BIPOC: giovani artisti da tenere sott’occhio

    BIPOC: giovani artisti da tenere sott’occhio 

    La serie “In the making” presenta i lavori e le personalità degli artisti BIPOC più celebri 

    Sono giovani, emergenti, pieni di talento e sempre più capaci di farsi notare sulla scena artistica internazionale. 

    Chi sono? Sono gli artisti BIPOC acronimo che sta per “black, indigenous, people of color”, nati dopo il 1980 che con la loro arte impegnata ed attenta ad utilizzare sempre nuovi linguaggi, stanno andando lontano ponendo l’attenzione su temi e comunità ancora oggi troppo spesso escluse e ancora sull’inclusività e la giustizia sociale.

    Non manca il riconoscimento e quindi il sostegno da parte di collezionisti o musei, primo fra tutti il MET – Metropolitan Museum di New York che ha stanziato oltre 10 milioni di dollari per nuove mostre e acquisizioni.

    Ma non manca anche l’attenzione del grande pubblico attraverso la realizzazione di progetti speciali.

    Tra questi c’è “In the making”, progetto sostenuto dal noto programma televisivo “American Masters” e dalla casa di produzione Firelight Media, una serie di cortometraggi cinematografici diretti da promesse del cinema che attraverso uno sguardo antinarrativo indagano sulle vite e sui processi creativi di questi artisti. 

    @damondavis

    Si parte da Damon Davis, famoso e pluripremiato artista di Saint Louis che oltre all’arte si dedica sia alla musica sia alla cinematografia. La regista Elissa Blount Moorhead indaga l’arte di Davis che esplora l’esperienza afroamericana e che spazia da grandi installazioni pubbliche come “All Hands on Deck”, oggi nelle collezioni del National Museum of African American History and Culture di Washington, a documentari socialmente impegnati come “Whose Streets?”, dedicato ai disordini di Ferguson in seguito all’uccisione di Michael Brown da parte del poliziotto Darren Wilson.

    Repeat Offender by Bunky Echo Hawk

    Bunky Echo Hawk è invece un artista nativo americano appartenente alla tribù Pawnee che con la sua pittura rilegge in chiave pop i miti e le caratteristiche della cultura degli Indiani d’America. Nel corto diretto dal regista Ben-Alex Dupris, l’artista si confronta e discute della realtà e dei diritti dei nativi ponendo l’accento su un tema a loro da sempre caro: l’ambientalismo. 

    The Smell of Sunshine by Maia Cruz Palileo

    Maia Cruz Palileo vive e lavora a Brooklyn e attraverso la sua arte multidisciplinare – si occupa di pittura, scultura e grafica – esplora la sua realtà e le sue origini filippino-americane attraverso l’uso della memoria, di vecchie fotografie di famiglia o di storie e racconti orali della tradizione filippina. La sua pittura è stata definita “gotico tropicale” e nel corto diretto dalla regista Ligaiya Romero viene posto l’accento sul tema dell’immigrazione, già esplorato dall’artista nella sua mostra “Curves of a Meandering Creek” alla Pioneer Works di New York. 

    Since 1977 by Vincent Valdez

    Vincent Valdez , artista texano di San Antonio, nei suoi lavori enfatizza e dà risalto ai temi della giustizia sociale, della memoria e delle narrazioni storiche ignorate o sottovalutate. Il regista Ray Santisteban mette in luce il suo lavoro che è stato esposto in numerosi musei statunitensi come il Museum of Fine Arts di Houston o internazionali come la Fundacion Osde di Buenos Aires, in Argentina.

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