piattaforma Nifty Gateway.

    Archillect (“Archive” + “Intellect”) è la sua più celebre invenzione risalente al 2014 – Pak è attivo nell’arte digitale da oltre vent’anni.

    Si tratta di un algoritmo capace di scegliere e pubblicare immagini suggestive secondo i canoni estetici dei follower che lo seguono sui principali social media – attualmente Archillect è presente su Twitter, Instagram, Telegram, Facebook e Pinterest.

    Archillect è capace infatti di registrare i gusti delle persone prendendo in considerazione il numero di condivisioni e di like sui social

    L’aspetto interessante di Archillect sta nell’autonomia.

    E’ vero che è stato l’artista Pak a creare l’algoritmo che realizza l’archivio, ma il codice è indipendente e seleziona le immagini negli archivi di Tumblr, Flickr e 500px basando la ricerca su poche parole chiave e cercando di ottimizzare la scelta in base al reach potenziale e al sentimento del suo pubblico.

    Lo stesso Pak afferma: “Archillect’s curation process is completely automated. She is a living inspiration archive. She is a digital muse.” / “Il processo di curatela di Archillect è completamente automatizzato. È un archivio di ispirazione vivente. È una musa digitale.”

    Un altro tratto distintivo di Archillect è l’estetica fredda, quasi metallica.

    Nessuna foto è accompagnata da testi. Il tono curatoriale è algido, le immagini sono astratte e belle ma quasi prive di ogni emotività. Non a caso i toni dominanti sono i grigi, azzurri, neri, quasi monocromi e dalle linee geometriche, come ad esternare un’anima fredda e sintetica propria di una macchina.

    Archillect non comunica in maniera intellegibile ma solo allusiva: rimanda ai desideri nascosti, ai sogni inespressi della comunità.

    A differenza di un essere umano la sua scelta non è limitata dal tempo disponibile né dipende da fattori emotivi. 

    Non pubblica foto quando ha tempo o quando vuole condividere un ricordo bello o brutto. Non ha sentimento e opera automaticamente. Sceglie, valuta, pubblica, apprende e si perfeziona strada facendo.

    E l’attribuzione?

    Il problema delle fonti e della tutela della paternità delle immagini è molto sentito da Archillect. C’è un grande impegno nella ricerca di diversi metodi per individuare la fonte reale del contenuto e salvaguardare il diritto d’autore.

    Tra questi Archillinks, un account / bot dedicato che trova le fonti originarie e alternative attraverso ricerche sul web.

    Se su social come Facebook e Instagram il link alle fonti viene inserito in modo automatico nella didascalia, su Twitter è stato creato un account separato @Archilink in cui per ogni immagine pubblicata vengono inseriti i link relativi alla fonte originaria e a quelle derivate.

    Photo Credits: https://archillect.com/archive

    E tu, sei pronto a conoscere Archillect?

    Le Gallerie degli Uffizi su Clubhouse

    LE GALLERIE DEGLI UFFIZI SU CLUBHOUSE

    Proseguono gli appuntamenti dedicati all’arte e alla cultura su ClubHouse insieme ad Andrea Concas, che dopo grandi protagonisti come gli artisti Emilio Isgrò e Michelangelo Paladino, gli architetti Cino Zucchi e Michele De Lucchi, i direttori Stefano Boeri e Arturo Galansino, fa approdare sul social della voce il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt.

    Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt (Photo credit: ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

    Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha partecipato per la prima volta ad una room su ClubHouse ospite di Andrea Concas che negli ultimi mesi ha invitato i grandi protagonisti del mondo dell’arte e della cultura. 

    Diversi i presenti che hanno interagito con il direttore. Tra questi la giornalista e storica dell’arte Fiorella Minervino, la giornalista di Repubblica e scrittrice Annarita Briganti, il direttore di Musei Statali Roberto Concas, la giornalista Bettina Bush e molti altri.

    La Room di Andrea Concas che ha ospitato Eike Schmidt

    Tante le tematiche affrontate: tra queste, le strategie museali per “resistere” in tempo di pandemia, il rapporto tra museo, nuove generazioni, e nuove tecnologie, in particolare della comunicazione, gli scenari di cambiamento per il settore dei beni culturali nel prossimo futuro e anche una indiscrezione sul nuovo allestimento. 

    “Il lavoro degli Uffizi è un lavoro di squadra” – afferma il direttore. Il Museo si avvale di tanti professionisti con background differenti. Tante le domande sul rapporto tra museo e digitale. 

    La vostra è una visione di Museo 3.0 un connubio perfetto tra fisico e digitale” afferma Andrea Concas. Nella visione del direttore infatti il digitale non sostituirà mai il fisico. Lo dimostra il fatto che i diversi progetti dedicati ai bambini e alle scuole durante l’ultimo anno in cui erano vietate le gite scolastiche, hanno suscitato solo più curiosità e voglia di visitare il Museo. 

    “Dobbiamo avvicinare le nuove generazioni all’arte” afferma Eike Schmidt. 

    Questo lo si può fare lavorando su livelli di comunicazione differenti con l’obiettivo di raggiungere i giovani parlando loro con autoironia e leggerezza, ma senza dimenticare l’importanza del contenuto dei messaggi che vanno veicolati. 

    Grande attenzione anche alle donne, sia per quanto riguarda la scelta delle artiste – gli Uffizi hanno la più grande raccolta di opere d’arte realizzate da artiste donne prima dell’Ottocento – sia perché la quota rosa dei follower è del 75% sia su Facebook che su Tik Tok e in generale anche sugli altri social dove il museo è presente.

    Una veduta esterna della Galleria degli Uffizi

    Eike Schmidt ha anticipato inoltre che “Le nuove sale sono già allestite e le inaugureremo il giorno stesso in cui riapriremo il Museo (verosimilmente entro la prima settimana di maggio) siamo agli ultimissimi ritocchi. Proprio all’inizio di questo nuovo percorso dedicato alla pittura del Cinquecento starà l’Annunciazione di Plautilla Nelli che si vedrà già’ da lontano”. 

    In questo nuovo allestimento infatti, svela proprio su ClubHouse il direttore, si potrà ammirare l’importanza di Plautilla, tra Fra Bartolomeo, che ha lasciato i suoi disegni alla pittrice, e Andrea del Sarto, con cui continua la narrazione storica agli Uffizi. 

    Tutto pronto per ripartire quindi, ma bisogna attenersi alle regole. “Secondo il punto di vista di vari studi scientifici – ha aggiunto Schmidt – la maggior parte dei piccoli musei non pone rischi di assembramenti più della maggior parte dei negozi. E’ dunque veramente difficile capire, nel momento in cui sono aperti i negozi, perché non possano esserlo almeno i musei più piccoli. C’è poi un importante studio dell’Università tecnica di Berlino che dice appunto che musei e teatri sono i luoghi più sicuri di tutti, quando vengono rispettate le regole anti Covid”. 

    Bisogna quindi essere pronti e ripensare gli allestimenti e le modalità di accesso ai Musei. Ma questo gli Uffizi lo sanno bene, avevano infatti già iniziato a ripensare le sale come quella di Botticelli e Michelangelo a cui prima si accedeva da un’unica porta. 

    Prossimo passo già pensato dal direttore Schmidt, prima del Covid, la possibilità di prenotare la visita online per evitare le lunghe code e le ore di attesa. 

    Gli Uffizi sono pronti più che mai per accogliere i visitatori.

    Chi è il crypto artist Pak

    Chi è il crypto artist Pak

    Pak è il crypto artist preferito da Elon Musk, ora in asta da Sotheby’s

    Pak è un crypto artista NFT attivo nel mondo dell’arte digitale da oltre due decenni.

    La sua identità è avvolta nel mistero: di lui si sa che è fondatore e lead designer dello studio Undream e creatore di Archillect, un’intelligenza artificiale costruita per scoprire e condividere stimolanti contenuti visivi sui diversi social media.

    Archillect è una vera e propria rivoluzione digital perché si configura come un curatore digitale che, in base a parole chiave specifiche, ricerca immagini dai toni minimali ed esteticamente fredde, in totale autonomia, senza obbedire ad una grammatica emotiva o richiedere interventi umani esterni.

    Nel fiorente mercato NFT, Pak si è affermato come creatore di straordinarie opere d’arte digitali sfruttando le più innovative tecnologie e media del momento.

    Pak ha un mercato molto attivo e di successo: il valore totale delle sue opere digitali si aggira sui $17,536,770.67 (8,457.896 ETH). Ad oggi ha venduto 1,691 opere e la più costosa è stata Metarift acquistata a Marzo 2020 su Makerplace da un anonimo collezionista – il cui nickname è “danny6” per $1,013,902.38 (489 ETH).

    Se da una parte l’identità dei collezionisti di Pak non è chiara, tra i suoi ammiratori troviamo Elon Musk, il CEO di Tesla e SpaceX, sostenitore del mondo NFT, tanto da decidere di mettere in vendita il suo primo Tweet come NFT.

    Oggi sembra che anche il mondo dell’arte tradizionale abbia notato il talento di Pak: Sotheby’s infatti ha deciso di inaugurare la sua prima asta di un’opera NFT proprio con le creazioni dell’artista. 

    Sotheby’s ha dichiarato: “Volevamo collaborare con Pak perché stiamo entrando in un mondo completamente nuovo con l’arte digitale e abbiamo ritenuto che fosse importante lavorare con un artista che è attivo nella comunità da molti anni”.

    In realtà Pak ha attirato l’attenzione del mondo dell’arte tradizionale: risale al 5 gennaio il suo tweet: “Case d’asta globali. Questo è per te. Voglio questo pezzo d’arte. Mostraci tutti. Sceglierò io. “

    Di tutta risposta Sotheby’s ha ribattutto con: “Siamo incuriositi …”

    Da quel tweet, il passo è stato breve e la collaborazione tra PAK e Sotheby’s è stata avviata.

    Dal 12 al 13 aprile 2021 Sotheby’s mette all’asta The Fungible Collection, una raccolta dei suoi ultimi lavori che prevede la serie Fungible Open Editions, l’ultima indagine di Pak sul concetto di valore.

    Queste edizioni consistono in una serie di  “cubi” NFT che possono essere acquistati infinite volte dai collezionisti durante il periodo della vendita a un prezzo fisso di $500.

    Questi fungible cubes possono essere acquistati singolarmente o a gruppi e forniscono al collezionista un set diverso di NFT in base al totale dei cubi che possiede. 

    I singoli NFT in asta sono: A Cube (1), Five Cubes (5), Ten Cubes (10), Twenty Cubes (20), Fifty Cubes (50), Hundred Cubes (100), Five Hundred Cubes (500), Thousand Cubes (1.000).

    Le opere di questa particolare collezione verranno rilasciate esclusivamente sulla piattaforma Nifty Gateway, un marketplace specializzato nella vendita e nelle aste di token non fungibili.

    E tu, sei pronto a scoprire le opere NFT di Pak?

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 9 APRILE 2021

    Filename : wbr_1_a_copie.08569160817.original.jpg - To go with "How NFTs are coming to the rescue of forgotten artworks" (published on 2021-03-25 22:16:00)

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 9 APRILE 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    1) Un’opera dell’artista Baranoff Rossiné è diventata un NFT su Mintable

    Il 25 marzo è stata messa all’asta l’opera “Abstract Composition” dell’artista ucraino Wladimir Baranoff-Rossiné tramite la piattaforma Mintable. La vendita ha previsto sia l’opera fisica, che il corrispettivo NFT.

    Zach Burks, CEO di Mintable ha spiegato: “In quanto persona a cavallo tra il mondo dell’arte e quello della tecnologia con tale finezza, non potevamo pensare a nessuno meglio di Baranoff-Rossiné da immortalare con i nostri NFT”

    2) Il mercato dell’arte in NFT è sceso da $ 16,7 milioni a $ 12,5 milioni

    I dati pubblicati da Nonfungible.com mostrano, negli ultimi cinque giorni, il calo delle vendite di opere NFT da $ 16,7 milioni a $ 12,5 milioni. Secondo la piattaforma è tutto nella norma.

    Dello stesso parere è Melissa Gilmour, fondatrice dell’agenzia NFT londinese Lily & Piper che afferma “un calo di valore era inevitabile”, sottolineando che “alcune opere d’arte stanno reggendo il confronto e non credo che sia un calo permanente”.

    Quale sarà allora il futuro della Crypto Art?

    3) 9 CryptoPunks della collezione di LarvaLabs venduti da Christie’s 

    Sono passati tre anni da quando i Larva Labs, due sviluppatori di software, hanno dato vita al progetto artistico NFTCryptoPunks”, ed ora, per la prima volta, un unico lotto composto da 9 punk prenderà parte il 13 maggio alla vendita serale organizzata da Christie’s New York

    “I CryptoPunks sono l’alfa e l’omega del movimento CryptoArt”, spiega Noah Davis, specialista in arte post-bellica e contemporanea di Christie’s, “Questa sarà una vendita storica.”