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    Musei: le statistiche post Coronavirus

    MUSEI: LE STATISTICHE POST CORONAVIRUS

    I numeri dell’impatto del CO-VID 19

    ISTAT ha pubblicato l’andamento e gli scenari sui musei statali, fornendo le stime delle perdite durante il lockdown nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020.

    Professione Exhibit Designer

    PROGETTARE GLI ALLESTIMENTI DELLE OPERE È UN’ARTE

    L’Exhibit Designer si occupa della progettazione degli allestimenti delle opere in occasione di mostre o di grandi eventi, come le fiere d’arte.

    L’autenticità dell’arte digitale – di Roberto Concas

    L’AUTENTICITA’ DELL’ARTE DIGITALE

    A cura di Roberto Concas

    Come conservare, collezionare, esporre e restaurare un’Opera d’Arte Digitale?

    È possibile che la domanda possa creare reazioni diverse tra, l’interesse diretto, la semplice curiosità, i parallelismi, le possibili soluzioni.

    Proprio sull’autenticità dell’Arte Digitale, un articolo di Michele Foti, pubblicato sulla Rivista Digitale dell’Università di Bologna, apre un dibattito dai confini “sterminati”.

    L’analisi si inoltra su aspetti tecnici informatici e su altri distinguo riguardanti l’originalità dell’opera d’arte digitale, la sua conservazione nel tempo, la fruizione e infine il restauro, o meglio la “teoria del restauro”. 

    Sull’Arte Digitale, in termini teorici, si discute oggi sull’autenticità delle opere comprendendo l’intero processo che dall’azione dell’artista e dal contesto sociale in cui ha operato, passa per la tecnologia impiegata, sia hardware che software, e all’impiego personalizzato da parte dell’artista, sino ad arrivare “all’autenticità dei bit”.

    MUSEI E ARTE DIGITALE

    In termini figurati, e secondo queste nuove teorie, per ogni Opera d’Arte Digitale si dovrebbe conservare tutto l’insieme, e per questo si può affermare che per ogni dipinto sarebbe opportuno conservare anche i pennelli, i colori, i solventi, il cavalletto e l’atelier dove è stata creata l’opera e persino custodire gli odori pregnanti dell’olio di lino, dell’acqua ragia o della trielina.

    Oltre l’estremizzazione, resta invece necessario seguire la linearità del ragionamento perché Istituzioni di ricerca e musei, da tempo, lavorano a questi aspetti della conservazione dell’originale  come il Guggenheim Museum.

    UMANISTICA DIGITALE

    L’Arte Digitale è entrata tra le materie di studio della cosiddetta UMANISTICA DIGITALE promossa ormai con veri percorsi formativi in molte Università.

    L’impegno di questo nuovo “pensare” nelle Digital Humanities (DH), potrebbe riassumersi nella volontà di unire tra loro le radici umanistiche e quelle informatiche, in una visione attualizzata delle nostre società multietniche, multi tecnologiche e multitasking. 

    LE NUOVE MATERIE 

    Per lo studio dell’Arte Digitale si affacciano anche nuove materie come la “retro-engineering” e “retro-computing” per occuparsi dell’originalità dell’hardware dei software e dei linguaggi macchina, configurando la nuova disciplina di “Media Archeology”.

    Inoltre, gli stessi artisti della Digital Art rivendicano, con fermezza, il rispetto dell’autenticità della propria opera, non ritenendo opportuno neppure l’aggiornamento di una scheda grafica di elaborazione ed output. Per questo potremo essere “costretti” a mantenere in funzione costante il nostro Commodore 64, per poter continuare ad apprezzare l’espressione Artistica dell’incantevole e insuperabile Tetris.

    Dello stesso sistema dobbiamo conservare, musealizzare e fruire, il lettore e il nastro con il suo suono “interstellare” del software trasmesso anche via radio dalla Rai nel 1984 (Radiotex).

    LA TEORIA DEL RESTAURO PER L’ARTE DIGITALE

    Per studiare l’Arte Digitale migrano materie come la “Teoria del Restauro”, un tema che riporta a memoria la discussione avviata a metà del Novecento da Cesare Brandi. (C. Brandi, Teoria del Restauro, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1963.)

    Un dibattito teorico che è passato dalle ortodosse “visioni archeologiche” per le quali di un’opera d’arte antica dovrebbero salvarsi solo le parti riconosciute come originali, all’imperativo di Bernand Berenson che predicava il “dov’era e com’era” (Come ricostruire la Firenze demolita, 1945 il Ponte 1,  pp. 33-38), al “pragmatismo visionario” di Ranuccio Bianchi Bandinelli, (Come non ricostruire la Firenze demolita, 1945 il Ponte 2, pp. 114-118).

    Tra questi “estremi” prende spazio anche il “rigore” per la fruizione, la conservazione e il restauro dell’Arte Digitale, un rigore dai profili scientifici che, necessariamente, va ricondotto, come già per il restauro delle altre opere d’arte, ad un profilo di attualizzazione e concreta operatività.

    CONSERVAZIONE E FRUIZIONE DELL’ARTE DIGITALE

    Tuttavia, andando con ordine è pur vero che un pezzo di Louis Armstrong può, anzi deve, mantenere un profilo di “suono vinilico”, così come un’opera di antesignana Arte Digitale realizzata da Nam June Paik, negli anni Sessanta, avrà ragione di essere visualizzata esclusivamente su televisori bianco e nero, a tubo catodico e tecnologia valvolare datati anni ‘50-‘60.

    Per ogni epoca ed artista esiste una propria tecnologia, un metodo, una tecnica, che dovremo imparare a distinguere con professionalità e disciplina, così come in passato abbiamo imparato a distinguere una tela di lino tessuta a mano da una industriale, un’imprimitura da un’altra, un chiodo battuto a mano da una sellerina o un chiodino in acciaio inox.

    Oggi, gli “strumenti del comunicare” (McLuhan) sono in costante evoluzione tecnologica e per questo iniziare a “distinguere” come ad “ordinare” e “teorizzare” diventa indispensabile, perché in una esposizione, il fascino di una “primordiale” opera digitale avrà ragione di tecnologie del suo tempo, così come una Digital Art in formato 4K, 3D – 4D oppure olografica, potrà esclusivamente esprimersi solo su uno schermo plasma oppure con il recentissimo OLED.

    Sono i nuovi temi dell’autentica dell’arte, della museologia e della curatela digitale.

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    L’Arte Post Coronavirus – Nuovo Ebook di Andrea Concas

    L’ARTE POST CORONAVIRUS

    Nuovo eBook svela le strategie digitali per i professionisti dell’Arte

    Andrea Concas presenta l’eBook “L’Arte post Coronavirus” edito da Edizioni Piemme, la prima guida per orientarsi in quella che sarà l’Arte 3.0, tra fisico e online, svelando le migliori strategie digitali per la ripartenza dei professionisti dell’Arte e della Cultura.

    È arrivato il momento di ripartire e pensare agli scenari del Mondo dell’Arte post Coronavirus.

    Nessuno avrebbe mai potuto pensare, o anche solo immaginare, che il mondo dell’Arte sarebbe stato coinvolto in modo così repentino e impattante nel passaggio al digitale, in un lasso di tempo così ristretto e sostanziale, che mette a dura prova il Sistema ed i protagonisti del settore.

    Nei prossimi mesi, e forse anni, ci saranno grandi cambiamenti nell’approccio e rapporto con l’Arte, nella sua fruizione, gestione, vendita e valorizzazione, tra fisico e online.

    Per Gallerie, Musei, Artisti, Collezionisti, Curatori, Case d’asta e professionisti dell’Arte e della Cultura è giunto il momento di ripartire e recuperare la mancata fisicità, con nuove strategie, visioni e modelli di business, anche grazie al digitale.

    La “corsa all’oro digitale” per l’Arte è iniziata, partecipare, strutturandosi e sfruttandola al meglio, diventa determinante per non perdere occasioni, investimenti e, per alcuni, la possibilità di rimanere in attività.

    L’Art Entrepreneur ed esperto di Marketing Culturale Andrea Concas, con l’eBook L’Arte post Coronavirus edito da Edizioni Piemme, svela le migliori strategie digitali per la ripartenza rivolte ai professionisti dell’Arte e della Cultura.

    L’autore in questa ultima pubblicazione, scritta nel corso della Quarantena, ripercorre gli step che hanno scandito la lunga pausa del mondo dell’Arte, per poi fornire concrete ed immediate strategie attuabili tra le sedi fisiche e l’online, insieme ai consigli per utilizzare al meglio i canali e strumenti digitali per la Gestione, Valorizzazione e Vendita dell’Arte sul web.

    Una guida per orientarsi in quella che sarà l’Arte 3.0, tra marketing digitale, social network, SEO, personal branding, viewing room e i migliori canali di comunicazione e promozione online.

    La lettura consente di osservare il dietro le quinte dei sistemi online che quotidianamente vengono utilizzati, scoprendo quali strategie, tecniche e obiettivi da raggiungere esistono, e come possono essere applicati con successo nel settore dell’Arte.

    Nell’eBook con gli #ArteConcasTALKS, l’autore condivide le testimonianze di cinque grandi professionisti dell’arte come la Direttrice Artistica della Triennale di Milano Lorenza Baroncelli, la Marketing Strategist Stefania Boleso, lo Storico dell’Arte e Museologo Roberto Concas, l’Artista Jago e il Giornalista ed Esperto del mercato dell’arte Giacomo Nicolella Maschietti, con i loro inediti contributi sulle migliori strategie da adottare post Coronavirus.

    L’Arte post Coronavirus” vuole essere un manuale e allo stesso tempo un “suggerimento”, utile per orientarsi nel mondo del digitale per l’Arte, attuando strategie di Marketing Culturale e Digitale concrete, cruciali e indispensabili per la ripresa.

    E tu, sei pronto per ripartire?

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    Intervista a Clarenza CATULLO Registrar per il MART di Rovereto – ProfessioneARTE.it

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    Le Interviste di ProfessioneArte.it

    Lei è Clarenza Catullo Registrar al MART di Rovereto.

    Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi  professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione con ProfessioneARTE.it.

    Arte Post Coronavirus l’eBook per la ripartenza del mondo dell’arte grazie al digitale di Andrea Concas

    Andrea Concas presenta L’Arte Post Coronavirus edito da Piemme Editore, la prima guida per orientarsi in quella che sarà l’Arte 3.0, tra marketing digitale, social network, SEO, personal branding, viewing room e i migliori canali di comunicazione e promozione online.

    È arrivato il momento di ripartire e pensare agli scenari del Mondo dell’Arte post Coronavirus.

    Andrea Concas, art entrepreneur ed esperto di Marketing Culturale, con L’Arte post Coronavirus edito da Edizioni Piemme svela le migliori strategie digitali per la ripartenza, rivolte a galleristi, musei, artisti, collezionisti, curatori, case d’asta e professionisti dell’Arte e della Cultura.

    Nessuno avrebbe mai potuto pensare, o anche solo immaginare, che il mondo dell’Arte sarebbe stato coinvolto in modo così repentino e impattante nel passaggio al digitale, in un lasso di tempo così ristretto e sostanziale, che mette a dura prova il Sistema ed i protagonisti del settore.

    E’ in atto una concreta “alfabetizzazione digitale”, nel corso della quale si scopre, o si va ad approfondire il mondo online finora sottovalutato.

    La “corsa all’oro digitale” per l’Arte è iniziata, partecipare, strutturandosi e sfruttandola al meglio, diventa determinante per non perdere occasioni, investimenti e, per alcuni, la possibilità di rimanere in attività.

    Nei prossimi mesi, e forse anni, ci saranno grandi cambiamenti nell’approccio e rapporto con l’Arte, nella sua fruizione, gestione, vendita e valorizzazione, tra fisico e online.

    Arte Post Coronavirus – Le Strategie Digitali per i professionisti dell’Arte – Andrea Concas – eBook – Piemme – Molecole

    La mancata “fisicità” dei luoghi abituali per l’Arte e la Cultura avrà riflessi lunghi nel tempo, e per questo si profilano grandi sforzi per ricercare e applicare concrete e attuabili strategie

    La prima delle principali e tangibili risposte per il mondo dell’Arte viene dall’Online e dal Digitale, strade immediatamente percorribili se battute con la consapevolezza e la necessità che i mezzi utilizzabili sono molteplici e i risultati molto differenti tra di loro.

    Andrea Concas in questa ultima pubblicazione, scritta nel corso della Quarantena, ripercorre gli step che hanno scandito la lunga pausa del mondo dell’Arte, per poi fornire ad uso concreto e immediatamente attuabile per Artisti, Gallerie, Case d’Asta, Fiere, Musei e Operatori tutti quei processi e utilizzi di canali e strumenti online, i consigli per utilizzare al meglio i social network, insieme alle strategie per la Gestione, Valorizzazione e Vendita dell’Arte per i Professionisti.

    Arte Post Coronavirus – Le Strategie Digitali per i professionisti dell’Arte – Andrea Concas – eBook – Piemme – Molecole

    La lettura consente di osservare il dietro le quinte dei sistemi online che quotidianamente vengono utilizzati, scoprendo quali strategie, tecniche e obiettivi da raggiungere esistono, e come possono essere applicati con successo nel settore dell’Arte.

    L’Arte Post Coronavirus permette di acquisire consapevolezza sul come adottare una strategia digitale, che vada ben oltre l’aprire una pagina social oppure avere un sito internet, e come utilizzare software, canali di comunicazione, tecniche e metodologie per portare validi e quantificabili risultati in un’ottica di ripresa delle attività.

    L’autore negli #ArteConcasTALKS, condivide le testimonianze di cinque grandi professionisti dell’arte come la Direttrice Artistica Triennale di Milano Lorenza Baroncelli, la Marketing Strategist Stefania Boleso, lo Storico dell’Arte Roberto Concas, l’Artista Jago e il Giornalista ed Esperto del mercato dell’arte Giacomo Nicolella Maschietti, con i loro inediti contributi sulle migliori strategie da adottare Post Coronavirus.

    “L’Arte post Coronavirus” è manuale pratico e utile per orientarsi nel mondo del digitale per l’Arte, attuando strategie di Marketing Culturale e Digitale concrete, cruciali e indispensabili per la ripresa.

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    È Nata Art Rights

    È NATA ART RIGHTS

    Piattaforma digitale per la nuova Visione di un’Arte 3.0

    Art Rights sta innovando, digitalizzando e automatizzando il processo di autentica delle opere d’arte tipico degli Archivi d’Artista, offrendo questa opportunità anche ad Artisti, Gallerie, Curatori, Musei e Professionisti a favore dell’autenticità e tracciamento dello storico.

    Un’opera d’arte su due immessa nel mercato risulterebbe falsa, mentre in Italia ammonta a oltre 218 milioni di euro il valore delle opere false sequestrate dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per il settore del contemporaneo, dato in continua crescita di anno in anno.

    Dietro ogni opera esposta esiste una storia, un percorso che coinvolge l’artista, insieme a gallerie, collezionisti, case d’asta, fiere e musei coinvolgendo altrettanti professionisti nella gestione e valorizzazione delle opere.

    Oggi tutte queste informazioni si dimenticano, a volte si perdono, addirittura si omettono, rendendo complessa la procedura di autentica, attribuzione e valutazione delle opere d’arte, incidendo anche sul loro valore culturale ed economico.

    Art Rights diventa protocollo di scambio e verifica delle informazioni, con un sistema unico di convalida dello storico delle opere e del corredo documentale da parte di più professionisti a favore dell’autenticità, provenance e in sede di due diligence.

    La Visione di un’Arte 3.0 è concreta con Art Rights, la prima piattaforma digitale a valenza legale per gestire, certificare e proteggere le opere d’arte a favore di Artisti, Collezionisti e Operatori di settore

    Una community internazionale dell’Arte dove gli utenti guadagnano, confermando la veridicità delle informazioni sulle opere, creando così una catena di valore e un vero e proprio passaporto digitale dell’opera d’arte, privato e personale, ma verificabile in completa privacy e sicurezza.

    Sono già migliaia i player dell’arte che stanno creando gli Attestati Art Rights, sicuri e non falsificabili, per dimostrare la paternità, provenienza e autenticità delle proprie opere d’arte, con un avanzato sistema tecnologico tra Blockchain e Intelligenza Artificiale, a tutela del Diritto d’Autore.

    Dopo due anni di sviluppo e test con artisti e protagonisti dell’arte la piattaforma professionale è ora disponibile, offrendo ai propri utenti un Art Manager per la gestione della collezione, Art Rights per la certificazione delle opere e un esclusivo Art Concierge per entrare in contatto con i migliori professionisti dei servizi a supporto della gestione e valorizzazione delle raccolte d’arte.

    È arrivato il momento di proteggere, gestire e valorizzare le opere d’arte

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    Le mostre sulle opere d’arte false

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    Le mostre sulle opere false Art Rights

    LE MOSTRE SULLE OPERE D’ARTE FALSE

    Le opere d’arte false, l’incubo di ogni collezionista e professionista, esposte all’interno di alcune mostre.

    Scopri quelle più importanti e la nuova soluzione digitale a supporto del mondo dell’arte

    Come spesso abbiamo raccontato, la problematica dei falsi colpisce non solo i Collezionisti, ma soprattutto danneggia il mercato dell’Artista contraffatto e di conseguenza i professionisti coinvolti.

    Se nel 2014 il Fine Art Expert Institute di Ginevra ha stimato che più della metà delle opere esaminate presso i loro laboratori sono false o di errata attribuzione, numerosi sono stati i casi all’estero di acquisizioni e ancora l’esposizione di opere da parte di Collezionisti e Musei, come quello eclatante della mostra genovese dedicata ai capolavori di Amedeo Modigliani.

    Eclatante il caso del museo Etienne Terrus, della cittadina francese Elnus, che dopo alcuni lavori di restauro, ha scoperto di possedere ed esporre 82 opere false su 140; uno scandalo che ha scosso il mondo dell’arte.

    Negli anni però, non è mancata la volontà da parte di prestigiose istituzioni, nell’organizzare volontariamente mostre dedicate a opere riconosciute dagli esperti come false, erroneamente attribuite o contraffatte, con l’obiettivo di rendere consapevoli sulla portata del problema i collezionisti, gli operatori e appassionati d’arte. 

    Ecco una selezione delle migliori:

    “Intent to Deceive: Fakes and Forgeries in the Art World”, ai musei di Springfield (2014) 

    Questa mostra rivoluzionaria ha raccontato alcuni dei più famosi truffatori del mondo, esaminando come, essi siano riusciti a contraffare le più importanti opere d’arte per gran parte del XX secolo, fino ai giorni nostri. In mostra oltre 60 opere d’arte prodotte da falsari come Han van Meegeren, Elmyr de Hory ed Eric Hebborn, ma anche John Myatt e Mark Landis. Il profilo di ogni falsario includeva un campionario delle loro opere falsificate, insieme a effetti personali, fotografie, filmati e rappresentazioni dei materiali e delle tecniche utilizzate per creare i falsi. Di particolare interesse sono stati i resoconti di come gli esperti d’arte sono stati in grado di utilizzare le nuove tecnologie per svelare la loro frode.

    “Close Examination: Fakes, Mistakes and Discoveries”, alla National Gallery di Londra (2010) 

    La prestigiosa National Gallery di Londra ha organizzato una mostra incentrata su 40 dipinti contraffatti, comprati dall’istituzione museale per errore. Protagonista della mostra è stato un quadro definito ”l’errore più clamoroso che la National Gallery abbia mai commesso, diventato addirittura celebre”: un falso Botticelli comprato per una cifra superiore a quella per cui, negli stessi giorni, ne fu comprato un altro autentico. Tra le altre opere esposte ci sono stati falsi di Rembrandt, Andrea del Verrocchio, Piero della Francesca, Giorgione e anche un Hans Holbein. 

    “Seconde Main (Second Hand)”, al Museé d’Art Moderne de la Ville de Paris (2010) 

    Questa esposizione era un’ampia selezione di “opere-sosia”, realizzate dagli Anni Sessanta ad oggi, che si confrontano, da un lato, con l’allestimento della collezione permanente e, dall’altro, innescano una riflessione più generale sulle problematiche della copia, del falso, della citazione, del plagio e dell’appropriazione. Tutte pratiche messe in atto secondo modalità diverse che vanno da quelle più comprensibili dei falsari e dei copisti a quelle più sofisticate e provocatorie degli artisti concettuali e odierni. Tra i tanti grandi maestri saccheggiati e revisionati sono in testa Duchamp, Mondrian, Pollock, Jasper Johns, Warhol.

    “In difesa della bellezza”, Università degli Studi Roma Tre (2019) 

    La mostra “In difesa della bellezza” ha presentato 108 opere sequestrate dai Nuclei del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) ed analizzate da studenti, docenti ed esperti del Laboratorio del falso dell’Università Roma Tre. Capolavori del Novecento si, ma tutti falsi: l’arte materica di Burri con il suo Sacco, quella multimediale di Schifano, quella espressionista di Sironi, quella futurista e rivoluzionaria di Balla e quella del macchiaiolo Fattori con la sua Maremma toscana.

    Come fare a distinguere i falsi dagli originali senza essere un esperto d’arte? Quali sono gli artisti più contraffatti? Quanto vale il mercato nero del falso nell’arte? Queste alcune delle domande cui ha tentato di rispondere la mostra.

    Dietro ogni opera d’arte esposta esiste una storia, un percorso che coinvolge l’artista, insieme a gallerie, collezionisti, case d’asta, fiere e musei coinvolgendo altrettanti professionisti nella gestione e valorizzazione delle opere.

    Oggi tutte queste informazioni si dimenticano, a volte si perdono, addirittura si omettono, rendendo complessa la procedura di autentica, attribuzione e valutazione delle opere d’arte, incidendo sul mercato dei falsi e sul valore culturale ed economico delle stesse.

    Per questo nasce Art Rights, piattaforma digitale che sta innovando, digitalizzando e automatizzando il processo di autentica delle opere d’arte tipico degli Archivi d’Artista, offrendo questa opportunità anche ad Artisti, Gallerie, Curatori, Musei e Professionisti a favore dell’autenticità e tracciamento dello storico.

    La piattaforma diventa protocollo di scambio e verifica delle informazioni, con un sistema unico di convalida dello storico delle opere e del corredo documentale da parte di più professionisti a favore dell’autenticità, provenance e in sede di due diligence.

    Dopo due anni di sviluppo e test con artisti e protagonisti dell’arte la piattaforma professionale è ora disponibile, offrendo ai propri utenti un Art Manager per la gestione della collezione, Art Rights per la certificazione delle opere e un esclusivo Art Concierge per entrare in contatto con i migliori professionisti dei servizi a supporto della gestione e valorizzazione delle raccolte d’arte.

    E tu, sei pronto a combattere i falsi ?

    Digitalizzazione dell’arte: linee guide legali per la ripartenza

    Che Fare? 1968-73 Mario Merz 1925-2003 ARTIST ROOMS Acquired jointly with the National Galleries of Scotland through The d'Offay Donation with assistance from the National Heritage Memorial Fund and the Art Fund 2008 http://www.tate.org.uk/art/work/AR00598

    DIGITALIZZAZIONE DELL’ARTE: LINEE GUIDA LEGALI PER LA RIPARTENZA

    A cura di Angela Saltarelli

    Le restrizioni adottate in Italia per il contenimento della pandemia da Coronavirus e il distanziamento sociale stanno accelerando il processo di digitalizzazione dell’arte per musei, case d’asta, fiere, gallerie, artisti e operatori del settore.

    Ora, in vista della ripartenza programmata per il 18 maggio, diventa fondamentale comprendere quali linee guida seguire, anche e soprattutto a livello legale per la fruizione, valorizzazione, promozione e vendita dell’Arte nel pieno rispetto del diritto d’autore.

    Ecco le linee guida legali per la ripartenza, presentate dall’Avv. Angela Saltarelli dello Studio Legale Chiomenti.

    MUSEI

    Molti musei – pur possedendo già dei propri siti web sui quali hanno spesso reso accessibili contenuti relativi alla propria collezione – hanno incrementato e stanno incrementando il numero di contenuti accessibili liberamente dal pubblico, consentendo visite virtuali guidate, realizzando conferenze in streaming e podcast, condividendo video e immagini oltre che sul proprio sito web, su social e media network.

    Si sta assistendo ad una sempre maggiore digitalizzazione dei contenuti museali, che comporta nuove problematiche legali con riferimento al diritto d’autore, alla tutela dei beni culturali, alla tutela dell’immagine e dell’identità personale, alla protezione della privacy. Con riguardo specificamente alle problematiche relative al diritto d’autore e dei beni culturali, occorre in particolare segnalare che:

    –   per le opere della collezione museali e i contenuti in formato analogico da digitalizzare e riprodurre online, il museo dovrà richiedere ed ottenere una debita autorizzazione da parte dei titolari dei diritti d’autore circa tale specifica tipologia di sfruttamento, qualora non l’abbia già preventivamente acquisita o non gli sia stata specificatamente concessa;

    –   le opere appartenenti alle collezioni museali pubbliche, laddove presentino i requisiti richiesti dalla legge (siano opera di autore non più vivente la cui esecuzione risalga ad oltre settant’anni), devono ritenersi beni culturali e per la loro riproduzione, anche in formato digitale, è previsto ai sensi dell’art. 108 del Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/2004) il pagamento di un canone per la riproduzione salvo che sia effettuato con finalità di valorizzazione e senza scopo di lucro;  

    –   per la realizzazione di mostre virtuali online, occorrerà ottenere la preventiva autorizzazione da parte dell’autore dell’opera o, qualora diverso, dal soggetto titolare dei diritti d’autore perché l’esposizione e la riproduzione dell’opera avvenga in forma digitalizzata. Parimenti, occorrerà richiedere l’autorizzazione al curatore qualora il concept curatoriale non preveda tale modalità di svolgimento della mostra;

    –   per la riproduzione e distribuzione di video, interviste o podcast il museo dovrà richiedere le debite autorizzazioni al titolare dei diritti d’autore nonché ai soggetti ritratti durante tali video o interviste.

    Angela Saltarelli dello Studio Legale Chiomenti, avvocato esperto in diritto dell’arte

    CASE D’ASTA, FIERE E GALLERIE

    A causa dell’attuale situazione pandemica globale molte aste e fiere d’arte sono state posticipate o cancellate in Europa, Asia e Stati Uniti, e molti dealer e case d’asta stanno quindi cercando di potenziare i propri canali di vendita online. Nel 2019 il mercato dell’arte online ha rappresentato, secondo l’Art Basel e l’UBS Global Market Report 2020, il 14% dell’intero mercato globale e, circa il 9% delle aste effettuate globalmente nel 2019. L’attuale pandemia ha comportato e comporterà probabilmente un cambiamento anche dell’attuale concezione di galleria e di fiera d’arte, che sempre più spesso si stanno spostando online per la vendita, offrendo viewing rooms e mostre online.

    Considerata l’attuale situazione, i galleristi e le case d’asta dovranno occuparsi, ad esempio, di:

    –   richiedere le debite autorizzazioni alla riproduzione online delle opere (es. per cataloghi digitali o visite virtuali) ai titolari dei diritti d’autore, nella maggior parte dei casi tramite una collecting society (es. SIAE), e corrispondere quanto dovuto per tale tipologia di utilizzo;

    –   rivedere le proprie condizioni di vendita inserendo “representation” e “warrantiescirca l’adeguata fornitura ai propri clienti di tutta la documentazione e informazioni con riguardo alle opere vendute e alle loro condizioni materiali, tenendo conto dell’impossibilità di un esame fisico del bene prima dell’acquisto;

    –   inserire nei contratti da sottoscrivere per il deposito delle opere da vendere, clausole che garantiscano ai dealer un’esenzione di responsabilità qualora il trasporto e la consegna delle opere non siano possibili per ragioni dovute alla situazione sanitaria attuale e rivedere conseguentemente anche le proprie condizioni assicurative verificando che la copertura si applichi anche all’attuale situazione pandemica;

    –   assicurare piena applicazione alle misure antiriciclaggio introdotta con la V Direttiva Antiriciclaggio 2018/843, al fine di assicurare il corretto svolgimento delle transazioni che vengono effettuate online per non incorrere in eventuali sanzioni. Infatti, tali modalità di vendita consentono di attrarre nuovi clienti con cui gli operatori non hanno mai contratto, aumentando i rischi e rendendo necessaria una attenta e approfondita Customer Due Diligence.

    –   adottare tutti i protocolli necessari per la tutela della privacy degli utenti.

    ARTISTI

    Gli artisti nei prossimi mesi in cui il distanziamento sociale sarà ancora presente dovranno occuparsi, tra l’altro, di:

    –   far inserire nei contratti di consignment o di vendita delle proprie opere delle clausole che li tutelano qualora la controparte fallisca o una delle parti non sia più in grado di adempiere alle proprie obbligazioni, prevedendo eventualmente un periodo di grazia che esenti la parte inadempiente dal pagamento di penali in caso di ritardi;

    –   verificare che nel contratto stipulato siano previste delle clausole di forza maggiore in forza della quale la parte o le parti impossibilitate nell’adempimento delle proprie obbligazioni, al verificarsi di una circostanza che ricade in tale categoria di eventi, non sarà considerata inadempiente.  Si dovrà stabilire se le ipotesi di forza maggiore elencate nel contratto siano state indicate in via meramente esemplificativa oppure esaustiva o ancora, sia presente una locuzione nella quale siano ricompresi anche eventi analoghi a quelli specificamente elencati. Qualora la legge applicabile al contratto sia quella italiana, tale questione non è dirimente poiché gli articoli 1256 e 1463 ss. c.c. prevedono che l’evento di forza maggiore assuma rilevanza anche se non previsto nella clausola del contratto.  

    –   rilasciare le necessarie autorizzazioni a tutti gli operatori che riproducano le proprie opere o la propria immagine per finalità di vendita, di comunicazione o promozionali.   

    ANCHE ANGELA SALTARELLI E’ SU PROFESSIONE ARTE

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    L’esperto e divulgatore Andrea Concas entra nel Sistema dell’Arte, orienta sulle nuove professionalità e opportunità, esplora il mercato con le gallerie, i collezionisti e gli archivi d’artista, parla di valorizzazione, mostre, fiere, comunicazione e social network.

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    I report dell’arte

    I report dell'arte via getty image

    I REPORT DELL’ARTE

    I report sono strumenti utili per ogni professionista e collezionista d’arte, punto di riflessione e programmazione per il futuro

    I Report dell’arte sono fonte primaria di dati e risultati economici a favore di professionisti, appassionati, collezionisti, aziende o investitori che desiderano diversificare il proprio portafoglio di attività.

    La crescita dell’attenzione al valore economico nell’acquisto di opere d’arte ha portato il mondo finanziario a studiare, analizzare nel dettaglio il mercato dell’arte e i bene da collezione, creando strumenti come i Report.

    Redigere un report sul mercato dell’arte non è impresa semplice, neppure per gli economisti più esperti, perché è necessario prendere in considerazione molteplici mercati distinti, che si intersecano e che sono in continua evoluzione.

    I Report dedicati agli scambi d’arte possono riferirsi al mercato globale o a nicchie specifiche, e al loro interno esaminano diversi segmenti come:

    • Gallerie
    • Case d’asta
    • Collezionisti
    • Fiere d’arte
    • Vendite Online
    • Impatto dell’arte sull’economia generale
    • Gender Gap
    • Servizi per l’Arte

    Per quanto rigorosi i report non possono essere considerati affidabili al 100% a causa dell’asimmetria informativa che caratterizza il mercato dell’arte.

    L’obiettivo dei report è quello di far chiarezza sull’andamento del mercato, in base ai dati quali i prezzi di vendita e i rendimenti, creando dei veri e propri Indici basati su differenti metodologie.

    Gli Indici hanno la funzione di:

    • Indicare le oscillazioni dei prezzi dei singoli artisti o settori
    • Riconoscere i trend di mercato attuali e sul lungo periodo
    • Confrontare il valore economico del mercato dell’arte con quello del mercato azionario, obbligazionario e immobiliare.

    Tra gli Indici di riferimento quello più utilizzato e accreditato è il Mei Moses Art Index, nato nel 2002 grazie ai docenti di finanza Jianping Mei e Michael Moses e successivamente acquisito da Sotheby’s nel 2016. Questo si basa sull’indicizzazione dei valori economici attraverso il monitoraggio delle vendite ripetute di una stessa opera.

    Tra i Report più noti troviamo:

    • The Art Basel and UBS Global Art Market Report: il report è creato dalla famosa economista Clare McAndrew, e integrato dai filoni di ricerca di UBS e del suo Chief Investment Office. Un’analisi completa e macro-level del mercato dell’arte internazionale di oggi, la relazione copre le principali tendenze del mercato nel contesto di più ampi cambiamenti economici.
    • Art & Finance Report di Deloitte in collaborazione con ArtTactic: il report, punto di riferimento del settore, indaga il mercato sotto diversi aspetti: dai collezionisti agli operatori di settore (case d’asta, galleristi, art advisor), dal wealth manager all’integrazione delle nuove tecnologie.
    • Hiscox Online Art Trade Report in collaborazione con ArtTactic:  rilasciato annualmente, il report rivela le ultime tendenze sullo stato del mercato sul web, facendo luce sui comportamenti dei collezionisti e sulle vendite online provenienti dalle aste, e-commerce e piattaforme di vendita.

    E tu, sei pronto a scoprire i risultati dei report dell’arte?