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    6 tips per i collezionisti secondo Mary Rozell

    6 tips per i collezionisti di Mary Rozell Ubs Art Rights

    6 TIPS PER I COLLEZIONISTI SECONDO MARY ROZELL

    Come iniziare a collezionare arte secondo un’esperta

    Hai sempre desiderato collezionare arte, ma non sai da dove cominciare? Ecco i suggerimenti di Mary Rozell, Global Head UBS Art Collection, per i collezionisti.

    Esperta di collezioni d’arte internazionali, Mary Rozell dal 2015 è a capo della UBS Art Collection, dove si occupa di gestire la collezione della banca che ad oggi conta oltre 35.000 lavori, tra dipinti, fotografie, disegni, stampe, video installazioni e sculture d’arte contemporanea, tra cui molti capolavori di Jean-Michel Basquiat, Lucian Freud e Roy Lichtenstein.  

    Secondo la Rozell ci sono 6 tips per muovere i primi passi nel mondo del collezionismo: eccoli!

    Colleziona l’arte che ti piace e non i trend del mercato

    Regola numero uno: colleziona l’arte che ti appassiona. Acquista solo ciò che ti stimola intellettualmente e ti emoziona visivamente. Non seguire le tendenze del mercato: l’arte è una passione, prima che un investimento. 

    Prenditi del tempo per ricercare e sviluppare il tuo occhio 

    Prima dell’acquisto è importante fare ricerca. Quindi visita mostre in musei e gallerie, leggi e informati il più possibile. Parlare agli artisti e ai professionisti del settore è un ottimo modo per conoscere a fondo il mercato dell’arte.

    Gestire una collezione non è uno scherzo

    La maggior parte dei collezionisti pensa che collezionare arte sia un semplice hobby. In realtà possedere una raccolta richiede una grande responsabilità e azioni mirate per la sua corretta gestione

    Considera le potenziali sfide, soprattutto quando acquisti nuovi media 

    Grazie allo sviluppo tecnologico come la Realtà Virtuale e l’Intelligenza Artificiale, negli ultimi anni abbiamo assistito al boom del collezionismo dei nuovi media. Tuttavia, prima di acquistare questo tipo di arte è importante capire come conservarla

    Le piattaforme online per un nuovo collezionismo

    A seguito della crisi del COVID-19 il mondo dell’arte ha conosciuto una vera e propria rivoluzione digitale. Le Online Viewing Room, le fiere e le aste online, hanno offerto molteplici opportunità di apprendimento e hanno rappresentato una nuova frontiera per il collezionismo.

    Abbraccia l’avventura

    Una delle qualità più importanti di un vero collezionista è la disponibilità a correre dei rischi, che spesso significa saper anticipare il mercato, essere visionari e audaci. 

    Collezionare arte non è un lusso per pochi, ma un piacere concesso a tutti, a patto di essere consapevoli dei rischi e degli impegni, non solo economici, che questa pratica comporta. Per questo esistono piattaforme come Art Rights, capaci di guidarti nella corretta gestione della tua collezione, soprattutto se sei agli inizi.

    Con la piattaforma Art Rights troverai anche i migliori professioni che ti aiuteranno a creare la tua collezione, per farlo scopri l’Art Concierge di Art Rights, la più grande community di professionisti dell’arte.

    E tu, sei pronto a iniziare la tua collezione?

    Photo Credits: 2016©AntoineBootz

    Art Rights entra a far parte di AIS

    ART RIGHTS ENTRA A FAR PARTE DI AIS

    Nasce Art Identification Standard, il primo consorzio internazionale che riunisce le migliori startup del mondo per costituire uno standard di identificazione per le opere d’arte.

    Tra le problematiche del mondo dell’arte, oltre alle difficoltà sulla provenance, la manipolazione dei prezzi e l’assenza di trasparenza delle informazioni sulle opere d’arte, si è diffusa sempre di più la mancanza di uno standard nello scambio delle informazioni e di documentazione sulle opere.

    Negli ultimi anni aziende, gallerie e istituzioni hanno sviluppato standard indipendenti, causando forti problemi di incompatibilità tra differenti piattaforme e sistemi, dati incompleti e una crescente asimmetria informativa.

    Per questo è stato creato Art Identification Standard (AIS), il primo consorzio internazionale nato con l’obiettivo di sviluppare un protocollo unico di scambio delle informazioni sulle opere d’arte, per ovviare alle problematiche di settore.

    L’attenzione è stata rivolta quindi all’utilizzo delle nuove tecnologie a supporto dell’arte, tra queste la Blockchain, da applicare per la due diligence e la provenance sulle opere d’arte a tutela di Artisti, Collezionisti e Operatori di settore. 

    Un linguaggio comune a tutto il mondo dell’arte è di grande utilità anche al mercato, in quanto facilita gli scambi e la compravendita di opere d’arte, favorendo la gestione delle collezioni.

    Tra i membri dell’Art Identification Standard, unica startup italiana è Art Rights che, in linea con la mission di utilizzare l’innovazione e la tecnologia per creare il “primo passaporto dell’opera d’arte”, diventa protocollo di scambio e verifica delle informazioni, con un sistema unico di convalida dello storico delle opere e del corredo documentale da parte di più professionisti a favore dell’autenticità, provenance e in sede di due diligence.

    E tu, sei pronto a vivere il cambiamento del mondo dell’arte?

    Photo Credits: Art Identification Standard

    Instagram Insights per l’arte

    Instagram Insights per l’arte

    Come analizzare i dati statistici sul tuo profilo Instagram

    Ti sarà capitato tante volte di sentire la parola “Insights” a proposito del corretto utilizzo di Instagram, il social dell’Arte per eccellenza, che può essere tradotta dall’inglese come “spunti” o “approfondimenti”.

    Vediamo di cosa si tratta…

    Gli Instagram Insights sono statistiche del tuo account Instagram Business.

    Il tuo profilo Instagram infatti non è solo un insieme di contenuti quali immagini e video relativi ad opere d’arte, mostre e collezioni, ma è soprattutto un contenitore di dati, che è necessario saper interpretare per formulare una strategia social efficace.

    Il tuo account Instagram Business va infatti analizzato nel dettaglio e con costanza per acquisire piena consapevolezza di ciò che funziona e ciò che bisogna migliorare.

    Gli Instagram Insights ti consentono di grado di:

    • Conoscere le abitudini della tua community (composta da appassionati d’arte, collezionisti, visitatori o potenziali clienti)
    • Analizzare i post di maggior successo (installation views, singole opere, video) e accrescere l’engagement 
    • Individuare il miglior orario per pubblicare un determinato contenuto
    • Esaminare le caratteristiche demografiche dei tuoi follower (età, sesso, provenienza, interessi in Arte, Design, Eventi culturali etc)

    Ecco le informazioni che troverai negli Insights di Instagram:

    • Impressions (visualizzazioni) > Indica le visualizzazioni del post
    • Reach (copertura) > È il numero di visitatori unici che hanno visualizzato un tuo post
    • Profile views > Quante volte il tuo profilo è stato visitato
    • Website click > Click sul link che porta al tuo sito web
    • Clicks to email > Click sulla email presente sul tuo profilo
    • Followers > I dati e i comportamenti del tuo pubblico
    • Promotions > L’andamento delle tue promozioni e sponsorizzazioni

    I dati e i grafici non si riferiscono solo ai post pubblicati nel feed, ma anche alle Stories, le cui metriche sono necessarie per formulare una strategia di content marketing più precisa possibile.

    Questi parametri si riferiscono a:

    • Il numero di impression e copertura
    • Le volte che gli utenti hanno premuto per tornare al contenuto precedente o successivo
    • Quando gli utenti hanno interagito con il contenuto attraverso un messaggio tramite la storia
    • Quando i tuoi follower non visualizzano le tue stories

    Imparare ad analizzare e interpretare gli Insights di Instagram, significa conoscere il proprio pubblico di art lovers, capire il livello di engagement dei contenuti prodotti e creare o riformulare rapidamente la tua strategia di comunicazione sui social.

    Per questo è importante avvalersi di professionisti come Social Media Manager o Content Manager sempre aggiornati sui trend e ultime novità in termini di strategie di comunicazione sul mondo dell’arte.

    Photo credits: Social Networks Elite

    Se anche tu vuoi implementare la tua presenza social per la tua attività di artista o professionista nel mondo dell’arte, contattaci

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    Art Backers Agency è la prima agenzia di Marketing Culturale e Comunicazione interamente dedicata al mondo dell’Arte 3.0.
    Supportiamo gallerie, musei, istituzioni e brand extra-settore con strategie digitali tra fisico e online.

    Cinque suggerimenti per l’utilizzo dei principali social network per l’Arte, pt.1

    Cinque suggerimenti per l’utilizzo dei principali social network per l’Arte

    Oggi i social network sono diventati uno strumento di comunicazione e marketing molto diffuso anche nel mondo dell’arte per la promozione di mostre, della propria ricerca artistica o di attività professionali.

    Sebbene esistano migliaia di social network, i protagonisti del sistema dell’Arte utilizzano quelli di più largo uso (Instagram, Facebook, Twitter, Linkedin e da poco anche TikTok) trovando al loro interno la propria nicchia e una community interessata a ricevere contenuti dedicati al collezionismo, al mondo della cultura e dell’Arte.

    I social network diventano così opportunità cruciali e interessanti per raggiungere e confrontarsi con il proprio pubblico. Ma attenzione: ognuno di essi richiede lo sviluppo di strategie digitali adeguate per ottenere determinati risultati che variano a seconda del modello di business, del target e del tipo di contenuto proposto.

    Per sfruttare al meglio il loro potenziale ecco cinque suggerimenti per un utilizzo efficace dei principali social network per l’Arte.

     1. Content is KING!

    Il contenuto è il re incontrastato dei social. Creare contenuti originali, che rispecchino la nostra realtà al 100%, non è affatto semplice. Per farlo bisogna sempre tener conto di differenze e peculiarità delle singole piattaforme, oltre al target di riferimento e gli scopi prefissati.

    2. Crea contenuti, immagini, grafica e testi in linea con i tuoi valori. 

    Il contenuto deve rispecchiare i tuoi valori e la tua identità. Per questo i tuoi contenuti dovranno esprimere, attraverso l’utilizzo di immagini, grafiche, testi e colori, la tua mission, la tua passione per l’arte e gli obiettivi che ti poni (coinvolgimento della community, informazione, intrattenimento, promozione, vendita, etc).

    3. Pubblica secondo un piano editoriale puntuale e preciso. 

    Non pubblicare post a caso, ma segui un ordine e un calendario preciso. Il piano editoriale è infatti un importante strumento di marketing che, se opportunamente strutturato, aiuta artisti, gallerie e musei ad acquisire visibilità sui propri social e raggiungere scopi promozionali e di vendita.

    4. Crea e utilizza profili social solo per l’Arte. 

    Quando gestisci un account aziendale non mischiare vita privata, interessi personali e business. Il tuo account deve parlare di una e una sola cosa: l’Arte. In poche parole il profilo deve essere coerente con te stesso e con le aspettative degli utenti. 

    5. Meglio meno contenuti, ma di qualità. 

    Il successo sui social dipende da un fattore fondamentale: la qualità del contenuto. Essere in grado di creare una storia che sappia coinvolgere il pubblico è la base delle strategie di content marketing. Creare il contenuto giusto non vuol dire fare un semplice post, ma regalare un’esperienza in grado di appassionare il pubblico, che sarà sempre più propenso a seguirti e sostenerti.

    Questi sono solo alcuni dei suggerimenti per sfruttare al meglio i social media per la tua attività artistica, continua a seguire il nostro magazine per ulteriori tips e approfondimenti!

    Photo Credits: Adweek

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    Intervista a Diego Viapiana, Gallerista di Nuova Galleria Morone

    Intervista a diego viapiana art rights magazine
    Intervista a diego viapiana art rights magazine

    Le Interviste di ProfessioneArte.it

    Intervista a Diego Viapiana,  Gallerista di Nuova Galleria Morone – ProfessioneARTE.it

    Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi  professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione con ProfessioneARTE.it.

    Vanity Metrics per l’arte: cosa sono e come utilizzarle

    Vanity Metrics per l’arte: cosa sono e come utilizzarle

    Come valutare le performance social senza perdere di vista l’obiettivo principale.

    Spesso, nel mondo del marketing, il termine vanity metrics ha un senso dispregiativo, perché è legato a dati come like, followers, commenti, condivisioni che creano una “ bella immagine” dell’azienda esternamente, ma non contribuiscono a portare ad alcun risultato concreto.

    Ma anche le vanity metrics, se analizzate nel contesto più ampio di una strategia digitale, possono diventare un fattore interessante.

    Infatti senza followers, like, commenti e condivisioni, l’algoritmo dei social non mostrerà mai al potenziale art lover i contenuti prodotti da musei, gallerie, artisti, istituzioni.

    Specialmente in una fase iniziale, l’obiettivo di chi crea contenuti artistico-culturali, basati su valori intangibili, deve necessariamente essere quello di accrescere il proprio pubblico, e soprattutto il proprio engagement con la community: avere utenti attivi significa che questi potranno essere fruitori, collezionisti, visitatori e sostenitori delle attività.

    Quando le vanity metrics diventano inutili?

    Accade che un museo, un artista, o una galleria, abbiano un alto numero di followers, like, commenti, ma a fronte di un tasso di conversione molto basso, ovvero la percentuale che effettivamente compie un’azione richiesta verso il profilo.

    Questo vuol dire che i contenuti possono anche essere di qualità e interessanti, ma non spingono l’utente a compiere una determinata azione: l’acquisto di un’opera d’arte, la richiesta di un servizio, la visita di una mostra o di un evento culturale, l’iscrizione ad un webinar.

    Le vanity metrics devono dunque essere sempre analizzate in relazione all’obiettivo del brand/istituzione d’arte, che può essere sia legato alla vendita diretta, sia ad un miglioramento della Brand Awareness e della Customer Experience.

    Inoltre, possiamo prevedere altri indici di performance che possono essere utili per i nostri obiettivi, come:

    Menzioni Vs Share of Voice: le menzioni e i tag, di per sé, sono poco significativi, mentre lo share of voice indica le menzioni all’interno del proprio settore di attività, nel nostro caso da parte di artisti, gallerie, collezionisti, musei, e misura il peso rispetto ai competitor

    Impression Vs Percentuale di Traffico sul sito: un post con un’opera d’arte che promuoviamo sul nostro sito o su un servizio che offriamo, può ricevere tantissimi like e impression, ma portare pochissime persone a visualizzare la pagina del prodotto o servizio. E’ bene quindi tenere conto quale percentuale di utenti naviga sul nostro sito arriva dai social

    Condivisioni Vs Amplification Rate: non contare solo il numero di condivisioni, ma rapportarlo sempre al numero di follower. 

    Like Vs Indice di Gradimento: anche il numero dei like va sempre analizzato in relazione al numero dei follower, per capire la qualità dei nostri contenuti, ma anche dei nostri follower

    I Social Media stessi inoltre, come Instagram e Facebook, forniscono innumerevoli tools e strumenti efficaci per misurare le performance social e per capire l’effettiva natura del pubblico di riferimento, attraverso segmentazioni sempre più precise per interessi, età, locazione geografica etc…

    Anche il mondo dell’arte sta cominciando a considerare le vanity metrics in maniera intelligente, integrandole all’interno di una digital strategy finalizzata a degli obiettivi ben specifici.

    Se anche tu vuoi implementare la tua digital strategy per la tua attività di artista o professionista nel mondo dell’arte, contattaci

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    Supportiamo gallerie, musei, istituzioni e brand extra-settore con strategie digitali tra fisico e online.

    Che cos’è la Due Diligence per l’Arte

    La due diligence per l'arte art rights
    La due diligence per l'arte art rights

    CHE COS’E’ LA DUE DILIGENCE PER L’ARTE

    Secondo gli esperti del Fine Art Institute di Ginevra oltre il 50% delle opere immesse nel mercato sono false o di errata attribuzione.

    Conoscere lo storico delle opere è fondamentale per evitare rischi nell’acquisto delle opere d’arte.

    Ma in che modo è possibile ricercare e approfondire i dati e i documenti di un’opera?

    La risposta è nella procedura di Due Diligence, applicata nel mondo dell’arte dagli esperti per ridurre i rischi di acquistare opere con problemi di autenticità e incide sul loro valore, tutelando il collezionista in caso di problemi dopo l’acquisto.

    Nella prassi di Due Diligence si ricorre all’utilizzo di check lists con l’indicazione degli elementi e dei documenti che dovranno essere esaminati. 

    Tra questi:

    • La verifica sulla provenienza illecita di un’opera attraverso indagini in banche dati internazionali, come le banche dati del Comando dei Carabinieri Tutela del patrimonio culturale e dell’Art Loss Register;
    • La verifica dell’attribuzione, studiando la tipologia dell’opera, il nome dell’autore, il titolo, la data di esecuzione, la tecnica o il supporto, le dimensioni;
    • La verifica dell’autenticità dell’opera attraverso l’esame del Certificato di Autenticità e della documentazione relativa alla storia espositiva dell’opera (mostre ed esposizioni, presenza dell’opera nel catalogo ragionato dell’artista);
    • La verifica dello stato di conservazione dell’opera attestata dal Condition Report redatto da un esperto Restauratore d’Arte.

    Per scongiurare ogni pericolo in seguito all’acquisto di un’opera d’arte è buona norma che la documentazione raccolta in queste operazioni di verifica venga archiviata insieme all’opera.

    Tuttavia la Due Diligence è una procedura cruciale non solo per la compravendita, ma anche per la valutazione delle stime, i risarcimenti assicurativi, gli indennizzi, i contenziosi o ancora per l’art lending.

    Oggi le nuove tecnologie supportano i processi di Due Diligence per l’arte, tra queste Art Rights, piattaforma di supporto alla gestione, certificazione e autenticazione delle opere d’arte a tutela e favore degli Artisti, Collezionisti e Operatori di settore.

    Art Rights è diventato il “passaporto dell’opera d’arte”, con un sistema unico di convalida delle informazioni e del corredo documentale da parte di più professionisti a favore dell’autenticità, provenance e due diligence, per dare maggiore fiducia al mercato.

    Se hai bisogno di supporto nelle procedure di Due Diligence prima di acquistare un’opera d’arte rivolgiti agli esperti nella sezione Art Concierge di Art Rights, la più grande community di professionisti dell’arte.

    E tu, conoscevi l’importanza della Due Diligence?

    Che cos’è la Provenance per l’arte

    la provenance per l'arte art rights magazine
    la provenance per l'arte art rights magazine

    CHE COS’E’ LA PROVENANCE PER L’ARTE

    Un fattore chiave per il collezionista, da non sottovalutare…

    La Provenance è una procedura fondamentale per verificare i passaggi di proprietà di un’opera d’arte, svolta da professionisti attraverso un’accurata indagine storica e documentale, che talvolta può protrarsi per un lungo periodo se basata su pochi dati.

    La ricerca sulla provenienza è spesso meticolosa e affatto semplice, inoltre non tutte le opere hanno una provenienza rilevabile.

    Un’opera con una storia di provenienza chiara e tracciata è quella che porta con sé un corredo documentale completo in grado di testimoniare l’intero storico che comprende:

    • I passaggi di proprietà dell’opera d’arte
    • La presenza del Certificato di Autenticità 
    • Eventuale presenza in asta nel corso del tempo
    • La movimentazione dell’opera
    • I prestiti, testimoniati da vari e specifici documenti come il loan agreement, la lettera di prestito o il loan form
    • Le mostre a cui l’opera ha preso parte

    Ma perché la Provenance è così importante per un’opera d’arte?

    AUTENTICITÀ: verificare la provenance di un’opera ai fini della sua autenticità è una tra le prime motivazioni ed è parte di uno step di ricerca; inoltre non è raro che chi falsifica le opere d’arte arrivi a falsificare anche il loro corredo documentale completo.

    VALUTAZIONE: ricostruire una storia di provenance completa è tra i fattori che incide sulla valutazione di un’opera d’arte; infatti l’assenza di una provenienza ben documentata può creare dubbi sull’attribuzione o sull’autenticità di un’opera.

    PROPRIETÀ: capita sempre più spesso la necessità di stabilire la provenienza di un’opera con l’obiettivo di validare e garantire la proprietà nel momento in cui questo venga contestata in cause legali, per questo documenti di transazione e i trasferimenti di proprietà ben documentati possono aiutare a determinare la legittimità di una vendita o fornire una difesa nelle richieste di rimpatrio e restituzione.

    Oggi per la creazione delle opere d’arte contemporanea la ricerca da parte degli esperti può essere relativamente più semplice, se il collezionista sin dalla creazione della propria raccolta sceglie di affidare la sua gestione a strumenti e soluzioni per il tracciamento dello storico delle opere d’arte.

    Tra queste Art Rights, la prima piattaforma per la gestione e la certificazione delle opere d’arte con tecnologia Blockchain e Intelligenza Artificiale.

    Uno strumento professionale per tracciare lo storico di un’opera, i passaggi di proprietà e tutte le informazioni cruciali per valorizzare una collezione d’arte, sempre a tutela della privacy e della sicurezza dei diversi utenti.

    Ecco perché conoscere la provenance e lo storico di un’opera d’arte mette al riparo il collezionista, nonché gli operatori del mercato, da una serie di rischi e problematiche future in fase di acquisto di un’opera d’arte.

    Scopri quali professionisti presenti nella sezione Art Concierge di Art Rights possono aiutarti per conoscere la Provenance di un’opera d’arte.

    Come Creare una Community per L’Arte

    Come creare una community per l’arte

    Una community forte è un valido strumento per sviluppare il tuo business nel mondo dell’arte

    Le community fanno parte della nostra natura organizzativa fin dai tempi antichi: l’uomo infatti è sempre vissuto all’interno di gruppi o comunità con le quali condivide status sociali, interessi o legami affettivi.

    Oggi, con la diffusione della rete e dei social media, le community hanno assunto una fisionomia più fluida, e più immediata, capace di creare connessioni profonde di cui oggi gli utenti sono sempre più alla ricerca.

    La forza della community non è sfuggita ai brand della moda o del beauty, che hanno capito le opportunità offerte da questo fenomeno. Sebbene in ritardo, anche il mondo dell’arte sta imparando a cogliere i vantaggi che una community coesa comporta a livello di digital strategy.

    Che cosa tiene unite le persone delle community? 

    Il legame costruito sulla base di un interesse comune, di una passione condivisa. Ecco cosa le induce a comunicare, cosa le invoglia a condividere, a collaborare.

    In tal senso l’arte ha un forte potere aggregante e, attraverso i suoi valori, stimola il coinvolgimento e la partecipazione emotiva degli utenti. Le community dell’arte possono essere di tantissimi tipi: di appassionati, oppure di addetti ai lavori, collezionisti, studenti d’arte o “amici dei musei”.

    Vediamo ora quali sono gli steps fondamentali per creare una community dell’arte:

    1. Definisci obiettivi e strategia

    La costruzione, il mantenimento e lo sviluppo di una community online necessita di un’adeguata strategia, che dipende dall’obiettivo che intendi raggiungere, dal target da coinvolgere e dall’identità del tuo brand. Se sei un museo d’arte contemporanea che vuole aumentare gli ingressi, ad esempio, la tua community sarà formata da appassionati d’arte contemporanea di tutte le età, non solo addetti ai lavori, locali e non, che amano vivere esperienze artistiche e culturali.

    Molto importante, in questa fase, è stabilire i canali da utilizzare per lo sviluppo della community online, che devono essere quelli maggiormente utilizzati dal tuo target e quelli che sei sicuro che utilizzerai con costanza e attenzione. I canali maggiormente in uso sono i social media, soprattutto i gruppi Facebook e LinkedIn.

    In questa fase dovrai stabilire i contenuti da organizzare in un piano editoriale e stabilire le metriche per monitorare l’andamento della tua community e l’efficacia della tua strategia di comunicazione.

    2. Definisci e rendi pubblica la policy

    Affinché una comunità funzioni efficacemente, è necessario che vi siano delle regole di comportamento che facciano da guida. Ecco perché è molto importante stabilire una governance, ovvero una serie di disposizioni che regolano la vita della community. In particolare uno degli strumenti più importanti è la cosiddetta netiquette, ovvero quell’insieme di regole che definiscono quello che è possibile fare e quello che invece è assolutamente vietato.

    3. Stabilisci il team

    Per costruire una community sana e longeva è importante avere il giusto team di persone competenti o avvalersi di professionisti o agenzie di comunicazione digitale come Art Backers Agency. In linea generale, questi professionisti dovrebbero essere: il Community Manager, il Content Manager, il Social Media Manager, l’Analista e il Grafico o Designer. 

    4. Crea i giusti contenuti

    Costruire una community online è possibile solo se si costruiscono contenuti capaci prima di attrarre le persone interessate e poi di continuare a coinvolgerle nel tempo. 

    I contenuti pensati per la tua comunità virtuale devono attivare le persone, incoraggiare il dialogo, le domande, le condivisioni, il racconto di esperienze personali e devono far sentire importanti e speciali i membri che partecipano alla vita del brand. Insomma, devono avere un forte engagement.

    Molto spesso sono gli stessi membri della community a dare spunti creativi, per questo è importantissimo ascoltare i feedback e trasformarli in insight utili per lo sviluppo delle iniziative.

    5. Incontra la tua community 

    Rendi possibile l’incontro con la tua community: sei sei un artista attraverso appuntamenti presso le tue mostre e studio visit, se sei una galleria con incontri appositamente pensati per la community, unici e in momenti diversi dal vernissage di una mostra, se sei un museo grazie alle visite guidate speciali o grazie all’intervento del curatore o del direttore. Eventi quindi che permettono alla tua audience di conoscerti in maniera più profonda.

    Gestire una community online è molto complicato, è un lavoro in tutto e per tutto, e per riuscirci avrai bisogno di competenze specifiche e indispensabili. Risulta quindi di fondamentale importanza scegliere le giuste figure professionali perché da ciò dipenderà il successo o meno della tua community.

    Photo Credits: Your Art Empire

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    Intervista ad Adriana Polveroni, Art Writer, Curatrice e Docente di Arte Contemporanea – ProfessioneARTE.it

    Adriana Polveroni Intervista Art Rights Magazine
    Adriana Polveroni Intervista Art Rights Magazine

    Le Interviste di ProfessioneArte.it

    Intervista a Adriana Polveroni, Art Writer, Curatrice e Docente di Arte Contemporanea – ProfessioneARTE.it

    Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi  professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione con ProfessioneARTE.it.