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    Ruba un Van Gogh e un Frans Hals: condannato a 8 anni

    Ruba un Van Gogh e un Frans Hals: condannato a 8 anni

    Le due opere insieme valgono più di 20 milioni di dollari, ma non sono ancora state ritrovate.

    E’ successo in Olanda, dove la Corte Centrale ha deciso di punire un 59enne di Baarn con la massima sentenza per aver “danneggiato non solo i musei interessati, ma anche l’intera società

    Nils M. (il vero nome non è stato divulgato) aveva rubato nel 2020 le due opere da due musei diversi in circostanze simili, ed è stato rintracciato grazie alle telecamere di sorveglianza

    Courtesy of Groningen Museum

    Van Gogh “Il Giardino della canonica a Nuenen in primavera” (1884)

    La prima opera era stata trafugata il 29 marzo del 2020 dal Singer Laren Museum due settimane dopo la chiusura forzata causa pandemia. Nils era entrato intorno alle 3 di notte, distruggendo le porte in vetro rinforzato con una mazza, per poi uscire con la refurtiva pochi minuti dopo. Il dipinto, in prestito dal Groningen Museum, era stato assicurato per un valore di 2.9 milioni di dollari.

    Courtesy of Museum Hofje van Mevrouw van Aerden

    Frans Hals “Due ragazzi sorridenti con una brocca” (1626)

    Cinque mesi più tardi, il 26 agosto, sempre alle 3 di notte, Nils ha fatto irruzione al Museum Hofje van Mevrouw van Aerden in Leerdam, trafugando l’opera di Frans Hals che vale, secondo il museo stesso, ben 18,7 milioni di dollari e che era stato già rubato (e ritrovato) nel 1988 e nel 2011.

    La polizia olandese ora dovrà investigare per rintracciare le due opere, compito tutt’altro che semplice dato che Nills nega in maniera totale il suo coinvolgimento nei furti.

    Quello che però sappiamo, è che presumibilmente il Van Gogh è stato acquistato da Peter Roy K., boss della droga olandese, che vorrebbe usare il quadro come “riscatto” per avere uno sconto della pena.

    E tu, sei curioso di scoprire dove sono finite queste due opere?

    Il collezionista Amir Soleymani fa causa a Nifty Gateway

    Il collezionista Amir Soleymani fa causa a Nifty Gateway

    Il collezionista d’arte Amir Soleymani ha deciso di fare causa al noto marketplace Nifty Gateway in seguito a un’insolita asta di Beeple che si è conclusa a maggio.

    Durante la vendita Solyemani – conosciuto come mondoir –  ha partecipato a un testa a testa con altri due offerenti per aggiudicarsi Abundance, opera protagonista dell’asta, che è stata acquistata per 1,2 milioni di dollari da quello che i documenti attestano come il miglior offerente, il co-fondatore di Ethereum Taylor Gerring (nome utente tgerring).

    Dopo la scottante sconfitta, Soleyemani ha scoperto che i rimanenti 99 migliori offerenti avrebbero potuto ottenere un’altra edizione dell’opera pagando la cifra proposta durante l’asta.

    Immagina di fare un’offerta per vincere un oggetto, finendo al secondo posto e ottenendo quasi la stessa cosa che ottiene il terzo offerente, ma con una differenza significativa nell’importo dell’offerta“, afferma Soleymani, a cui è stato chiesto di pagare $650.000 Questo metodo di asta massimizza le entrate per la piattaforma e gli artisti, ma è dannoso per i collezionisti“.

    Soleymani si è quindi rifiutato di pagare e la piattaforma ha deciso di bloccare il suo account e l’accesso ai suoi beni, circa 100 NFT

    Questo provvedimento non è stato visto di buon occhio dal collezionista, che ha così avviato procedimenti legali sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, sede legale del marketplace.

    Amir Soleymani afferma di aver fatto un’offerta “con l’intenzione di acquisire l’opera d’arte originale offerta in vendita nell’asta e non la terza o qualsiasi altra edizione della stessa“, aggiungendo che i termini del formato dell’asta adottata da Nifty Gateway sono “ingiusti“.

    La causa britannica, depositata presso l’Alta Corte, sostiene che le condizioni di vendita sottoscritte a febbraio dal collezionista sono state modificate ad aprile e che le regole e modalità dell’asta classificata non sono state comunicate correttamente agli offerenti prima della vendita.

    Quale sarà la risposta di Nifty Gateway?

    Le regole dell’arte. Un nuovo convegno parla di tutela, promozione, trasmissione e tecnologia per l’arte

    Le regole dell’arte. Un nuovo convegno parla di tutela, promozione, trasmissione e tecnologia per l’arte

    L’8 ottobre alla Sala Romanelli della Reggia di Caserta si terrà il convegno “Le regole dell’arte. La tutela, la promozione e la trasmissione dei patrimoni artistici e culturali con la partecipazione di grandi professionisti.

    Il convegno, organizzato dalla Sezione Territoriale di Napoli di ANCP e coordinato dall’Avv. Luigi A. M. Rossi, è rivolto agli appassionati del settore: collezionisti privati, galleristi, professionisti del mercato dell’arte e consulenti patrimoniali.

    Un’occasione per approfondire i principali aspetti che caratterizzano il mercato dell’arte, dall’attuale impianto normativo alla disciplina fiscale, fino alle nuove tecnologie, per consentire di implementare forme di collezionismo sempre più consapevole ed indirizzate verso una fruizione condivisa, pubblica, sociale e soprattutto duratura nel tempo.

    Molti i professionisti coinvolti, moderati da Luigi Maria Rossi, Avvocato, Dottore Commercialista, Presidente dell’associazione consulenti patrimoniali, veri e propri esperti del settore come la giornalista e responsabile di Arteconomy24” Marilena Pirrelli che affronterà la recente evoluzione del mercato dell’arte.

    A mettere in guardia dagli acquisti (in)consapevoli ci pensa l’intervento dell’Avv. Annapaola Negri-Clementi dove norme, rischi e soprattutto cautele sono d’obbligo quando si sceglie una nuova opera per la propria collezione.

    Nel ricco programma non manca l’attenzione verso il regime fiscale e la gestione delle collezioni, con un focus dedicato alle Corporate Art Collection oggi e ancora di più presenti tra Italia e estero.

    Tra i relatori coinvolti anche Andrea Concas, Art Entrepreneur e Founder Art Rights, con un intervento tutto dedicato all’innovazione tecnologica al servizio dell’arte dove Blockchain, Crypto Arte, NFT e Arte Digitale saranno il fulcro.

    E’ possibile partecipare in streaming registrandosi tramite il seguente link: https://ancpnapoli.eu/

    Programma completo

    Marilena Pirrelli
    GIORNALISTA – ARTECONOMY24
    Ore 15:00
    LO STATO DELL’ARTE: OVERVIEW DEL MERCATO DELL’ARTE E DEI BENI CULTURALI

    Annapaola Negri-Clementi
    AVVOCATO
    Ore 15:20
    L’ACQUISTO (IN)CONSAPEVOLE DELLE OPERE D’ARTE: NORME, RISCHI E CAUTELE

    Alessandro Montinari
    AVVOCATO
    Ore 15:40
    IL REGIME FISCALE DEI PATRIMONI ARTISTICI

    Clarice Pecori Giraldi
    ART COLLECTION MANAGER
    Ore 16:00
    LA GESTIONE DELLE COLLEZIONI NEL TEMPO


    Roberto Cogliandro
    NOTAIO
    Ore 16:20
    IL MECENATISMO PRIVATO ED IL SUPPORTO ALLA CULTURA

    COFFEE BREAK

    Paolo Gaeta
    DOTTORE COMMERCIALISTA
    Ore 17:00
    VEICOLI DI GESTIONE E TRASMISSIONE: TRUST E FONDAZIONI

    Chiara Paolino
    DOCENTE UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
    Ore 17:20
    LE CORPORATE ART COLLECTION: IL RUOLO DELL’IMPRESA A FAVORE DELL’ARTE E DELLA CULTURA

    Andrea Concas
    ART ENTREPRENEUR E FOUNDER ART RIGHTS
    Ore 17:40
    INNOVAZIONE: LA TECNOLOGIA A SERVIZIO DELL’ARTE E DEI BENI CULTURALI

    Raffaela Pignetti
    PRESIDENTE CONSORZIO ASI CASERTA
    Ore 18:00
    SVILUPPO CULTURALE SOSTENIBILE

    Sasha Vinci
    ARTISTA
    Ore 18:15
    TESTIMONIANZE D’ARTISTA: Proiezione video “La Terra dei Fiori”

    Il Museo della Contraffazione di Parigi: il museo che colleziona falsi

    Il Museo della Contraffazione di Parigi: il museo che colleziona falsi

    Se siete a Parigi e vi trovate per caso in Rue de la Faisanderie numero 16, potete visitare il Museo della Contraffazione, che colleziona oggetti falsi dal 1951.

    Il caso vuole che lo stesso edificio che ospita il Museo sia un falso: si tratta infatti di una copia di un palazzo del XVII secolo che si trovava nel quartiere del Marais di Parigi nel 1600. 

    Il Museo della Contraffazione nasce a scopo educativo per volere dell’associazione francese UNIFAB – Union des Fabricants, che promuove e tutela la proprietà intellettuale.

    Riunisce più di 500 pezzi che variano tra oggetti di lusso delle più grandi marche a quelli semplici di uso quotidiano, del mondo dell’industria e anche opere d’arte. 

    Esporre merce contraffatta in un museo non è una cosa così scontata: trattandosi di merci illegali, normalmente queste andrebbero distrutte. Prima di andare incontro a questa fine, alcuni pezzi tra questi oggetti falsi vengono messi in salvo dal Museo della Contraffazione che li espone al pubblico.

    La maggior parte degli oggetti esposti proviene da operazioni di sequestro effettuate da agenti della dogana o dalle forze dell’ordine, che vengono contattate regolarmente per recuperare manufatti e aggiornare la collezione.

    Anche alcune aziende dell’UNIFAB vittime di frode, contribuiscono ad arricchire la collezione donando merce contraffatta, che prima viene esaminata dai rispettivi rappresentanti legali.

    Nell’ottica di una funzione educativa del museo, la maggior parte degli oggetti falsi è esposta con a fianco il rispettivo originale – in genere dato in prestito dalle aziende dei marchi rappresentati, di solito membri della stessa UNIFAB.

    La contraffazione può essere considerata una vera e propria economia parallela e una industria globale che si estende a tutti i prodotti, a tutti i consumatori e a tutti i mercati. Si ipotizza che l’industria del contraffatto rappresenterebbe quasi il 10% del commercio mondiale. 


    Pare che in quest’ottica, l’insolito Museo della Contraffazione sarà destinato ad avere una collezione sempre fornita e sempre aggiornata.

    Nella lotta alla contraffazione, oggi intervengono tecnologie all’avanguardia come la  Blockchain per la validazione delle opere.

     
    La piattaforma Art Rights consente di gestire e certificare le opere d’arte e tutelare così gli artisti, i collezionisti e gli operatori di settore.

    Con Art Rights si ottiene il primo “passaporto dell’opera” con tutte le informazioni sull’autenticità, provenance e storico dell’opera.

    E tu, sei pronto a proteggere la tua arte? 

    Vito Schnabel e Gary Vaynerchuk collaborano ad una nuova piattaforma NFT per artisti

    Le news dal mondo digital e NFT – 4 ottobre 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    Vito Schnabel and Gary Vaynerchuk

    Vito Schnabel e Gary Vaynerchuk collaborano ad una nuova piattaforma NFT per artisti

    Il mercante d’arte Vito Schnabel, l’informatico Gary Vaynerchuk e suo fratello AJ Vaynerchuk, stanno collaborando per lanciare ArtOfficial, una nuova piattaforma online per mostrare e vendere NFT.

    ArtOfficial è il primo sito di aste indipendente gestito da una galleria e ciascuna delle opere NFT vendute sulla piattaforma sarà accompagnata da un’esperienza live.

    La prima asta, organizzata dal 24 settembre al 4 ottobre, presenta quattro NFT unici creati dal neo-espressionista italiano Francesco Clemente.

    “I tempi in cui viviamo ora vengono modellati da nuovi potenti strumenti nel regno digitale”, ha affermato Vito Schnabel in una dichiarazione e continua “Questo è un momento profondo nell’evoluzione della storia dell’arte”, ha detto Vaynerchuk, “con l’arte digitale e le NFT che inaugurano un cambiamento di paradigma”.

    Photo Credits: Francesco Clemente, Milarepa’s Dream (still) (2021).

    Il British Museum venderà NFT di opere di Hokusai, tra cui The Great Wave

    Il British Museum venderà NFT di opere di Hokusai, tra cui The Great Wave 

    Anche il British Museum entra nel club esclusivo degli NFT trasformando in Non Fungible Token ben 200 opere dell’artista giapponese Katsushika Hokusai. 

    La vendita si svolgerà in contemporanea con la mostra Hokusai: The Great Picture of Everything che il Museo inaugurerà il 30 settembre e terminerà il 30 gennaio 2022.

    Per creare e vendere gli NFT di Hokusai, il British Museum si è affidato a LaCollection.io, co-fondata da Jean-Sébastien Beaucamps che già lavorava nel mondo del digitale. 

    Alcuni NFT sono immagini digitali delle opere in mostra, tra cui l’iconica The Great Wave, mentre altri provengono dai disegni del libro recentemente riscoperto, tema principale dell’esposizione.

    I Non Fungible Token sono divisi in diverse categorie, che vanno da unico – uno, a ultra raro – due, a limitato – mille, e comune – 10mila.

    Alcuni saranno venduti sul sito LaCollection.io ad un prezzo fisso di 500 sterline, altri saranno battuti all’asta: le edizioni verranno droppate gradualmente e quindi inserite nel mercato.

    Si potrà acquistare sin in valuta fiat – tradizionale, sia in criptovaluta e secondo Beaucamps, potrà emergere anche un mercato secondario in cui si potrà rivendere anche su altre piattaforme come Opensea.io.

    Sulle vendite future di NFT sul mercato secondario, il 10% andrebbe al British Museum, mentre il 3% spetterebbe alla start-up LaCollection.

    The Great Wave, inserita nella categoria NFT ultra raro quindi in due edizioni, sarà messa all’asta dal 30 settembre – data di inizio della mostra – al 20 dicembre. Per la seconda si dovrà invece aspettare l’inizio del 2022.

    La collezionista Umberta Gnutti Beretta commissiona NFT a Michael La Burt su SuperRare.

    La collezionista Umberta Gnutti Beretta commissiona NFT a Michael La Burt su SuperRare.

    Ritratto di famiglia in NFT? Ci pensa il regista Michael La Burt con la collaborazione di Luca Finotti.

    Protagonisti sono la “Royal Family” delle armi da fuoco – I Beretta – con la grande collezionista d’arte Umberta Gnutti, il marito e imprenditore Franco Gussalli insieme al figlio Carlo Gussalli.

    L’opera “Digital Divide -The Beretta Family Portrait” 2021 è stata creata solo qualche ora fa sul profilo SuperRare del creator Michael La Burt.

    Il risultato è un video di 2 minuti circa che inizia con i titoli di uno spettacolo televisivo immaginario, “The Berettas: The Royal Family of Firearms” mostrato su una TV degli anni Cinquanta dove all’improvviso lo spettatore viene risucchiato in un mondo alternativo e surreale.

    In sottofondo il suono delle slot machine come in un casinò, mentre al centro della scena la Famiglia Beretta è circondata da cavalli e pistole dorate mentre personaggi disneyani sono parte di un immaginario “transumano“.

    LA DICHIARAZIONE DI UMBERTA GNUTTI BERETTA.

    L’esplorazione del mondo degli NFT è avvenuta nell’ambito della ricerca che sto realizzando per la costruzione di una collezione d’arte contemporanea per mio figlio Carlo; insieme a lui stiamo creando una raccolta con una tematica molto specifica che è quella delle armi.

    Per il momento storico contingente, io prima e a seguire Carlo, abbiamo iniziato a fare un’attenta ricerca sui Non Fungible Token, studiando le piattaforme di vendita e documentandoci su tutto ciò che riguardava quello che è un fenomeno in crescita. 

    Per me è stato un approccio inedito, perché l’impatto con l’opera NFT è e sarà sempre digitale; ciò che cambia è la dinamica del marketplace e nel mio caso SuperRare ha rappresentato una prima scelta per l’approccio curatoriale che dedica nella selezione degli artisti. 

    Il contatto con l’artista e Chief Curator italiano di SuperRareAlessio De Vecchi – è stato importante per comprendere ancora meglio il mondo dell’arte digitale tokenizzata e da quel momento ho compreso che il mio desiderio era trovare un artista al quale commissionare la prima opera NFT per la collezione di Carlo.

    Imbattermi nei lavori di Michael La Burt, dopo attenta ricerca, è stato surreale e stupendo.

    Dopo mesi di lavoro, anche grazie al contributo e talento di Luca Finotti e del suo team, il risultato finale con “Digital Divide -The Beretta Family Portrait” è straordinario. 

    Stills from Digital Divide – The Beretta Family Portrait 2021

    CHI E’ MICHAEL LA BURT

    Per mettere in scena lo straordinario mondo della Beretta Family, Michael La Burt ha stretto una collaborazione con il regista Luca Finotti.

    La Burt è uno scrittore e regista pluripremiato.

    I suoi film e video musicali hanno raccolto decine di milioni di visualizzazioni e gli sono valsi riconoscimenti in tutto il mondo.

    Ha lavorato con alcuni dei più grandi nomi dell’industria musicale e con brand come Adidas, Reebok, Louis Vuitton, Yohji Yamamoto, Bally tra gli altri.

    Mi sono emozionato per questa sorta di atmosfera psichedelica Disney” – ha dichiarato a SuperRare Michael La Burt – “e l’ho decostruita in un divertimento interdimensionale, strano, post-satanico, pop bubble gum“.

    Il processo di sviluppo è iniziato con filmati girati e scatti realizzati tra Villa Beretta, la fabbrica di produzione e il Museo Beretta.

    Il risultato finale “Digital Divide -The Beretta Family Portrait” è un pezzo psichedelico davvero unico. 

    Più di $2 milioni offerti per la Collezione NFT di Dolce & Gabbana

    Le news dal mondo digital e NFT – 30 SETTEMBRE 2021

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    Più di $2 milioni offerti per la Collezione NFT di Dolce & Gabbana

    Il noto marchio haute couture Dolce & Gabbana lo scorso agosto aveva lanciato, in occasione della sfilata a Venezia, la sua prima collezione NFT intitolata Genesi.

    Creata in collaborazione con UNXD, marketplace che ha l’obiettivo di diventare punto di riferimento per la vendita di prodotti digitali di lusso, Genesi si compone di 9 pezzi, tra cui abiti, giacche e corone, dove elementi reali e virtuali si alternano sapientemente per dare vita a capi e accessori unici.

    Gli articoli, messi all’asta sulla piattaforma UNXD a partire dal 9 settembre e disponibili per le offerte fino al 30 settembre, hanno già raggiunto offerte superiori ai $2 milioni.

    Mentre “The Glass Suit” è stata aggiudicata per 351.384 ETH $1 million.

    Photo Credits: The Glass suit, courtesy of Dolce & Gabbana

    Apre online un museo dedicato agli NFT: The Crypt

    Apre online un museo dedicato agli NFT: The Crypt

    Una piattaforma interattiva per i collezionisti digitali

    The Crypt, il nuovo museo dedicato agli NFT, apre online sulla piattaforma Virtually World, creata dalla Virtually Holdings Ltd, che progetta di espandersi con un centro commerciale, un villaggio sportivo e una sala giochi.

    Il museo è stato fondato da Jonathan Sands, Alex Suchet and Rick Senat e include collezioni digitali d’arte, letteratura, musica, fotografia e cinema. Molti degli oggetti sono disponibili per i collezionisti di NFT, in vendita o all’asta.  

    Uno Screenshot del “The Crypt”, Courtesy The Crypt

    Sei sono le mostre con cui The Crypt apre al pubblico: FLASHBACK, Alternate Dimensions, The Making of Heroes, Unseen Histories, Hollywood Greats e One Giant Leap.

    La struttura del museo è tipica e realistica: è composto da un atrio, una grande scala a spirale e luce “naturale” che illumina lo spazio.

    I visitatori possono accedere a The Crypt da mobile, su browser, oppure possono immergersi nel museo tramite visore VR. Anche le visite in gruppo sono possibili tramite un link d’invito privato e con chat vocale disponibile. 

    L’obiettivo del museo è in parte quello di rendere gli NFT accessibili a un pubblico più vasto, ma Jonathan Sands afferma che The Crypt risponde a “un mondo che cambia velocemente dove i creativi sono tornati alla guida” e lo fa dando agli artisti un maggiore controllo del proprio lavoro, tramite ambienti e mostre NFT dedicate, che possano fungere da “hub creativi” per le loro innovazioni e visioni. 

    Le Balene NFT da £ 290.000 di Benyamin Ahmed

    Le news dal mondo digital e NFT – 28 SETTEMBRE 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    Le Balene NFT da £ 290.000 di Benyamin Ahmed

    Benyamin Ahmed, un ragazzo di 12 anni, ha guadagnato £ 290.000 per aver creato immagini digitali e venduto token di loro proprietà che sono archiviati su blockchain.

    La sua collezione di opere d’arte pixelate si chiama Weird Whales ed è diventata virale dopo che il giovane si è fatto conoscere condividendo un thread su Twitter, creando una pagina LinkedIn e un canale YouTube.

    Per la sua opera si è ispirato ad un comune stile meme visto nel videogioco Minecraft su un sito web di pixel art, creando un set di 3.350 balene.

    “Ho scelto le balene perché nelle criptovalute una balena è qualcuno con 1.000 bitcoin”, ha detto Ben “potrei quindi dire che chiunque possieda una balena, è una balena. Potrei creare quella linea di cattura.”

    Lui e suo fratello, Yussef, programmano dall’età di cinque e sei anni dopo essere stati ispirati dal padre, anche lui programmatore di software, e quindi è stato in grado di vendere token non fungibili.