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    Opere d’arte perse e ora ritrovate: ecco le migliori!

    Opere d’arte perse e ora ritrovate: ecco le migliori! 

    Scopriamo i capolavori spariti nel nulla e ricomparsi dopo decenni! 

    Gli appassionati d’arte sanno che spesso certi tesori si nascondono in luoghi dove nessuno si aspetterebbe di trovarli! 

    Tra le soffitte di vecchi palazzi o sui banchetti dei mercatini delle pulci, spesso ricompaiono opere d’arte o beni scomparsi da tempo che, venduti prima a prezzi irrisori, si rivelano poi essere pezzi di grandissimo valore! 

    Ecco i migliori capolavori della storia dell’arte persi e poi ritrovati! 

    Gustav Klimt, “Ritratto di signora” (1916-17)

    Scomparso nel 1997, il ritrovamento nel 2019, dopo 23 anni, di questo ritratto femminile di Klimt ha dell’incredibile: è stato infatti scoperto accidentalmente da due giardinieri mentre pulivano un muro della stessa galleria da cui era stato rubato anni prima, la Ricci Oddi di Piacenza.

    Una tela che è un vero e proprio tesoro: la versione definitiva dell’opera è infatti frutto di un ripensamento dato che sotto la figura attuale era raffigurata un’altra ragazza probabilmente nascosta in seguito dall’artista per dimenticare il dolore della sua morte. 

    Giovanni Battista Tiepolo, “Ritratto di donna come Flora”, (1760 ca.) 

    Nascosto appena dopo la realizzazione nella soffitta di un castello francese perché ritenuto troppo sensuale, questo dipinto, forse commissionato al grande artista del Settecento veneziano dall’Imperatrice Elisabetta di Russia, è ricomparso nel 2008 dopo 250 lunghi anni! Venduto da Christie’s prima per £2.8 milioni e da Sotheby’s poi nel 2017 per $3.1 milioni, l’opera è una vera e propria rarità perché è tra le pochissime sopravvissute di Tiepolo che raffigurano nobildonne dell’epoca nelle vesti di dee dell’antichità. 

    Rembrandt Van Rijn, “Paziente incosciente (Allegoria dell’odore)”, (ca. 1624-25) 

    Ritrovata nel 2015 dopo averne perso le tracce, quest’opera giovanile di Rembrandt era stata inizialmente classificata come “notevolmente irrilevante, un ritratto scuro e scolorito di tre persone, una delle quali svenuta”. Dopo numerosi studi e passaggi all’asta, tra i quali quello sorprendete della casa d’aste Nye and Company che da una stima iniziale di $250 l’aveva venduto a $870.000, è stato scoperto che il quadro faceva parte di una serie dedicata ai 5 sensi dal grande pittore olandese e che uno strato di vernice gialla e successivi rimaneggiamenti lo avevano reso quasi irriconoscibile. 

    Vincent van Gogh, “Tramonto a Montmajour”, (1888) 

    Acquistata nel 1908 e poi subito nascosta in una soffitta in Norvegia perché ritenuta falsa, quest’opera ha avuto una vicenda tumultuosa proprio come quella del suo autore. Sconosciuta fino al 1970, anno del suo ritrovamento, nel 1991 il Van Gogh Museum di Amsterdam si rifiutò di autenticarla, credendola, ancora una volta, non dipinta dal maestro olandese. Dopo vari studi l’attribuzione è stata confermata e nel 2013 lo stesso Van Gogh Museum ha presentato al mondo il dipinto definendolo come appartenente al periodo francese, il più felice della produzione dell’artista. 

    Caravaggio (Attribuzione), “Giuditta e Oloferne” (ca. 1607) 

    Se l’attribuzione a Caravaggio di questo quadro venisse confermata allora avremmo di fronte un grandissimo capolavoro. Ritrovata nel 2014 da un banditore d’asta francese dopo secoli di sparizione “appoggiata a un muro in una soffitta buia, ingombra e con perdite”, l’opera “polverosa e macchiata d’acqua” sarebbe scampata ad una serie di furti e ora si troverebbe in mano ad un collezionista del quale non è mai stata rivelata l’identità. Un ritrovamento davvero eccezionale, ma come sempre avvolto nel mistero quando si tratta del grande maestro lombardo! 

    Photo Credits: “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt courtesy of Galleria Ricci Oddi

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 10 MAGGIO 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 10 MAGGIO 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    Una grafica sul blog di Opensea

    1) Opensea primo per volumi di vendite 

    Le statistiche appena rilasciate di aprile 2021 rivelano che Opensea è il primo marketplace NFT per volume di vendite con un fatturato di $138.79 milioni! Tuttavia solamente AtomicMarket e The Sandbox Marketplace registrano un significativo aumento del giro d’affari, rispettivamente del 424.44% e del 1451.32%, a fronte di incrementi poco importanti o addirittura di cali per le altre piattaforme di vendita. 

    Alex Khadavi in his megamansion

    2) Una galleria di NFT a Bel Air 

    Il dermatologo delle star Alex Khadavi possiede una super villa a Bel Air che include uno spazio per esporre la sua collezione di NFT! La casa comprende una galleria d’arte NFT “multisensoriale”, composta da sette schermi multimediali di grandi dimensioni sparsi per l’abitazione. Valutata $7 milioni, la collezione è disponibile alla vendita e comprende pezzi di Ghost Girl – artista 3D che offre esperienze visive per “VJing”, performance visiva in tempo reale – e di Bighead, noto produttore discografico e DJ.

    Beeple at Frieze NY. PH Katya Kazakina

    3) Beeple visita Frieze New York 

    Beeple ha visitato Frieze New York, prima fiera d’arte fisica che si è svolta a New York dopo il lockdown. Il crypto artist Mike Winkelmann ha dichiarato che si trattava della prima volta per lui ad una vera e propria fiera d’arte, annunciando di essere in trattativa con una galleria creare la sua prima mostra personale

    Chi è il collezionista Justin Sun e perché ha creato un NFT di un’opera di Pablo Picasso

    Chi è il collezionista Justin Sun e perché ha creato un NFT di un’opera di Pablo Picasso

    Il suo obiettivo è creare un fondo di opere d’arte registrate come NFT: la prima è di Picasso. 

    Scopriamo chi è Justin Sun, il collezionista che per 20 secondi non è riuscito ad aggiudicarsi l’opera record di Beeple in asta da Christie’s.

    La sfida per aggiudicarsi “Everydays: the first 5000 days” dell’artista digitale Beeple è stata agguerrita fino all’ultimo minuto, anzi secondo!

    Da una parte l’imprenditore tecnologico cinese Justin Sun, dall’altra il collezionista indiano Vignesh Sundaresan, aka Metakovan, programmatore e angel investor nella tecnologia blockchain.

    Per soli 20 secondi Justin Sun è stato battuto da Metakovan durante l’asta da Christie’s in cui è stata contesa l’ambitissima prima opera in  NFT battuta in una casa d’aste istituzionale.

    In una lunga catena di 12 tweet Justin Sun ha dichiarato: “Ho partecipato all’asta di Christie’s per acquistare l’opera NFT “Everydays: the first 5000 days”. La mia offerta effettiva finale era di $60 milioni (più il Buyer’s Premium per un totale di $69 Milioni). Tuttavia, negli ultimi 20 secondi è stata superata di $250.000 da un altro acquirente. La differenza era inferiore allo 0,3% del prezzo totale.”

    Ma chi è effettivamente Justin Sun?

    Sun è un investitore in criptovalute e fondatore della piattaforma di criptovaluta Tron. 

    Dopo l’affare sfumato di Beeple, Sun ha recentemente ribattuto acquistando un dipinto di Picasso, “Femme nue couchée au collier (Marie-Thérese)”  del 1932 per un prezzo di 20 milioni di dollari da Christie’s a Londra.

    Oltre l’opera di Picasso, Justin Sun ha acquistato anche “Three Self Portraits” (1986) di Andy Warhol per 2 milioni di dollari.

    Christie’s ha confermato che Sun ha acquistato le opere per il suo “Fondo JUST NFT” che mira a registrare le principali opere d’arte di grandi artisti in NFT sulla blockchain.

    Il fondo accetterà solo opere di artisti blue chip per un valore superiore a 1 milione di dollari.

    In una recente lettera aperta pubblicata sul sito web della sua Fondazione Tron, Sun ha notato che il valore totale degli NFT scambiati lo scorso anno è triplicato a $250 milioni, mentre le vendite totali di NFT solo nell’ultimo mese hanno superato i $220 milioni. 

    Se fino a qualche settimana fa Sun stava pianificando di tokenizzare i lavori di Picasso e Warhol in suo possesso recentemente acquistati coniando gli NFT, ecco che proprio da pochissimo ha annunciato di averlo fatto.

    Il fondo JUST NFT ha creato il primo Picasso NFT al mondo: la proprietà è mappata alla catena TRON attraverso lo standard TRC-721 della blockchain. In quanto tale sarà “memorizzato in modo permanente sulla catena pubblica TRON e BTFS, che segna il primo solo show nella storia delle opere di Picasso sulla blockchain.

    Il commento di Justin Sun non si è fatto attendere: “Credo fermamente che nei prossimi dieci anni, il 50% dei 100 migliori artisti e opere d’arte del mondo saranno NFTizzati. Il Fondo JUST NFT abbraccerà e rafforzerà questa tendenza. ” – ha commentato Justin Sun.

    Il traffico d’arte rubata: ritrovate oltre mezzo milione di opere nel 2020

    Il traffico d’arte rubata: ritrovate oltre mezzo milione di opere nel 2020

    Il traffico di opere d’arte rubate continua anche in pandemia: nel 2020 sono state recuperate oltre mezzo milione di opere.

    I trafficanti di opere d’arte non si sono fatti intimorire dalla pandemia, approfittando del lockdown che ha fatto chiudere musei, gallerie e centri culturali per compiere furti e falsificazioni.

    Secondo il dossier “Attività Operativa 2020” dell’Unità specializzata dell’Arma, 501.574 sono i beni d’arte che il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ha recuperato nel 2020. 

    Tra questi beni i “ladri di bellezza” hanno fatto razzia di quelli antiquari, archivistici e librari (483.978); a seguire i reperti archeologici, paleontologici e numismatici provenienti da scavi clandestini (17.596)

    Inoltre sono state ritrovate 1.547 falsi d’arte che, se fossero state immesse nel mercato e vendute, avrebbero determinato un giro di affari illecito da oltre 415 milioni di euro.

    Grazie agli interventi e le ricerche dei Caschi Blu della Cultura i furti sono diminuiti del 17,6% (287 rispetto ai 345 del 2019).

    Ecco qualche dato: le biblioteche hanno registrato un calo del 50%, da 12 a 6; i luoghi di culto, come chiese e monasteri, hanno ridotto del 17%, da 135 a 112 le opere trafugate; -21,4% invece per i musei che da 14 opere rubate nel 2019 arrivano a 11. Rimane invariato invece il dato riferito agli archivi: 8 esattamente come nel 2019.

    Il 2020 è stato anche l’anno delle riscoperte e dei ritrovamenti tanto agognati: ecco alcuni esempi!

    • La splendida Testa di divinità femminile romana, risalente al I secolo d.C. e trafugata nel 1977 dal Foro romano, è stata individuata a seguito di indagini internazionali.
    • L’opera “Ritratto di Signora” di Gustave Klimt ritrovata casualmente alcuni mesi fa in una intercapedine della Galleria Ricci Oddi di Piacenza, dopo che di si erano perse le tracce per oltre vent’anni.
    • Un antico dipinto di Cimabue ritrovato nella campagna parigina che, dopo esser stato certificato autentico, è stato venduto per 24 milioni di euro.

    Durante il 2020, con i luoghi della cultura chiusi e i mercati in stallo, i traffici illeciti si sono spostati soprattutto all’estero, richiedendo la cooperazione tra Forze di polizia estere, Europol e Interpol, per riuscire a trovare e attuare il rimpatrio di molte opere d’arte rubate.

    Tra le opere oggetto di contraffazione, accanto ai falsi di Balla, Schifano, Warhol e De Chirico, troviamo anche van Gogh e il sequestro di 134 opere apocrife di Silvano Campeggi, autore dei manifesti più importanti della storia del cinema, come “Via col vento” e “Ben Hur”.

    Grazie all’impiego di tecnologie sempre più sofisticate a supporto della ricerca e tutela delle opere d’arte, il rischio della circolazione di riproduzioni e falsi immessi illecitamente nel mercato è destinato ad abbassarsi notevolmente nel prossimo futuro.

    “L’avvento di nuove tecnologie, a cui stiamo lavorando, ci consentirà di ottenere risultati sempre migliori” promette il generale Roberto Riccardi, comandante del Tpc. 

    Tra queste la piattaforma Art Rights per la gestione e certificazione delle opere d’arte che, grazie alla tecnologia blockchain, permette di creare un vero e proprio Passaporto dell’Opera d’Arte a tutela dell’autenticità dell’opera per Artisti, Collezionisti e Operatori del settore.

    Photo Credits: La Domenica del Corriere magazine, published September 1911. Illustration: Achille Beltrame (1871-1945); photo: DeAgostini / Getty Images

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 07 MAGGIO 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 07 MAGGIO 2021

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    Un post di Kamiar Maleki

    1) Kamiar Maleki fonda la prima residenza NFT al mondo

    Il collezionista, curatore e filantropo Kamiar Maleki ha annunciato che sta lavorando alla realizzazione della prima residenza al mondo per NFT. Maleki sta collaborando con diverse personalità del mondo artistico, come il rapper TINIE e i Crypto Artist Vector Meldrew e Dumi. Il progetto include anche la prima performance live su invito coniata in NFT.

    2)Sotheby’s annuncia la prima asta di NFT: Natively Digital

    Dal 3 al 10 giugno Sotheby’s mette all’asta sul sito una raccolta di lavori realizzati dai principali artisti NFT. Natively Digital è co-curata dal Digital Artist Robert Alice ed è suddivisa in sei categorie focalizzate su lavori pre-Ethereum e opere di Crypto Art più recenti. Parte dei proventi della vendita è donata al Mint Funt e alla Sevens Foundation per incentivare gli artisti a unirsi al mondo Crypto.

    3)L’imprenditore Gary Vaynerchuk pronto a lanciare opere NFT

    Gary Vaynerchuk sta lavorando a un nuovo progetto dedicato alla Crypto Art: la sua prima collezione di opere NFT. “Quando ho visto questa macro tendenza umana, l’unico modo per me di aiutare gli altri a comprenderla è stato di farne parte”, ha dichiarato Vaynerchuk. La serie di opere VeeFriends sarà presto disponibile per l’acquisto tramite Ethereum e una parte del ricavato verrà devoluto in beneficenza.

    Emily Ratajkoswki mette in vendita NFT da Christie’s

    EMILY RATAJKOWSKI METTE IN VENDITA NFT DA CHRISTIE’S

    La modella rivendica l’autorità sulla propria immagine contro l’artista Richard Prince.

    La modella appassionata d’arte Emily Ratajkowski ha deciso di vendere il suo primo NFT, l’opera vede la modella posare davanti al dipinto di Richard Prince, imitando la sua stessa espressione.

    Nel 2014 l’artista Richard Prince realizza la famosissima serie “New Portraits”, composta da un consistente numero di foto stampate su grandi tele, che ritraggono, a loro volta, le foto presenti nel feed Instagram di molti personaggi noti, tra cui anche Emily Ratajkowski.

    La Top Model, sorpresa nel vedere una sua immagine appesa alle pareti della Gagosian Gallery, tentò di acquistare l’opera, ma senza riuscirci perché già venduta ad un dipendente di Gagosian e accontentandosi di portare a casa un’altra edizione per 81 mila dollari.

    Recentemente la Ratajkowski ha quindi scattato una foto dove posa davanti all’opera di Richard Prince, trasformandolo in NFT.

    L’opera si intitola “Buying Myself Back: A Model for Redistribution” e rivendica la “riappropriazione” dei diritti sulla propria immagine. Grazie agli NFT, è possibile validare i diritti d’autore, attraverso uno smart contract perciò la modella sostiene che questo processo può consentire alle donne un maggiore controllo sulla propria immagine.

    La vendita dell’NFT promossa da Christie’s il 14 maggio, consentirà alla modella di ricevere un riscontro economico che secondo la Ratajkowski, andrebbe a risarcire il “debito morale” provocato dall’utilizzo non autorizzato della propria immagine.

    Il tema dell’appropriazione illecita dei diritti d’autore è scottante, nel mondo dell’arte fisico come in quello crypto.

    Proprio Richard Prince è stato citato in giudizio più volte per violazione del copyright, riguardo la serie “New Portraits”, e coinvolto in questioni legali dovute all’uso di fotografie appartenenti ad altri e spesso senza il loro consenso.

    Mentre nel mondo crypto la DC Comics ha vietato l’utilizzo dei suoi personaggi nelle opere NFT, dichiarandoli proprietà intellettuale dell’azienda.

    In questo caso, la modella utilizza la sua immagine in modo provocatorio e la casa d’asta Christie’s afferma che: “Emily Ratajkowski rivendica coraggiosamente la sua immagine e le proprietà commerciali in essa, impiegando l’NFT come metafora scambiabile per ciò che non ha un’incarnazione fisica” ed infine dichiara che il lotto viene presentato senza prezzo di riserva e con una stima sconosciuta.

    5 contratti che ogni gallerista dovrebbe conoscere

    5 contratti che ogni gallerista dovrebbe conoscere

    Ecco i contratti che ogni gallerista dovrebbe utilizzare nelle sue pratiche quotidiane

    Che tu stia organizzando una nuova mostra, rappresentando un nuovo artista o prestando un’opera per una mostra, è fondamentale avere i contratti finalizzati a normare le tue operazioni quotidiane in galleria. 

    Ecco 5 contratti che ogni gallerista dovrebbe conoscere e utilizzare!

    1) CONSIGNMENT AGREEMENT

    Cos’è?

    Specifica le opere che la galleria prende in consegna dall’artista ed è generalmente formato da una lista delle opere con dettagli quali prezzo e dettagli tecnici dell’opera e corredato da una serie di condizioni

    Perché è importante

    Se hai ricevuto delle opere in consegna da parte di uno o più artisti, è necessario avere un documento che dichiari quando sono state consegnate e quali hai ricevuto, le specifiche tecniche, le condizioni. Il Consignment Agreement identifica gli obblighi del gallerista che riceve le opere, per quanto tempo ne avrà la custodia e risponde a domande come:

    • Perché hai ricevuto le opere?
    • Per quanto tempo il gallerista le può tenere?
    • È consentito spostare le opere in un altro spazio senza informare l’artista?
    • In caso di vendita, si fa riferimento ad un contratto di conto vendita con l’artista?

    2) LOAN AGREEMENT

    Cos’è?

    Il loan agreement è un documento fondamentale per il trasporto delle opere d’arte, soprattutto per l’operazione del prestito.

    Perché è importante

    Il contratto contiene tutte le specifiche del prestito come: durata, modalità di trasporto, polizza assicurativa, conservazione e dettagli dell’installazione, uso delle immagini e aspetti legali.

    3) ARTIST REPRESENTATION AGREEMENT 

    Cos’è?

    Questo tipo di accordo regola i termini e le condizioni riguardanti il rapporto professionale tra artista e gallerista. 

    Perché è importante

    Questo documento fornisce al gallerista e all’artista chiarezza in merito ai diritti e agli obblighi reciproci. Gli argomenti da includere in questo documento sono:

    • Tipo di relazione e rappresentanza;
    • Questioni economiche (relative ai pagamenti, prezzi, commissioni e rimborsi);
    • Spese (tipi di spese e chi le copre).

    4) EMPLOYEE OFFER LETTERS 

    Cos’è? 

    Questo documento regola i termini e le condizioni che legittimano il rapporto lavorativo tra gallerista e collaboratori.

    Perché è importante

    Questo documento aiuterà a chiarire i diritti e gli obblighi del gallerista come datore di lavoro, dei dipendenti e dei collaboratori esterni. Innanzitutto, il documento identifica la tipologia di contratto, la posizione lavorativa, gli obblighi legali, lo stipendio, l’inizio e la fine della validità del contratto.

    5) ACCORDO DI RISERVATEZZA 

    Cos’è?

    Lo scopo per cui vengono utilizzati questi contratti è quello di vincolare una o entrambe le parti partecipanti all’accordo a mantenere segrete determinate informazioni che devono essere mantenute “riservate“.

    Perché è importante

    L’accordo ha ad oggetto delle informazioni che le parti si scambiano rispetto alle quali è necessario rispettare i seguenti obblighi:

    • custodire le informazioni;
    • non utilizzarle per scopi estranei alle trattative o all’esecuzione del contratto;
    • non divulgarle a terzi o a soggetti che non sono menzionati nel contratto;
    • obliare tali informazioni una volta cessati gli effetti del contratto.

    Dato il panorama mutevole delle relazioni tra artista e gallerista, è importante lavorare con contratti appropriati realizzati da legali esperti nel settore del diritto per l’arte.

    LArt Concierge di Art Rights è la più grande Community di Professionisti a supporto dell’Arte. Tra questi è possibile trovare esperti capaci di offrire consulenze nel diritto dell’arte e fiscale a tutela di artisti, collezionisti e operatori di settore.

    E tu, sei pronto a scoprire i contratti che ogni gallerista dovrebbe conoscere?

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 06 MAGGIO 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 06 MAGGIO 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    1) Sotheby’s accetta pagamenti in criptovaluta 

    La casa d’aste Sotheby’s per l’opera “Love is in the Air” dello street artist Banksy, in asta il 12 maggio a New York, stimata dai $3 a $5 milioni, è pronta ad accettare pagamenti in Bitcoin o ETH grazie ad un accordo con Coinbase.

    Nel corso dell’asta le offerte sono accettate in moneta fiat standard, ma al collezionista che si aggiudicherà l’opera sarà possibile decidere di pagare il prezzo finale in cryptovaluta. È la prima volta che una casa d’aste accetta pagamenti cryto per un’opera d’arte fisica. 

    2) Playboy: in mostra la prima collezione di NFT 

    Il magazine Playboy mette in mostra la sua prima collezione di NFT in una galleria virtuale su Decentraland

    La galleria espone i lavori realizzati dal digital collage artist Slimesunday in collaborazione con “Liquid Summer”, team editoriale della rivista. 

    3) Crypto Art: superati gli $1,5 miliardi di dollari in scambi 

    Il boom della Crypto Art e degli NFT continua! Al 4 maggio 2021 il volume di trading dei dieci principali marketplace di crypto collectible ha raggiunto la cifra record di $1,5 miliardi. NBA Top Shot  ha raggiunto il più alto volume di scambio con $549,71 milioni, seguito da Opensea con $414,24 milioni e da Crypto Punks al terzo posto con un volume di vendita di $299,16 milioni. Inoltre, NBA Top Shot ha il numero più significativo di traders con 357.114 utenti attivi, seguito al secondo posto da  Atomic Market con 239.284 traders e da OpenSea con 108.990 trader

    Photo Credits: “Love is in the air” by Banksy

    E’ nato il museo dedicato alle opere NFT di Beeple

    E’ nato il museo dedicato alle opere NFT di Beeple

    Una visita al Museo B.20, il museo virtuale dedicato alle opere dell’artista digitale Beeple

    L’artista da record Beeple è entrato ufficialmente nella storia dell’arte e da gennaio 2021 è possibile visitare le sue opere all’interno di un complesso museale diffuso costituito da tre edifici virtuali distribuiti su tre piattaforme decentralizzate. 

    Il progetto è stato creato da Metapurse il più grande fondo NFT al mondo, fondato da Metakovan, il collezionista che ha acquistato l’opera Everydays: The First 5,000 Days dell’artista digitale Beeple, alias Mike Winkelmann, per $ 69 milioni da Christie’s.

    Già prima di questa acquisizione Metapurse possedeva una vasta collezione di opere NFT di Beeple che includevano “Beeple Everydays: The 2020 Collection”, “Urbit Galaxy”, “F1 DeltaTime III”, “First Supper” e la prima edizione di 20 di “Beeple Everydays: The 2020 Collection”.

    Metapurse ha incaricato Voxel Architects, studio di designer digitali, di costruire sulle piattaforme Decentraland, CryptoVoxels  e Spazio Somnium un museo virtuale diffuso con l’obiettivo di condividere la proprietà della collezione d’arte di Beeple attraverso la vendita del token B20.

    Il B.20 Museum è il primo progetto d’arte pubblica in realtà virtuale costato oltre 2,7 milioni di dollari.

    I musei sono visitabili esclusivamente con un avatar che si muove all’interno di uno spazio digitale, dall’architettura moderna ed estremamente futurista.

    La collezione è composta da opere dal valore di oltre 2,2 milioni di dollari: tra queste troviamo “The Passion of the Elon” (un Elon Musk gigante che viene crocifisso) e “Shrek Too” (che raffigura il celebre orco verde della DreamWorks Animation) appese alle pareti delle sale come veri e propri dipinti.

    Ciò che colpisce di questo progetto è:

    La B20 Beeple Collection è un progetto unico per condividere la proprietà sull’arte digitale con una comunità più ampia.

    La missione di Metapurse consiste nel democratizzare l’accesso e la proprietà a opere d’arte molto ricercate e accelerare il “Rinascimento culturale 4.0” che sta avvenendo all’interno del mondo dell’arte. 

    Photo Credits: Screenshot of the inside of the B.20 Museum in CryptoVoxels.

    E tu, sei pronto a visitare i musei dedicati alle opere di Beeple?

    8 gallerie italiane insieme per partecipare ad Art Basel Hong Kong

    8 gallerie italiane insieme per partecipare ad Art Basel Hong Kong

    A Hong Kong 8 gallerie italiane uniscono le forze a supporto dell’arte e del mercato “made in Italy”

    In occasione della prossima edizione di Art Basel Hong Kong, che si terrà dal 21 al 23 maggio 2021, l’Istituto Italiano di Cultura di Hong Kong presenta un progetto a sostegno dell’arte e del mercato italiano: Italians, un booth formato da otto gallerie italiane che espone artisti italiani moderni e contemporanei.

    “Le gallerie italiane presenti all’interno dello stand sostenuto dall’IIC – dice il direttore Stefano Fossati – sono la maggior parte di quelle che normalmente partecipano ad Art Basel. Ricordiamo che l’organizzazione fieristica è molto selettiva e accetta solo gallerie distintesi, a livello internazionale, per il loro impegno culturale e che garantiscano una rigorosa trasparenza gestionale. Non è molto comune che un’istituzione culturale nazionale sostenga l’arte italiana in un ambito di mercato; ritengo però che la crisi che stiamo vivendo imponga scelte innovative, anche tenendo conto dei ripetuti inviti del nostro Governo a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane.”

    L’idea del progetto nasce dalla necessità di superare le difficoltà imposte dalla pandemia in termini di crisi economica, logistica e spostamenti – motivi che hanno determinato lo slittamento della fiera nel 2020 e che hanno reso quest’ultima principalmente asiatica.

    La crisi senza precedenti che stanno attraversando le gallerie d’arte italiane è stata ancora una volta denunciata dall’associazione di categoria ANGAMC, che in una lettera al ministro Franceschini, ha evidenziato la necessità di attuare strategie a supporto di un comparto che opera attivamente nel settore contemporaneo e coinvolge oltre 10.000 professionisti.

    Per non rinunciare alla nuova edizione di Art Basel le gallerie italiane hanno deciso di fare rete per riuscire a portare le eccellenze artistiche in Cina che, come mostra il recente Artnet Art&Tech Report, al momento rappresenta il cuore del mercato dell’arte mondiale.

    Le otto gallerie che partecipano a Italians sono: Alfonso Artiaco, Cardi Gallery, Galleria Continua, MASSIMO DE CARLO, Galleria D’Arte Maggiore, Rossi&Rossi, Mazzoleni, Galleria Franco Noero

    Queste propongono un parterre di artisti che va da Giorgio Morandi e Lucio Fontana a maestri dell’Arte Povera come Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini e Giovanni Anselmo, da campioni della Transavanguardia come Nicola De Maria ad artisti viventi di successo internazionale come Paola Pivi e Francesco Vezzoli. 

    E poi ancora Getulio Alviani, Massimo Antonaci, Bertozzi&Casoni, Alberto Biasi, Agostino Bonalumi, Vittoria Chierici, Lara Favaretto, Martino Gamper, Gian Marco Montesano, Luigi Ontani, Serse ed Elisa Sighicelli.

    Italians fa parte di un progetto più ampio volto a sostenere e promuovere l’arte italiana nel mondo: Italian Style, coordinato da Stefano Fossati, direttore dell’Istituto, e curato da Fabio Cavallucci, lo scorso anno Chief Curator della Bi-City Biennale di Architettura e Urbanistica di Hong Kong e Shenzhen. 

    Con una serie di mostre, conferenze e iniziative, Italian Style celebra il rapporto tra arte, design e moda italiani, esplorando quello “stile italiano” che si distingue tra tutti in termini di qualità, ricercatezza e armonia tra forme e colori ben visibili in qualsiasi forma d’arte “made in Italy”.

    Photo Credits: Chant Avedissian at Sabrina Amrani @ Art Basel Hong Kong

    E tu, sei pronto a scoprire le otto gallerie italiane presenti ad Art Basel Hong Kong 2021?