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    Le Professioni Museali

    Le Professioni Museali

    La recente digitalizzazione ha dato un forte impulso alle professionalità che animano il Museo. Scopriamo insieme le principali!

    Il Museo, in quanto istituzione culturale che svolge funzioni di ricerca, conservazione, documentazione, educazione e comunicazione con finalità complesse, oggi richiede sempre di più la presenza di professioni e competenze per favorire lo sviluppo del dialogo della propria realtà culturale con la società e il territorio.

    Negli ultimi anni il tema delle professioni museali è stato oggetto di attenzione da parte delle Istituzioni, con un focus specifico ai nuovi mutamenti legati alla didattica dell’arte, alla comunicazione, fruizione e non solo. 

    Lo staff di un museo varia a seconda delle dimensioni dello stesso, fino a comprendere figure sempre più specializzate in diverse materie e funzioni. 

    Scopriamone alcune!

    Direttore: è il responsabile della gestione del museo nel suo complesso, nonché dell’attuazione e dello sviluppo del suo progetto culturale e scientifico.

    Direttore scientifico (o Curatore): si occupa della direzione del Comitato Scientifico che a sua volta definisce gli indirizzi generali dell’attività scientifica del Museo e stabilisce il programma espositivo annuale.

    Personale di vigilanza e accoglienza: seguono e accompagnano i visitatori, rispondendo alle loro domande ed esigenze.

    Assistenti alla Didattica museale e Mediatori culturali: realizzano progetti educativi volti ad avvicinare il pubblico al patrimonio artistico attraverso visite guidate, laboratori, percorsi speciali per l’accessibilità, percorsi interdisciplinari.

    Addetti alla Movimentazione interna e all’Allestimento: si occupano del trasporto e dagli spostamenti delle opere dentro al museo, così come del loro imballaggio, disimballaggio e allestimento.

    Exhibition Registrar: professionista multidisciplinare al servizio di tutti gli step di movimentazione delle opere d’arte, nella loro fase di prestito in entrata e in uscita.

    Oltre a queste professioni che più o meno compongono lo Staff di un Museo, oggi con l’avvento del digitale, i musei si preparano ad accogliere sempre di più nuove risorse tra le quali:

    Assistenti agli strumenti multimediali come le opere interattive, la tecnologia 3D, il gaming e agli impianti tecnici relativi alla regolazione del clima e degli apparecchi di sicurezza.

    Social Media Manager: si occupa della gestione dei social media dell’istituzione sviluppando strategie per la sua promozione e comunicazione digitale.

    Content creator: sviluppa contenuti digitali per valorizzare e promuovere la collezione, le mostre e l’identità del museo.

    Ufficio Stampa: ufficio dedicato alla divulgazione e promozione delle attività del museo a livello locale, nazionale e internazionale.

    Manager culturale: un professionista che, combinando competenze tecnico-scientifiche e capacità gestionali, traduce in un progetto concreto di marketing culturale le linee guida della Direzione Scientifica.

    Fundraiser: si occupa della raccolta fondi da parte di sponsor per finanziare le attività del museo.

    Fotografi e videomaker per l’arte: professionisti specializzati nella creazione di foto e video atte a valorizzare in modo efficace il patrimonio culturale.

    Il Museo quindi ospita un vero e proprio ecosistema di professionalità e al suo interno si sviluppano costantemente nuove competenze, nuove visioni e nuove professioni.

    Photo Credits: Peggy Guggenheim Museum Venice

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    Come preparasi ad una mostra virtuale

    Come preparasi ad una mostra virtuale

    Partecipare ad una mostra virtuale è un’occasione per esporre e vendere le proprie opere online. Scopri come un artista deve prepararsi per partecipare ad una Mostra Virtuale.

    Oggi più che mai nel mondo dell’arte le tecnologie digitali sono fondamentali per mantenere acceso il dialogo con il pubblico.

    Grazie ad apposite piattaforme digitali è possibile implementare nuove forme di valorizzazione e fruizione dell’arte, come le Mostre Virtuali accessibili quando vuoi e dove vuoi tramite smartphone, tablet e computer.

    Nell’ultimo anno quindi sempre più artisti sono stati coinvolti nelle Esposizioni Digitali attraverso inviti da parte di gallerie e istituzioni o perché partecipanti a premi e concorsi d’arte digitali.

    Come si prepara un artista per partecipare ad una Mostra Virtuale?

    La prima cosa che un artista deve fare per partecipare ad una Mostra Virtuale è una checklist delle proprie opere e di tutte le informazioni, media e documenti che le riguardano.

    Perché è necessaria una checklist delle proprie opere?

    Per partecipare alle mostre virtuali solitamente vengono richieste, insieme al Portfolio, immagini ad altissima definizione e tutte le informazioni che raccontano l’opera esposta, oltre ai dettagli di vendita.

    Le immagini HD sono necessarie per permettere all’utente una fruizione ottimale delle opere d’arte, anche nei minimi dettagli. 

    Le informazioni sull’opera sono richieste sia per attestare la provenienza e l’autenticità dell’opera sia per realizzare i pannelli esplicativi che guidano il visitatore nelle sale e tra le opere, offrendo contenuti extra come testi di approfondimento, video e interviste.

    Durante una Mostra Virtuale, soprattutto in occasione di fiere, premi e tour online di gallerie,  gli artisti possono andare oltre alla semplice esposizione e riuscire a vendere le proprie opere, entrando in diretto contatto con i collezionisti.

    Per questa ragione è fondamentale avere anche tutti i documenti e informazioni relative ai prezzi e alle condizioni di vendita aggiornate e subito disponibili.

    In tal senso è buona norma per un artista disporre di un Archivio completo e aggiornato che racchiuda in un unico spazio digitale e sicuro tutte le informazioni, i documenti e i media che riguardano la propria produzione artistica.

    Art Rights è la prima piattaforma per la gestione e certificazione delle opere d’arte che, attraverso un sistema gestionale, l’Art Manager, permette di gestire le tue opere in completa privacy, creando un personale archivio digitale e gli attestati d’autenticità Art Rights.

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    Photo Credits: Art Rights Prize

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    Il successo delle aste online

    Il successo delle aste online

    Quali sono i fattori che hanno determinato il successo delle online sales? Scopriamoli insieme

    Le aste in presenza si fermano, ma la richiesta di opere d’arte da parte dei collezionisti non si arresta nemmeno durante una pandemia globale. 

    Per adeguarsi alla mancanza degli eventi “fisici”, le case d’asta hanno consolidato la propria presenza digitale grazie all’utilizzo di vari strumenti come il live streaming, le newsletter, il racconto tramite i social media uniti a un graduale aumento delle stime dei lotti di vendita.

    Il Report 2020 di Hiscox infatti ci mostra come, in questo complesso scenario, le case d’asta siano riuscite a mettere a punto strategie di vendita vincenti che hanno mantenuto vivo l’interesse da parte dei collezionisti più appassionati.

    Nel dettaglio, nel periodo compreso tra marzo e settembre 2020, si è registrato un notevole aumento non solo degli utenti/collezionisti attivi online e nei siti web, ma anche del numero di vendite all’asta e dei prezzi dei lotti.

    Il lockdown non ha quindi fermato gli scambi che, per quanto riguarda le aste online delle grandi come Christie’s, Sotheby’s e Phillips, si sono rivelati di gran lunga superiori ai numeri raggiunti nello stesso periodo dell’anno precedente.

    NUOVI PROGETTI, NUOVE ASTE

    Durante il periodo di pandemia, Loïc Gouzer, ex co-chairman di Christie’s, ha progettato l’app Fair Warning, riservata a una selezione ristretta di collezionisti e galleristi.

    Gli invitati hanno avuto la possibilità di aggiudicarsi una sola opera d’arte a settimana tra le opere selezionate personalmente dallo stesso Gouzer, come il grande disegno “Untitled (1982)” di Jean-Michel Basquiat, battuto all’asta il 30 luglio 2020 e che ha raggiunto i 10,8 milioni di dollari, una cifra record per un acquisto da app.

    I FATTORI DEL SUCCESSO DELLE ASTE ONLINE

    Nonostante il periodo complesso, grazie ad alcuni importanti fattori tenuti in considerazione dai collezionisti più attenti, le case d’asta detengono tuttora il primato di affidabilità sul mercato.

    Ecco i cinque fattori che determinano il successo di vendita delle aste online: 

    1. Qualità delle opere d’arte offerte

    I collezionisti hanno bisogno di sognare, soprattutto in un periodo incerto. Non è un caso che, a inizio ottobre 2020, sia stato venduto Tyrannosaurus Rex South Dakota, battuto all’asta di arte contemporanea di Christie’s per 31,9 mln di dollari. 

    Ogni dipartimento di una casa d’aste, durante la selezione delle opere che verranno messe in vendita, tiene in considerazione elementi fondamentali per arrivare a offrire il meglio ai propri collezionisti. Le analisi del mercato attuale per determinare i trend del momento, insieme alla verifica dei risultati delle aste precedenti, si rivelano step necessari per stabilire le preferenze e selezionare i lotti migliori. 

    1. Facilità di navigazione sul sito

    Le casa d’asta hanno visibilmente rafforzato la loro presenza digitale, per consentire ai collezionisti di vivere un’esperienza digitale semplificata.

    Non esiste un formato standard quando si parla di sito internet, ma oggi i siti web delle case d’asta sono sempre più facilmente raggiungibili, navigabili e accessibili da qualunque device. Nell’ultimo anno inoltre c’è stata grande attenzione e impegno verso l’ambiente, con notevole riduzione della produzione di cataloghi cartacei e implementazione dei digital contents.

    Christie’s registra ben 12 milioni di visitatori unici sul proprio sito, mentre ha implementato un form digitale per inviare la richiesta di stima per un oggetto o un’opera d’arte, semplificato nella grafica e migliorato nell’usabilità, che è valso più di 35 milioni di euro in conferimenti di lotti. 

    1. Regolamentazione

    Nei siti delle case d’asta si trova sempre una sezione dedicata alla Regolamentazione delle dinamiche di vendita e acquisizione di un lotto, insieme al glossario utilizzato per fornire le informazioni anche ai collezionisti alle prime armi. 

    Un plus degli ultimi tempi è rappresentato da vere e proprie guide per l’acquisto o la vendita di opere che le case d’asta propongono sui loro siti. In questo modo i collezionisti interessati sono in grado di trovare facilmente tutte le informazioni relative alla registrazione da effettuare per partecipare a un’asta virtuale, sullo svolgimento e sulle condizioni di vendita.

    1. Trasparenza sul prezzo

    La mancanza di fisicità e l’impossibilità di organizzare incontri dal vivo per visionare le opere o per partecipare alle fiere d’arte ha rafforzato il successo delle case d’asta, dove la trasparenza sulle stime e sul prezzo di aggiudicazione, si è rivelata la carta vincente per molti collezionisti, in particolare per i giovani Millennial Collectors, sempre più attenti alla manipolazione e trasparenza dei prezzi.

    Si sta dunque facendo largo uso delle aste online prolungate nel tempo, con possibilità di monitorare l’andamento dei rialzi per ogni collezionista semplicemente dal proprio smartphone o pc. 

    Il brivido dell’aggiudicazione in sala è certamente mancato, ma i prezzi raggiunti hanno comunque regalato forti emozioni, come quella per la vendita a 84,6 milioni di dollari del “Trittico” (1981) di Francis Bacon da Sotheby’s e trasmessa in live streaming da Hong Kong, Londra e New York. 

    1. Documentazione

    Nonostante le difficoltà della pandemia, gli esperti delle case d’asta hanno seguito i collezionisti da remoto, fornendo per telefono o via email tutte le informazioni utili relative alle aste e alla documentazione delle opere.

    Proprio lo scambio digitale “semplificato” del corredo documentale di un’opera d’arte ha fatto però emergere la necessità di adottare soluzioni innovative per la privacy e la sicurezza dei documenti, tra i quali Certificati di Autenticità, Autentiche d’Archivio, Condition Report, da verificare attentamente e richiedere ben prima dell’acquisto da parte del collezionista. 

    Ecco allora che per il 2021 le case d’asta e gli altri operatori del settore insieme ai protagonisti del mercato dovranno essere in grado di introdurre nelle procedure di lavoro quotidiano l’utilizzo di strumenti professionali innovativi come Art Rights, piattaforma per la gestione e certificazione delle informazioni sulle opere d’arte con tecnologia Blockchain e Intelligenza Artificiale.

    E tu, sei pronto a partecipare alle aste online?

    Photo Credits: Christie’s

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    Creare la Digital Strategy per i Musei

    La Digital Strategy per i Musei Art Rights Magazine

    Creare la Digital Strategy per i Musei

    Per un Museo avere una strategia digitale è fondamentale per comunicare sul web in modo efficace, e coniugare il fisico con l’online

    Nel lungo periodo di chiusura e ancora oggi, i Musei hanno compreso che attuare una strategia digitale specifica e supportata da professionisti, può stimolare e creare nuove occasioni di dialogo con il proprio pubblico di visitatori. 

    Per Digital Strategy si intende la progettazione strategica di un piano con il quale definiamo in ogni dettaglio, la nostra presenza nel mondo digitale, seguendo un insieme di linee guida e azioni definibili in funzione degli obiettivi e del contesto in cui si dovrà operare.

    Nel mondo dell’arte esistono e intervengono peculiarità uniche del settore, che devono essere obbligatoriamente tenute in considerazione in sede di programmazione, di elaborazione creativa, redazione dei testi, posizionamento, modalità di racconto e comunicazione digitale.

    Quando un museo decide di operare online, dopo aver individuato target e obiettivi, deve necessariamente progettare una strategia efficace per comunicare sul web.

    L’obiettivo generale di un museo d’arte è relativo alla valorizzazione della collezione permanente, attraverso la promozione di una programmazione espositiva o di progetti che richiamino l’attenzione del pubblico di visitatori del museo. Valorizzare significa rendere fruibile e accessibile l’arte a un pubblico più o meno vasto ed eterogeneo, con un percorso attento, sia visivo che descrittivo, culturale e sociale, per evidenziare le qualità dell’arte, permettendo al fruitore di ampliare la sua conoscenza. 

    Avere una strategia digital non significa soltanto avere profili social e un sito internet, ma diventa importante imparare a gestirli al meglio, selezionando i canali giusti per raggiungere i visitatori e appassionati d’arte.

    Per raggiungere questo obiettivo bisogna partire da un punto fermo: la qualità dei contenuti, la costanza, le analisi e i continui interventi correttivi e di miglioramento sono la chiave per il successo nel digitale, anche per il mondo dei musei d’arte. 

    Tra i canali a disposizione dei musei per poter comunicare sul web ci sono:

    • Dirette: per creare interazioni con il proprio pubblico attraverso interviste o eventi;
    • Webinar: per creare approfondimenti e lezioni d’arte attraverso le piattaforme di e-learning;
    • Podcast: per raccontare la storia della collezione in modo più smart;
    • Video: come contenuto social o per promuovere la propria istituzione;
    • Newsletter: per tenere sempre aggiornato il pubblico con le ultime notizie.
    • Blog/news: con focus su temi specifici, news e avvenimenti;
    • Virtual tour: per poter rendere fruibile la collezione anche online e a distanza;
    • E-commerce: per acquistare i biglietti o gli articoli del bookshop direttamente dal sito web;
    • Sito Web: strutturato in modo specifico per il mondo dell’arte e costantemente aggiornato.
    • Social Network: tra i più utilizzati ci sono Facebook, Instagram, LinkedIn, YouTube e da ultimo TikTok, per ognuno di loro la strategia di utilizzo si differenzia a seconda degli obiettivi

    Oggi è il momento giusto e non più rinviabile per i musei per strutturarsi con una maggiore presenza e offerta digitale per la fruizione, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale

    Per coniugare digitale e fisico e migliorare la qualità dei contenuti online, risulterà indispensabile avvalersi di personale qualificato che possa garantire progetti e strategie digitali  di un certo pregio.

    L’Art Concierge di Art Rights offre una grande occasione per entrare in contatto con la più grande Community di Professionisti dell’Arte, in grado di offrire servizi e consulenze per strutturare una strategia digitale di un museo a lungo termine e con efficacia.

    E tu, conoscevi la Digital Strategy per i Musei?

    Photo Credits: Museo del Novecento

    Questo articolo è stato redatto in collaborazione con ArtBackers.Agency dedicano la prima rubrica al Marketing Culturale, alla scoperta delle strategie digitali per i professionisti dell’arte e i suoi protagonisti.

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    Clubhouse il social network che parla d’arte – di Andrea Concas

    Clubhouse il social network che parla d’arte Art Rights Magazine
    Clubhouse il social network che parla d’arte Art Rights Magazine

    CLUBHOUSE IL SOCIAL NETWORK CHE PARLA D’ARTE

    a cura di Andrea Concas

    È senza dubbio il place to be del momento, il social più cool che sta coinvolgendo, travolgendo e soprattutto facendo parlare il mondo dell’arte.

    Se Instagram temeva i video di TikTok, ora deve anche guardarsi – o meglio aprire le orecchie – alle conversazioni audio dirompenti di Clubhouse il nuovissimo social network basato interamente sulla voce degli utenti e i messaggi vocali.

    Da tempo, sui sistemi di messaggistica come Whatsapp, Telegram, Facebook Messenger o nei DM di Instagram si predilige un messaggio vocale, breve o lungo che sia, ad uno di testo, una scelta legata soprattutto a motivi di praticità, velocità, pigrizia o contesto.

    Questo fenomeno non è certo sfuggito a due visionari imprenditori americani, ovviamente della Silicon ValleyPaul Davison e Rohan Seth, rispettivamente ex Pinterest e Google – che dopo aver raccolto oltre 100 milioni di dollari dalla società di venture capital Andressen Horowitz e già investitori di Facebook, Twitter e Airbnb, hanno lanciato ad Aprile 2020 in piena pandemia, il social network Clubhouse, dove è possibile inviare soltanto messaggi audio, e che ad oggi conta i primi 2 milioni di utenti con una valutazione che supera 1 miliardo di dollari!

    Come un inedito walkie talkie per i più romantici o ancora una radio o un podcast interattivo 4.0, dove la comunicazione si fa bidirezionale, Clubhouse è più simile alle piattaforme per le call come Zoom, Meet o similari per i più tecnologici, dove è possibile gestire uno “stage”, un palco con Moderator e Speaker insieme ad una platea di ascoltatori che si riunisce in Stanze o Canali sempre più tematici.

    Esploso negli USA nei mesi scorsi, a Gennaio 2021 è arrivato in Italia con grande entusiasmo, ma soprattutto esclusività. 

    Ad oggi infatti è possibile accedere solo su invito, e questo piace tanto alla Community di Clubhouse che cresce di massimo 4 persone alla volta, tanti quanti sono il numero degli inviti disponibili per ogni utente.

    Una catena che crea dipendenza perché, leggenda vuole, che per ogni utente che invita un altro, il primo ne sia responsabile, un garante quindi delle azioni: il ban che potrebbe colpire l’invitato quindi, colpirebbe anche il garante.

    Se da un lato l’esclusività è diventata leva di marketing disruptive, dall’altro ha garantito un grande livellamento degli interessi, status e peculiarità degli utenti, i quali invitandosi tra loro creano valore e soprattutto community verticali.

    Le Stanze diventano sale tematiche, dove condividere argomenti sempre più di nicchia, in cui tutti possono partecipare, seppure con la moderazione degli organizzatori, ma dove il diritto di parola è per tutti e per alzata di “mano”, con l’obiettivo di dare il proprio contributo alla conversazione.

    La propria voce su Clubhouse diventa un’arma molto potente e che lascia spazio all’immaginazione: può amaliare, coinvolgere, annoiare o infastidire, ma certo permette a tutti di andare oltre i propri limiti, senza doversi fermare di fronte alle barriere tecnologiche, come quelle di Twitch per le telecamere o di Instagram dove essere perfetti nelle foto e nelle dirette è tutto.

    Con Clubhouse basta un Iphone – per ora il social è scaricabile solo su device con sistema iOS a breve la versione Android – e la propria voce: si può parlare in qualunque condizione o momento della propria giornata, in pigiama, in attesa del proprio turno in Posta o mentre si cucina o si fa sport, perché decidi tu se ascoltare o parlare.

    Ma attenzione: Clubhouse ha un altissimo tasso di “time consuming” e crea dipendenza come non mai!

    A conferma di ciò si registra la presenza di grandi personaggi dello spettacolo come Oprah Winfrey, Ashton Kutcher, Chris Rock, Kevin Hart, Drake, di giornalisti come Taylor Lorenz del New York Times, venture capitalist come Ben Horowitz, influencer, imprenditori che trovi senza troppa fatica tra una stanza e l’altra, dove è possibile dialogare senza filtri, un’occasione unica per creare un network di alto profilo.

    Non mancano nemmeno i grandi nomi dell’arte, con i suoi protagonisti come il contemporary art agent Johann Konig, l’artista Rashid Johnson, il direttore della fiera d’arte VOLTA Kamiar Maleki, il curatore Hans Ulrich Obrist, o ancora la Founder di MTArt Agency Marine Tanguy

    Arriva anche l’Italia, felice di aver dato il via con le prime stanze dedicate all’Arte in italiano,  ma ogni giorno arrivano sempre più gatekeepers come la Collezione Taurisano, l’artista illustratore e già start di TikTok Federico Cecchin e ancora la collezionista Umberta Gnutti Beretta e il Contemporary & Street Art Contributor di Forbes Marco Rubino

    Numerose le stanze tematiche dedicate all’arte, alla sua promozione, all’innovazione e alla Blockchain, al mercato dove talks e interviste accendono confronti e chiacchierate all’insegna dell’arte in modo ordinato e proficuo.

    Ad esempio il Simco’s Art Club del celebre collezionista Stefan Simchowitz che ha l’obiettivo di creare un dialogo tra artisti, collezionisti, curatori, galleristi e filantropi dell’arte.

    Seppure sempre su invito, esiste un numeroso gruppo di italiani che cresce giorno dopo giorno accolti da #ClubhouseItalia capitanati da Marta Basso, poliedrica comunicatrice ed imprenditrice, e con la quale ogni martedì alle 9 conduciamo insieme #LKDNFOCUS per fare il punto sulle ultime news, trend e attualità, tra innovazione, cultura e business ed ora anche su Clubhouse.

    Io me ne sono innamorato, sono presente sul social sempre sotto il tag @ArteConcas e come al solito, ogni giorno, parlo (questa volta nel vero senso della parola) di Arte e Innovazione.

    Appuntamento fisso dsal Lunedì al Venerdì alle ore 14 mi trovi con la Stanza “Art Lunch con ArteCONCAS”: 30 minuti per nutrirci d’Arte parlando di Innovazione, grandi Artisti, Musei, delle Professioni, del Mercato, del Sistema e rispondere alle tue domande! 

    Photo Credits: Clubhouse

    Allora cosa aspetti? 

    Vieni a parlare con il mondo dell’Arte….ovviamente se hai l’invito!

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    Le Agenzie per artisti

    Le Agenzie per Artisti

    Scopriamo cosa sono le Agenzie per Artisti e come lavorano.

    Nel mondo dell’arte esistono professionisti in grado di accompagnare la crescita di un Artista dagli esordi fino al successo di carriera: tra questi gli Artist’s Manager.

    In Italia si tratta di realtà ancora poco diffuse, ma all’estero gli Artists Manager più influenti hanno creato delle vere e proprie Agenzie di Rappresentanza che investono nell’Artista e supportano il suo percorso di crescita.

    COME LAVORA UN’AGENZIA PER ARTISTI?

    • Offre consulenza per sviluppare strategicamente la carriera di un’artista;
    • Sostiene i costi del loro studio e percorso artistico;
    • Cura gli aspetti amministrativi, commerciali e burocratici in collaborazione con altri professionisti;
    • Crea partnership mettendo in contatto Artisti e Brand, Enti Pubblici e Privati, Gallerie e Istituzioni per realizzare progetti culturali;
    • Offrono ai collezionisti opportunità di investimento acquistando le opere degli artisti rappresentati; 
    • Supporta l’artista nelle trattative di vendita;
    • Promuove l’immagine e l’attività di un artista a livello internazionale, offrendo visibilità mediatica.

    COME VENGONO SCELTI GLI ARTISTI? 

    Ogni mese, le Agenzie selezionano un grande numero di Portfolio ricevuti dagli artisti, che saranno letti e visionati da un Comitato di Selezione e che sceglierà gli artisti che presentano una ricerca artistica unica, l’utilizzo di tecniche più innovative, contenuti stimolanti e messaggi forti.

    Essere rappresentati da un’Agenzia per Artisti è una grande occasione, che permette di accrescere la propria reputazione artistica, ottenere maggiore visibilità e trasformare una passione in una vera e propria professione.

    Tra le Agenzie per Artisti che operano attualmente troviamo MTArt Agency, fondata nel 2015 da Marine Tanguy.

    MTArt Agency è un’agenzia pluripremiata che promuove gli artisti emergenti più innovativi della scena artistica internazionale. Attualmente ha quattro sedi tra Londra, Parigi, Madrid e Monaco.

    Oltre ad avere un Portfolio realizzato a regola d’arte, prima di presentarsi ad un’Agenzia per Artisti è necessario avere ordine tra le proprie opere, il che significa avere a disposizione un Archivio di Opere completo e aggiornato, contenente la documentazione per la vendita come il Certificato di Autenticità o ancora la contrattualistica.

    Con Art Rights, la prima piattaforma professionale per la gestione e certificazione delle opere d’arte con tecnologia Blockchain, è possibile costruire il proprio Archivio Digitale in totale privacy e con la massima sicurezza: infatti tutte le informazioni relative alle opere saranno accessibili solo a te e all’utente interno o esterno alla piattaforma con cui deciderai di condividerle. 

    Inoltre tramite l’Art Concierge di Art Rights potrai trovare i migliori professionisti per richiedere consulenze e servizi specifici dedicati alla carriera d’artista

    Photo Credits: MTArt Agency

    E tu, vuoi presentare la tua arte ad un’Agenzia per Artisti?

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    Annunciato il vincitore del premio dei partner di Art Rights Prize scelto da MTArt Agency

    MTART AGENCY HA SELEZIONATO L’ ARTISTA VINCITORE DEL PREMIO DEI PARTNER PER ART RIGHTS PRIZE 2020

    Continua la premiazione dei finalisti di Art Rights Prize 2020 grazie ai prestigiosi premi dei partner

    Oltre ai premi assegnati dalla Giuria di Esperti, Art Rights Prize, grazie ai suoi prestigiosi Partner offre ulteriori servizi e riconoscimenti per supportare gli artisti finalisti.

    MTArt è la prima talent agency per artisti visivi in tutto il mondo. I clienti amano lavorare con l’agenzia per identificare la prossima stella nascente nel mondo dell’arte, affidandosi alla sua rigorosa selezione e alla competenza del team per integrare l’arte nei contesti più straordinari.

    MtArt Agency, a supporto dell’Arte e degli Artisti di Art Rights Prize, in qualità di partner, prevede:

    • Un percorso di accompagnamento e di internazionalizzazione per l’artista

    Scopriamo insieme il vincitore di questo prestigioso premio

    CATEGORIA FOTOGRAFIA

    Marco Circhirillo

    Marco Circhirillo è nato nel 1980 a Parma, dove vive e lavora.

    La passione per la storia dell’arte lo spinge a dialogare costantemente con i grandi maestri.

    Le varie serie che ne derivano, ciascuna con le proprie peculiarità formali ed espressive, sono spesso accomunate dall’indagine sul tema del doppio alchemico.

    Scopri tutte le opere selezionate dalla Giuria all’interno della straordinaria Mostra Finale Virtuale in 3D di Art Rights Prize 2020

    Fino al 29 febbraio 2021 partecipa agli eventi live della Community Art Rights Prize e non perdere i talks e la proclamazione dei vincitori!

    Guarda il video della proclamazione del vincitore del Premio dei Partner MT Art Agency

    Cosa aspetti?

    Scopri le opere dei finalisti e i vincitori di Art Rights Prize 2020!

    ACCEDI SUBITO GRATUITAMENTE A LIEU.CITY E VISITA LA MOSTRA VIRTUALE

     

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    La collezione d’arte di Cate Blanchett

    La collezione d'arte di Cate Blanchett Art Rights Magazine
    La collezione d'arte di Cate Blanchett Art Rights Magazine

    LA COLLEZIONE D’ARTE DI CATE BLANCHETT

    Non è un segreto, personaggi famosi come attori, cantanti, sportivi sono grandi appassionati d’arte, tra questi anche la star di Hollywood Cate Blanchett, che oltre ad essere una pluripremiata attrice, è un’appassionata d’arte e collezionista.

    L’interesse per l’arte da parte di Cate Blanchett non è una novità. Infatti nel 2015 l’attrice ha recitato nel film Manifesto, diretto dall’artista tedesco Julian Rosefeldt, interpretando tredici diversi personaggi che recitano manifesti di artisti di vari movimenti, dal Manifesto suprematista di Kazimir Malevich (1916) al  Manifesto Fluxus (1963) di Mierle Laderman Ukeles.

    Nel 2019 ha poi interpretato Izabella Barta, una versione non troppo velata di Marina Abramovic, in un episodio di Documentary Now! che ha parodiato la performance dell’artista “The Artist Is Present”  (2012). 

    Infine nel 2020 Cate Blanchett è apparsa in un’installazione video sulla teoria dei “tipi di personalità”, dal titolo The Four Temperaments, realizzata dall’artista italiano Marco Brambilla, esposta alla Michael Fuchs Galerie di Berlino.

    Ora l’attrice sta creando una galleria d’arte, progettata dallo studio Adam Richards Architects di Londra, capace di accogliere la sua ingente collezione d’arte.

    Il nuovo complesso sostituirà un capannone e un cottage di proprietà dell’attrice e del marito Andrew Upton a Highwell House, la tenuta vicino alla città di Crowborough nell’East Sussex, nel sud-est dell’Inghilterra.

    Secondo alcune indiscrezioni Cate Blanchett sarebbe proprietaria di opere di artisti come Guan Wei, Paula Rego, Howard Hodgkin, Rosalie Gascoigne, Bill Hammond, Bill Robinson, Polly Borland, Zhang Huan e Tim Maguire.

    Che si tratti di una piccola o grande collezione d’arte è sempre fondamentale per il buon collezionista poter  documentare la storia delle proprie opere.

    Per farlo è importante compilare un archivio in cui siano conservati i documenti e tutte le informazioni relative all’opera dal momento del suo acquisto fino a quello in cui questa sarà venduta, lasciata in eredità o donata ad un ente terzo.

    Oggi i collezionisti d’arte possono gestire la propria raccolta grazie al supporto non solo di una community di professionisti, ma anche grazie alle nuove tecnologie.

    Tra gli strumenti più efficienti utilizzati per la creazione di Archivi Digitali sempre ordinati e aggiornati è Art Rights, piattaforma che, attraverso l’uso della tecnologia Blockchain, permette di gestire e certificare le opere presenti nelle collezioni d’arte a livello internazionale.

    E tu, sei pronto a scoprire la collezione d’arte di Cate Blanchett?

    Photo Credits: The Sunday Times

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    Annunciati i vincitori del premio dei partner di Art Rights Prize scelti da ISORROPIA HOMEGALLERY

    Premiazione Vincitori Premio Partner Isorropia Art Rights Prize

    ISORROPIA HOMEGALLERY HA SELEZIONATO GLI ARTISTI VINCITORI DEL PREMIO DEI PARTNER PER ART RIGHTS PRIZE 2020

    Continua la premiazione dei finalisti di Art Rights Prize 2020 grazie ai prestigiosi premi dei partner

    Oltre ai premi assegnati dalla Giuria di Esperti, Art Rights Prize, grazie ai suoi prestigiosi Partner offre ulteriori servizi e riconoscimenti per supportare gli artisti finalisti.

    Isorropia Homegallery è un’associazione culturale no profit che trova il proprio spazio fisico di esposizione in quello vissuto dai suoi fondatori e ha supportato nel tempo Artisti, Gallerie d’Arte e Istituzioni Culturali nella realizzazione di mostre ed eventi a supporto dell’Arte

    Isorropia Homegallery, a supporto dell’Arte e degli Artisti di Art Rights Prize, in qualità di partner, prevede:

    • Mostra per una selezione di artisti finalisti prevista per la stagione 2021-2022

    Scopriamo insieme i vincitori di questo prestigioso premio

    CATEGORIA PITTURA

    Paolo Treni

    Paolo Treni (Desenzano, 1981), vive tra Brescia-Milano. Applicando alla scenografia il metodo della maschera neutra di Jacques Lecoq, esplora il ruolo della luce nella nostra percezione dei colori e
    spazio.

    Quando dipinge, fonde lo sguardo del corpo nei gesti del disegno, trasponendolo nell’arte digitale Suminagashi. Quindi, usando il laser CNC come una micro-spazzola, incide la sua onirica immagini in plexiglas.

    Federica Cogo

    Federica Cogo (1985) nel 2012 si aggiudica a Premioceleste il 2°premio nella sezione video
    con il lavoro Untitled #1. Poco dopo è all’interno del progetto PLAYTIME che la porta ad
    esporre a Pechino e successivamente a Milano, in collaborazione con VisualContainer.

    CATEGORIA VIDEO ARTE

    Alex Frost

    L’arte di Alex Frost cattura una vita ottimizzata ed energizzata “in movimento”.

    Che si tratti di creare oggettI per una galleria o per produrre video per la circolazione online, la vita che racchiude è quella in cui il consumo governa tutta la vita.

    Christine Kettaneh

    Christine Kettaneh è un’artista libanese, titolare di un MA in Fine Art alla Central Saint Martins
    College of Art and Design (’13) e un MSc in Finance and Economics presso la London School
    of Economics (’05).

    Kettaneh indaga i confini del linguaggio e dei sistemi in opere basate sulla ricerca che sono contemporaneamente scultoree e performative.

    CATEGORIA ARTE DIGITALE

    Evelyn Bencicova

    Evelyn Bencicova è una visual artist specializzata in fotografia e direzione artistica.

    Ha un background formativo in belle arti e studi sui nuovi media.

    La pratica di Evelyn combina il suo interesse per la cultura contemporanea con la ricerca accademica per creare uno spazio estetico unico in cui il concettuale incontra il visivo.

    Marjan Moghaddam

    Marjan Moghaddam è un’artista / animatrice digitale pluripremiata, rinomata per il suo stile di figurazione originale e unico in 3dCG.

    La sua prolifica carriera abbraccia decenni e include la partecipazione ai migliori festival come Siggraph, gallerie e musei e spettacoli seminali durante i primi giorni di Internet.

    CATEGORIA FOTOGRAFIA

    Federica Belli

    Vincitrice della 3° edizione di Master of Photography a soli 19 anni, ha lavorato al fianco di
    Oliviero Toscani nella sua accademia FABRICA durante gli studi di Management presso
    l’Università Bocconi.
    Nell’estate 2019, a New York, ha collaborato con il fotografo ritrattista Chris Buck e ha ricoperto il ruolo di photo-editor presso la pubblicazione di fotografia fine-art Musèe Magazine.

    Salma Eltoukhy

    Nata in Egitto e residente in Italia, ha studiato Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, e attualmente frequenta un Master in Comunicazione e Cura dell’Arte a Roma.

    Il recente lavoro di Eltoukhy esplora la connessione tra scrittura e pittura, utilizza colori delicati ma intensi attraverso i quali racconta storie. Crea pagine piene di poesia visiva, mostrando le immagini mentali dei ricordi impressi nella sua mente.

    Scopri tutte le opere selezionate dalla Giuria all’interno della straordinaria Mostra Finale Virtuale in 3D di Art Rights Prize 2020

    Fino al 31 gennaio 2021 partecipa agli eventi live della Community Art Rights Prize e non perdere i talks e la proclamazione dei vincitori!

    Guarda il video della proclamazione dei vincitori del Premio dei Partner ISORROPIA HOMEGALLERY

    Cosa aspetti?

    Scopri le opere dei finalisti e i vincitori di Art Rights Prize 2020!

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    Il Digitale per l’Arte

    Il digitale per l'arte art rights magazine
    Il digitale per l'arte art rights magazine

    Il Digitale per l’Arte

    Utilizzi e opportunità del digitale per l’arte

    Art Rights Magazine in collaborazione con ArtBackers.Agency dedicano la prima rubrica al Marketing Culturale, alla scoperta delle strategie digitali per i professionisti dell’arte e i suoi protagonisti.

    La rubrica per conoscere in anteprima le tecniche, le metodologie e i segreti della comunicazione: una chiave di accesso al mondo dell’Arte 3.0   


    Il digitale ha fatto il suo ingresso dirompente nel mondo dell’Arte e da questo è bene ripartire, consapevoli che sarà l’indiscusso protagonista di un futuro immediato e globale.

    A causa della pandemia stiamo vivendo una vera e propria “corsa all’oro digitale”, come dichiarato da dall’esperto di Arte e Innovazione Andrea Concas, una nuova era per il mondo dell’Arte, ora alla ricerca di strumenti e opportunità online per ripartire con le proprie attività.

    Se fino a qualche anno fa il digitale e l’online non erano stati presi realmente in considerazione per la fruizione, promozione e vendita dell’Arte, nell’appena trascorso 2020 e ancora di più oggi è diventato più importante che mai attivare nuove modalità in stretta relazione con la fisicità da ritrovare.

    Il Digitale interverrà su più fronti e in un mercato dell’arte dai grandi numeri, basti solo pensare al volume delle vendite online registrato nell’ultimo Art Market Report 2020 a cura di Clare McAndrew per Art Basel e UBS, dove si registra il dato pari a 5,9 miliardi di dollari che rappresentano il 9% circa del mercato globale pari a 64,1 miliardi di dollari.

    Mentre, sempre nello stesso report, le gallerie d’arte contattate hanno dichiarato nella classifica delle grandi sfide future del mercato dell’arte, che le vendite online sono al quarto posto delle loro priorità, decretando l’importanza di una buona presenza digitale per ampliare il proprio bacino di collezionisti.

    Importante sottolineare che per “Digitale” non si intende solo l’utilizzo di siti e di social network, ma un processo da configurare in una più ampia Digital Strategy, che permette di preparare la strategia migliore per il proprio modello di business e obiettivi prefigurati.

    I vantaggi della digitalizzazione per Artisti, Gallerie d’Arte, Musei, Archivi d’Artista, Fondazioni o Operatori del settore sono molteplici:

    • Permette di automatizzare processi e procedure;
    • Ottimizza costi e tempistiche;
    • Fornisce una maggiore sicurezza ai dati;
    • Garantisce la tracciabilità, ma in totale privacy e sicurezza; 
    • Offre l’archiviazione di dati e informazioni;
    • Strumenti professionali a supporto della catalogazione delle collezioni d’arte come la piattaforma Art Rights, per la gestione e certificazione delle opere con tecnologia Blockchain 

    Ancora tra le potenzialità del digitale l’utilizzo di vetrine online, virtual tour, servizi cloud, eCommerce, statistiche, gestione e profilazione dei clienti, fatturazione e anagrafica, e tante altre soluzioni che ogni giorno nascono e vengono utilizzate da milioni di persone e società in altri settori.

    Vincere la diffidenza verso il digitale e capire come sfruttarla al meglio sarà una delle grandi sfide per l’Arte e i suoi protagonisti.

    Photo Credits: MEET, Immersive Room; credits: Michele Nastasi

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