I miti futuristi negli NFT di George Boya

    I miti futuristi degli NFT di George Boya

    George Boya è uno dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte

    “CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.

    CRYPTO ART – Begins presenta George Boya

    George Boya è un artista digitale greco che nasce come illustratore freelance. Nei suoi lavori utilizza tecniche differenti come il collage, l’animazione digitale e la fotografia. 

    La sua produzione artistica è così vasta da non poter essere racchiusa in una definizione univoca, ma gli elementi più ricorrenti sono – senza dubbio – un’estetica futurista e la dimensione del mito.

    CHI È GEORGE BOYA?

    Nonostante, per sua stessa ammissione, George Boya non fosse la persona più incline all’utilizzo della tecnologia, il contatto con il mondo crypto è stata una vera e propria epifania. 

    Ad attrarlo sono state l’idea di dare valore e unicità ad un oggetto virtuale e la prospettiva di creare un archivio eterno della sua arte. 

    Le tecniche già utilizzate da Boya nella sua professione di illustratore freelance si sono rivelate ottimi strumenti per il formato NFT. 

    La frequenza con cui l’artista crea è sconvolgente, ogni giorno sviluppa un nuovo progetto che contribuisce ad arricchire la sua già vastissima produzione.

    LA SUA ARTE

    L’uso di Photoshop è la base del processo artistico di George Boya ed è ciò che gli permette di creare collage che tirano fuori immagini fantastiche dall’accostamento di pattern differenti. 

    Tracciare i contorni dell’estetica dell’artista è estremamente complesso perché la vastità della sua produzione rispecchia l’ampiezza del suo immaginario creativo. 

    Il collage, tecnica molto amata e utilizzata da Boya nelle sue opere fisiche, ritorna nella sua produzione digitale e contribuisce alla generazione di scenari visivi che decontestualizzano elementi del reale. 

    È proprio il collage ciò che permette all’artista di muoversi tra il mezzo fisico e quello digitale, sfruttando il meglio dei due processi creativi. 

    “Sybils of Imprisoned Gods” è un NFT tratto da una delle opere presenti nella serie di collage fisici “Rise of Homo Mechanicus”. L’opera è stata trasposta in digitale e manipolata così da renderla animata. 

    Ciò che vediamo potrebbe essere descritto come mitologia futurista perché il racconto di queste immagini è proprio un mito nato dalla mente dell’artista. 

    Su MakersPlace Boya racconta: “Il Mechanicus Sybils è apparso la prima volta poco dopo la scomparsa del Terranus come messaggero di grandi eventi e profeta. Si specula che il primo sia la creazione del secondo e che condividano parte dello stesso codice”. 

    Un mito che parla di divinità future generate dalla tecnologia e che nasconde forse una riflessione su come il progresso tecnologico abbia avvicinato l’uomo al divino. 

    LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI GEORGE BOYA

    Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive di George Boya:

    “Nella nostra intervista George Boya ha detto che la storia dell’arte è come un fiume, non possiamo davvero vedere dove andranno le cose e, in ogni caso, non possiamo pensare che ogni ‘nuovo’ movimento artistico sia come una nuova sorgente che genera un nuovo fiume. I nuovi movimenti scorrono tutti insieme nella stessa direzione.”

    Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!

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