5 trucchi per un copywriting di successo
5 TRUCCHI PER UN COPYWRITING DI SUCCESSO
II copywriting è l’arte di scrivere un testo che permette di creare una relazione tra te e il tuo pubblico.
Il Copywriting è la scrittura di testi orientata a obiettivi di marketing digitale: dai siti web alle newsletter, arrivando ai social media.
Grazie al Copywriting è possibile scrivere testi per comunicare meglio te stesso e la tua attività, creando una relazione con l’utente attraverso un’interazione e, successivamente, un atto di acquisto, che sia di un’opera d’arte o di un servizio professionale.
Il grande Copywriter Joseph Sugarman sosteneva che ogni buon copy, tramite l’uso della parola, deve avere un’influenza sulla mente del lettore in termini di parole, sentimenti e sensazioni.
Dunque, il copywriter è come un artista davanti ad una tela bianca: la sua mente è il pennello; le parole sono i colori e l’opera è l’emozione che suscita in la osserva.
Per essere un copywriter efficace devi tenere a mente questi 5 consigli.
1) Crea un tuo Sistema di credenze. Alla base di un buon copywriting ci sta la comunicazione del nostro sistema di credenze, ovvero la nostra filosofia e gli ideali su cui si fonda il nostro business. L’obiettivo è quello di comunicare i nostri valori in modo tale che chi ci segue possa riconoscersi in questo ecosistema valoriale e condividerlo. In questo modo un artista, ad esempio, può condividere la storia delle proprie opere e i valori della sua pratica artistica attirando l’attenzione del collezionista potenzialmente interessato ad acquistare una sua opera.
2) Sii te stesso ma non essere autoreferenziale. L’autenticità premia sempre, ma non cadere nel narcisismo o nel marketing aggressivo. Il copywriting è un’arte che attraverso il racconto di una storia genera empatia, la chiave per relazionarti in maniera umana con i tuoi interlocutori. L’acquisto di opere, infatti, specialmente online, ma anche la scelta di visitare una collezione o di avvalersi di un determinato servizio, dipende il più delle volte da una spinta “emozionale” più che da un processo razionale.
3) Conosci il prodotto che, nell’ambito culturale, si traduce nel bene da promuovere, l’opera da vendere o il servizio da offrire. Questo ti permetterà di avere maggiore creatività e intuito necessari a “smuovere le persone” nella direzione che preferisci con semplici parole.
4) Analizza il mercato e i suoi player. Per comunicare al meglio le tue opere o la tua attività culturale devi conoscere perfettamente il mercato e i competitors attuali e potenziali. In questo modo potrai creare un copy in grado di posizionarti strategicamente sul mercato sfruttando l’hype-elevation, che consiste nel mantenere la persona concentrata sulla lettura e intrattenere generando curiosità.
5) Conosci il tuo target, ovvero i diversi processi mentali che si svolgono nella mente dei tuoi interlocutori, come collezionisti, artisti, visitatori o professionisti dell’arte. Ricordati di scrivere sempre per gli altri e mai per te stesso. L’obiettivo è generare il così detto “effetto scivolo” (o “slippery slide”) in modo da creare un flusso di parole armonico che fa scivolare il lettore nel tuo testo dall’inizio alla fine, lavorando su emozioni, percezione e razionalità.
Il mondo dell’arte è percepito dai più come un settore elitario, distante e poco comprensibile. Per conquistare e fidelizzare il tuo pubblico cerca di rendere l’arte più accessibile possibile tramite la tua comunicazione, che dovrà essere semplice, personale e confidenziale così da creare relazioni che stanno alla base di tutto: amore, amicizia e anche del business!
Il Piano di Marketing Culturale per l’Arte: come crearlo in 6 fasi
IL PIANO DI MARKETING CULTURALE PER L’ARTE: COME CREARLO IN 6 FASI
Il piano di marketing è un processo a fasi per definire l’insieme delle risorse necessarie a soddisfare una domanda espressa dal mercato e aumentare il valore dell’ente culturale, sia esso un’istituzione, un evento artistico o una galleria.
Le fasi del piano di marketing prevedono momenti di analisi (del mercato e dei clienti), per passare a quelli operativi e dei sistemi di verifica dei risultati.
Ecco le 6 fasi di un Piano di Marketing Culturale per l’Arte.
- ANALISI DEL CONTESTO. Inizialmente occorre conoscere il contesto in cui vogliamo operare per capire come posizionarci strategicamente sul mercato. Fondamentale risulterà un’attenta analisi su cosa facciamo, sulle nostre attività, sui servizi esistenti, sui nostri clienti e concorrenti attuali e potenziali, e infine sul mercato di riferimento al momento della stesura del piano. L’analisi SWOT è uno strumento fondamentale in questa fase, perché consente di valutare i punti di forza (strengths), le debolezze (weaknesses), le opportunità (opportunities) e le minacce (threats) di un progetto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
- CHI SIAMO. Dopo aver analizzato il contesto di mercato, occorre passare alla definizione dell’identità organizzativa, che passa per la messa a fuoco di mission e vision. La mission è l’esplicitazione degli obiettivi organizzativi in una prospettiva di medio e lungo termine. Per un museo la mission può essere la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale, mentre per una galleria è promuovere gli artisti, esponendo e vendendo le proprie opere. La vision definisce il sistema di valori di un’organizzazione che crea adesione e coesione tra il team e il pubblico. Inoltre serve a definire un’identità ed un’immagine univoca e riconoscibile sul mercato. Ad esempio, per un ente museale la vision potrebbe essere la centralità della funzione educativa e mediatrice del museo all’interno del tessuto sociale.
- QUALI SONO I NOSTRI OBIETTIVI. Dobbiamo sempre fissare degli obiettivi S.M.A.R.T., ossia Specific (specifici), Measurable (misurabili), Achievable (raggiungibili), Realistic (realistici) e Time-Based (basati sul tempo) che ci permettano di raggiungere i nostri traguardi come migliorare un servizio o la propria immagine, oppure vendere più opere o ancora aumentare i visitatori di una mostra.
- IL NOSTRO TARGET. Per conoscere perfettamente l’ambito della nostra azione di marketing culturale, dobbiamo conoscere il pubblico a cui intendiamo rivolgerci e le loro abitudini. Ad esempio, sapere se sono collezionisti, artisti, appassionati, professionisti e quali cadenze hanno, le modalità d’acquisto, le motivazioni e infine età, sesso, nazione e residenza.
- METODI E TEMPISTICHE. Il piano strategico deve indicare le operazioni da seguire, le tempistiche, le risorse umane impegnate e le modalità che abbiamo scelto per raggiungere i nostri obiettivi. Il piano di marketing tiene in considerazione che cosa dobbiamo vendere o promuovere (un’opera d’Arte, un biglietto per una mostra, un servizio…) il canale per farlo (museo, galleria, fiera…) a quale prezzo e con quali strategie promozionali (vernissage, online, mostra, evento, stampa…) dando così vita a quello che viene definito il Marketing Mix teorizzato nel 1960 dall’economista Jerome McCarthy con le sue famose 4 P: Place (distribuzione), Price (prezzo), Product (prodotto), Promotion (promozione).
- IL BUDGET E ANALISI DEI RISULTATI. Il piano budget è una previsione economica delle spese da sostenere per l’intera attività di marketing. Avviato il programma, diventa rilevante l’analisi dei risultati, da effettuare con un monitoraggio e verifiche continue per ogni fase, utilizzando il cosiddetto KPI (Key Performance Indicator), un indicatore chiave di prestazione che viene stabilito in sede progettuale per controllare il reale andamento delle attività.
Come per altri settori, anche per l’Arte, il buon marketing e le giuste regole della comunicazione possono aiutare concretamente la ripresa e il posizionamento nel mercato della cultura e della nostra attività.
È molto importante conoscere questi concetti tecnici, perché saranno d’aiuto nel programmare e affrontare un nuovo progetto, sia esso nel fisico che nel digitale.
L’esperienza e la pratica dei professionisti del Marketing Culturale e della Digital Strategy saranno d’aiuto per gestire al meglio questi step.