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    Lo storytelling per l’arte

    LO STORYTELLING PER L’ARTE

    Come coinvolgere il pubblico raccontando la propria storia.

    Lo storytelling è un termine inglese che viene usato in vari campi, specialmente nel marketing, per “comunicare raccontando”.

    Si tratta quindi di una tecnica di comunicazione che consiste nel raccontare una storia per comunicare determinati valori e quindi spingere segmenti di pubblico a compiere una certa azione, secondo una strategia.

    Musei, istituzioni, gallerie e professionisti, utilizzano largamente questo strumento comunicativo, data la natura del loro “prodotto”: l’Arte e la Cultura infatti sono portatori di valori intangibili, emozionali, che trovano nello storytelling un valido mezzo per essere veicolati.

    L’allestimento di una mostra, gli eventi culturali, ma anche le singole opere d’arte, vengono realizzate pensando ad una storia, un racconto che ha un inizio, uno svolgimento, un apice e una sua conclusione.

    Al pari della mostra, anche tutti i vari canali di comunicazione online, dal sito web, ai social media fino alle newsletter, devono essere pensati come un’unica storia coerente.

    Per creare uno storytelling efficace per l’arte, bisogna quindi tenere conto di alcuni elementi:

    Il narratore e il racconto: in occasione di una mostra d’arte, il ruolo del narratore viene svolto dal Curatore, il quale attraverso i testi scritti e l’allestimento, prende per mano il visitatore e lo guida nel percorso espositivo. 

    Stesso discorso per il sito web e per i social media: il racconto in questo caso è sotto forma di “customer journey” o “customer experience”, ovvero il percorso che l’utente compie per arrivare alla sua “conclusione”, l’acquisto di un prodotto o una call to action.

    Coinvolgere e non convincere: un buon storytelling riesce a far sì che i propri lettori si identifichino con il narratore. Per raggiungere questo obiettivo, la narrazione deve essere autentica e deve parlare di emozioni realmente vissute. Artisti, Gallerie, Musei sono quindi chiamati a raccontare l’esperienza e le sensazioni derivate da determinate opere, mostre o eventi.

    Discorso diverso per i professionisti, i quali devono far leva anche sul “problema” che loro stessi sono in grado di risolvere.

    Lo storytelling per l’arte è quindi uno strumento efficace per creare empatia con il proprio pubblico, garantendo un legame duraturo che li spingerà a seguire i racconti di artisti, i dietro le quinte di Musei, Gallerie, Fiere o Case d’asta o ancora le esperienze dei Professionisti del settore.

    Museologia, serve una svolta – di Roberto Concas

    museologia, serve una svolta art rights magazine roberto concas
    museologia, serve una svolta art rights magazine roberto concas

    MUSEOLOGIA, SERVE UNA SVOLTA!

    Alla ricerca di un metodo

    di Roberto Concas

    Arte e Hotel

    Arte e Hotel Art Rights Magazine
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    Gli alberghi per chi ama l’arte anche in vacanza

    5 trucchi per un copywriting di successo

    5 TRUCCHI PER UN COPYWRITING DI SUCCESSO

    II copywriting è l’arte di scrivere un testo che permette di creare una relazione tra te e il tuo pubblico.

    Il Copywriting è la scrittura di testi orientata a obiettivi di marketing digitale: dai siti web alle newsletter, arrivando ai social media.

    Grazie al Copywriting è possibile scrivere testi per comunicare meglio te stesso e la tua attività, creando una relazione con l’utente attraverso un’interazione e, successivamente, un atto di acquisto, che sia di un’opera d’arte o di un servizio professionale.

    Il grande Copywriter Joseph Sugarman sosteneva che ogni buon copy, tramite l’uso della parola, deve avere un’influenza sulla mente del lettore in termini di parole, sentimenti e sensazioni.

    Dunque, il copywriter è come un artista davanti ad una tela bianca: la sua mente è il pennello; le parole sono i colori e l’opera è l’emozione che suscita in la osserva.

    Per essere un copywriter efficace devi tenere a mente questi 5 consigli.

    1) Crea un tuo Sistema di credenze. Alla base di un buon copywriting ci sta la comunicazione del nostro sistema di credenze, ovvero la nostra filosofia e gli ideali su cui si fonda il nostro business. L’obiettivo è quello di comunicare i nostri valori in modo tale che chi ci segue possa riconoscersi in questo ecosistema valoriale e condividerlo. In questo modo un artista, ad esempio, può condividere la storia delle proprie opere e i valori della sua pratica artistica attirando l’attenzione del collezionista potenzialmente interessato ad acquistare una sua opera. 

    2) Sii te stesso ma non essere autoreferenziale. L’autenticità premia sempre, ma non cadere nel narcisismo o nel marketing aggressivo. Il copywriting è un’arte che attraverso il racconto di una storia genera empatia, la chiave per relazionarti in maniera umana con i tuoi interlocutori. L’acquisto di opere, infatti, specialmente online, ma anche la scelta di visitare una collezione o di avvalersi di un determinato servizio, dipende il più delle volte da una spinta “emozionale” più che da un processo razionale.

    3) Conosci il prodotto che, nell’ambito culturale, si traduce nel bene da promuovere, l’opera da vendere o il servizio da offrire. Questo ti permetterà di avere maggiore creatività e intuito necessari a “smuovere le persone” nella direzione che preferisci con semplici parole. 

    4) Analizza il mercato e i suoi player. Per comunicare al meglio le tue opere o la tua attività culturale devi conoscere perfettamente il mercato e i competitors attuali e potenziali. In questo modo potrai creare un copy in grado di posizionarti strategicamente sul mercato sfruttando l’hype-elevation, che consiste nel mantenere la persona concentrata sulla lettura e intrattenere generando curiosità.

    5) Conosci il tuo target, ovvero i diversi processi mentali che si svolgono nella mente dei tuoi interlocutori, come collezionisti, artisti, visitatori o professionisti dell’arte. Ricordati di scrivere sempre per gli altri e mai per te stesso. L’obiettivo è generare il così detto “effetto scivolo” (o “slippery slide”) in modo da creare un flusso di parole armonico che fa scivolare il lettore nel tuo testo dall’inizio alla fine, lavorando su emozioni, percezione e razionalità.

    Il mondo dell’arte è percepito dai più come un settore elitario, distante e poco comprensibile. Per conquistare e fidelizzare il tuo pubblico cerca di rendere l’arte più accessibile possibile tramite la tua comunicazione, che dovrà essere semplice, personale e confidenziale così da creare relazioni che stanno alla base di tutto: amore, amicizia e anche del business!

    Il Piano di Marketing Culturale per l’Arte: come crearlo in 6 fasi

    IL PIANO DI MARKETING CULTURALE PER L’ARTE: COME CREARLO IN 6 FASI

    Il piano di marketing è un processo a fasi per definire l’insieme delle risorse necessarie a soddisfare una domanda espressa dal mercato e aumentare il valore dell’ente culturale, sia esso un’istituzione, un evento artistico o una galleria.

    Le fasi del piano di marketing prevedono momenti di analisi (del mercato e dei clienti), per passare a quelli operativi e dei sistemi di verifica dei risultati.

    Ecco le 6 fasi di un Piano di Marketing Culturale per l’Arte.

    1. ANALISI DEL CONTESTO. Inizialmente occorre conoscere il contesto in cui vogliamo operare per capire come posizionarci strategicamente sul mercato. Fondamentale risulterà un’attenta analisi su cosa facciamo, sulle nostre attività, sui servizi esistenti, sui nostri clienti e concorrenti attuali e potenziali, e infine sul mercato di riferimento al momento della stesura del piano. L’analisi SWOT è uno strumento fondamentale in questa fase, perché consente di valutare i punti di forza (strengths), le debolezze (weaknesses), le opportunità (opportunities) e le minacce (threats) di un progetto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
    2. CHI SIAMO. Dopo aver analizzato il contesto di mercato, occorre passare alla definizione dell’identità organizzativa, che passa per la messa a fuoco di mission e vision. La mission è l’esplicitazione degli obiettivi organizzativi in una prospettiva di medio e lungo termine. Per un museo la mission può essere la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale, mentre per una galleria è promuovere gli artisti, esponendo e vendendo le proprie opere. La vision definisce il sistema di valori di un’organizzazione che crea adesione e coesione tra il team e il pubblico. Inoltre serve a definire un’identità ed un’immagine univoca e riconoscibile sul mercato. Ad esempio, per un ente museale la vision potrebbe essere la centralità della funzione educativa e mediatrice del museo all’interno del tessuto sociale.
    1. QUALI SONO I NOSTRI OBIETTIVI. Dobbiamo sempre fissare degli obiettivi S.M.A.R.T., ossia Specific (specifici), Measurable (misurabili), Achievable (raggiungibili), Realistic (realistici) e Time-Based (basati sul tempo) che ci permettano di raggiungere i nostri traguardi come migliorare un servizio o la propria immagine, oppure vendere più opere o ancora aumentare i visitatori di una mostra. 
    2. IL NOSTRO TARGET. Per conoscere perfettamente l’ambito della nostra azione di marketing culturale, dobbiamo conoscere il pubblico a cui intendiamo rivolgerci e le loro abitudini. Ad esempio, sapere se sono collezionisti, artisti, appassionati, professionisti e quali cadenze hanno, le modalità d’acquisto, le motivazioni e infine età, sesso, nazione e residenza.
    3. METODI E TEMPISTICHE. Il piano strategico deve indicare le operazioni da seguire, le tempistiche, le risorse umane impegnate e le modalità che abbiamo scelto per raggiungere i nostri obiettivi. Il piano di marketing tiene in considerazione che cosa dobbiamo vendere o promuovere (un’opera d’Arte, un biglietto per una mostra, un servizio…) il canale per farlo (museo, galleria, fiera…) a quale prezzo e con quali strategie promozionali (vernissage, online, mostra, evento, stampa…) dando così vita a quello che viene definito il Marketing Mix teorizzato nel 1960 dall’economista Jerome McCarthy con le sue famose 4 P: Place (distribuzione), Price (prezzo), Product (prodotto), Promotion (promozione).
    4. IL BUDGET E ANALISI DEI RISULTATI. Il piano budget è una previsione economica delle spese da sostenere per l’intera attività di marketing. Avviato il programma, diventa rilevante l’analisi dei risultati, da effettuare con un monitoraggio e verifiche continue per ogni fase, utilizzando il cosiddetto KPI (Key Performance Indicator), un indicatore chiave di prestazione che viene stabilito in sede progettuale per controllare il reale andamento delle attività.

    Come per altri settori, anche per l’Arte, il buon marketing e le giuste regole della comunicazione possono aiutare concretamente la ripresa e il posizionamento nel mercato della cultura e della nostra attività.

    È molto importante conoscere questi concetti tecnici, perché saranno d’aiuto nel programmare e affrontare un nuovo progetto, sia esso nel fisico che nel digitale. 

    L’esperienza e la pratica dei professionisti del Marketing Culturale e della Digital Strategy saranno d’aiuto per gestire al meglio questi step.

    Intervista a Giacomo Nicolella Maschietti Giornalista professionista – ProfessioneARTE.it

    Intervista a Giacomo Nicolella Maschietti Giornalista professionista – ProfessioneARTE.it
    Intervista a Giacomo Nicolella Maschietti Giornalista professionista – ProfessioneARTE.it

    Le Interviste di ProfessioneArte.it

    Lui è Giacomo Nicolella Maschietti Giornalista professionista specializzato in arte e mercato. 

    Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi  professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione con ProfessioneARTE.it.

    DELOITTE Art & Finance Report 2020 Italia

    DELOITTE Art & Finance Report 2020 Italia
    DELOITTE Art & Finance Report 2020 Italia

    DELOITTE ART REPORT 2020

    Il mercato dell’arte e dei beni da collezione come asset class, i trend del 2019 e gli scenari post coronavirus

    Le sfide e le opportunità da cogliere grazie alla tecnologia con l’esclusiva intervista ad Andrea Concas founder di Art Rights

    I social per l’arte

    I SOCIAL PER L’ARTE

    Oggi i social network sono diventati veri e propri canali per la comunicazione web, utili anche per il mondo dell’arte nella promozione di mostre, della propria ricerca artistica o di attività professionali.

    Durante il periodo di lockdown, i principali protagonisti dell’arte, ma anche coloro che non avevano mai utilizzato i social per l’arte, ne hanno fatto largo uso attraverso post, dirette e talks, per sopperire alla mancata “fisicità”.

    Artisti, Musei e professionisti dell’arte, infatti, sono diventati attivamente presenti sui social network, creando i propri spazi e nicchie legate al mondo dell’arte e della cultura.

    Esistono però migliaia di social network al giorno d’oggi, differenti per tipologia di pubblico e di contenuti, per cui è bene sviluppare delle strategie digitali adeguate per ottenere determinati risultati.

    Instagram, il social dell’arte

    Instagram, per sua natura, risulta essere il social più adatto per l’arte ed i suoi protagonisti, fondandosi sull’utilizzo di contenuti a base di immagini. Attraverso Instagram si interagisce con il proprio pubblico, si mostrano i backstage di mostre, gli allestimenti e perfino i retroscena sulla creazione di un’opera d’arte, si organizzano talks e dirette per interagire con il proprio pubblico

    Facebook, il primo social network

    Pur essendo calato negli ultimi anni, Facebook è ancora interessante per la promozione di eventi espositivi, per condividere articoli e contenuti più lunghi o per creare o partecipare a gruppi tematici specifici dove la community è motivata, attenta e attiva.

    LinkedIn, per i professionisti e non solo

    LinkedIn, in forte crescita nell’arte, permette di raggiungere e interagire con professionisti, imprenditori della cultura e personaggi chiave di imprese e istituzioni culturali, con l’obiettivo di proporre progetti espositivi, creare connessioni lavorative e promuovere i propri servizi professionali.

    TikTok, il social del futuro per l’Arte?

    E’ ancora presto per capire quali risvolti potrebbe avere TikTok per il mondo dell’arte, anche se professionisti, gallerie e art influencer stanno cominciando a sperimentare modelli di comunicazione e interazione inediti grazie a green screen e a sottofondi musicali coinvolgenti.

    Non vanno inoltre dimenticati altri social come YouTube, per la creazione di contenuti video, Behance, specifico per i progetti di graphic designer, e anche Twitter, utile per la condivisione di news in tempo reale.

    I social network dunque, possono offrire grandi opportunità di vendita, collaborazione, valorizzazione e promozione anche per l’Arte, grazie ad un pubblico sempre più attento e partecipativo nell’Era della Comunicazione 3.0

    Il Glossario delle Aste d’Arte

    il glossario delle casa d'aste d'arte art rights magazine
    il glossario delle casa d'aste d'arte art rights magazine

    IL GLOSSARIO DELLE ASTE D’ARTE

    Il lessico per scoprire e partecipare alle aste d’arte

    Scrivere newsletter per l’arte

    SCRIVERE NEWSLETTER PER L’ARTE

    La newsletter è una delle risorse più potenti per la tua presenza online.

    Le newsletter sono un potente mezzo di comunicazione che permette di rimanere in contatto con la propria community, comunicando aggiornamenti e appuntamenti e sollecitando azioni di varia natura.

    Una newsletter è una email che ha come principale scopo quello di informare gli utenti della nostra mailing list.

    Nel mondo dell’arte le Newsletter permettono di informare sull’inaugurazione di mostre, sulle prossime aste, su opening privati per i propri collezionisti o sulle ultime news legate ai propri artisti come articoli o interviste. 

    Quali sono gli obiettivi di una Newsletter?

    • Fare branding comunicando la storia e i valori dell’attività o del brand.
    • Generare traffico sul sito web, senza dover spendere in ads.
    • Coltivare relazione e fiducia per accrescere il legame con il pubblico.
    • Fare lead generation, ovvero aumentare il numero di contatti.

    Il successo di una buona newsletter, rispetto agli obiettivi riportati, è determinato almeno da due fattori: 

    • La qualità dei contatti che sono stati profilati per interesse e vicinanza al nostro argomento.
    • La qualità dei contenuti e della soluzione grafica. 

    Tuttavia, a causa della quotidiana mole di email ricevute, le casistiche riportano che i tassi di apertura delle newsletter si aggirano mediamente intorno al 15%, mentre solo il 3% dei destinatari compie un’azione richiesta, come cliccare su un link nel testo. Sono percentuali basse, ma non significano una vera sconfitta, come potrebbe essere la richiesta di cancellazione dalla mailing list.

    Per evitare quest’ultima azione è necessario attuare azioni mirate per scrivere una newsletter efficace. 

    • Evita di essere assillante: nessuno vuole ricevere 5 newsletter in un giorno.
    • Non andare subito al sodo: raccontati, spiegando il perché del tuo messaggio e soprattutto quali saranno i benefici per gli utenti che leggeranno la tua email.
    • Poni sempre l’utente al centro tramite uno storytelling in grado di inserirlo in uno stile comunicativo preciso.

    Quando scrivi una newsletter considera sempre questi 5 elementi:

    L’oggetto: se vuoi che la newsletter che invii venga aperta, il tuo oggetto deve generare curiosità. Creare degli oggetti a prova di click aumenteranno il tasso di apertura delle tue email in modo esponenziale. 

    Il testo di anteprima: si tratta della seconda riga della mail subito dopo l’oggetto. Se l’oggetto della newsletter è la chiave d’accesso al tuo mondo, il testo di anteprima è la serratura che permetterà ai tuoi utenti di leggere ciò che hai mandato.

    Il corpo:  il testo dell’email deve essere breve e conciso. L’obiettivo è quello di stimolare la curiosità dell’utente (collezionista, giornalista, visitatore o cliente), mantenendo attiva la sua attenzione al fine di creare un rapporto di fiducia.

    La CTA o Call To Action: non deve mai mancare dentro una newsletter ma non deve essere qualcosa da imporre ai lettori, bensì il risultato di un naturale e progressivo percorso. Tramite la CTA potrai far leggere il tuo ultimo post o informare gli utenti su un particolare evento con accesso limitato.

    Il footer: la parte bassa dell’email dovrà contenere anche la possibilità di potersi disiscrivere dalla newsletter. Ciò aumenterà la qualità dei tuoi contatti perché rimarranno solo coloro che saranno davvero interessati alle notizie e ai contenuti comunicati.

    Scrivere una buona newsletter per l’arte potrà facilitare la comunicazione con i propri utenti, i quali si sentiranno davvero partecipi di una notizia in anteprima o coinvolti nella vita del museo o della galleria.