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    Chi ha comprato l’opera di Beeple da Christie’s? Metakovan! – di Andrea Concas

    Chi ha comprato l’opera di Beeple da Christie’s? Art Rights Magazine
    Chi ha comprato l’opera di Beeple da Christie’s? Art Rights Magazine

    Chi ha comprato l’opera di Beeple da Christie’s?

    di Andrea Concas

    Il record è tratto, “Everydays: the first 5000 days” dell’artista digitale Beeple, all’anagrafe Mike Winkelmann, con la sua vendita a 69,346,200 milioni di dollari è destinata a diventare una pietra miliare che pone l’attenzione definitivamente sulla Crypto Art.

    Ora la domanda che tutti ci poniamo è: chi ha comprato l’opera NFT di Beeple?

    Ma prima di addentrarci nella risposta, è bene ricordare le caratteristiche di un’opera di Crypto Art, ossia degli NFT, acronimo di Not Fungible Tokens, file digitali collezionabili basati sulla tecnologia Blockchain (database distribuiti) e diventando in dato di fatto un vero e proprio smart contract digitale.

    Gli NFT diventano, per la Crypto Art, la soluzione ideale, per garantire il possesso dell’opera, l’unicità, la verificabilità ed esatta quantificazione delle copie immesse nel mercato, dati importantissimi per il collezionismo nascente.

    In pratica la fisicità dell’opera, come la proprietà, diventa digitale, costantemente tracciata mentre, in alcuni casi, gli artisti continueranno ad avere una percentuale anche sulle vendite successive alla prima grazie al tracciamento degli NFT delle stesse piattaforme.

    Oggi numerose piattaforme come SuperRare, Nifty Gateway, OpenSea e MarkersPlace permettono la vendita di queste opere digitali sia di primo che di secondo mercato, tracciando le vendite e mettendo in chiaro ogni transazione che avviene mediamente in Ethereum (ETH). 

    Ricordiamo però che l’asta di Christie’s è avvenuta con i metodi tradizionali della casa d’aste, che pur vendendo un’opera digitale NFT, ha seguito la procedura canonica accettando rilanci tramite la loro piattaforma e utilizzando le maggiori monete FIAT come dollari, sterline o euro e NON cryptomonete.

    Christie’s ha dichiarato che dopo l’aggiudicazione e saldo, sarà lo stesso artista Beeple a rilasciare l’opera al collezionista tramite la piattaforma Makersplace, cambiando completamente in dato di fatto la filosofia e canonica dinamica di vendita e di scambio degli NFT.

    Bene parrebbe che sia Metakovan il fortunato e facoltoso collezionista, imprenditore, programmatore e angel investor nella tecnologia blockchain dal 2013, patron del fondo METAPURSE.

    Numerosi i suoi e loro interessi nel campo degli NFT e nella gestione di collezioni di Crypto ART di cui siamo tutti curiosi di capire la reale motivazione di acquisto, promozione e valorizzazione.

    Tuttavia attualmente l’opera non compare nella collezione e disponibilità dell’artista, ne del collezionista, ed ancora non ci è dato sapere come sarà normato il rilascio, compresa l’emissione della stessa all’interno della piattaforma.

    Quindi se come abbiamo visto prima, una delle peculiarità degli NFT è la trasparenza e tracciabilità, la domanda che tutti ci poniamo quando, come e dove sarà visibile l’opera?

    A rigor di logica il nome del collezionista, seppure sotto pseudonimo, dovrebbe apparire in chiaro su Makersplace o Opensea ed ancora il valore dell’opera quale sarà, quello della battuta d’asta?

    Lo stesso valore sarà convertito in Ethereum e l’opera sarà fruibile a tutti come le altre e tracciata nell’eventuale vendita futura?

    A quanto e quando sarà rivenduta quest’opera?

    Siamo davanti ad una vera rivoluzione del collezionismo, oppure si tratta di una mera bolla speculativa?

    La Crypto Art è entrata davvero nel canonico ed istituzionale mondo dell’Arte?

    Ora, gli artisti più tradizionali, saranno più convinti ad affacciarsi al mondo della Crypto Art?

    Ogni risposta a queste domande porterà ad un significativo cambiamento dei due mondi, quello Crypto e quello dell’Arte, non ci resta che attendere l’evolversi della situazione….

    Photo Credits: COURTESY BEEPLE/NIFTY GATEWAY

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    Beeple e Christie’s: asta di crypto art da record

    La prima opera di Crypto Art venduta da Christie’s per oltre 60 milioni

    Si è chiusa poco fa l’asta da Christie’s che ha visto protagonista l’opera “Everydays: the first 5000 days” dell’artista digitale Beeple, all’anagrafe Mike Winkelmann.

    Si tratta di un evento rivoluzionario perché l’opera, venduta a 69,346,200 milioni di dollari, è la prima opera d’arte puramente digitale (NFT) mai offerta da Christie’s.

    Creata nell’arco di 5.000 giorni, a partire dal 1° maggio 2007, Beeple ha messo insieme un collage delle opere che ha realizzato ogni singolo giorno per oltre 13 anni e mezzo.Ora quei singoli pezzi sono stati riuniti in “Everydays: the first 5000 days” , un’opera unica nella storia dell’arte digitale.

    Fino ad ora, i lavori di Beeple sono stati venduti esclusivamente in mercati supportati dalla tecnologia  Blockchain a cifre da record. Nel dicembre 2020, ad esempio, il lavoro di Beeple “The Complete MF Collection”, composto da 20 pezzi, ha realizzato 3,5 milioni di dollari in un solo fine settimana.

    Christie’s si aggiudicata così il primato per esser stata la prima grande casa d’aste a mettere all’incanto un’opera puramente digitale con un NFT (non fungibile token) e ad accettare la criptovaluta, in questo caso Etherum, oltre a forme standard di pagamento per il singolo lotto.

    “Christie’s non ha mai offerto un’opera d’arte sui nuovi media di questa portata o importanza”, afferma Noah Davis, specialista in arte post-bellica e contemporanea presso Christie’s a New York. “L’acquisizione del lavoro di Beeple è un’opportunità unica per supportare l’arte blockchain creata da uno dei principali artisti digitali del mondo.”

    Ma che cosa sono gli NFT?

    Gli NFT sono beni digitali protetti da una certificazione di autenticità e proprietà tramite un token inserito all’interno del meccanismo blockchain.

    Un’opera digitale è un NFT perché, grazie alla blockchain, è digitalmente firmata dall’artista che l’ha realizzata il che garantisce la sua tracciabilità e provenienza.

    Non c’è dubbio che la tecnologia Blockchain stia rivoluzionando il mercato dell’arte, aprendolo a nuove prospettive sempre più riconosciute da artisti, collezionisti e istituzioni. 

    Tra le piattaforme innovative che utilizzando la tecnologia blockchain a supporto dell’autenticità delle opere d’arte troviamo Art Rights, la prima piattaforma per la gestione e certificazione per le opere d’arte.

    E tu, sei sei pronto ad entrare nel mercato dell’arte digitale?

    Photo Credits: Christie’s

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    Mercato dell’Arte e Digitale: i termini da scoprire

    Mercato dell’Arte e Digitale: i termini da scoprire

    La digitalizzazione del mercato dell’arte ha determinato l’esigenza di creare un nuovo vocabolario dell’arte online utile per aiutare Artisti, Collezionisti e Professionisti ad orientarsi nel mondo dell’Arte 3.0. 

    Ecco quindi un glossario che racchiude i termini principalmente utilizzati nel mondo dell’arte online.

    Mercato dell’arte online

    In seguito alla pandemia il mercato dell’arte online è cresciuto nella prima metà del 2020 fino a raggiungere 5,9 miliardi di dollari. Questo segmento rappresenta circa l’8% del mercato dell’arte complessivo, che ha raggiunto un totale di 64.1 miliardi di dollari, secondo l’Art Market Report di UBS e Art Basel. 

    Uno dei maggiori vantaggi del mercato dell’arte online è la sua capacità di raggiungere un vasto numero di utenti e quindi:

    • creare un network internazionale di artisti, professionisti e gallerie in tutto il mondo.
    • aumentare le possibilità di compravendita di opere d’arte. 

    Brick-and-Click 

    Una Brick-and-Click è una galleria con una sede fisica e una presenza online. A causa del lockdown le gallerie hanno vissuto una profonda crisi, con alcune celebri chiusure, come l’ultima comunicata dalla Metro Pictures di New York che cessa la propria attività dopo 40 anni. Ma d’altra parte, sono aumentate le vendite online che sono passate dal 10% nel 2019 al 37% nella prima metà del 2020.

    Grazie ai nuovi strumenti digitali molte gallerie sono riuscite a cambiare il modello di business, utilizzando  l’online e offrendo ai collezionisti l’occasione di scoprire e acquistare le opere d’arte comodamente da casa.

    Metadati

    I metadati sono dati che descrivono altri dati. Nel contesto del mondo dell’arte, i metadati sono informazioni su opere d’arte e artisti che servono a identificarli e descriverli. Ad esempio, le dimensioni dell’opera d’arte, la data di una mostra e il prezzo rientrano tutti nella categoria dei metadati.

    In un mercato spesso definito poco trasparente, la presenza di metadati rappresenta una garanzia per i collezionisti che vogliono conoscere più informazioni possibili sulla storia dell’artista e dell’opera per un acquisto online più consapevole e sicuro.

    Ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO)

    L’ottimizzazione per i motori di ricerca, o SEO, è il processo che influisce sulla visibilità di un sito Web o di una pagina nei risultati di ricerca organici (non sponsorizzati)

    La SEO rende il sito web di un artista o di un professionista dell’arte più visibile sui motori di ricerca, il che aumenta le sue possibilità di promozione e di vendita d’arte.

    Online Buyer

    Un Online Buyer è un collezionista o un potenziale acquirente che acquista arte online, tramite una piattaforma digitale o direttamente da una galleria o dal sito web di una casa d’aste.

    L’emergere di una nuova generazione di Collezionisti Millennials ha portato a un rapido aumento del mercato dell’arte online. Secondo un sondaggio condotto da US Trust, i Millennial sono attualmente il segmento in più rapida crescita dei collezionisti d’arte e proprio quest’anno oltre il 92% dei collezionisti Millennial ha acquistato arte tramite l’uso di piattaforme di vendita e Instagram.

    Realtà Aumentata

    La realtà aumentata, nota più comunemente come AR, è una tecnologia che consente di fruire l’arte in modo completamente nuovo, interattivo e autentico.

    Funzionalità come la realtà aumentata aiutano gli appassionati a visitare mostre e fiere d’arte facendo esperienze uniche e i collezionisti a conoscere meglio le opere a cui sono interessati, aumentando potenzialmente la possibilità di acquisto.

    Tecnologia Blockchain

    La Blockchain trova spazio nel sistema e nel mercato dell’arte quale strumento a favore di problematiche sulla provenance, la manipolazione dei prezzi, la tracciabilità e la mancanza di trasparenza delle informazioni sulle opere d’arte. 

    Tra le piattaforme che utilizzano la Blockchain in modo innovativo Art Rights, un’unica soluzione smart, semplice ed economica per gestire, certificare e proteggere le opere d’arte a supporto di artisti, collezionisti ed operatori del settore.

    Scopri subito Art Rights

    E tu sei pronto per il mercato dell’arte online?

    Photo Credits: Treat Agency

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    Creare una community per l’arte

    COME CREARE UNA COMMUNITY PER L’ARTE

    Una community forte è un valido strumento per sviluppare il tuo business nel mondo dell’arte

    Art Rights Magazine in collaborazione con ArtBackers.Agency dedicano la prima rubrica al Marketing Culturale, alla scoperta delle strategie digitali per i professionisti dell’arte e i suoi protagonisti.

    La rubrica per conoscere in anteprima le tecniche, le metodologie e i segreti della comunicazione: una chiave di accesso al mondo dell’Arte 3.0   


    Le community fanno parte della nostra natura organizzativa fin dai tempi antichi: l’uomo infatti è sempre vissuto all’interno di gruppi o comunità con le quali condivide status sociali, interessi o legami affettivi.

    Oggi, con la diffusione della rete e dei social media, le community hanno assunto una fisionomia più fluida, e più immediata, capace di creare connessioni profonde di cui oggi gli utenti sono sempre più alla ricerca.

    La forza della community non è sfuggita ai brand della moda o del beauty, che hanno capito le opportunità offerte da questo fenomeno. Sebbene in ritardo, anche il mondo dell’arte sta imparando a cogliere i vantaggi che una community coesa comporta a livello di digital strategy.

    Che cosa tiene unite le persone delle community? 

    Il legame costruito sulla base di un interesse comune, di una passione condivisa. Ecco cosa le induce a comunicare, cosa le invoglia a condividere, a collaborare.

    In tal senso l’arte ha un forte potere aggregante e, attraverso i suoi valori, stimola il coinvolgimento e la partecipazione emotiva degli utenti. Le community dell’arte possono essere di tantissimi tipi: di appassionati, oppure di addetti ai lavori, collezionisti, studenti d’arte o “amici dei musei”.

    Vediamo ora quali sono gli steps fondamentali per creare una community dell’arte:

    1. Definisci obiettivi e strategia

    La costruzione, il mantenimento e lo sviluppo di una community online necessita di un’adeguata strategia, che dipende dall’obiettivo che intendi raggiungere, dal target da coinvolgere e dall’identità del tuo brand. Se sei un museo d’arte contemporanea che vuole aumentare gli ingressi, ad esempio, la tua community sarà formata da appassionati d’arte contemporanea di tutte le età, non solo addetti ai lavori, locali e non, che amano vivere esperienze artistiche e culturali.

    Molto importante, in questa fase, è stabilire i canali da utilizzare per lo sviluppo della community online, che devono essere quelli maggiormente utilizzati dal tuo target e quelli che sei sicuro che utilizzerai con costanza e attenzione. I canali maggiormente in uso sono i social media, soprattutto i gruppi Facebook e LinkedIn.

    In questa fase dovrai stabilire i contenuti da organizzare in un piano editoriale e stabilire le metriche per monitorare l’andamento della tua community e l’efficacia della tua strategia di comunicazione.

    2. Definisci e rendi pubblica la policy

    Affinché una comunità funzioni efficacemente, è necessario che vi siano delle regole di comportamento che facciano da guida. Ecco perché è molto importante stabilire una governance, ovvero una serie di disposizioni che regolano la vita della community. In particolare uno degli strumenti più importanti è la cosiddetta netiquette, ovvero quell’insieme di regole che definiscono quello che è possibile fare e quello che invece è assolutamente vietato.

    3. Stabilisci il team

    Per costruire una community sana e longeva è importante avere il giusto team di persone competenti o avvalersi di professionisti o agenzie di comunicazione digitale come Art Backers Agency. In linea generale, questi professionisti dovrebbero essere: il Community Manager, il Content Manager, il Social Media Manager, l’Analista e il Grafico o Designer. 

    4. Crea i giusti contenuti

    Costruire una community online è possibile solo se si costruiscono contenuti capaci prima di attrarre le persone interessate e poi di continuare a coinvolgerle nel tempo. 

    I contenuti pensati per la tua comunità virtuale devono attivare le persone, incoraggiare il dialogo, le domande, le condivisioni, il racconto di esperienze personali e devono far sentire importanti e speciali i membri che partecipano alla vita del brand. Insomma, devono avere un forte engagement.

    Molto spesso sono gli stessi membri della community a dare spunti creativi, per questo è importantissimo ascoltare i feedback e trasformarli in insight utili per lo sviluppo delle iniziative.

    5. Incontra la tua community 

    Rendi possibile l’incontro con la tua community: sei sei un artista attraverso appuntamenti presso le tue mostre e studio visit, se sei una galleria con incontri appositamente pensati per la community, unici e in momenti diversi dal vernissage di una mostra, se sei un museo grazie alle visite guidate speciali o grazie all’intervento del curatore o del direttore. Eventi quindi che permettono alla tua audience di conoscerti in maniera più profonda.

    Gestire una community online è molto complicato, è un lavoro in tutto e per tutto, e per riuscirci avrai bisogno di competenze specifiche e indispensabili. Risulta quindi di fondamentale importanza scegliere le giuste figure professionali perché da ciò dipenderà il successo o meno della tua community.

    L’Art Concierge di Art Rights è la più grande Community di Professionisti dell’Arte in grado di aiutarti a gestire, valorizzare e promuovere la tua arte!

    E tu, hai creato la tua Community d’Arte?

    Photo Credits: BR Howard

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    Chi ha comprato l’opera record Crypto Art di Beeple? Di Andrea Concas

    Chi ha comprato l’opera record Crypto Art di Beeple?

    di Andrea Concas

    Il record è tratto “Everydays: the first five thousand days” dell’artista digitale Beeple, all’anagrafe Mike Winkelmann, con la sua vendita a 69,346,200 milioni di dollari da Christie’s è destinata a diventare una pietra miliare che pone l’attenzione definitivamente sulla Crypto Art.

    Ma la domanda che tutti si sono posto è: chi ha comprato l’opera di Beeple?

    Un nome è saltato fuori… METAKOVAN

    Scopriamolo insieme chi è e perché ha comprato l’opera…

    Non si parla d’altro, il mondo dell’arte “tradizionale” è stato scosso da un nuovo fenomeno, quello della crypto arte che di fatto sta rivoluzionando il mercato.

    L’opera del crypto artist Beeple è stata la prima ad essere proposta sul mercato attraverso un partner che più tradizionale non si può, la casa d’aste Christie’s, che intuendone forse la portata, ha dato il via a qualcosa che non si era mai visto prima.

    Poco dopo l’aggiudicazione dell’opera, lo scorso 11 marzo, per quasi 70 milioni di dollari… tutti si sono chiesti: ma chi è il collezionista che ha acquistato quest’opera? 

    Prima di addentrarci nella risposta, è bene ricordare le caratteristiche di un’opera di Crypto Art, ossia degli NFT, acronimo di Not Fungible Tokens, file digitali collezionabili basati sulla tecnologia Blockchain (database distribuiti) e diventando in dato di fatto un vero e proprio smart contract digitale.

    Gli NFT diventano, per la Crypto Art, la soluzione ideale, per garantire il possesso dell’opera, l’unicità, la verificabilità ed esatta quantificazione delle copie immesse nel mercato, dati importantissimi per il collezionismo nascente.

    La fisicità dell’opera, come la proprietà, diventa digitale, costantemente tracciata mentre, in alcuni casi, gli artisti continueranno ad avere una percentuale anche sulle vendite successive alla prima grazie al tracciamento degli NFT da parte delle stesse piattaforme.

    Oggi sono tante le piattaforme come SuperRare, Nifty Gateway, OpenSea e MarkersPlace che permettono la vendita di queste opere digitali sia di primo che di secondo mercato, tracciando le vendite e mettendo in chiaro ogni transazione che avviene mediamente in cryptovaluta chiamata ETH Ethereum. 

    Ricordo però che l’asta di Christie’s è avvenuta con i metodi tradizionali della casa d’aste.

    Infatti pur vendendo un’opera digitale NFT, Christie’s ha seguito la procedura canonica accettando rilanci tramite la loro piattaforma e utilizzando le maggiori monete FIAT come dollari, sterline o euro e NON cryptomonete.

    Christie’s ha dichiarato che dopo l’aggiudicazione e saldo, sarà lo stesso artista Beeple a rilasciare l’opera al collezionista tramite la piattaforma Makersplace, cambiando completamente in dato di fatto la filosofia e canonica dinamica di vendita e di scambio degli NFT.

    Il giorno dopo l’aggiudicazione un nome salta fuori…quello del fortunato e milionario collezionista, si tratta di METAKOVAN, pseudonimo dell’imprenditore, programmatore e angel investor nella tecnologia blockchain dal 2013, patron del fondo METAPURSE, il più grande fondo NFT al mondo.

    E’ lo stesso collezionista a rilasciare una dichiarazione, spiegando l’importanza dell’acquisizione:

    “Quando si penserà a un NFT di alto valore sarà piuttosto difficile pensare di battere quest’opera perché rappresenta 13 anni di lavoro quotidiano. Le tecniche sono replicabili e l’abilità è superabile, ma l’unica cosa che non puoi hackerare digitalmente è il tempo. Questo è il gioiello della corona, l’opera d’arte più preziosa per questa generazione. Vale un miliardo di dollari”

    Numerosi i suoi e loro interessi nel campo degli NFT e nella gestione di collezioni di Crypto ART di cui siamo tutti curiosi di capire la reale motivazione di acquisto, promozione e valorizzazione.

    Tuttavia attualmente l’opera non compare nella collezione e disponibilità dell’artista, nè del collezionista, ed ancora non ci è dato sapere come sarà normato il rilascio, compresa l’emissione della stessa all’interno della piattaforma.

    Quindi se come abbiamo visto prima, una delle peculiarità degli NFT è la trasparenza e tracciabilità…

    Ma sorgono alcune importanti domande…

    Quando, come e dove sarà visibile l’opera?

    A rigor di logica il nome del collezionista, seppure sotto pseudonimo, dovrebbe apparire in chiaro su Makersplace o Opensea ed ancora il valore dell’opera quale sarà, quello della battuta d’asta?

    Lo stesso valore sarà convertito in Ethereum e l’opera sarà fruibile a tutti come avviene per le altre e tracciata nell’eventuale vendita futura?

    A quanto e quando sarà rivenduta quest’opera?

    Siamo davanti ad una vera rivoluzione del collezionismo, oppure si tratta di una mera bolla speculativa?

    La Crypto Art è entrata davvero nel canonico ed istituzionale mondo dell’Arte?

    Ora, gli artisti più tradizionali, saranno più convinti ad affacciarsi al mondo della Crypto Art?

    Ogni risposta a queste domande porterà ad un significativo cambiamento dei due mondi, quello Crypto e quello dell’Arte, non ci resta che attendere l’evolversi della situazione.

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    Lo storico dell’opera d’arte

    LO STORICO DELL’OPERA D’ARTE

    Che cos’è lo storico dell’opera d’arte e quali sono le sue funzioni

    Dietro ogni opera d’arte c’è una storia che parte dal momento della sua creazione e prosegue nel tempo seguendo i vari passaggi di proprietà.

    Risalire a tutte queste fasi vuol dire determinare l’autenticità e con essa il valore economico e culturale dell’opera d’arte. 

    Nel mondo dell’arte si parla dello Storico di un’opera d’arte ed è costituito da quell’insieme di informazioni che ricostruiscono lo stato attuale dell’opera d’arte in termini di:

    • Proprietà
    • Archiviazione
    • Provenienza
    • Case d’Asta
    • Diritti Economici e Culturali

    L’Art Manager, il software gestionale di Art Rights che permette di gestire la tua collezione e raccolta di opere d’arte tramite tecnologia Blockchain, offre la possibilità di creare e tenere sempre aggiornato lo Storico delle tue opere compilando i seguenti campi:

    Breve descrizione dell’opera

    La descrizione comprende tutti i dettagli che caratterizzano l’opera e che non vengono richiesti nella sezione OPERA D’ARTE. Tra questi la serie, la presenza di cornice, l’utilizzo di materiali specifici, la composizione etc..

    Inventario Interno 

    Alcune volte Artisti, Collezionisti, Gallerie o Archivi hanno già una gestione interna delle opere per cui è possibile aggiungere un codice identificativo usato internamente.

    La provenienza dell’opera

    In questo campo è possibile inserire dettagli sulla Provenance dell’opera, ovvero tutti i passaggi che l’opera ha compiuto tra collezionisti, fiere, gallerie e altro. Inoltre è possibile inserire la relativa documentazione.

    La proprietà dell’opera

    Questa sezione è dedicata ai vari passaggi di proprietà che hanno contraddistinto la vita dell’opera, attestate con puntuale documentazione come Atti di Vendita o di Cambio di Proprietà.

    Opera commissionata

    In caso di opera commissionata è possibile selezionare il committente che può essere il collezionista, il gallerista, una fondazione o altro tipo di ente pubblico e privato. E’ inoltre possibile inserire la data e il documento che certifica l’avvenuta commissione.

    Opera autenticata

    Se l’opera è già stata precedentemente autenticata è necessario inserire il tipo di certificatore che può essere l’artista stesso, gli eredi, l’archivio, la fondazione e il gallerista, tra gli altri. Inoltre è possibile inserire l’Autentica attualmente in possesso o rilasciata.

    Opera Archiviata

    Se l’opera è parte di un archivio d’artista o di una fondazione è possibile inserire la data di inserimento, il numero di archivio e la documentazione relativa.

    Casa d’aste

    Se l’opera è stata battuta in asta è possibile completare le informazioni riguardo a: 

    • La casa d’aste e il dipartimento
    • Il numero del lotto
    • La stima minima
    • La stima massima
    • L’hammer price
    • Il Buyer’s Premium

    Diritti Economici e Culturali

    In base alla legge sul Diritto d’Autore l’artista esercita diritti culturali ed economici sull’opera come:

    • Diritti di esposizione al pubblico
    • Diritto di noleggio e prestito
    • Diritto di pubblicazione
    • Diritto di diffusione e comunicazione
    • Diritto di commercializzazione
    • Diritto di riproduzione cartacea
    • Diritto di riproduzione online

    Libera Circolazione

    Se l’opera è stata destinata ad una spedizione comunitaria o internazionale è possibile registrare e inserire la tipologia di documento che accompagna il trasporto come l’Attestato di libera circolazione, la Licenza di esportazione o importazione temporanea, l’Autocertificazione per l’arte contemporanea o la Licenza comunitaria di Circolazione.

    Art Rights è una piattaforma completa, smart e innovativa, che ti consente di gestire tutte le informazioni sulle tue opere in un unico spazio in totale privacy e sicurezza. 

    E tu, hai già provato Art Rights?

    Photo Credits: Les amateurs d’estampes – Honoré Daumier (1862)

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    I 3 migliori Software Online per artisti

    I 3 MIGLIORI SOFTWARE ONLINE PER ARTISTI

    Esistono alcuni software online, in grado di semplificare notevolmente il lavoro degli artisti, dalla gestione delle opere fino ai contenuti social. Scopriamo quali!

    Art Rights Magazine in collaborazione con ArtBackers.Agency dedicano la prima rubrica al Marketing Culturale, alla scoperta delle strategie digitali per i professionisti dell’arte e i suoi protagonisti.

    La rubrica per conoscere in anteprima le tecniche, le metodologie e i segreti della comunicazione: una chiave di accesso al mondo dell’Arte 3.0   


    Esistono alcuni software online, in grado di semplificare notevolmente il lavoro degli artisti, dalla gestione delle opere fino ai contenuti social. Scopriamo quali!

    Sul web ogni giorno nascono software, applicazioni e startup che hanno lo scopo di semplificare una o più attività, anche legate al mondo dell’arte.

    Per un artista però, può essere facile perdersi in questo mare magnum, e si rischia di perdere tanto tempo a capire quali strumenti possono essere veramente funzionali.

    Esistono tuttavia alcuni software di grande qualità, semplici da usare e con un costo contenuto, che aiutano gli artisti nella loro attività quotidiana.

    Vediamo quali sono i 3 migliori:

    Canva: questo strumento consente di produrre grafiche, contenuti e brevi video/animazioni per i social media ma anche per materiale di marketing. E’ molto semplice da usare grazie ad un sistema di drag & drop, partendo da una serie di modelli preimpostati.

    Per l’artista, non esperto in strumenti più complessi come Photoshop o Indesign, questa app è utilissima per creare poster per mostre ed eventi, oppure contenuti per i social, o ancora per personalizzare facilmente il proprio curriculum o portfolio. Canva inoltre permette la condivisione del progetto con un team di utenti, per esempio nel caso di una mostra o di un evento espositivo, con il gallerista e con il suo staff;

    Ilovepdf: software utilissimo per unire file pdf in un unico documento, ma anche per convertire jpg o gli excel in pdf e viceversa. Per un artista, questo strumento può essere utile alla creazione di documenti quali curriculum e portfolio, ma anche business plan per mostre o eventi;

    Art Rights: è la prima piattaforma per la gestione e la certificazione di opere d’arte a supporto di artisti, collezionisti e professionisti. Grazie alla tecnologia Blockchain e all’Intelligenza Artificiale, il software consente agli artisti di inserire le informazioni sulle proprie opere d’arte creando un Attestato Art Rights, che diventa il “passaporto delle opere d’arte”. L’artista potrà condividere queste informazioni con altri galleristi, collezionisti e altri professionisti, i quali possono confermarle, aumentando il valore dell’opera d’arte e consentendo così il tracciamento di tutto il suo storico. Art Rights è inoltre un software gestionale, che consente di catalogare e digitalizzare un numero illimitato di opere d’arte, creando un vero e proprio archivio digitale.

    Ci sono poi altri software come Trello, che supporta nell’organizzazione delle attività quotidiane, e Hootsuite utile a programmare e a gestire i contenuti dei social media.

    Essere un artista professionista significa anche stare sempre attenti alle novità tecnologiche, in quanto app e piattaforme possono ridurre notevolmente i tempi impiegati per certe attività, consentendo di dedicare più risorse alla ricerca artistica vera e propria.

    E tu, quali strumenti online usi per la tua attività di Artista?

    Photo Credits: Anthony Shkraba da Pexels

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    Che fine ha fatto “America” di Maurizio Cattelan?

    Che fine ha fatto “America” di Maurizio Cattelan?

    Dopo più di un anno dal celebre furto, il water d’oro di Maurizio Cattelan non è stato ancora ritrovato.

    Dove sarà finito? Scopriamo insieme alcuni scenari possibili.

    Si intitola “America” il celebre water d’oro di Maurizio Cattelan che è stato rubato nel 2019 in Gran Bretagna durante una mostra a Blenheim Palace, la celebre residenza nell’Oxfordshire in cui nacque Winston Churchill.

    Il wc rivestito in oro massiccio da 18 carati è una delle opere più note e controverse dell’artista italiano che, prima di far parte della grande retrospettiva dedicata a Maurizio Cattelan nel Regno Unito, era stata ospitata al Guggenheim di New York in uno dei bagni unisex dell’edificio.

    A distanza di oltre un anno dal furto ancora non si hanno notizie sul presunto ritrovamento dell’opera.

    Nonostante il suo grande valore (si parla di circa 5 milioni di sterline), Edward Spencer-Churchill, fondatore della Blenheim Art Foundation, prima del celebre furto aveva dichiarato di non nutrire preoccupazione sulla sicurezza dell’opera.

    I ladri, però, non si sono lasciati sfuggire l’occasione di compiere il celebre furto, ma, dopo più di un anno, le indagini sono ancora in corso.

    Quale fine avrebbe potuto fare “America”? Vediamo alcuni scenari possibili.

    Distruzione e rivendita 

    Lo scenario più probabile è che l’opera sia stata smembrata e distrutta, sciolta e rivenduta non più come opera d’arte ma semplicemente come oro.

    Deposito

    In questo caso la scultura sarebbe stato semplicemente depositata da qualche parte rimanendo però ancora in possesso della criminalità.

    Rivendita nel Mercato Nero

    Non riuscendo a rivendere l’opera nei tradizionali circuiti dell’arte il mercato nero rappresenta l’ultima frontiera del ladro di opere d’arte. Tuttavia risulta comunque un’operazione rischiosa perché, non disponendo della necessaria documentazione che legittima l’autenticità e la provenienza, potrebbe essere considerata un falso e quindi ignorata o rivenduta ad un prezzo inferiore a quello reale.

    Infatti, quello che sfugge ai ladri è che un collezionista è disposto ad acquistare un’opera solo e unicamente se ha la garanzia delle sua autenticità e della sua provenienza, comprovata da tutti i documenti che solitamente accompagnano l’opera d’arte nell’atto di vendita, quindi i Certificati di Autenticità e di Provenance

    Tra le soluzioni tecnologiche disponibili a supporto della certificazione delle opere d’arte per i professionisti, troviamo Art Rights, la prima piattaforma di supporto alla gestione e certificazione delle opere d’arte a tutela di Artisti, Collezionisti, Gallerie e operatori di settore a favore dell’autenticità.

    Secondo te invece, che fine ha fatto l’opera “America” di Maurizio Cattelan?

    Photo Credits: Blenheim Palace

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    I must have di un artista per presentarsi ad un gallerista

    A man looks at a painting titled "Tips for Artists Who Want to Sell " by American artist John Baldessari during a press preview at the Metropolitan Museum of Art October 18, 2010 in New York. This is the first major US exhibition in twenty years of the artist and will run until January 9, 2011. AFP PHOTO TIMOTHY A. CLARY (Photo credit should read TIMOTHY A. CLARY/AFP/Getty Images)

    I must have di un artista per presentarsi ad un gallerista

    Strumenti e documenti che un artista deve assolutamente avere prima di lanciarsi nel mondo dell’arte.

    Il problema numero uno di un artista emergente che vuole entrare a far parte del sistema dell’arte è: come faccio a presentare i miei lavori?

    Una volta prodotte le proprie opere, infatti, l’artista necessariamente dovrà presentarle ad un potenziale pubblico e, nella fattispecie, catturare l’attenzione di un gallerista.

    Il gallerista è una figura chiave nella carriera dell’artista perché è colui che lo supporta e l’accompagna in un percorso di crescita, professionale ed umana.

    In un mercato saturo di proposte di ogni genere e poco disposto ad ascoltare la proposta di artisti emergenti e non, anche ottenere un appuntamento in una galleria d’arte può risultare un’ardua impresa. Ancora più difficile è dar vita ad un vero rapporto di collaborazione e di lavoro nel medio-lungo periodo.

    Ecco quindi gli strumenti che un artista deve assolutamente avere prima di presentarsi ad una galleria d’arte.

    1) PORTFOLIO 

    Il Portfolio è uno strumento strategico per la promozione dell’artista che consiste in una raccolta di immagini delle sue opere più recenti o particolarmente rappresentative. Non solo immagini: il Portfolio contiene anche le sue informazioni essenziali come Statement, Biografia, Curriculum Vitae e Contatti.

    2) SITO WEB 

    Fondamentale strumento di comunicazione per un artista è il sito web. Avere un sito aggiornato, curato nei dettagli e ricco di informazioni utili, significa dare di sé un’immagine professionale, oltre ad attirare l’attenzione di galleristi, collezionisti e visitatori.

    3) PROFILI SOCIAL

    Oggi un artista non può mancare sui principali social media quali Facebook e Instagram, i quali vanno utilizzati in modo strategico e professionale con l’obiettivo di raggiungere quante più persone possibili per costruire una community che supporti il suo lavoro.

    4) ARCHIVIO DIGITALE 

    L’archivio digitale è uno strumento a supporto dell’artista che raccoglie tutte le informazioni che accompagnano l’opera dalla sua nascita e che la segue nel corso di tutte le sue movimentazioni e passaggi di proprietà Avere un archivio ordinato e completo permette all’artista di svolgere facilmente e velocemente una serie di operazioni richieste dal gallerista come:

    • l’inventario delle opere
    • la valutazione
    • lo stato di conservazione
    • richiesta di documentazione fotografica
    • informazioni economiche
    • note sull’esposizione

    Art Rights, la prima piattaforma professionale per la gestione e certificazione delle opere d’arte, supporta la carriera dell’artista grazie alla costruzione del proprio Archivio Digitale in totale privacy e con la massima sicurezza. 

    Inoltre tramite l’Art Concierge di Art Rights l’artista potrà trovare i migliori professionisti per richiedere consulenze e servizi specifici dedicati a migliorare la propria carriera anche in vista della presentazione ad un gallerista.

    E tu, sei pronto a presentare la tua arte ad un gallerista?

    Photo Credits: John Baldessari’s Tips for Artists Who Want to Sell has some ideas. Photo: Timothy A. Clary/AFP/Getty.

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    LinkedIn per l’Arte

    LINKEDIN PER L’ARTE

    Il social network per i professionisti dell’arte

    Art Rights Magazine in collaborazione con ArtBackers.Agency dedicano la prima rubrica al Marketing Culturale, alla scoperta delle strategie digitali per i professionisti dell’arte e i suoi protagonisti.

    La rubrica per conoscere in anteprima le tecniche, le metodologie e i segreti della comunicazione: una chiave di accesso al mondo dell’Arte 3.0   


    Con i suoi oltre 600 milioni di utenti nel mondo, LinkedIn è il social professionale per eccellenza, utile per creare il proprio network anche nel mondo dell’Arte.

    Tra gli utenti è possibile trovare Artisti, Galleristi, Curatori, Direttori di museo, Assistenti o Giornalisti e molte altre figure strategiche.

    Se ben utilizzato, LinkedIn è un ottimo strumento per chi lavora nel mondo dell’arte perché:

    • Offre la possibilità di raggiungere professionisti, collezionisti e personaggi chiave delle imprese e istituzioni culturali per entrare in contatto e creare possibili collaborazioni;
    • E’ possibile fare network tra professionisti;
    • Permette di presentare progetti a curatori, giornalisti o direttori di musei, già categorizzati per interessi e settore lavorativo

    Su LinkedIn i professionisti dell’arte creano account privati da compilare nel dettaglio con le proprie competenze, senza limitarsi al caricamento di un semplice CV, ma condividendo il proprio percorso professionale e gli obiettivi raggiunti.

    Le aziende, i musei, le istituzioni e le case d’asta, invece, creano pagine informative sul proprio brand, pubblicando articoli, aggiornamenti o formando gruppi privati per fidelizzare meglio la propria community. 

    Oggi LinkedIn è considerato il social networking dei contenuti di qualità, dove poter fare un Content Marketing efficace rivolto ad un pubblico estremamente profilato.

    Per questo è necessario entrare in contatto con utenti realmente interessanti non solo al tuo business culturale/artistico, ma anche ai contenuti che andrai a condividere.

    Non è finita qui: i gruppi di LinkedIn sono ottimi strumenti di interazione e moderazione in cui è possibile confrontarsi con la community, scambiarsi articoli e informazioni e stimolare continuamente la discussione. 

    LinkedIn è considerato uno tra i migliori strumenti di personal branding e ricerca del lavoro. Per questo è necessario differenziare i contenuti rispetto agli altri social, soprattutto Facebook e Instagram, dando al profilo un taglio più tecnico e professionale. 

    Avere un buon profilo LinkedIn è sempre un investimento, specialmente per aumentare la Web Reputation ma anche per creare un network attento al proprio percorso e ai progetti.

    Per questo è necessario affidarsi ad un professionista competente che sappia guidarti ad un uso consapevole e strategico di LinkedIn, per sfruttarne a pieno ogni potenzialità.

    L’Art Concierge di Art Rights offre una grande occasione per entrare in contatto con la più grande Community di Professionisti dell’Arte, in grado di supportarti per utilizzare LinkedIn con professionalità e strategia.

    E tu, stai usando LinkedIn per far conoscere la tua professione nel mondo dell’arte?

    Photo Credits: Mall Galleries / Federation of British Artists

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