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    I marketplace per l’arte

    I marketplace per l’arte

    I Marketplace sono strumenti validi per potenziare la tua digital strategy?

    Acquistare online è ormai un modo per accedere a beni o servizi in modo semplice e rapido. 

    Lo dicono anche i trend che, nell’ultimo anno, hanno visto un forte incremento delle vendite online di opere d’arte: i dati dell’ultimo Art Market Report 2021 parlano di un volume di scambi pari a $12,4 miliardi, rappresentando quindi il 25% delle vendite globali pari a $50,1 miliardi.

    Senza dimenticare l’ingresso dirompente delle vendite di NFT su piattaforme come SuperRare, Nifty Gateway o OpenSea, protagoniste delle aggiudicazioni più sorprendenti in accordo con case d’asta come Christie’s, Sotheby’s o Phillips.

    Oggi sempre più artisti e gallerie sentono l’esigenza di accedere ad un luogo virtuale dove avvengono acquisti che, per il mondo dell’arte, interessano principalmente le opere più che i servizi. 

    Questi spazi sono i marketplace, che generalmente possono essere verticali (unica tipologia di prodotto) o orizzontali (quindi prodotti e servizi diversi): per il mondo dell’arte prevale la prima tipologia.

    Ma facciamo un passo indietro: che cos’è un marketplace?

    Un marketplace è una piattaforma di scambi commerciali in cui artisti e gallerie possono proporre l’acquisto di opere ai collezionisti di tutto il mondo. Ogni utente ha un suo specifico catalogo indicizzato e gestisce gli ordini in autonomia, così come i resi, le transazioni e la documentazione necessaria per vendere l’opera. 

    Per le gallerie il marketplace più famoso è sicuramente Artsy, piattaforma che dichiara di effettuare vendite a cinque cifre fino a 100mila dollari.

    Per gli artisti invece Saatchi Arè la principale galleria d’arte online (oltre 110,000 artisti presenti) che sta ridefinendo l’esperienza di acquisto e vendita d’arte per artisti e buyers.

    Per i crypto artist  SuperRare e Nifty Gateway sono i marketplace del momento senza dubbio.

    Come si accede ad un marketplace? 

    Ciò che contraddistingue queste piattaforme è il sistema dell’affiliazione che ha caratteristiche specifiche stabilite dalla piattaforma, attraverso piani di subscription, programmi di affiliazione e percentuali di commissione sulle vendite.

    Ma perché un artista o una galleria dovrebbe affiliarsi a queste piattaforme? 

    Per prima cosa, i marketplace generano un enorme traffico di utenti, quindi ci sono maggiori possibilità di vendere le opere attraverso questo canale.

    In secondo luogo, hanno guadagnato nel tempo una certa affidabilità, sia per quanto concerne il meccanismo delle spedizioni, sia per la semplicità e la sicurezza di acquisto (un aspetto non da poco considerando il valore delle opere d’arte).

    Altri vantaggi che si possono ottenere dai marketplace dell’arte sono l’aumento di visibilità e la crescita di networking. Affiliarsi ad un marketplace vuol dire far parte di una community in grado di creare connessioni con collezionisti internazionali.

    Inoltre a seconda delle piattaforme, è possibile usufruire di servizi collaterali a supporto del proprio business come consulenze e formazione (attraverso per esempio webinar) per la definizione e il potenziamento di strategie digitali.

    Sono quindi delle piattaforme indicate per incrementare le tue vendite? Forse, ma solo se utilizzate secondo obiettivi e all’interno di una strategia precisa. 

    Una avvertenza importante: la vendita sui marketplace non si improvvisa, richiede capacità, strumenti, e tattiche da attuare a breve, medio e lungo termine. 

    Diventa quindi fondamentale acquisire competenze specifiche o avvalersi di un digital strategist professionista che lavorerà al tuo fianco per aiutarti a delineare la strategia migliore nei mercati nazionali e internazionali e ad accrescere la tua visibilità online.

    L’Art Concierge di Art Rights è la più grande Community di Professionisti dell’Arte in grado di aiutarti a gestire, valorizzare e promuovere la tua arte!

    E tu, hai già provato a vendere le tue opere in un marketplace per l’arte?

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    Graphic: Jimoko, Sabrena Khadija, Lisa Whittington, W+G Creative

    Paris Hilton e il fenomeno degli NFT

    Paris Hilton e il fenomeno degli NFT

    L’ereditiera vende su Nifty Gateway per $1.1 milioni 

    Nella sua bio su Nifty Gateway si definisce “un’icona in ogni impresa che ha perseguito, dall’essere influencer a dj di grande successo e donna d’affari innovativa. Focalizzata sull’emancipazione femminile e sul sostegno agli altri, risplende in ogni community di cui fa parte.” 

    Lei è Paris Hilton, ereditiera più famosa del mondo, l’ultima tra le celebrità dello star-system internazionale a unirsi al mondo della Crypto Art, lanciando e mettendo in vendita la propria collezione di opere NFT

    La Hilton sembra molto coinvolta in questo progetto tanto da dichiarare “Sono ossessionata. Non penso ad altro. Non sono mai stata così eccitata per qualcosa nella mia vita, perché lo vedo davvero come il futuro. Ne sono così ossessionata che in realtà lo sogno ogni singola notte”.

    Una smania che però sembra tutt’altro che una trovata di marketing per far parlare di sé. Se infatti qualcuno, per uno strano caso, non conoscesse la bionda americana e si trovasse a scorrere il suo profilo Twitter  concluderebbe di avere di fronte non una stella del gossip, ma una grande appassionata del mercato della Crypto Art. 

    La socialite, infatti, twitta abitualmente con artisti del calibro di Pak e FEWOCiOUS; è amica del collezionista Whale Shark (suo mentore nel mondo NFT) o della digital artist CryptoYuna, molto celebre per aver organizzato la prima mostra NFT tutta al femminile  e per averla addirittura nominata “Graffiti Queen” onoraria in riconoscimento del suo sostegno alle artiste NFT. 

    Paris è anche un’assidua frequentatrice delle room su Clubhouse – il social della voce – dedicate al mondo crypto ed esplora quotidianamente le gallerie e le mostre digital. 

    Così è stata naturale per lei la decisione di rilasciare un drop di 3 opere NFT, per il quale ha collaborato con Blake Kathryn, altra acclamata crypto artist. Due di questi lavori  “Hummingbird in my metaverse” e “Legendary love” presentavano 11 limited edition dal valore di $10.000 portando così la vendita ad un totale di $220.000. Il terzo invece, un ritratto della Hilton stessa nelle vesti dell’androide patinato “Iconic Crypto Queen”, è un pezzo unico acquistato da un misterioso utente di nome mondoir per $1.111.211.

    Eppure quello che è più interessante questa volta non sono le cifre: la Hilton sembra piuttosto voler portare gli NFT al grande pubblico – e ha il potere di farlo, o se non altro di fare questo tentativo. “Mi vedo come una figura pubblica con una grande piattaforma che può guidare questa tecnologia nel mainstream”, dice. “E lo faccio per aiutare le persone, specialmente i creatori, per elevare le voci, specialmente quelle femminili, e alla fine cambiare il mondo in meglio”. 

    Perché, come sostiene e afferma in un recente post sul suo sito, gli NFT stanno democratizzando l’arte, cambiando l’industria della moda, rendendo possibile il metaverso e permettendo agli artisti di coinvolgere direttamente i fan. 

    Photo Credits: A detail of “Iconic Crypto Queen” Blake Kathryn for Paris Hilton

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 13 MAGGIO 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 13 MAGGIO 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    L’opera NFT “Blow up” di Highsnob

    1) Highsnob crea il suo primo NFT

    Highsnob, sotto lo pseudonimo di Eskalator, è il primo rapper italiano a rilasciare un’ opera NFT di Crypto Art che verrà associata ad una sua canzone ancora inedita. Intitolato “Blow up” questo lavoro è un pezzo unico in edizione limitata e chi lo acquisterà avrà i diritti di rivendita. 

    2) Wilder World: $3 milioni per la creazione di $WILD

    La piattaforma di vendita  NFT Wilder World ha raccolto $3 milioni per la creazione di $WILD, un nuovo metaverso! Wilder World sta lavorando con Zero.Space e con l’artista 3D Frank Wilder per la realizzazione di un universo parallelo e di una realtà immersiva il più possibile simili al mondo reale. 

    3) Christie’s vende i CryptoPunks per $16.9 milioni

    Un’altra incredibile vendita NFT da Christie’s NY! La collezione di nove CryptoPunks è stata acquistata durante l’ultima asta serale del 12 maggio per $16.962.500! Questa è la seconda grande vendita NFT della casa d’aste, che ora si prepara alla terza: il 14 maggio sarà possibile acquistare un NFT della top model Emily Ratajkowski.

    Memo Akten: il digital artist attento all’ambiente

    Memo Akten: il digital artist attento all’ambiente

    Memo Akten è l’artista che ha studiato l’impatto ambientale del mercato degli NFT

    Negli ultimi mesi l’universo della Crypto Art non smette di far parlare di sé. Tuttavia, la vendita record dell’opera di Beeple da parte di Christie’s non ha fatto altro che puntare i riflettori su di un mondo che da anni è in continua espansione, quello degli NFT.

    Ma non è tutto oro quello che luccica. La creazione di opere crypto risulta avere un forte impatto ambientale, poiché questo sistema, basato sui combustibili fossili, prevede un alto consumo di energia e conseguenti emissioni di Co2.

    A tal proposito, un artista in particolare ha condotto un’approfondita ricerca pubblicata su Medium. Lui è Memo Akten, ingegnere e informatico turco che da tempo lavora e sperimenta tecnologie in grado di creare immagini, suoni e installazioni, con l’obiettivo di arrivare al cuore della natura umana.

    Nel 2013 l’artista ha vinto il premio Golden Nica nella categoria Prix Ars Electronica con la sua opera “Forms”, creata in collaborazione con l’artista visivo Quayola, che presenta una raccolta di studi sul movimento umano e sui riverberi nello spazio e nel tempo.

    Affascinato dall’Intelligenza Artificiale e dal rapporto uomo-macchina, nel 2017 ha dato vita al suo progetto “Learning to See”, una serie di lavori che fanno uso degli algoritmi di Machine Learning, in grado di creare opere simili a quelle che potrebbe creare un essere umano tramite l’osservazione di ciò che lo circonda.

    Più recentemente ha creato la serie “Meditations”, installazione video e sonora di lunga durata che invita lo spettatore ad un viaggio spirituale attraverso l’osservazione di immagini e suoni lenti, narrati tramite l’immaginazione di una profonda rete neurale artificiale.

    Memo Akten ha inoltre collaborato con celebrità come Lenny Kravitz, U2, Depeche Mode e il professor Richard Dawkins.

    Photo Credits: Memo Atkens, “Journey through the layers of the mind”

    E tu, sei pronto a scoprire tutto sul mondo della Crypto Art?

    Alla scoperta dell’Archivio Merz

    Alla scoperta dell’Archivio Merz

    L’Archivio d’artista è un prezioso alleato per la tutela e la promozione del patrimonio artistico ed economico della vita di un artista, a favore del futuro della sua produzione, in aiuto dei galleristi e a supporto dei collezionisti.

    Oggi scopriamo la Fondazione Merz e il suo Archivio, che portano avanti la conoscenza e la valorizzazione delle opere di Mario e Marisa Merz grazie all’impegno della figlia Beatrice, con la presenza di un comitato scientifico.

    Il comitato è composto da Frances Morris (Director at Tate Modern, London), Vicente Todolí (Artistic Advisor Hangar Bicocca, Milano), Richard Flood (Former Director of Special Project & Curator at Large New Museum of Contemporary Art, New York) e Mariano Boggia (Merz’s Collection Manager).

    Ha sede a Torino la Fondazione Merz, centro d’arte contemporanea istituito nel 2005, con l’intento di ospitare mostre, eventi, attività educative e portare avanti la ricerca e l’approfondimento dell’arte di Mario e Marisa Merz, entrambi importanti esponenti dell’Arte Povera.

    La Fondazione alterna mostre dedicate a Mario e Marisa Merz come momenti di riflessione e studio a grandi progetti site-specific di artisti nazionali e internazionali invitati a confrontarsi con lo spazio della Fondazione e con il suo contenuto, senza tralasciare la ricerca sulle nuove generazioni per cui sono regolarmente organizzati eventi espositivi.

    Nello stesso edificio è ospitato l’Archivio Merz che ha il compito di organizzare le conoscenze e promuovere la salvaguardia dell’attività dell’artista raccogliendo la documentazione riguardante il suo lavoro.

    L’Archivio Merz è nato per sopperire all’assenza di catalogazione delle opere da parte dell’artista.

    Inizialmente è stato creato un primo registro a partire dalle pubblicazioni esistenti, successivamente integrato da uno screening per mappare la collocazione delle opere nelle più importanti collezioni internazionali, pubbliche e private.

    Nel mentre l’Archivio ha iniziato l’attività di raccolta e sistematizzazione di documenti, fotografie, pubblicazioni, materiali a stampa, carteggi al fine di catalogare la produzione dell’artista.

    L’Archivio procede alla registrazione delle opere che, secondo l’insindacabile valutazione del Comitato Scientifico, ritiene più rilevanti ai fini della definizione del catalogo ragionato; si riserva inoltre il diritto di chiedere in visione l’opera.

    Seppur ancora in fase di implementazione e costante ricerca, l’Archivio è punto di riferimento per collezionisti, galleristi e studiosi che richiedono informazioni per le loro ricerche o conferme sulle opere che si presentano sul mercato.

    L’Archivio fornisce inoltre consigli in materia di conservazione e restauro al fine di definire una prassi di restauro universalmente valida.

    Sono molto frequenti anche le richieste di certificazione di autenticità. L’Archivio Merz non rilascia autentiche per le opere di Mario Merz: produce una Autentica da Archiviazione per tutte quelle opere che il Comitato Scientifico considera autentiche e che andranno a costituire il catalogo ragionato.

    In questo modo l’Archivio Merz si pone come garante della salvaguardia dell’autenticità e integrità delle opere di Mario Merz, così da impedire la diffusione di opere false o contraffatte nel mercato.

    L’obiettivo fondamentale dell’Archivio Merz è la diffusione della conoscenza dell’eredità artistica di Mario Merz grazie alla creazione del catalogo, dell’ordinamento e sistematizzazione dei dati e documenti oggetto dall’archiviazione.

    Fondamentale per l’Archivio sarà digitalizzare la documentazione e automatizzare la procedura di archiviazione delle opere d’arte in modo semplice e innovativo grazie all’utilizzo di strumenti professionali in grado di rispondere ad altissimi standard di sicurezza e privacy, per un dialogo costante con collezionisti e operatori del mercato.

    Tra questi, Art Rights, piattaforma per la gestione e la certificazione delle opere d’arte che grazie alla tecnologia Blockchain offre l’opportunità di creare il primo “Passaporto dell’opera d’arte” a supporto non sono di Artisti e Collezionisti, ma a vantaggio dell’importante lavoro svolto dagli Archivi d’Artista.

    E tu, sei pronto a scoprire l’Archivio Merz?

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 12 MAGGIO 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 12 MAGGIO 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    1) Opensea vende NFT della Torre Eiffel 

    I 60 esagoni NFT OVRlands che compongono la Torre Eiffel sono stati venduti su OpenSea per $106.900! 

    Questi NFT OVRlands sono tra gli 1.6 trilioni di esagoni in cui OVR, piattaforma decentralizzata per la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale, ha diviso il mondo. Chi possiede questi NFT può così creare il proprio universo virtuale e chissà dove finirà la Tour Eiffel di Parigi!

    2) Le 5 vendite NFT record sono Cryptopunk e Meebit 

    Ancora una volta gli NFT di Cryptopunk e Meebit raggiungono cifre di vendita record! 

    Le edizioni #19729 e #16590 di Meebit sono state vendute rispettivamente sulla piattaforma Larva Labs per 245 ETH (circa $1.01 milioni) e 59 ETH (circa $243.320), mentre i Cryptopunk #3795, #9764 e #8075 per 62 ETH (circa $252.440), 43 ETH (circa $180.800) e 37 ETH (circa $152.590)

    3) Burnt Banksy lancia un nuovo marketplace NFT 

    L’anonimo crypto artist Burnt Banksy ha ricevuto $3 milioni da un investitore privato per lanciare BurntFinance, una nuova piattaforma di vendita NFT sulla blockchain Solana (SOL). Questo futuro marketplace ha come scopo anche quello di risolvere il problema persistente della manipolazione delle offerte e delle gas fee troppo alte. Ma era proprio necessario bruciare un’opera di Banksy?

    Sotheby’s e CoinBase insieme per vendere Banksy in criptovalute

    Sotheby’s e CoinBase insieme per vendere Banksy in criptovalute 

    Per la prima volta le criptovalute Bitcoin e Ether sono accettate per il pagamento di un’opera d’arte fisica presso la casa d’aste.

    Sotheby’s, grazie ad un accordo con Coinbase, una delle più grandi piattaforme di scambio di criptovalute nel mondo, annuncia la nuova opzione di pagamento in criptovaluta proprio per una delle opere dell’artista più rivoluzionario dei nostri giorni: Banksy.

    “Love is in The Air” del misterioso street artist sarà proposta il 12 maggio a New York nel corso della Contemporary Art Evening Auction con una stima tra i 3 e i 5 milioni di dollari

    I rilanci da parte dei collezionisti saranno come di consueto in dollari, ma chi si aggiudicherà l’opera avrà l’opportunità di pagare in criptomonete.

    Attualmente le grandi case d’aste stanno facendo i conti con il mondo crypto, che apre un ampio mercato, inedite modalità di vendita e nuovi appassionati collezionisti. I primi mesi del 2021 si sono incentrati sulla cripto mania, con tantissimi artisti e collezionisti pronti a scoprire le possibilità offerte. 

    La scelta di Sotheby’s e l’accordo con Coinbase apre una nuova strada per il mercato dell’arte, e segue il successo delle ultime aggiudicazioni avvenute da febbraio ad oggi nelle maggiori case d’asta del mondo.

    Christie’s è stata la prima ad aprire le porte ai crypto artist con la ormai celebre vendita da 69 milioni di dollari per l’opera di BeepleEverydays: The First 5000 Days” lo scorso 11 marzo 2021.

    Ad aprile, la sua storica “rivale” Sotheby’s ha incassato quasi 17 milioni di dollari per la collezione NFT dell’artista Pak venduta con il supporto di Nifty Gateway

    Ed ora con la decisione di accettare le criptovalute come pagamento per un’opera fisica, Sotheby’s compie un passo importante, mai fatto prima, rivolgendosi ai nuovi collezionisti con un approccio diverso, inclusivo.

    L’opera in questione “Love is in The Air” è uno dei lavori più conosciuti di Banksy, diventato un’icona di protesta che vede come soggetto un ragazzo nella tipica posizione che rimanda al disordine civico, lanciare un bouquet di fiori, eliminando così la nota violenta. 

    Il soggetto è apparso come graffito per la prima volta nel 2003 a Betlemme, sul muro della Cisgiordania, lungo 760 km, che separa la Palestina da Israele.

    E tu, sei pronto a scoprire se sarà un crypto collezionista ad aggiudicarsi Banksy?

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    “Love is in the Air” by Banksy

    Intervista a Mario Cristiani – Associazione Arte Continua e Co-Founder Galleria Continua

    Intervista a Mario Cristiani – Associazione Arte Continua e Co-Founder Galleria Continua

    Oltre trent’anni fa è nata una delle gallerie italiane più conosciute nel panorama mondiale: Galleria Continua è stata fondata da Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo.

    Un forte senso di appartenenza alla comunità, al valore dell’arte per la nostra società, dove opere d’arte di grandi artisti inserite soprattutto in contesti periferici per una fruizione alla portata di tutti ha portato alla nascita, nello stesso momento, anche dell’Associazione Arte Continua.

    Il progetto e le raccolte fondi, ancora oggi in divenire e in pieno sviluppo, hanno permesso di realizzare idee e visioni ispirandosi all’idea di responsabilità sociale d’impresa.

    Tra i progetti realizzati: Arte all’Arte. Arte Architettura Paesaggio, Rinascimento Nascimento. Arte Energia Sostenibilità, Arte x Vino=Acqua, Arte Pollino, UMOCA.

    In questa intervista con uno dei fondatori di Galleria Continua e dell’Associazione Arte Continua, Mario Cristiani, scopriamo che cosa è accaduto in questi trent’anni di attività, gli artisti coinvolti e gli ultimi progetti realizzati in Toscana tra Prato, Firenze e il coinvolgimento delle Gallerie degli Uffizi.

    Anche in tempo di pandemia l’Associazione Arte Continua non si ferma. L’ultimo grande progetto vede la collaborazione, in occasione delle celebrazioni del Dantedì, con le Gallerie degli Uffizi e il Comune di Firenze. Ci racconta il progetto?

    MARIO CRISTIANI: L’Associazione Arte Continua che ho fondato con Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo ormai 31 anni fa, ha avuto un lungo periodo di attività concentrata più sulla raccolta fondi Arte x Vino = Acqua che sui progetti nelle città, fino ad oggi abbiamo infatti donato €2.000.000 in diverse parti del mondo. 

    Adesso con l’emergenza scatenata dalla pandemia, abbiamo pensato che il pendolo delle nostre attività debba tornare verso i luoghi da cui siamo partiti e possa finalmente trovare i sostegni ed il coinvolgimento di altri partner pubblici e privati, che possano con noi affrontare il tema della rigenerazione di un rapporto più equilibrato tra città e campagne, attraverso un coinvolgimento di aree affini geograficamente e di attività prevalenti. 

    L’obiettivo è quello di partire dalle città d’arte, per far diventare l’arte nelle città un elemento di fondo, e non un’aggiunta dell’ultimo minuto, per cui basta fare qualche murales del primo che capita o che piace al politico di turno per creare la riqualificazione delle periferie o una rigenerazione urbana.

    Non basta e non ce la si cava con queste improvvisazioni per far contenti i molti o i pochi seguaci di Instagram, proprio per questa apparente facilità si deve insistere ancor di più sul cosa, come e chi coinvolgere nel discorso pubblico. Questo vale sia che l’intervento venga realizzato dai privati sia che venga realizzato dalle amministrazioni pubbliche.  

    E’ fondamentale ridurre i possibili errori nel fare progetti che sono visibili per tutti. Chi non ha possibilità di accesso – o per formazione culturale o per mancanza di risorse economiche – deve poter trovare nello spazio pubblico, quel senso di condivisione e accessibilità delle opere selezionate e proposte da professionisti del settore, curatori o strutture no profit come la nostra che, agiscono per coinvolgere artisti della comunità internazionale dell’arte che hanno un’idea propria del mondo. 

    E’ importante da dove vengono, ma quello che conta è dove sanno arrivare e dove possono portarci, a noi che non siamo artisti e soprattutto quanta probabilità hanno di resistere nel tempo. 

    l nostro progetto è iniziato nella campagna, è andato verso i borghi prima e poi attraverso la campagna industrializzata ed il ripensamento delle zone industriali verso la rottura dell’idea delle periferie, per cui stiamo lavorando all’idea di case popolari d’artista, che rendano evidente che se è tutta la comunità a sollevare il suo livello, e stimolare il miglioramento di ogni parte di abitato, a partire da chi normalmente non è chiamato a partecipare e sentirsi la parte in meno della comunità, tutto può innalzarsi di livello.

    Fontana arbitraria 
    Gilberto Zorio
    Scandicci 2006
    Foto Ela Bialkowska
    ©Associazione Arte Continua, San Gimignano – Italy

    Nel 2020 sono trascorsi 30 anni dalla fondazione dell’Associazione Arte Continua, nata insieme alla Galleria Continua: che cosa è cambiato da allora per l’associazione?

    MARIO CRISTIANI: Prima eravamo degli sconosciuti che parlavano a pochi intimi, oggi grazie al grande lavoro che abbiamo fatto su scala globale, soprattutto con la Galleria Continua, e la nostra capacità imprenditoriale – un po’ folle se valutata in termini di un normale business – possiamo far capire e diffondere la possibilità dell’arte non solo di cambiare le singole persone e gli spazi di loro proprietà, ma di creare sinergie e corrispondenze tra il dentro e il fuori. 

    Forse veramente avviare un rapporto diverso tra città e campagne, tra grandi centri “ri-forestati” o “ri-ruralizzati”, permetterci un rapporto meno drammaticamente pericoloso, soprattutto per il futuro delle persone. 

    Sono convinto che gli artisti della comunità internazionale dell’arte possano darci indicazioni di come avventurarsi in un futuro di nuovo aperto alla speranza, invece che alla minaccia crescente per la sopravvivenza della nostra specie e delle altre che ci tireremo dietro, se non cambiamo velocemente strada e prendiamo la giusta direzione. 

    Forse la nostra lettura di considerare la campagna, ci ha spinto ad andare in Cina nel 2004, poi nella campagna intorno a Parigi, e a Cuba e poi in Brasile, prima di riapprodare a Roma e ancor più nella centrale Parigi nel Marais. 

    Una Piazza per Leonardo 
    Mimmo paladino 
    Vinci 
    Foto Ela Bialkowska
    ©Associazione Arte Continua, San Gimignano – Italy

    E’ adesso su scala per nazionale che ripartiamo con “Arte All’Arte” nei piccoli borghi, e con le città del futuro. Per adesso coinvolgendo Prato e Firenze, per poi estendere l’azione che avevamo iniziato a Vinci e Scandicci, dove abbiamo realizzato in alleanza con i comuni, il  progetto europeo “Arte all’Arte Rinascimento – Nascimento, arte tecnica tecnologia e scienza” con lo scopo di realizzare un distretto artistico tecnologico ambientale che possa essere un modello di ripensamento di tutta la campagna industrializzata e delle città che ne fanno parte.

    Giuseppe Penone 
    Abete, 2013
    acciaio inossidabile, bronzo
    2240 × 600 × 600 cm
    Photo by Ela Bialkowska, OKNOstudio
    Photo Courtesy Associazione Arte Continua APS

    Perché le amministrazioni pubbliche delle città dovrebbero portare più Arte Contemporanea nelle nostre città a contatto con le persone?

    MARIO CRISTIANI: E’ un diritto all’informazione e un modo per permettere alle persone di sentirsi nel mondo, anche da un posto piccolo o ai confini dell’abitato. E’ un ispirazione per i giovani a pensare che la Cultura e l’Arte sono modi per costruire la loro identità e anche una possibilità di mobilità sociale oltre che di ecologia dello sguardo e del pensiero. E soprattutto per non lasciare che sia solo il mercato a dettare legge, permettendo anche agli artisti e ai galleristi di lavorare insieme per un obiettivo che riguarda tutti e in cui le proprie competenze, anche gratuitamente, possono permettere di dare spazio alla parte cooperativa oltre a quella competitiva. 

    Shy, 
    Anotony Gormley 
    Piazza duomo Prato,
    Foto Ela Bialkowska
    ©Associazione Arte Continua, San Gimignano – Italy

    Per questo è fondamentale che la struttura no profit possa affiancare quella commerciale, parafrasando i latini, filosofare oggi più che mai da’ senso e ci permetterà di superare lo stadio della sopravvivenza. E poi troviamo Dante e il suo “fatti non foste a viver come bruti”. E’ bellissimo trovare due grandi artisti capaci di creare, con le proprie opere, un forte dialogo con il contesto: a Prato in Piazza Duomo “SHY” di Antony Gormley, che resterà fino a metà luglio, e a Firenze in Piazza della Signoria si trova, fino a metà settembre, “Abete” di Giuseppe Penone, a cui seguirà dal 28 giugno la mostra “Alberi in-versi” alle Gallerie degli Uffizi.

    Antony Gormley
    Fai spazio, prendi posto – Making Space, Taking Place, 2004
    7 casting in spheroildal graphite iron, different sizes
    Centro Commerciale Val d’Elsa, Fortezza, Largo Gramsci, Parco del Vallone,  Piazza Cavour, Ponte Ex Fassati, Stazione FFSS (binario 2), Poggibonsi, Arte all’Arte IX
    Foto Ela Bialkowska 
    ©Associazione Arte Continua, San Gimignano – Italy

    Qual è il futuro per i prossimi 30 anni dell’Associazione?

    MARIO CRISTIANI: Beh, prima di passare a miglior vita vorrei vedere realizzate le case popolari d’artista come sculture abitabili, con risparmio energetico, realizzazione di fabbriche d’aria, con orti di quartiere, nell’ambito delle riforestazioni urbane.

    In queste nuove o vecchie case ristrutturate, dovrebbero essere destinati alcuni appartamenti  per i giovani artisti, in proporzione al numero di inquilini,  e spazi d’esposizione che colleghino il museo d’arte contemporanea di zona o anche dove non esiste una struttura dedicata, per dare opportunità di crescere e competere al miglioramento e mantenimento dello spazio di vita quotidiana generato dagli artisti.

    Trasformare le zone di campagna industrializzata, sempre con lo stesso sistema, con chi fa risparmio energetico, recupera l’acqua e depura i fanghi, riduce le emissioni di co2, partecipa alla riforestazione avendo le certificazioni verificate, e credibili internazionalmente, abbia la possibilità di detrazioni fiscali o abbattimento dei costi per poter trasformare l’esterno dei capannoni in opere d’arte. 

    In ogni caso la nostra associazione vuole chiedere agli artisti amici della comunità dell’arte internazionale di abbassare il loro compenso, e partecipare con noi, in questo caso come attività senza scopo di lucro, per avviare questo percorso, sono certo che persone pronte a fare un passo in questa direzione ci sono e saranno sempre di più. Noi siamo pronti.

    Nari Ward, 
    Illuminated Sanctuary of Empty Sins, 2001
    Alabastro, metallo, materiali di rifiuto, teflon / alabaster, metal, garbage, teflon
    Installazione permanente
    Termoutilizzzatore – Loc. Fosci 
    Poggibonsi, Arte all’Arte VI
    Foto Attilio Maranzano
    ©Associazione Arte Continua, San Gimignano – Italy

    Quali sono i prossimi progetti?

    MARIO CRISTIANI: Per venire ai prossimi appuntamenti di questo 2021, ci sarà la continuazione del progetto sulle città del Futuro a partire dal comune di  Prato, e il  centro per l’arte contemporanea Pecci, la mostra di Giuseppe Penone in collaborazione con gli Uffizi  ed il comune di Firenze. Il restauro del lavoro di Nari Ward “Illuminate Sanctuary of Empty Sins” all’inceneritore di Poggibonsi, il restauro dell’opera di Jannis Kounellis a Montalcino, e speriamo di poter realizzare il restauro dell’opera UMOCA di Cai Guo Qiang a Colle Val d’Elsa, e un grande sorpresa a San Gimignano, che ancora non possiamo dire, questo per l’11 e 12 settembre prossimo.

    Per i prossimi anni, “Arte All’Arte” si concretizzerà nella zona tra il viterbese e la bassa Toscana, un altro progetto sarà a Sud, e un altro a nord ovest, ma ne parleremo in futuro quando saranno più prossimi. 

    Jannis Kounellis
    Senza Titolo, 2001
    16.000 paia di occhiali nel pozzo / 16.000 pairs of glasses in the well
    installazione permanente Piazza Santa Caterina,
    Montalcino, Arte all’Arte VI
    Foto Attilio Maranzano
    ©Associazione Arte Continua, San Gimignano – Italy

    Per adesso vi aspettiamo in Toscana!

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 11 MAGGIO 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 11 MAGGIO 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    1) L’artista Nancy Baker Cahill sfida l’efficacia degli smart contract

    Contract Killers è il progetto dell’artista Nancy Baker Cahill, in collaborazione con lo studio tecnologico Snark Art. L’obiettivo è sfidare l’efficacia degli smart contract tramite l’utilizzo della Realtà Aumentata, in grado di evidenziare le carenze tra proprietari e creatori di NFT. Il progetto dell’artista, oltre a parlare della “qualità effimera degli accordi contrattuali inerenti all’arte digitale e dello sfruttamento degli artisti da parte di gallerie e case d’asta”, mette in luce anni di disuguaglianze sociali.

    2) Aggiornamenti sul progetto B.20 di Metapurse?

    Dopo l’acquisizione dell’opera di Crypto Art di Beeple per quasi 70 milioni di dollari, il fondo Metapurse ha deciso di vendere 10 milioni di token frazionati per consentire ai trader di investire nell’universo NFT. Il progetto B.20, dopo l’hype iniziale della vendita di Christie’s ha subito una drastica caduta. Metapurse non si arrende: ha deciso di introdurre un aspetto nel suo smart contract che consente rapidità e semplicità nel controllo di tutti gli asset di B.20.

    Un post Instagram di @nfteurope_

    3) Manalive, organizzazione no profit vende NFT

    Manalive è la prima organizzazione italiana no profit a vendere un’opera di Crypto Art. L’NFT messo all’asta è una fotografia che ritrae alcuni bambini africani che bevono da un pozzo costruito dalla stessa Manalive. Gianmarco Oddo, presidente dell’organizzazione spiega che: “tutto il ricavato verrà investito nei nostri progetti. È questo il momento storico in cui gli enti del terzo settore hanno il dovere di innovarsi e di trovare nuovi canali sostenibili di finanziamento.

    Chi è Dangiuz: identikit di un Crypto Artist italiano

    Chi è Dangiuz: identikit di un Crypto Artist italiano

    Le sue opere cyberpunk attirano l’attenzione sulla piattaforma SuperRare

    Dopo il successo della prima asta di crypto art promossa da Christie’s con Beeple e quella di Sotheby’s in collaborazione con Pak e Nifty Gateway il mondo dell’arte ha puntato i riflettori sul vasto universo dell’arte digitale in NFT.

    La vendita per 69 milioni di dollari dell’opera Everydays — The First 5000 Days di Beeple ha portato ad una vera e propria rivoluzione artistica.

    Molti sono i crypto artisti che popolano le piattaforme di vendita di NFT, dove ogni giorno vengono pubblicate opere digitali non riproducibili e non modificabili (Non-Fungible Token), grazie alla tecnologia Blockchain.

    Uno di questi è Dangiuz, nome d’arte di Leopoldo D’Angelo, crypto artista italiano nato a Torino nel 1995.

    La forte passione per la tecnologia lo ha spinto a sperimentare l’utilizzo di software grafici, arrivando così a realizzare opere digitali con una precisa estetica, specchio della complessità dell’uomo contemporaneo inserito in un contesto cyberpunk-futurista, il tutto condito da innegabili rimandi agli anni 80.

    Il suo stile, come dichiarato da lui stesso nell’intervista per Idiotist, è figlio della pop-culture e di note opere di fantascienza quali 1984 di George Orwell, Ghost in the Shell e Blade Runner.

    Dangiuz è ormai affermato sulla piattaforma SuperRare, una delle più famose al mondo, tanto da svettare nella top 5 degli artisti più apprezzati, con un totale di vendite degli ultimi mesi che ammonta a oltre 300 mila dollari.

    La crypto arte e il mondo canonico delle gallerie viaggiano ancora su binari paralleli, è per questo che per avere visibilità, oltre alla presenza sui MarketPlace più popolari, i crypto artisti costruiscono una fitta rete di contatti sui social network più conosciuti.

    Il profilo Instagram di Dangiuz ha un seguito pari a 63,4 mila follower, ma è Twitter il social che predilige e dove ogni giorno comunica e interagisce con la sua community che attualmente conta quasi 20 mila follower.

    Appuntamento invece domani 12 maggio alle ore 18 in diretta sul social network TikTok dove Dangiuz insieme all’Art Tech Entrepreneur ed esperto di Blockchain e NFT Andrea Concas sveleranno che cosa sono gli NFT, come nasce un’opera d’arte digitale per il mondo crypto, il momento del drop, i vantaggi e gli svantaggi di questo fenomeno tutto da scoprire. 

    Nel crescente mercato degli NFT, ogni giorno si fanno spazio nuovi artisti, pronti a fare sentire la propria voce.

    E tu, conosci l’artista Dangiuz?