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    L’artista JR a Firenze a Palazzo Strozzi

    L’artista JR a Firenze a Palazzo Strozzi

    Neanche il Covid-19 è riuscito a fermare l’uragano JR, alias Jean René, uno dei più noti e quotati fotografi e artisti del momento.

    “L’arte è sempre possibile, le più grandi opere sono state create durante le guerre e le catastrofi” sostiene l’artista che ha sempre creduto nel potere dell’arte e della sua condivisione per conoscere e cambiare il mondo.

    JR è un artista parigino che lavora all’intersezione di fotografia, arte di strada, cinema e impegno sociale, attirando l’attenzione anche di un pubblico vasto ed eterogeneo.

    Negli ultimi mesi l’agenda di JR è stata piena di impegni e spesso l’abbiamo trovato in Italia grazie alla sua collaborazione con Galleria Continua, nota come una delle gallerie più influenti in Italia e nel mondo, con sedi a Pechino, L’Avana, San Paolo, Roma e San Gimignano.

    Proprio a San Gimignano, il 26 settembre 2020, si è svolta la performance collettiva dal titolo Processione Omélia Contadina: un corteo ha attraversato il borgo portando “in spalla”, con tanto di accompagnamento musicale, una grande figura rappresentante un agricoltore – opera di JR – che è stata sepolta al termine del tragitto. 

    La performance, che ha segnato l’inaugurazione di “Omelia Contadina”, mostra personale di JR tenuta proprio presso Galleria Continua fino al 2 Maggio 2021, è nata dalla necessità di raccontare la crisi di un mondo in profonda trasformazione, quello contadino, vessato dalle imposizioni del mercato.

    Nella realizzazione del progetto è stata coinvolta anche la regista italiana Alice Rohrwacher, co-regista dell’omonimo cortometraggio presentato in anteprima nell’ambito delle Proiezioni Speciali della 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2020. 

    Sempre JR ha inaugurato il 20 Gennaio 2021 la nuova sede parigina di Galleria Continua, uno spazio di 800 metri quadrati a pochi passi dal Centre Pompidou, con una rassegna dal titolo “Truc à faire” aperta al pubblico fino al 10 febbraio, ma in mostra fino al 20 Aprile 2021.

    L’intento del progetto è stato quello di creare uno spazio fuori dagli schemi, tra cattedrale e negozio, aperto alla sperimentazione e incline a vivere lo spazio al di là dei consueti canoni allestitivi.

    Non un white cube, ma un luogo di incontro in cui le opere di artisti di generazioni diverse, provenienti dai cinque continenti sono state collocate in ogni angolo del grande stabile. Tra questi artisti troviamo Ai Weiwei, Daniel Buren, Anish Kapoor, Michelangelo Pistoletto e Pascale Marthine Tayou.

    Infine l’ultimo intervento svolto in Italia, a Firenze, sempre in collaborazione con Galleria Continua e Palazzo Strozzi: si tratta di un’installazione monumentale alta 28 metri e larga 33 dal titolo quanto mai attuale: “La Ferita”.

    JR propone una sorta di squarcio visivo sulla facciata del palazzo simbolo del Rinascimento fiorentino, che si apre alla visione di un interno un po’ reale e un po’ immaginato.

    Dal 19 Marzo fino al 22 Agosto 2021 l’opera re-interpreta la facciata dell’edificio proponendo una riflessione sull’accessibilità ai luoghi della cultura nell’epoca del Covid-19 che hanno perso in media il 75% dei visitatori, cioè 40 milioni in meno.

    Proprio del progetto svolto da JR per Palazzo Strozzi parlerà, oggi martedì 23 marzo alle ore 21, Arturo Galansino, Direttore di Palazzo Strozzi insieme a Andrea Concas, su ClubHouse – il social che parla d’Arte – per il palinsesto Arte&Cultura di ClubItalia.

    E tu, sei pronto a scoprire l’arte dello street artist parigino JR?

    Photo Credits: JR

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    L’arte ha vinto con Frida Kahlo, il libro chatbot primo in classifica su amazon: è Bestseller!

    L’arte ha vinto con Frida Kahlo, il libro chatbot primo in classifica su amazon: è Bestseller!

    Il nuovo libro ChatBOT di Andrea Concas Frida Kahlo “100 Domande 150 Risposte”,  in uscita il 23 marzo 2021, è già primo in classifica su Amazon in tutte le categorie libri e tra i bestseller del momento in pre-ordine!

    Oggi è un giorno memorabile perché l’Arte ha vinto e l’ha fatto grazie ad un libro innovativo e visionario che ha scalato tutte le classifiche di Amazon e non solo nella sezione Arte ma anche in quella Bestsellers.

    “A memoria non ricordiamo su Amazon, di un libro che parla d’Arte abbia scalato la classifica generalista, ed è per questo che oggi ha VINTO l’ARTE! Oggi abbiamo vinto tutti noi che ogni giorno condividiamo la passione e la visione per un’arte diversa, accessibile e condivisa. Ed io sono orgoglioso di vedere la nostra Frida in cima alle classifiche, non per me, non per l’editore, ma per tutti noi amanti dell’arte” commenta l’autore Andrea Concas.

    Fondamentale per il successo del libro è stato il contributo della Community dell’autore che da sempre supporta e sostiene l’arte e la cultura con passione e determinazione ogni giorno.

    Prosegue l’autore: “Ogni giorno parlo d’Arte e di Innovazione con video, articoli e i live tra instagram, youtube e clubhouse. Siamo in tantissimi che quotidianamente ci confrontiamo sul mondo e sistema dell’Arte per coinvolgere ed avvicinare quante più persone a questo mondo. L’esempio di Cristina e le sue fagiane, ora collezioniste e lettrici di Frida, è chiara dimostrazione che l’arte può essere bene di tutti senza distinzione alcuna, soprattutto se raccontata e divulgata con metodo ed innovazione, ed io sono felice di condividere con loro, e tutti, la mia visione e passione per l’Arte”.

    Tra i protagonisti più inarrestabili di questa corsa, troviamo quindi le fagiane di Cristina Fogazzi, nota ai suoi quasi 800 mila follower su Instagram come L’Estetista Cinica

    La Cinica, founder del brand di cosmesi Veralab, è da sempre grande appassionata d’arte e collezionista e già protagonista con l’autore di diverse dirette a tema Arte, e proprio ieri nelle sue storie di Instagram, ha incitato le sue fagiane a “diventare collezioniste d’arte” con l’obiettivo di promuovere e sostenere il settore artistico e culturale italiano in collaborazione con l’autore noto come “ArteCONCAS”.

    Il libro di Frida Kahlo – anticipato da ottime recensioni – è andato in ristampa ancora prima di uscire in tutte le librerie, dove il suo debutto è previsto il 23 Marzo 2021 alle ore 18.00 con la presentazione online sulla Pagina Facebook di Hoepli La Grande Libreria Online dell’autore Andrea Concas insieme alle giornaliste Annarita Briganti e Fiorella Minervino.

    Andrea Concas Founder e Ceo di Art Rights, al suo quinto libro, prosegue la collana dei Libri ChatBOT 100 domande 150 risposte edita da Mondadori Electa con una fantastica storia di vita, amore e arte per una protagonista d’eccezione: Frida Kahlo.

    Ma cosa rende il nuovo libro su Frida tanto speciale?

    Dopo i primi due volumi dedicati alla scoperta di Leonardo da Vinci e Banksy, Andrea Concas risponde alle domande sulla vita, sulle opere e il mercato dell’artista messicana Frida Kahlo, una delle donne e delle artiste più importanti della storia.

    Ma chi è davvero Frida Kahlo?

    Quando inizia la sua rivoluzione pittorica?

     Esiste un archivio segreto delle sue opere? 

    Perché Frida è un’icona? 

    Per lei dolori e sofferenze sono stati la spinta propulsiva per le sue passioni, la sua arte, il suo pensiero, una condizione che diventa prima ribellione e poi libertà. 

    Frida Kahlo raccontata come mai prima d’ora, nel primo libro che si aggiorna in tempo reale, permettendo di andare oltre le pagine stampate.

    Sono tante le curiosità presenti dentro e fuori dal libro.

    I libri ChatBOT, infatti, sono unici perché permettono ai lettori di andare oltre le pagine del libro per scoprire insieme a ArteConcasBOT, il primo BOT del mondo dell’arte, oltre 700 contenuti interattivi, video, link, foto, notizie, approfondimenti, curiosità e molto altro.

    Il tutto a portata di smartphone attraverso l’impiego di app di messaggistica (Facebook Messenger, Telegram Whatsapp) scaricabili su diversi device, oppure tramite Sito Web (www.arteconcas.it), e con gli innovativi Assistenti Vocali.

    Il Libro ChatBOT è l’unico al mondo che si aggiorna in tempo reale, offrendo ai suoi lettori contenuti sempre inediti, ogni volta che ci saranno notizie e aneddoti nuovi che riguardano Frida.

    In che modo è diventata l’icona che noi tutti conosciamo? 

    Frida è una di noi!” – scrive Andrea Concas – “Per lei dolori e sofferenze, iniziati prestissimo da bambina, sono stati la spinta propulsiva per la sua arte, il suo pensiero, la lotta, una condizione che diventa prima ribellione e poi libertà”.

    La sua vita è piena di passioni, per l’arte, la politica, l’amore, la conoscenza.

    In questo modo, Frida è entrata nell’immaginario collettivo come straordinario emblema che rimane impresso nelle menti, creando consenso e ammirazione, ed evocando le battaglie che tutti conducono nella propria vita”.

    E tu, sei pronto a scoprire Frida Kahlo nel nuovo libro Chatbot di Andrea Concas?

    Preordina subito il libro!

    Per l’occasione, l’artista Marco Réa in collaborazione con Art Backers ha deciso di celebrare Frida con un’opera davvero speciale, solo per il libro ChatBOT!

    Una serigrafia in Edizione Limitata Numerata raffigurante Frida Kahlo, 20×10 cm e prodotta da Art Backers.

    Dal 23 marzo 2021 in libreria acquistabile anche sui principali store online.

    Partecipa alla Presentazione del Libro ChatBOT in diretta su Facebook il 23 Marzo alle h 18.00!

    Clicca qui per partecipare

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    Svelata l’identità di Metakovan, il collezionista che ha comprato l’opera record di Beeple

    Svelata l’identità di Metakovan, il collezionista che ha comprato l’opera record di Beeple

    Si chiama Vignesh Sundaresan, sotto lo pseudonimo di Metakovan, ed è il collezionista che ha acquistato la prima opera NFT da record.

    Proprio ieri lo stesso Vignesh ha annunciato di essere lui in realtà Metakovan, il collezionista che ha acquistato ‘The Last 5000 Days’, l’opera di Beeple venduta online da Christies a 69,3 mln, alla presenza di oltre 22 milioni di persone connesse sul sito della casa d’aste.

    Sundaresan ha battuto per pochissimi secondi il tycoon dei bitcoin Justin Sun, che inizialmente si pensava fosse stato l’acquirente.

    Vignesh Sundaresan è un imprenditore, programmatore e angel investor nella tecnologia blockchain.

    Si è innamorato del mondo blockchain nel 2013 come studente della Carleton University. Oggi è CEO di BitAccess, company specializzata in blockchain e Portkey Technologies Pte Ltd, provider di tecnologia software.Ha fondato tantissimi progetti in crypto, come Ethereum, Polkadot, Dfinity, Omisego e Decentraland.

    Sundaresan ha rivelato che ha voluto a tutti i costi possedere l’opera di Beeple per “dimostrare agli indiani e alla gente di colore che anche loro possono essere mecenati delle arti”.

    “Questo è il gioiello della corona, il pezzo d’arte più prezioso per questa generazione”, ha detto Sundaresan del pezzo, che ora si colloca al terzo posto tra le opere d’arte più preziose mai vendute da un artista vivente, dopo le opere di Jeff Koons e David Hockney.

    L’opera – realizzata dal 39enne illustratore del Wisconsin Mike Winkelmann, in arte Beeple è interamente digitale in formato JPG. 

    Si tratta di un collage di 5.000 immagini create e postate dal 2007 al 2021 che incorpora scene surreali e disegni di politici come Donald Trump e Mao Tse Tung accanto a personaggi dei cartoni animati da Topolino ai Pokemon. 

    La vendita rappresenta una pietra miliare nella storia dell’arte perché segna l’inizio di una nuova fase per il mercato che apre le porte alla Crypto Art e ai Nft (‘Non fungible token’), file digitali collezionabili basati sulla tecnologia Blockchain (database distribuiti), di fatto un vero e proprio smart contract digitale.

    Gli NFT diventano, per la Crypto Art, la soluzione ideale, per garantire la proprietà, la provenienza, l’autenticità e la quantità di copie immesse nel mercato, dati fondamentali per il collezionismo nascente.

    Ora che il nome del collezionista è stato svelato non ci resta che scoprire quando, come e dove sarà visibile l’opera!

    E tu, sei pronto a scoprire chi è il collezionista da record di Beeple?

    Photo Credits: Dettaglio dell’opera ‘The Last 5000 Days’ di Beeple

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    L’opera da record di Beeple acquistata da un imprenditore tech indiano

    L’opera da record di Beeple acquistata da un imprenditore tech indiano

    Si chiama Vignesh Sundaresan ed è il collezionista che ha acquistato la prima opera NFT da record.

    Si pensava che l’acquirente fosse Metakovan, collezionista, imprenditore e angel investor patron del fondo METAPURSE.

    Invece proprio ieri lo stesso Vignesh ha annunciato di aver acquistato ‘The Last 5000 Days’, l’opera di Beeple venduta online da Christies a 69,3 mln, alla presenza di oltre 22 milioni di persone connesse sul sito della casa d’aste.

    Sundaresan ha battuto per pochissimi secondi il tycoon dei bitcoin Justin Sun, che inizialmente si pensava fosse stato l’acquirente.

    Vignesh Sundaresan è un imprenditore, programmatore e angel investor nella tecnologia blockchain.

    Si è innamorato del mondo blockchain nel 2013 come studente della Carleton University. Oggi è CEO di BitAccess, company specializzata in blockchain e Portkey Technologies Pte Ltd, provider di tecnologia software.Ha fondato tantissimi progetti in crypto, come Ethereum, Polkadot, Dfinity, Omisego e Decentraland.

    Sundaresan ha rivelato che ha voluto a tutti i costi possedere l’opera di Beeple per “dimostrare agli indiani e alla gente di colore che anche loro possono essere mecenati delle arti”.

    “Questo è il gioiello della corona, il pezzo d’arte più prezioso per questa generazione”, ha detto Sundaresan del pezzo, che ora si colloca al terzo posto tra le opere d’arte più preziose mai vendute da un artista vivente, dopo le opere di Jeff Koons e David Hockney.

    L’opera – realizzata dal 39enne illustratore del Wisconsin Mike Winkelmann, in arte Beeple è interamente digitale in formato JPG. 

    Si tratta di un collage di 5.000 immagini create e postate dal 2007 al 2021 che incorpora scene surreali e disegni di politici come Donald Trump e Mao Tse Tung accanto a personaggi dei cartoni animati da Topolino ai Pokemon. 

    La vendita rappresenta una pietra miliare nella storia dell’arte perché segna l’inizio di una nuova fase per il mercato che apre le porte alla Crypto Art e ai Nft (‘Non fungible token’), file digitali collezionabili basati sulla tecnologia Blockchain (database distribuiti), di fatto un vero e proprio smart contract digitale.

    Gli NFT diventano, per la Crypto Art, la soluzione ideale, per garantire la proprietà, la provenienza, l’autenticità e la quantità di copie immesse nel mercato, dati fondamentali per il collezionismo nascente.

    Ora che il nome del collezionista è stato svelato non ci resta che scoprire quando, come e dove sarà visibile l’opera!

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    Photo Credits: Liu Bolin for Deloitte Private

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    2021 Deloitte Art & Finance Report

    2021 Deloitte Art & Finance Report

    Come è cambiato lo stato dell’arte con la pandemia? Scopriamolo nel nuovo report appena pubblicato da Deloitte Private.

    Incertezza e flessibilità sono state le due costanti di un mercato dell’arte che nel 2020 ha necessariamente incrementato la propria propensione all’innovazione e alla sperimentazione per sopravvivere. 

    E’ quanto emerso all’interno del webinar dedicato al tema  Art & Finance: Il mercato dell’arte e dei beni da collezione | Report 2021 – Speciale “Lo stato dell’arte ai tempi del Covid-19” presentato ieri da Deloitte Private.

    Il report è dedicato agli impatti della pandemia sul settore artistico-culturale attraverso un’indagine condotta presso operatori, collezionisti, studiosi e appassionati del settore.

    Le evidenze emerse sono state messe a confronto con i dati della prima edizione della ricerca pubblicata a giugno 2020, con l’obiettivo di individuare le soluzioni per affrontare la crisi in atto.

    “Il mercato è fragile e vulnerabile”: così inaugura il webinar Pietro Ripa, Private Banker di Fideuram, che mette in luce i principali trend delle aste del 2020 per opere d’arte e beni da collezione.

    Se nel primo semestre è stato registrato un calo del 60%, alla fine del 2020 questo si è assestato al 29% grazie ad una serie di strategie messe in campo dalle case d’asta come:

    • Il catalogo “cross-category”, inclusivo quindi di opere d’arte e beni da collezione appartenenti a periodi storici o dipartimenti diversi.
    • Un nuovo format di offerta, più precisamente “l’asta ibrida” – il 6 ottobre 2020 Christie’s vende a  $31,8 Mln di dollari un T-Rex all’asta 20th Century Evening Sale a New York.
    • Nuove collaborazioni strategiche con players del mercato asiatico (che attualmente traina il mercato globale).

    Il processo di digitalizzazione del mondo dell’arte ha senza dubbio accelerato un trend di continua crescita nel mercato dell’arte online che secondo l’Art Basel e UBS Global Art Market Report, si attestano al 25% del totale.

    Limitandosi al solo mercato delle aste, l’online si è confermato efficace soprattutto per la compravendita di lotti di basso-medio valore, mentre risulta ancora limitante nella vendita di lotti di valore medio-alto e top quality: se nel 2019 le vendite record sono state registrate da Claude Monet a $110,7 mln e da Jeff Koons a $91,1 mln, nel 2020 i record vanno a Francis Bacon a $84,6 mln e Roy Lichtenstein a $46,2 mln.

    In generale il 44% dei players dell’arte ha registrato una riduzione del fatturato tra il 25-50% e ciò anche a causa della mancata partecipazione alle fiere d’arte che, nonostante la loro versione digitale, hanno avuto esiti in chiaroscuro a causa di piattaforme poco user friendly che hanno reso l’esperienza virtuale poco coinvolgente ed efficace.

    Tutto ciò prima che la Crypto Art rappresentasse la nuova era, in seguito alla vendita dell’opera di Beeple da Christie’s. A tal proposito interviene Mariolina Bassetti, Chairman Post-War & Contemporary Art, Continental Europe and Chairman di Christie’s Italia la quale sostiene che “il mercato della Crypto Art NFT rappresenta il nostro presente e il futuro, per questo è necessario osservare il fenomeno con interesse”.

    Roberta Ghilardi, Sustainability Senior Consultant di Deloitte Private, ha presentato alcuni outlook interessanti per il futuro. Tra i più significativi troviamo:

    • Internazionalizzazione e nuovi buyers: cresce il numero dei collezionisti Millennials che hanno acquistato beni da collezione, soprattutto in aste “online-only”. Christie’s ha reso noto che il 32% dei nuovi buyers delle vendite “online-only” sono stati millennials (23-38 anni), mentre Sotheby’s ha visto raddoppiare il numero di buyers under 40.
    • Digitalizzazione e trasparenza: una delle conseguenze positive del processo di digitalizzazione è stata l’incremento nella trasparenza dei prezzi che ha determinato una maggiore fiducia nella possibilità dell’acquisto online (83%).
    • Crescita delle Private Sales: il desiderio di riservatezza e di velocità nelle transazioni ha fatto incrementare il fatturato generato dalle private sales: Sotheby’s, in particolare, ha registrato un risultato record per le private sales, passate da $1,0 Mld del 2019 a $1,5 Mld nel 2020.

    Infine, durante la tavola rotonda mediata da Barbara Tagliaferri, Art & Finance coordinator for Italy e composta da Tommaso Calabro (fondatore di Galleria Tommaso Calabro), Ugo Nespolo (artista), Verusca Piazzesi (direttrice di Galleria Continua), Simone Menegoi (Direttore di Arte Fiera) e Francesca Rossi (Direttrice dei Musei Civici di Verona) è emerso come il mondo dell’arte, ora più che mai, necessiti del networking, ovvero del “fare rete”.

    E questo non soltanto tra le singole istituzioni e professionisti, tra i quali deve instaurarsi un rapporto di cooperazione e sostegno reciproco, ma anche tra il fisico e il digitale che, nel giro di pochi mesi, ha rivoluzionato le modalità di fruizione, acquisto e offerta dell’arte, da ultimo attraverso l’introduzione degli NFT – Non Fungible Token.

    E tu, sei pronto a scoprire il futuro del mercato dell’arte?

    Photo Credits: Liu Bolin for Deloitte Private

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    Coco Chanel. Una donna del nostro tempo di Annarita Briganti

    Coco Chanel. Una donna del nostro tempo di Annarita Briganti

    Il nuovo libro di Annarita Briganti ridà vita a Mademoiselle Coco, protagonista di una room di Andrea Concas su ClubHouse e una lettura all’insegna dell’Arte davvero inedita e tutta da scoprire con Roberto Concas

    Gabrielle “Coco” Chanel è stata donna creativa e all’avanguardia, in grado di cambiare – attraverso le sue creazioni e la sua caparbietà – il concetto di femminilità e di essere ispirazione per le future generazioni.

    La vita di Coco – orfana di madre e abbandonata dal padre – è stata alimentata dalla sete di conoscenza, di cultura, di vivere il suo tempo nella strepitosa Parigi d’oro degli Anni XX, di rivalsa contro le avversità della sua vita sempre  fortemente e inevitabilmente influenzata dal panorama artistico con cui condivideva lo spirito rivoluzionario degli artisti dell’epoca.

    Chanel viene raccontata, con una inedita quanto sincera visione, da Annarita Briganti – giornalista culturale di Repubblica e scrittrice alla sua quinta pubblicazione – nel suo ultimo libro Coco Chanel, una donna del nostro tempo edito da Cairo Editore.

    Una vicenda tutta da riscoprire quella della grande Coco, che grazie al vorticoso e coinvolgente saggio della Briganti, ci riporta indietro nel tempo per una storia che ha tutto il sapore della contemporaneità

    Attraverso le sue amicizie con gli artisti e l’esposizione ai movimenti culturali dell’epoca, l’arte, la letteratura, la filosofia, il teatro, la musica, il cinema sono diventate parte della sua vita quotidiana e ispirazione per le sue creazioni.

    Nel 1929 Gabrielle Chanel conosce Salvador Dalì con cui instaura un rapporto affettivo e di influenze artistiche reciproche: Dalì, infatti, le chiede di collaborare ai decori di “Baccanale” per poi regalare a Mademoiselle un quadro, una spiga dorata su uno sfondo nero, che Coco amerà sempre.

    Libertà, curiosità, sfida dei codici, costruzione e la decostruzione: Coco applica questi concetti ai suoi capi, come alla sua vita.

    Martedì 16 marzo 2021 nel consueto appuntamento di Andrea Concas su ClubHouse – il social che parla d’Arte – per il palinsesto Arte&Cultura di ClubItalia la scrittrice Annarita Briganti, insieme ai molti partecipanti ha risposto alle domande, ricevendo un omaggio alla scrittura da parte di Roberto Concas, Storico dell’Arte e Semiologo, del quale si riporta la trascrizione, quasi fedele, dell’intervento:  

    ROBERTO CONCAS: Annarita mi perdonerai, ma non vorrei celebrare Coco Chanel, né dire niente sul libro, ma solo dire: comprate il libro, non vi pentirete.

    Vorrei invece celebrare te, Annarita, come scrittrice!!

    Lo faccio come uno che ha appena letto il tuo libro, percorrendo 300 km stando seduto, contrario al senso di marcia, dietro al sellino di una moto, una 883!

    Mi sento uno “Scapigliato”!

    Ho letto il tuo libro, e devo farti subito un appunto, immediato!!

    Abbi pazienza, ma non sarà solo gloria!!

    (Mormorio)

    E si, è un appunto editoriale, perché, tra un capitolo e l’altro, nel libro, avete lasciato una sola pagina bianca!!

    Una e mezza al massimo!!!

    Troppo poco per riprendere fiato!

    Davvero troppo poco, devi capire che, tra un capitolo e l’altro, bisogna anche “respirare”!!

    Intanto voglio dire che il tuo saggio, va letto comunque tutto d’un fiato, e solo dopo, in un secondo momento, va capito, interpretato, meditato e persino studiato!

    Poi se mi è consentito?

    Vorrei commentare il tuo libro in una sorta di codice binario, non proprio con la sequenza di 01-01,

    ma, in un parallelo tra come Scrivi e l’Arte!

    Per questo!

    Mi piacerebbe dire che il tuo libro è un po’ “Dadaista”, ma non basta, seppure nel primo capitolo “da sola”, usi ben 12 volte il pronome dimostrativo “Colei”, “Colei che”, certamente per rimarcare il ruolo forte di “Lei” Coco Chanel, ma anche per spezzare, subito e con forza, una condizione di racconto che poteva sembrare lineare!!

    Se credi questa può essere anche una prima domanda??

    ANNARITA BRIGANTI: No, no, vai avanti. Mi piace molto la critica!!

    ROBERTO CONCAS: Però la tua scrittura è anche “Cubista”, per come hai fatto uso della quarta dimensione “spazio-tempo” parlando di te, improvvisamente, in prima persona, e con un’altra prospettiva!

    Incredibile come ci riesci così bene!!

    Potrei dirti ancora che il tuo saggio è certamente “Impressionista” per come tracci i diversi profili dei molti personaggi citati, dagli uomini di Gabrielle Chanel, a Winston Churchill e Marilyn!

    Potrei dirti che la tua scrittura è “Surrealista” perché, a tratti, e sempre all’improvviso, ci ritroviamo in uno spazio che può essere solamente definito: “Surreale”!

    Potrei dirti ancora che percorri il “chiaro scuro del Realismo”, quando parli della Seconda guerra Mondiale e di Lei, Coco Chanel, invischiata per amore, “materno”, come affermi, in una brutta storia!!

    Potrei dirti che la tua scrittura è “naturalmente Futurista”, perché passi, senza soluzione di continuità, da un treno, ad un aereo sino alle premure di un “meccanico”, di “Colei” che è stata una grande!!

    Infine, potrei dirti ancora, spostandoci nella Grande Mela, che “E’ Nata una Stella”, si della scrittura; e sei tu Annarita!!!!

    Brava!

    Complimenti!!

    Posso rimettermi dritto sulla moto?

    ANNARITA BRIGANTI: NO!! Stai così!!

    ROBERTO CONCAS: Grazie!! 

    Photo Credits: P.Horst Getty Images

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    Hackatao: i più famosi Crypto Artisti NFT Italiani – di Andrea Concas

    Chi sono gli Hackatao, i pionieri della Crypto Art NFT in Italia.
    Chi sono gli Hackatao, i pionieri della Crypto Art NFT in Italia.

    I più famosi Crypto Artisti NFT Italiani: Hackatao

    di Andrea Concas

    Chi sono gli Hackatao, i pionieri della Crypto Art NFT in Italia.

    Dietro ogni “movimento artistico” che nasce, ci sono visionari pionieri che sin dall’inizio credono in qualcosa di diverso, di unico e di speciale.

    Siamo felici di avere tra i pionieri del mondo Crypto Art e NFT (Not Fungible Tokens) mondiale due italiani, un uomo ed una donna che sotto il nome Hackatao hanno iniziato la loro personale, ed ora condivisa, rivoluzione.

    Il loro nome nasce dalla fusione di due parole “hacker”, inteso come “persona che supera le limitazioni imposte con creatività e ingegno” e “tao”, nel senso di “tutto vivente”. 

    Il nome ‘Hack’ per il piacere di andare in profondità e scoprire cosa c’è di nascosto dentro, mentre il “Tao” per Yin e Yang, il loro equilibrio dinamico creativo

    Le opere d’arte di Hackatao sono spesso coinvolte con i principali problemi della società, l’ambiente, l’umanità e le criptovalute, nonché i riferimenti alla storia dell’arte, al simbolismo e alla psicologia.

    In questi giorni, o meglio in queste ore stiamo vivendo un assalto mediatico alla Crypto Art, nel bene e nel male, in cui si sta mettendo in discussione la valenza artistica, culturale, economica e relativi rischi di speculazione di questo mercato e mondo, ivi compreso il coinvolgimento del mondo dell’Arte “tradizionale”.

    Loro possono essere un chiaro esempio di come la Crypto Art, sia essa derivata dall’Arte Digitale o meno, possa essere basata, almeno per alcuni, su solide basi artistiche e percorsi canonici di validazione.

    Il duo nasce nel 2007 muovendo i primi passi nel panorama dell’arte fisica, imponendosi nel mercato dell’arte italiano grazie al loro stile pop surrealista che ricorda quello di Murakami e di Warhol.

    Protagonisti delle opere di Hackatao sono i Podmork, creature totemiche stravaganti che sono al centro del loro immaginario artistico.

    Nel 2018 arriva la svolta al digitale, considerato come un’opportunità per fare qualcosa di nuovo e cambiare il paradigma che finora ha contraddistinto il mercato dell’arte tradizionale.

    Di recente è passato agli onori della cronaca il loro ultimo drop sulla piattaforma Makerplace, realizzato in collaborazione con l’artista argentino Josè Delbo, noto per i suoi fumetti per la DC Comics, che ha ricavato 1,5 milioni di dollari in 15 minuti.

    A differenza di molti, Voi provenite dal mondo dell’arte fisica, cosa vi ha portato ad entrare nella Crypto Art?

    Per questo dobbiamo ringraziare la rivista “Le Scienze”, un articolo di gennaio 2018 sulla blockchain. Nonostante non parlasse di NFT e Arte, abbiamo immediatamente pensato che questa tecnologia fosse perfetta per la certificazione e creazione di qualcosa di nuovo per l’arte. Così, armati di tutta la nostra curiosità ci siamo dati alla ricerca, con lo stesso approccio con il quale affrontiamo la creazione di un’opera.  Abbiamo conosciuto Jason Bailey, curatore e divulgatore, crediamo il primo che abbia saputo definire la Crypto Art. 

    Ci ha fatto conoscere i ragazzi di SuperRare e così tutto è iniziato insieme a loro e pochi altri artisti.

    Nonostante facessimo arte su tela e sculture in ceramica, il digitale è nel nostro DNA, per cui la declinazione è venuta naturale, come una diga di potenzialità espressive che si è aperta verso un mondo di senso. 

    Sin dagli inizi abbiamo creduto che questo nuovo mondo avesse le potenzialità per diventare un vero e proprio cambio di paradigma per il mondo dell’arte, facendo confluire i linguaggi espressivi, immediati e memetici della nostra generazione in un mercato fluido, veloce e dinamico. Che di fatto ha reso possibile l’emergere di molti artisti che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti a livello internazionale. 

    Siete stati pionieri ed oggi siete tra gli artisti più stimati e quotati, come è cambiato questo mondo dal Vostro ingresso?

    L’inizio era caratterizzato principalmente dallo studio della tecnologia, dal capirne i limiti e le applicazioni. Eravamo in pochi. Abbiamo capito da subito che tutto si sarebbe evoluto molto velocemente (1 anno di blockchain equivalgono a 10 anni reali). 

    Erano presenti pochi artisti che venivano dal mondo dell’arte fisica, in generale lo spirito era “creiamo qualcosa di nuovo, fuori dalle logiche perverse del mondo dell’arte”. Per questo quando si replicavano dinamiche simili il dibattito all’interno della community diventava molto acceso. 

    Una frase che ripetevo come un mantra a chi si affacciava a questo mondo è stata: “ Sembra di essere a Zurigo o a Parigi nei primi del ‘900. In effetti ci sono delle affinità con il movimento Dada e le avanguardie dell’epoca”.

    Lo spirito pionieristico dei primi giorni non è svanito, anzi si sta amplificando poiché stanno entrando nuovi e importanti attori. Questo spirito credo rimarrà vivo ancora per diversi anni. 

    Le basi sono state poste, ma c’è ancora molto da costruire. 

    Ora stiamo assistendo all’arrivo di celebrity o artisti/influencer già affermati che hanno un forte impatto sul mercato e nella divulgazione degli NFT e Cryptoart, a volte oscurando gli artisti della prima ora che hanno contribuito a creare le fondamenta di questo spazio. 

    Ma assistiamo anche ad un lavoro di ricerca, da parte di alcuni grossi collezionisti, orientata alle origini del movimento. Questo per dire che c’è anche molto spazio per chi vuole narrare la storia del movimento che, grazie alla blockchain e ai social, è là che aspetta di essere indagata. 

    Se dovessimo fare un identikit dei vostri collezionisti, chi sono e quali dinamiche regolano la loro passione per la Crypto e collezionismo?

    Innanzitutto sono dislocati su tutto il pianeta, sono giovani compresi tra i 0 e 40 anni. I grandi collezionisti solitamente sono imprenditori/innovatori/founder a capo di aziende che operano nell’hi-tech, web, blockchain, ecc… poi abbiamo una fascia di collezionisti che vengono dal mondo del trading e operano come speculatori (una forma di speculazione che a volte fa da volano ad artisti sconosciuti ed emergenti). 

    Una fascia ampia di collezionisti meno forti dal punto di vista della disponibilità economica, ma appassionati del mondo Crypto e di Arte, forse sono la vera anima della community poiché amano sperimentare con nuove applicazioni degli NFT, nuove piattaforme e collaborano a stretto contatto con artisti e sviluppatori. 

    Si può parlare di una vera nuova corrente artistica? E, secondo voi, come evolverà questo mondo?

    Alcuni sostengono che il movimento della Crypto Art sia morto alla fine del 2019, prendendo in considerazione i primi due anni in cui si è manifestato pienamente “l’esserci per costruire qualcosa di nuovo”. 

    Non siamo molto d’accordo, la Community si è rafforzata, forse specializzata, ma la definizione fondamentale di crypto art definita da Jason Bailey rimane ancora valida. 

    E può essere vista come un vero e proprio movimento decentralizzato. 

    Certo ora si assiste all’arrivo di persone che pensano “ehi qui si fanno i soldi, ho delle immagini le tokenizzo… wow divento ricco” spinte anche dai media mainstream che parlano esclusivamente delle cifre e dei record di vendita, tralasciando che stiamo costruendo un nuovo paradigma culturale con nuove dinamiche di mercato. 

    L’evoluzione? Probabilmente la Blockchain, date le implicazioni filosofiche e politiche che stanno alla base della sua creazione, cambierà non solo il mondo dell’arte, ma altri mondi. 

    Ci sarà un contrasto a questo cambiamento da parte dei Boomers… Crediamo che il cambiamento di paradigma avverrà, difficile contrastare un’adozione di massa a livello planetario. 

    Nello specifico nel mondo dell’arte credo si creerà una simbiosi tra Cryptoart, NFT e mondo tradizionale. Ma prima, citando Zucchero: “Prevediamo inondazioni”. 

    E tu sei pronto a scoprire come gli Hackatao cambieranno il mondo dell’arte?

    Non ci resta che attendere e vedere le evoluzioni, ora sempre più, tra fisico e digitale.

    Photo Credits: Hackatao

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    Che cosa sono gli NFT?

    Che cosa sono gli NFT?

    Cosa sono gli NTF e quali applicazioni hanno nel mondo dell’arte? Scopriamolo insieme!

    Gli NFT sono alla base dello sviluppo di una nuova economia digitale basata sulla Blockchain e i cosiddetti SMART CONTRACT ossia “contratti intelligenti” digitali, in cui è possibile connettere univocamente elementi digitali a prodotti digitali o fisici.

    Ma cosa sono i NFT?

    Gli NFT, acronimo di “non fungibile token” è un tipo di token crittografico su Blockchain che rappresenta un asset unico digitale o reale.

    Ciò che distingue gli NFT è proprio la loro non fungibilità, ossia la non intercambiabilità data da un codice unico non replicabile.

    Nel caso di due beni fungibili uguali si può dire che non c’è differenza tra i due, dato che possono essere riprodotti e scambiati senza garanzia di autenticità.

    Al contrario, un’opera digitale in NFT, grazie alla blockchain, è digitalmente firmata dall’artista che l’ha realizzata, cosa che la rende diversa dalle altre apparentemente uguali in circolazione, così come un quadro autentico e firmato è diverso da una sua copia.

    Quali sono le applicazioni degli NFT nel mondo dell’arte? 

    Permettono di dimostrare e certificare l’autenticità e quindi la proprietà intellettuale dell’opera in quanto, a prescindere dal trasferimento della proprietà, la sua attribuzione sarà sempre riconducibile all’autore.

    Quindi, nel caso di una GIF, un video o un’immagine digitale venduti per centinaia di migliaia di dollari, la blockchain può servire ad accertare e conservare le informazioni grazie alle quali si possono dire due cose: che quell’opera è “l’originale” e che è possibile dimostrare la sua paternità e proprietà. 

    Creando un timbro di proprietà permanente e pubblicamente trasparente, NFT e Blockchain presentano quella che gli esperti chiamano la più grande innovazione tecnologica dai tempi dell’iPhone. 

    Se inizialmente si pensava fossero risorse destinate a nerd ed esperti del settore, secondo Duncan Cock Foster , co-fondatore della piattaforma NFT Nifty Gateway, l’evoluzione del mercato dell’arte digitale seguirà un percorso parallelo a quello del Bitcoin “Vedrai le istituzioni artistiche raccogliere NFT man mano che le persone acquisiscono maggiore familiarità con il concetto”. 

    Oggi sempre più persone sono disposte a pagare centinaia, persino milioni, di dollari per possedere opere d’arte digitali uniche. 

    Basti pensare ai record registrati dall’artista Beeple prima sulla piattaforma SuperRare e poi con Christie’s o alle vendite da milioni di dollari di artisti come Ben Mauro, Pak, Kenny Schachter e del duo italiano Hackatao, tra gli altri.

    La tecnologia Blockchain e l’applicazione e l’utilizzo degli NFT stanno producendo una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’arte, che porterà a un nuovo modo di concepire il sistema e il mercato rispetto a come lo conosciamo oggi.

    Tra gli strumenti a supporto di Artisti, Collezionisti e Professionisti che sfrutta le potenzialità della Blockchain per tracciare e garantire l’autenticità dell’arte digitale troviamo Art Rights, piattaforma per la gestione e certificazione delle opere d’arte.

    E tu, conosci i NTF per l’arte?

    Photo Credits: The Business of Business

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    2021 Art Basel Global Market Report

    2021 Art Basel Global Market Report

    Il mercato dell’arte sta vivendo la peggiore crisi dal 2009. Vediamo i dati nell’ultimo Art Basel & UBS Global Art Market Report

    “Tutti i segmenti di mercato hanno registrato cali lo scorso anno, creando la più grande recessione nel mercato globale dell’arte dalla crisi finanziaria del 2009″, così spiega Noah Horowitz, direttore di Art Basel America nell’introduzione all’Art Basel & UBS Global Art Market Report 2021, come ogni anno scritto dall’economista Clare McAndrew, fondatrice di Arts Economics.

    Giunto alla quinta edizione l’Art Market Report 2021 mostra uno scenario fortemente mutato rispetto al 2019 a causa delle conseguenze derivate dalla pandemia.

    Con la perdita della fisicità e la crisi economica diffusa, il mercato dell’arte globale ha subito un calo del 22% e oggi vale 50,1 miliardi di dollari.

    Sebbene tutti i principali mercati dell’arte, Stati Uniti, Regno Unito e Cina, abbiano registrato un calo delle vendite, questi mercati hanno continuato a rappresentare la maggior parte (l’82%) del valore delle vendite globali nel 2020.

    Se da una parte il calo delle vendite era inevitabile, dall’altra la crisi ha anche fornito l’impulso al cambiamento e alla ristrutturazione del sistema dell’arte che nel 2020 ha investito come mai prima d’ora in innovazione digitale e aumento delle vendite online.

    Il business digitale ha raggiunto un record di 12,4 miliardi di dollari, rappresentando il 25% del mercato rispetto al solo 9% del 2019. 

    Non stupisce quindi che gallerie, fiere e case d’asta abbiano dirottato più risorse verso l’IT, con una spesa che è aumentata dell’80% su base annua a 3,5 miliardi di dollari.

    Le web metrics inserite nel report mostrano chiaramente gli sforzi per attirare più traffico sui propri siti web e il vantaggio di avere una strategia digitale integrata con i principali marketplace per l’arte.

    Ma vediamo come è cambiato il sistema dell’arte globale nel dettaglio.

    GALLERIE D’ARTE

    Le gallerie d’arte hanno registrato un calo delle vendite pari a $ 29,3 miliardi, ossia del 20% rispetto al 2019. Mantenere le relazioni con i clienti già acquisiti (70%), investire nell’innovazione digitale e nella partecipazione a fiere d’arte online (54%) sono state le loro priorità tanto da determinare un aumento delle vendite online dal 13% al 39%.

    CASE D’ASTA

    Le case d’asta hanno ottenuto risultati contrastanti, aumentando le vendite online del 36% a 3,2 miliardi di dollari, mentre i risultati delle vendite pubbliche sono scesi del 30% a 17,6 miliardi di dollari. 

    Si stima che le vendite totali all’asta, comprese quelle pubbliche e private, abbiano raggiunto i 20,8 miliardi di dollari e l’81% del valore delle vendite sono state determinate dall’arte del dopoguerra e moderna. In particolare, la Cina ha superato gli Stati Uniti diventando il più grande mercato delle aste, con una quota del 36%.

    Le opere più acquistate online sono state quelle dal valore compreso tra i 5.000 e i 250.000 dollari.

    FIERE D’ARTE

    Delle 365 fiere d’arte pianificate per il 2020, il 61% è stato annullato e il 37% ha tenuto eventi dal vivo, mentre il 2% ha organizzato eventi ibridi. Su 138 fiere d’arte il 62% ha offerto una versione digitale delle proprie fiere nel 2020. 

    Le vendite in fiera hanno rappresentato solo il 13% delle entrate delle gallerie. Ciò nonostante le fiere online hanno suscitato l’interesse dei collezionisti ad alto patrimonio netto (HNW): il 45% ha infatti  effettuato acquisti tramite questo canale e oltre l’80% di questi è ben disposto a replicare anche quest’anno.

    COLLEZIONISTI

    Durante la pandemia l’interesse verso il collezionismo d’arte è cresciuto del 66%, soprattutto tra i Millennial, più di un terzo dei quali (38%) ha speso oltre 1 milione di dollari contro il 17% dei Boomer.

    L’81% dei collezionisti ha preferito acquistare dalla propria galleria di fiducia, mentre il 54% all’asta e il 45% nelle fiere online.

    Nel 2020 il 90% dei collezionisti HNW ha visitato una fiera d’arte o una galleria OVR e il 72% ha ritenuto che fosse importante che fosse pubblicato un prezzo durante la ricerca di opere d’arte in vendita online.

    La trasparenza dei prezzi è stato un aspetto importante che ha determinato il successo delle vendite online.

    Secondo la maggior parte dei collezionisti rendere trasparente il prezzo delle opere è stato fondamentale per acquisire maggiore fiducia nel mercato online, acquistare le opere e attirare nuovi collezionisti.

    Le collezioniste donne sono in aumento, superando la controparte maschile. La loro spesa media è aumentata del 13%.

    Tuttavia il Report appena pubblicato non tiene conto della rivoluzione innescata recentemente dal mercato della Crypto Art e la vendita dell’opera di Beeple per Christie’s lo scorso 11 marzo 2021.

    Chissà come cambierà il prossimo report, considerando la forza dirompente con cui gli NFT (non fungible token) si stanno insinuando sempre di più nel mercato dell’arte 

    E tu, sei pronto a conoscere come si evolverà il mercato nel 2021?

    Photo Credits: Art Basel

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    Il Mercato della Crypto Art

    Il Mercato della Crypto Art

    Il mercato dell’arte digitale è il futuro: trasparente, sicuro e da milioni di dollari.

    Stiamo parlando di oltre 185 milioni di ETH Ethereum (cryptomoneta di riferimento) che equivalgono a 340 milioni di dollari (con una crescita di oltre 80 milioni solo nel mese scorso).

    Questo è il valore del mercato della Crypto Art secondo la piattaforma Cryptoart.io.

    Prima dell’avvento della tecnologia Blockchain era quasi impossibile assegnare un valore di mercato alle opere di Crypto Art data la loro facilità di duplicazione e riproduzione. 

    Tuttavia oggi assistiamo allo sviluppo di un nuovo mercato dell’arte digitale, estremamente diverso da quello tradizionale, ma comunque sicuro e trasparente grazie alla Blockchain e ai token NFT che, non potendo essere riprodotti, né copiati, né rubati, diventano garanti di autenticità e provenienza dell’opera digitale.

    I nuovi mercati dell’arte digitale, infatti, stanno riscuotendo sempre più credito e successo tanto che gli  artisti più celebri di crypto art hanno raggiunto quotazioni stellari al pari degli artisti contemporanei più acclamati.

    Si pensi ad “Everydays -The First 5000 Days”, opera realizzata da Beeple ovvero Mike Winkelmann, già recordman dell’arte crypto, venduta all’asta da Christie’s venduta per oltre 69 milioni di dollari.

    Il “Drop”, ovvero la messa in vendita dell’opera in gergo crypto, ha avuto una rilevanza straordinaria perché, per la prima volta nella storia, una grande casa d’aste ha deciso di mettere in vendita un Not Fungible Token, sancendo così l’importanza del mercato dell’arte digitale.

    Altro caso d’eccellenza è quello di Nyan Cat, una delle gif animate più amate creata da Chris Torres nel 2011, venduta all’asta per 300 Ethereum, equivalenti a 590 mila dollari circa.

    Su questo mercato non manca l’Italia con il duo Hackatao, le cui 546 opere hanno generato transazioni per oltre 6 milioni di dollari.

    Agli onori della cronaca la loro ultima collaborazione con l’illustratore argentino Josì Delbo che ha fruttato sulla piattaforma Makersplace un ricavato di 1,5 milioni in 15 minuti.

    A differenza del tradizionale mercato dell’arte da sempre riconosciuto come opaco e poco normato, la parola d’ordine per il mercato dell’arte digitale è trasparenza

    Attraverso il registro blockchain, infatti, è possibile svolgere la funzione di tracciamento puntuale dei trasferimenti passati e futuri di ogni opera a tutela della provenienza e dell’autenticità delle opere d’arte.

    Tra le piattaforme che utilizzano la Blockchain a supporto di Artisti, Collezionisti e Professionisti del settore troviamo Art Rights, che permette di gestire e certificare le opere d’arte, anche digitali, attraverso un sistema unico di convalida in totale privacy e sicurezza.

    L’interrogativo ora sorge spontaneo: come reagirà il sistema dell’arte istituzionale alla rivoluzione in atto, dove i Crypto Artisti insieme ai collezionisti seguono dinamiche distanti da quello tradizionale?

    E tu, conosci il mercato della Crypto Art?

    Photo Credits: Shutterstock

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