BOSTON, MA - OCTOBER 2: A group of educators and community roundtable participants are silhouetted as they are given a guided walk through of the updated school group entrance experience at the Museum of Fine Arts Boston on Oct. 2, 2019. The Museum of Fine Arts on Wednesday introduced a new way of welcoming school groups, part of its ongoing response to allegations that a group of minority middle-school students were subjected to racism during a spring field trip there. The museum has overhauled its pre-visit interactions with students, as well as the way school groups move through the museum once they arrive. Starting this month, teachers will fill out a questionnaire, and students will be able to watch a nuts-and-bolts video before visiting. The video, featuring two teenagers of color, details what to expect on a field trip at the MFA, down to the door students will use to enter and the type of bin they will drop their backpacks into. The museum is also planning to hire gallery hosts who will be stationed throughout the exhibits to answer questions and offer insights. And it will introduce a hotline that school groups can call inside the museum if they have problems. (Photo by Jessica Rinaldi/The Boston Globe via Getty Images)
Art & Tech Report di Artnet 2021
La piattaforma Artnet ha pubblicato l’ultima edizione dell’Intelligence Report che offre un assaggio di come sarà il mercato dell’arte quando uscirà dal lockdown.
L’ultima edizione dell’Art & Tech Report realizzato da Artnet in collaborazione con Artnet Price, che porta un po’ di ottimismo in un periodo molto difficile per il mercato dell’arte in continua evoluzione.
Il Report riporta che il volume totale delle vendite, pari a $10,1 miliardi, è diminuito di un modesto 25% rispetto al 2019.
La Cina ha ufficialmente superato gli Stati Uniti affermandosi come il più grande mercato di vendite all’asta del mondo, dal valore di oltre $3,4 miliardi. Nel 2020 infatti la Cina ha registrato un piccolissimo calo dello 0,1%, mentre gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno registrato perdite di circa il 35%.
Sotheby’sha superato la rivale Christie’snella vendita di opere d’arte, incassando $2,7 miliardi nel 2020, mentre Christie’s si è attestata a $2,4 miliardi con un fatturato del 40% in meno rispetto al 2019. Sotheby’s ha subito un calo del 28% e Phillips del 19%.
Risultati inediti arrivano dal mercato dell’arte online, soprattutto quello relativo alle aste: Christie’s, Sotheby’s e Phillips hanno registrato un totale di $1 miliardo nelle sole vendite onlinedel 2020, ossia +1.056% dal 2019.
$35,698 è il prezzo medio di un’opera d’arte venduta all’asta nel 2020, la cifra più bassa negli ultimi otto anni.
Cosa è successo?
Le vendite online sono aumentate, ma ciò nonostante i collezionisti si sono dimostrati cauti nell’acquistare online perché non ancora al 100% fiduciosi nella sicurezza e trasparenza del mercato digitale.
Significativa è anche la crescita – come riportato nel Report di Artnet – del mercato dell’arte “ultra contemporanea”, ovvero quella prodotta da artisti nati dopo il 1974, che ha registrato un aumento nelle vendite del 32,5% . Al primo posto nella classifica dei giovani artisti più venduti troviamo Adrian Gheniecon l’opera “Lidless Eye” venduta per $7,086, 543.
Andamento buono anche per il mercato dell’arte contemporanea: quattro delle dieci opere d’arte contemporanee più vendute erano di cinesi artisti. Al primo posto tra gli artisti contemporanei più venduti Zeng Fanzhi, a seguire Peter Doig, Jean-Michel Basquiat e Yoshitomo Nara.
Anche l’arte Post War si mantiene stabile: al primo posto troviamo Roy Lichtenstein ($46,242,500), poi David Hockney ($41,067,500 ) e Cy Twombly ($38,685,000).
Cresce di poco il numero di donne tra i 100 artisti più venduti all’asta nel 2020: sono otto, solo una in più rispetto al 2019. Tra queste le più vendute sono Joan Mitchell, Yayoi Kusama e Tamara de Lempicka.
Grande rivelazione del 2020 è stato l’artista, rappresentato da Pace Gallery, Robert Nava, aspramente criticato per la sua arte “poco prodigiosa” ma follemente amato dai collezionisti disposti a spendere cifre incredibili per i suoi dipinti: “The Tunnel” (2019) stimato tra $40.000 e $ 60.000 è stato venduto per $ 162.500.
Photo Credits: Boston Globe via Getty Images
E tu, sei pronto a scoprire l’Art&Tech Report 2021 di Artnet?
Lei è Valeria Ricci, Antiquaria della R.V. Art Gallery Studio
Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione con ProfessioneARTE.it
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L’Arte era nel suo destino, una passione di famiglia che è diventata professione da amare.
Fin dall’inizio per Valeria Ricci, giovanissima antiquaria, quel mondo legato al passato è diventato il suo presente e il suo futuro.
Con passione, studio, dedizione e intuizione Valeria ha preso in mano le redini della galleria fondata negli anni Ottanta, un passaggio di consegne che l’ha portata non solo a portare avanti il progetto familiare, ma sviluppare al suo interno un settore inedito come quello dell’Arte Animalier.
In questa intervista Valeria Ricci svela il mondo dell’antiquariato, il suo, fatto di moltissimo studio e professionalità, attenzione ai dettagli e di una nuova generazione di antiquari da tenere d’occhio…
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BIOGRAFIA
Valeria Ricci
Valeria Ricci, Antiquaria e Direttrice della R.V. Art Gallery Studio prosegue la tradizione familiare che vanta un’esperienza da oltre trent’anni nel settore antiquario con la partecipazione ad importanti mostre nazionali (Bergamo Antiquaria, Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda, Rassegna Antiquaria Montichiari , Modena Antiquaria, Parma Mercante).
Unica galleria in Italia specializzata nel genere animalier d’epoca, si occupa di Pittura e Scultura a livello internazionale a partire dal XVIII secolo fino agli inizi del XX secolo.
La galleria svolge attività di ricerca anche su artisti considerati “minori” in collaborazione con studiosi ed esperti inglesi, tedeschi, olandesi e francesi dove il settore animalier è maggiormente diffuso.
Valeria Ricci è parte dell’Associazione Giovani Antiquari Milanesi.
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1) Come è iniziato il tuo percorso nel mondo dell’arte?
Il mio percorso nel mondo dell’arte era segnato e coincide con i “primi passi” nella vita reale.
Tutto ha avuto inizio quando i miei genitori, appassionati collezionisti ed amanti dell’antiquariato, hanno aperto la galleria negli anni Ottanta, proiettando la loro esperienza in questo settore.
Una sorta di imprinting ancestrale, dal quale non mi sono mai completamente slegata; nonostante gli studi intrapresi, supportati da un amore sconfinato per gli animali, mi portassero a realizzare un profilo professionale a tema naturalistico.
Ben presto capii che il connubio tra queste profonde passioni, avrebbe introdotto cambiamenti significativi, apportando innovazione nel gusto della galleria e nelle scelte artistiche future.
L’esordio ufficiale avviene nel 2011, quando decido di assumermi la responsabilità gestionale della galleria in modo autonomo, che da quel momento si chiamerà R.V. Art Gallery Studio, prendendo letteralmente “in mano le redini” dell’organizzazione a 360 gradi.
Il progetto ambizioso e forse azzardato, prevedeva anche lo sviluppo di un nuovo settore dedicato all’arte Animalier, da affiancare alla selezione di opere consolidate dalla tradizione familiare, che nel tempo si confermerà come specializzazione primaria di ricerca ed approfondimento culturale, nonché punto di riferimento nazionale che alimenta un rinnovato collezionismo in costante crescita.
Il mondo dell’Arte Animalier risulta infatti completamente dimenticato dal mercato italiano, ma molto in voga, con una profonda e consolidata tradizione artistica a livello europeo.
L’Italia vanta diversi nomi di rilievo, che nulla hanno da invidiare ai colleghi stranieri, per qualità tecnica, sensibilità artistica e carica espressiva dei soggetti rappresentati.
2) Come descriveresti la tua professione oggi?
La mia professione oggi, come tutti i settori che si rivolgono ad un pubblico esigente, richiede capacità in linea con un processo evolutivo.
Le principali qualità richieste sono: professionalità, impegno, passione, competenze, aggiornamento costante ed approfondimenti non solo nel campo della specializzazione intrapresa, ma dobbiamo porci nell’ottica di un “mood of open-minded player” perchè è l’unico modo per distinguersi e fare la differenza, mostrando una realtà professionale valida e consolidata.
L’antiquariato ha ancora molto da raccontare.
Consapevole dell’appeal che esercita sul sistema dell’arte, tendenzialmente non subisce, né si dimostra incline alla moda del momento, ma necessita di consapevolezza per essere rivalutato ed apprezzato come merita.
Trovo che l’aspetto più affascinante, motivo di prestigio ed ascesa professionale sia la parte dedicata alla ricerca: documentarsi, studiare, consultare, acquistare pubblicazioni storiche, tradurre i testi, le monografie, sfogliare i cataloghi di esposizioni datate, entrare in contatto con Fondazioni e Musei, riposizionare artisti che non hanno avuto il giusto riconoscimento nel loro tempo, creare sinergie, partnership e collaborazioni costituisca una fonte di soddisfazione, crescita ed affermazione personale.
3) Come la tua professione è cambiata nel tempo?
Ho assistito ad una trasformazione continua della mia professione, all’inizio con un ruolo da spettatrice, in seguito tramutatosi in quello da protagonista come operatore attivo del sistema dell’arte, per questo forse ho una visione che tiene conto di vari punti vista.
La generazione dei “figli d’arte”, di chi come me ha deciso di proseguire l’attività di famiglia si è resa conto di questo cambiamento in modo abbastanza razionale, assumendo un atteggiamento propositivo di apertura e collaborazione.
Il termine “contaminazione” non ci spaventa, anzi lo consideriamo fonte d’ispirazione per la realizzazione di progetti e contenuti a sfondo divulgativo, per eliminare le distanze e coinvolgere un numero crescente di appassionati e collezionisti.
Da tre anni sono entrata a far parte del Gruppo Giovani Antiquari Milanesi, che fa riferimento all’Associazione Antiquari Milanesi – FIMA .
Lo spirito di collaborazione che contraddistingue i nostri associati ha contribuito alla realizzazione di eventi importanti come la mostra Amart Milano e nuove partnership con musei ed istituzioni, solo per fare alcuni esempi Giovani Museo Poldi Pezzoli, Delegazione Fai Milano, Giovani Museo Bagatti Valsecchi.
4) Che impatto sta avendo il digitale nel tuo settore?
Il digitale nel mondo dell’antiquariato ha avuto un impatto significativo, tant’è che attualmente incontra ancora qualche resistenza nell’opinione di molti operatori.
Siamo tutti d’accordo che di fatto vedere un’opera dal vivo in galleria, visitare una mostra al museo generi emozioni completamente diverse dallo sfogliare un catalogo digitale o partecipare ad un virtual tour, ma in piena emergenza sanitaria a causa del Covid19, con un numero di eventi espositivi annullati allarmante, l’utilizzo dei social o di altre tecnologie ha dato l’opportunità al settore di mantenere una certa visibilità, agilità economica e nuovi contatti fondamentali per ampliare il proprio profilo marketplace.
Non tralascerei anche l’aspetto importante della condivisione di una quantità di contenuti molto consistente, che ha probabilmente avvicinato nuove generazioni di appassionati grazie ad un medium che utilizza un linguaggio più consono e in linea con una nuova fascia di pubblico che esula dal sistema dell’arte tradizionale.
Anche queste nuove competenze entrano a far parte del curriculum di un antiquario che vuole gestire il proprio brand in modo referenziale e al passo con i tempi.
5) Cosa consiglieresti a un giovane che vuole intraprendere la tua professione?
Il primo consiglio è seguire il proprio istinto nelle scelte stilistiche per impostare il trend della galleria.
La parola chiave per delineare la propria strada è “Talent scout”: al giorno d’oggi dedicarsi a correnti artistiche di nicchia significa avere spazio per sviluppare una propria identità, con l’obiettivo di riportare alla luce realtà dimenticate o sottovalutate.
Il resto dei consigli viene da sé: studiare, approfondire, leggere tantissimo, confrontarsi con colleghi, esperti e storici dell’arte, viaggiare (quando sarà possibile) e visitare mostre.
Mi rendo conto di essere una privilegiata, faccio uno dei mestieri più belli del mondo.
Una professione, frutto di tante passioni, che mi permette di non smettere mai di allenare lo spirito d’osservazione, di essere immersa in un contesto affascinante, di frequentare persone allineate con i miei valori, accomunate dall’amore per l’Arte e dalla sensibilità verso uno stile di vita in sintonia con la Natura, che è sempre parte del nostro patrimonio culturale e va tutelato.
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1) Francesco Bonami entra nel mondo degli NFT
Francesco Bonami, curatore d’arte di fama internazionale che si è distinto per mostre dissacranti e una presenza social dirompente con il suo profilo Instagram The Bonamist, ha comunicato al mondo dell’arte la sua decisione di entrare nel mondo NFT in collaborazione con Hoge Finance. Tra i motivi di Bonami? Creare un NFT prima dell’artista Anish Kapoor!
La galleria d’arte contemporanea Plan X Art Gallery apre a Milano, in via Marsala 7, e decide di inaugurare la sua nuova sede con la mostra JUXTAPOSITION dedicata alle opere NFTdell’artista John Paul Fauves. La galleria ha inoltre messo all’asta sul proprio sito l’opera Super Glitch, primo NFT in assoluto dell’artista, venduto per $40 mila.
3) Petr Davydtchenko realizza la prima performance art NFT
A febbraio, l’artista russo Petr Davydtchenko ha realizzato la prima performance art NFT. Si tratta di una registrazione digitale intitolata Perftoran, nella quale Davydtchenko “mangia un pipistrello vivo davanti al Parlamento europeo a Bruxelles” per portare l’attenzione sulla questione dei vaccini e del COVID-19. L’NFT è stato messo in vendita per 2,5 Ether sulla piattaforma OpenSea. Al momento non ci sono ancora offerte.
Christie’s vende NFT: questa volta ci sono i CryptoPunks da $9 milioni
Una nuova asta di opere d’arte digitali in NFT potrebbe nuovamente sbancare il mercato dell’arte
È trascorso solo un mese dall’asta record che ha visto per protagonisti Beeple e Christie’s e da allora il mondo dell’arte ha subito una vera e propria rivoluzione: il fenomeno della Crypto Art è definitivamente scoppiato e ora la casa d’aste inglese è pronta a vendere, per la seconda volta, opere d’arte in NFT!
Christie’s ha annunciato che la sera del 13 maggio a New York durante la Evening Sale dedicata all’rte contemporanea sarà messo in vendita un lotto di “CryptoPunks”- serie culto di personaggi NFT sulla blockchain di Ethereum, la cui stima si attesta tra i $7 e i $9 milioni.
Creati nel 2017 da Matt Hall e John Watkinson, sviluppatori di Larva Labs (agenzia specializzata in progetti tecnologici), i “CryptoPunks” hanno la forma di vecchi avatar di un videogioco a 8 bit. Ognuno di essi ha un aspetto proprio e si differenziano l’uno dall’altro per i tratti del volto, il colore degli occhi e/o dei capelli e altre caratteristiche fisiche che, dopo il rilascio, non possono essere modificate.
Secondo Noah Davis, specialist di Christie’s, i “CryptoPunks” sono “l’alfa e l’omega del movimento crypto”. Per alcuni invece simboleggiano lo spirito anti-establishment e di rottura che ha caratterizzato la Crypto Art nei suoi primi giorni di vita e evocano la scena punk londinese degli anni ‘70 o le atmosfere distopiche di film come “Blade Runner”.
Eppure per altri invece il loro significato resta un mistero tanto che Charles Stewart, CEO di Sotheby’s, si è chiesto persino se fossero arte.
Al di là di queste dichiarazioni, è però necessario sottolineare come l’elevata cifra richiesta porti con sé un doppio interrogativo: se da un lato infatti una somma così importante può significare un’ulteriore affermazione per il mercato NFT dall’altra è giusto sottolineare come possa essere sintomo di un raffreddamento. Bisogna tenere presente infatti che prima della straordinaria vendita di Beeple da Christie’s lo scorso 11 marzo un altro paio di “CryptoPunks” erano stati venduti a $7.5 milioni ciascuno. Ora ci si aspetta invece che un gruppo di 9 venga battuto per lo stesso importo.
I prezzi degli NFT, infatti, nell’ultimo periodo hanno iniziato a diminuire sempre più: dai $4.000 medi della metà di febbraio si è passati ai $1.400 di questi giorni, con un calo stimato del 70%. Tuttavia, la domanda per i “CryptoPunks” rimane alta: recentemente, infatti, ci sono state ben 388 vendite di queste opere che hanno generato da sole $20,5 milioni di fatturato totale.
Il lotto che verrà venduto a maggio porta con sé una particolarità che fa ben sperare: il gruppo dei personaggi raffigurati include anche un rarissimo “alieno” dalla pelle blu che appartiene ad un sottoinsieme “punk” tra i più ricercati. Di questa famiglia, infatti, ne esistono solo 9 esemplari rendendo così l’opera un vero e proprio pezzo da collezione introvabile.
Photo credits: Nicolas Asfouri/Afp Via Getty Images
Le artiste donne alla Galleria Nazionale di Roma: progetto digitale Women Up
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma indaga sulle donne nell’arte con il progetto digitale Women Up insieme a Google Arts & Culture
Nel 2020 è stata condotta una ricerca sulle artiste della Galleria Nazionale di Roma attraverso un’analisi delle collezioni, delle acquisizioni e delle mostre temporanee: 251 sono le artistein collezione, il 10% del totale, con 517 opere e 26 paesi di provenienza.
Fino al 2014 si acquistavano solo tre opere di artiste donne ogni anno. Dal 2015, anno dell’arrivo della Collu, a oggi sono diventate 16 ogni anno. Il 20% è entrato in collezione e nel 2019 le opere di artiste sono diventate il 30% del totale delle acquisizioni.
Dal 2016 ad oggi, una mostra personale su 4 è dedicata a una donna e nelle collettive la presenza femminile media è del 25%.
Le artiste vengono valorizzate dalla Galleria Nazionale di Roma non solo attraverso le mostre temporanee e le opere in collezione, ma anche grazie a progetti speciali volti ad indagare l’universo femminile nell’arte.
A luglio 2020, la Galleria Nazionale ha lanciato “Women up”, un programma ricco e articolato che mette insieme sguardi, linguaggi e voci diverse per sottolineare il ruolo centrale del contributo femminista nella definizione del sistema dell’arte.
“Con Women Up alziamo il volume delle voci”, è lo slogan dell’iniziativa, i cui contenuti sono fruibili anche online, grazie alla partnership del museo con la piattaforma Google Arts & Culture.
Dopo un ingente lavoro di digitalizzazione di opere, talk, testi, approfondimenti, la Galleria Nazionale di Roma e Google Arts & Culture hanno portato online un programma che si compone di 139 storie e oltre 16.000 immagini e video.
Sulla piattaforma è possibile ascoltare le parole di esperte e critiche d’arte che guidano gli utenti alla scoperta di oltre settanta artiste, protagoniste con le loro opere della lotta per la parità di genere e per i diritti delle donne.
Gli utenti possono ascoltare oltre 20 audio-storie, che raccontano, tra le altre le artiste Anna Maria Maiolino, Tomaso Binga alter ego di Bianca Pucciarelli e Dorothea Tanning. È possibile scoprire l’arte di Dora Maar, fotografa e pittrice, di Meret Oppenheim, pioniera del Surrealismo, di Vanessa Beecroft con i suoi tableaux vivants.
Una selezione della collezione del museo è stata digitalizzata in altissima risoluzione, ed è possibile osservare le opere nei loro minimi dettagli, da “Südlicher garten” di Meret Oppenheim ad “Apollo e Dafne” di Ketty La Rocca.
Ma non è finita qui!
Undici tra le protagoniste della mostra “I say I – Io dico Io”, la collettiva di oltre 40 artiste italiane di generazioni diverse ospitata negli spazi della Galleria Nazionale da marzo 2021 , hanno raccontato il loro lavoro, condividendo anche una riflessione sul significato dell’affermazione di Carla Lonzi da cui deriva il titolo della mostra.
Proprio all’Archivio Carla Lonzi è dedicata un’intera sezione del progetto digitale: su Google Arts & Culture è possibile accedere ad oltre 16.000 documenti digitalizzati provenienti dall’archivio della celebre critica d’arte, scrittrice, teorica femminista.
1) Snoop Dogg mette all’asta il suo primo NFT in collaborazione con Chris Torres
Il rapper americano Snoop Doog e Chris Torres, l’artista digitale dietro alla gif di “Nyan Cat”, insieme per la prima vendita NFT del cantante. “Nyan Dogg” è andato all’asta su Opensea ed è stato venduto per 14,2 ETH($ 33.000 circa al cambio attuale).
Ulteriori NFT in edizione aperta intitolati “Hazy Nyan Cat” e “Nyan Blunt” erano acquistabili per 0,420 ETH ciascuno e hanno venduto rispettivamente 131 e 81 edizioni per un totale di 90 ETH ($208.000 circa al cambio attuale).
Una vendita NFT davvero particolare! Matty Monahan meglio conosciuto come The Most Famous Artist ha venduto 69 ritratti distinti del tycoon Elon Musk che fuma cannabis durante un podcast di Joe Rogan.
L’immagine, tratta da un episodio del settembre 2018 avvenuto durante la registrazione, è stata reinventata da più di 50 artisti per la serie “Stoned Elon”. I pezzi sono stati venduti questo fine settimana per circa 25.000 dollari in gettoni Rally su Opensea .
3) Ralph Steadman ex illustratore di Rolling Stones vende NFT
L’illustratore Ralph Steadman vende una collezione di opere in NFT su Nifty Gateway.
La vendita “Fear and Loathing at Nifty Gateway” apre il 28 aprile e con due pezzi ispirati ai classici dello scrittore Hunter S. Thompson, “Paura e delirio a Las Vegas” e “The Kentucky Derby Is Decadent and Depraved”.
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(1/2) I am thrilled to announce that #JUST#NFT Fund successfully purchased the “Femme nue couchée au collier” by Pablo #Picasso for a purchase price of $20 million, and “Three self portraits” by Andy Warhol for a purchase price of $2 million at @ChristiesInc's auction. pic.twitter.com/rjelCEXVE5
Justin Sun, CEO della piattaforma di criptovaluta Tron, ha rivelato di aver istituito un fondo d’investimento che avrà come obiettivo quello di acquisire opere d’arte blue-chip, per poi trasformarle in NFT. Tra le prime opere acquistate da Sun ci sono capolavori di Picasso e Warhol per un valore di oltre $ 22 milioni. Sunha dichiarato “Il fondo JUST NFT è nato per costruire un ponte tra artisti di prim’ordine e blockchain, per supportare la crescita degli artisti NFT nativi“.
Just over 30 minutes remain on drawings and auctions from the @ABVatl drop paired with a physical exhibition!
2) Atlanta ABV Gallery, tra le prime gallerie fisiche a ospitare una mostra NFT
ABV Gallery galleria fisica di arte contemporanea di Atlanta è tra le prime a ospitare una mostra in NFT. Il 20 marzo ha inaugurato “Chain Reaction”, mostra di Crypto Artin collaborazione con Nifty Gateway. L’evento è stato un successo: tutte le opere sono state vendute, con un’offerta massima di $ 45.000 per “Gemini II” di Victor Mosquera.
🎉Number of sales 👏Total volume USD traded 🚀Active wallets 🙌Number of PM sales 🥳Number of SM sales 👾Volume USD traded on PM 🧐Volume USD traded on SM 😃Unique Buyers & Sellers#NFT#blockchainpic.twitter.com/SKddDZpcSi
3) Crollano i prezzi degli NFT, ma il mercato non si ferma
Sebbene oggi – secondo un rapporto di NonFungible – la febbre da Crypto Art si sia attenuata ed il prezzo medio di un’opera NFT sia sceso dai $ 4.000 di metà marzo a circa $ 1.500, questi numeri rimangono 15 volte superiori rispetto ai mesi scorsi. Inoltre, si sono da poco verificati due eventi cruciali per la storia delle criptovalute: la quotazione diretta dell’exchange Coinbase su Nasdaq, il mercato tecnologico più grande del mondo, e l’attesissima asta organizzata da Sotheby’ssulla piattaforma Nifty Gateway dell’artista Pak.
Quale sarà quindi il futuro del mercato della Crypto Art?
1) NFT: le tipologie più vendute nel mondo dell’arte
Un recente studio ha rivelato quali sono le tipologie di NFT più venduti nel mondo della Crypto Art. La ricerca ha utilizzato i tag presenti sulla piattaforma di vendita SuperRare per stabilire quali abbiano un prezzo di vendita maggiore.
Al primo posto troviamo “sci-fi” ( prezzo medio di un NFT $7.394), al secondo “2d” ( $6.000) mentre al terzo “space” ( $5.730). Sembra così che i temi futuristici, retrò e fantascientifici siano tra i più esplorati ed ambiti dai collezionisti. Nifty Gateway,invece, si conferma essere la piattaforma leader nella vendita di NFT.
2) “This is a robbery”: online la nuova docuserie di Netflix tra arte e NFT
È finalmente online su Netflix “This is a robbery” una nuova docuserie che esamina l’incredibile e irrisolto furto di ben 13 capolavori (tra cui Rembrandt, Vermeer, Manet, Degas) spariti dalla Isabella Stewart-Gardner Museum di Boston nel marzo del 1990.
Queste opere, scomparse ormai da tempo nel nulla, possono finalmente rivivere oggi grazie alle reinterpretazioni di 13 crypto artist che le hanno immaginate e reinventate in chiave crypto.
— Fabrica de Arte Cuba (@fabricadeartecu) April 18, 2021
3) La Fabrica de Arte Cubano lancia un nuovo progetto legato agli NFT
La Fabrica de Arte Cubano (FAC), spazio culturale d’avanguardia dell’isola caraibica, ha lanciato un nuovo progetto legato al mondo degli NFT, oramai sempre più diffusi.
Un’iniziativa che nasce con l’obiettivo di sostenere e diffondere la cultura degli NFT tra gli artisti locali, facilitare l’accesso alla nuova economia creativa dell’arte digitale e che aspira alla creazione di una galleria virtuale con mostre temporanee.
Photo Credits: The Storm on The Sea of Money by Tankuss
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I am so honored & grateful to have all your support for my first #NFT drop in collaboration with @BlakeKathryn! ✨ I will not stop using my platform to continually break the glass ceiling for all female artists in the world! 🚀
1) Paris Hilton crea i suoi NFT e li vende per oltre $1.11 milioni
La celebre ereditiera Paris Hilton, in collaborazione con il designer Blake Kathryn, ha lanciato “Planet Paris”, la sua prima collezione di NFT composta da tre pezzi già andata sold out sulla piattaforma Nifty Gateway. Le prime due opere di Crypto Art sono state vendute in serie a $10.000 ciascuna, per un totale di$220.000, mentre l’ultima opera, venduta come pezzo unico, ha superato i $1,1 milioni.
La febbre NFT è arrivata anche a Hollywood! Attraverso un accordo di produzione la Permanent Content, compagnia cinematografica e televisiva fondata dal cantante Shawn Mendes, creerà film e spettacoli incentrati sul personaggio NFT Aku, character creato dall’artista Micah Johnson che a febbraio è stato venduto per oltre $2 milioni.
— Museum of Crypto Art (M○C△) (@MuseumofCrypto) October 30, 2020
3) I principali collezionisti di NFT
Pochi mesi prima che la bomba NFT esplodesse, il mondo della Crypto Art era già piuttosto grande, tanto che, secondo una ricerca di mercato di NonFungible e L’Atelier BNP Paribas, nel 2020 contava circa 75.000 acquirenti. Attualmente, tra i nomi dei collezionisti più affezionati e attivi troviamo: Eric Young, WhaleShark, Daniel Maegaard, Pablo Rodriguez e Colborn Bell. Inoltre, Rodriguez e Bell collaborano da un anno per la creazione del “MOCA”, il Museum of Crypto Art visitabile tramite la piattaforma di realtà virtuale Somnium Space.
1)Obvious e Kamel Mennour insieme per la prima vendita NFT della galleria
Il collettivo francese Obvious, celebre per aver venduto da Christie’s nel 2018 la prima opera creata con l’Intelligenza Artificiale, e la galleria parigina blue-chip Kamel Mennour sono pronti a sbarcare nel mercato della Crypto Art!
Questa collaborazione prevede il rilascio di un nuovo drop di tre video-ritratti NFT prodotti con l’aiuto della GAN-Generative Adversarial Networks, un algoritmo di machine learning, basato su un set di dati di 16.000 ritratti della storia dell’arte.
"My work is heavily inspired by Cyberpunk and Sci-Fi cultures in general. I think the Cities, in general, represent the evolution of technology better than anything else and that’s what fascinates me."@dangiuz featured in #InvisibleCities 🌆https://t.co/VipRWiNpCJ
2) Online la mostra NFT “Invisible Cities”, ispirata all’opera di Calvino
Prende spunto dal romanzo omonimo di Italo Calvino “Invisible Cities“, una nuova mostra d’arte con NFT che immagina paesaggi urbani utopici e ambienti fantascientifici.
Dieci le opere esposte per presentare un mondo virtuale e fantasy, tra le opere anche quelle di Dangiuz, disponibili per i collezionisti di tutto il mondo sulla piattaforma di vendita SuperRarefino al 30 aprile.
Edward Snowden is now on Foundation. 🌐
A vocal advocate for pioneering uses of technology to empower journalists, readers, and the public, @Snowden will release his first NFT tomorrow.
3) Edward Snowden programma un’asta di NFT su Foundation
L’informatore ed ex dipendente della CIA Edward Snowden ha rilasciato un’opera NFT dal titolo “Stay Free“che verrà messa in vendita sulla piattaforma online Foundation.
Creata il 14 aprile, l’opera è in già in asta e il 100% dei proventi della vendita verrà devoluto all’organizzazione che difende la libertà di stampa e informazione Freedom of the Press Foundation.
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