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    DISPLAY: la maratona creativa che supporta l’arte

    DISPLAY: la maratona creativa che supporta l’arte 

    Art Rights a supporto della prima Maratona Creativa di 7 ore che dà voce ai lavoratori dell’arte 

    Display è un format innovativo dedicato ai temi più attuali del marketing, della comunicazione, del business e dell’innovazione che utilizza gli schemi ed i linguaggi televisivi portandoli sul digitale

    Un evento online che racconta il futuro dal punto di vista dei sopravvissuti alla pandemia che hanno dovuto affrontare la crisi che ha investito tutti i settori, ma soprattutto quello della cultura, il turismo e lo spettacolo.

    Un recente rapporto di Ernst & Young mostra come i ricavi di entertainment e cultura sono crollati del 31% rispetto al 2019, causando una perdita di circa 200 miliardi di euro.

    Così operatori dello spettacolo, creativi, artisti, ballerini, attori, organizzatori di eventi e tutti coloro che hanno dovuto adattare la loro attività alle restrizioni imposte dai ripetuti lockdown sono invitati a raccontare la propria storia su come hanno saputo inventare nuovi modelli di business investendo nel digitale.

    Il 1° Maggio, in occasione della Festa dei Lavoratori, Display presenta The Working Heads” , una maratona online di sette ore per raccontare le testimonianze, le strategie e le idee di chi il lavoro ha rischiato di perderlo, di chi ha dovuto reinventarsi professionalmente inventando nuovi modelli di business favoriti dalla rivoluzione digitale.

    «È in corso una rivisitazione di tutto ciò che è spettacolo, attraverso spunti creativi nati dall’immobilismo e coadiuvati dal digitale; è tempo di sfruttare il sorgere di nuove idee e di saper reinventare il rapporto con il pubblico per allinearlo al necessario cambiamento già in marcia persino nelle arti più antiche, quali la recitazione e lo spettacolo dal vivo» sostiene Michele Franzese, direttore di Scai Comunicazione, l’agenzia che ha ideato Display.

    Come hanno fatto? Come si sono mossi in questo lungo anno di fermo? Cosa si sono inventati per resistere? In quali “luoghi” si sono rifugiati per continuare a produrre e distribuire la loro arte? Ma soprattutto, com’è cambiato il mondo dello spettacolo, della creatività e dell’arte durante questo tempo difficile?

    A queste domande risponderanno più di 50 ospiti del mondo dell’arte dove troviamo Andrea Concas, CEO Founder di Art Rights e media partner dell’evento, l’artista Federico Clapis, Annarita Briganti, scrittrice e giornalista di Repubblica, Barbara Tagliaferri, Deloitte Italy Art & Finance Coordinator, la curatrice Eleonora Brizi e i crypto artist Hackatao, e Arturo Galansino, Direttore di Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze.

    «Un primo maggio alternativo quello proposto da “The Working Heads” il cui scopo è lanciare dal palco virtuale un messaggio di civica “resistenza creativa”», spiegano dall’organizzazione.

    L’appuntamento è alle 12:00 del 1° Maggio fino alle 18:00: per partecipare alla prima Maratona di Resistenza Creativa è necessario iscriversi direttamente sul sito di Display!

    E tu, sei pronto a scoprire il futuro dell’arte con Display?

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 30 APRILE 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 30 APRILE 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    1) Georgina Adam dichiara: NFT non sono un vantaggio per tutti 

    Georgina Adam, editorialista del Financial Times e per The Art Newspaper, è convinta che nonostante i vantaggi legati al mondo della crypto art questo mercato non sostituirà quello tradizionale ma piuttosto andranno in parallelo. Secondo la giornalista, infatti, il mondo crypto ha già iniziato ad imitare quello reale sia per quanto riguardo gli aspetti più positivi, come ad esempio le mostre digitali in gallerie reali, sia per per i problemi, soprattutto quelli legati a frodi o a violazione di proprietà intellettuale. 

    2) Le foto di Kurt Cobain vendute in NFT 

    Il fotografo Jesse Frohman mette all’asta NFT di “The Last Session”, l’ultimo servizio fotografico del frontman dei Nirvana Kurt Cobain. L’asta inizia il 3 fino al 7 maggio. L’offerta per il pezzo unico “Santo Graal” è 27,27 ETH (circa $72.000), ma i multipli “Nevermind Editions” e “In Utero Editions”sono in vendita a prezzi minori rispettivamente di 2,7 ETH (circa $7.000) e 1ETH (circa $2.600).

    3) Picasso in NFT: la svolta del collezionista Justin Sun 

    Justin Sun, il fondatore di TRON e CEO di BitTorrent, ha annunciato che il fondo JUST NFT ha lanciato ufficialmente “The First Collections”, che comprende l’ NFT  dell’opera “Femme nue coucheé au collier” di Pablo Picasso. Fin dalla sua istituzione il fondo ha acquistato i migliori lavori dei più grandi artisti presenti sul mercato, tra cui Picasso e Warhol, con l’intento poi di trasformarle in NFT 

    Le 5 opere più costose di Jean-Michel Basquiat mai vendute all’asta

    Le 5 opere più costose di Jean-Michel Basquiat mai vendute all’asta

    Scandali e prezzi da capogiro. Scopriamo insieme le 5 opere più costose dell’artista!

    L’animo turbolento e lo stile assolutamente riconoscibile hanno reso Jean-Michel Basquiat uno degli artisti più amati della storia dell’arte. Le sue opere sono caratterizzate da immagini solo all’apparenza semplici, ispirate alle culture afroamericane, africane, azteche e all’Art Brut di Jean Dubuffet. Nel 1988 il tragico evento: muore a causa di un’overdose, a soli 27 anni, avvenimento che alimenterà il mito dell’artista “tormentato” e lo farà diventare un fenomeno mondiale.

    Basquiat è ad oggi uno degli artisti più apprezzati e quotati nel mercato dell’arte e le sue opere vengono vendute per cifre milionarie. Scopriamo insieme quali sono le 5 opere di Basquiat più costose mai vendute in asta!

    1.Untitled, 1982 venduta per $110.5 milioni 

    Si tratta del dipinto più costoso di Basquiat mai battuto all’asta. L’opera, venduta a maggio del 2017 durante l’asta serale di arte contemporanea organizzata da Sotheby’s New York, ha raggiunto i $110.5 milioni, superando di gran lunga il prezzo di stima di $ 60 milioni. Il dipinto è stato acquistato dal miliardario giapponese Yusaku Maezawa, che solo un anno prima aveva acquistato la seconda opera più costosa dell’artista. Al momento della vendita, il dipinto è diventato una delle 10 opere più costose di tutti i tempi.

    2.Untitled (Devil), 1982 venduta per $57.3 milioni

    L’opera è stata venduta da Christie’s New York nel maggio 2016 per $57.3 milioni al collezionista giapponese Yusaku Maezawa. Si tratta di un dipinto considerato icona dai collezionisti di Basquiat perché presenta l’immagine del diavolo, soggetto ripreso in diversi lavori dell’artista. La vendita da parte del collezionista Lindemann di Untitled (Devil) è stata una scelta astuta, poiché il mercato di Basquiat in quel periodo stava registrando un grave calo e questo ha permesso di concentrare l’attenzione dell’asta sulla singola opera.

    3.Dustheads, 1982 venduta per $48.8 milioni 

    A maggio del 2013, Dustheads è stata venduta da Christie’s New York per $48.8 milioni. Due anni dopo l’asta, un’indagine del New York Times sul riciclaggio di denaro ha rivelato che l’opera era stata venduta al finanziere malese Jho Low, accusato in seguito di appropriazione indebita di fondi appartenenti ad una società gestita dal governo, da lui utilizzati per concedersi uno stile di vita lussuoso. Inoltre, l’opera sarebbe stata utilizzata da Low come garanzia per un prestito dalla divisione dei servizi finanziari di Sotheby’s, ma i proventi del prestito sono stati utilizzati per costruire uno yacht. Low quindi è stato inadempiente al prestito, ma una successiva vendita privata ha ripristinato il prezzo a $35 milioni.

    4.Flexible, 1984 venduta per $45.3 milioni

    A maggio 2018, Phillips ha presentato in asta l’opera Flexible con una stima di circa $20 milioni. La scelta era dettata dal fatto che, a differenza di molte opere di Basquiat, non si tratta di un dipinto su tela, ma di un supporto composto da listelli di recinzione. Ciò che ha contribuito a raggiungere una somma di $45,3 milioni è stata l’immagine di un re mitico, una misteriosa figura centrale che appare nelle opere più preziose di Basquiat.

    5.Warrior, 1982 venduta per $41.9 milioni 

    L’opera, raffigurante un soggetto incoronato che brandisce un’arma, è stata venduta a marzo 2021 da Christie’s Hong Kong per $41.9 milioni ad un acquirente che durante l’asta era in chiamata telefonica con lo specialista di arte contemporanea Jacky Ho, superando così Alex Rotter, cliente del presidente di Christie’s New York.

    L’amministratore delegato di Christie, Guillaume Cerutti, ha confermato l’opera di Basquiat venduta a un acquirente asiatico.

    E tu, vorresti le opere di Basquiat nella tua collezione?

    Photo Credits: JEAN-MICHEL BASQUIAT, NEW YORK, 1985. PHOTOGRAPH BY EVELYN HOFER/GETTY IMAGES.

    Crypto Art e celebrità

    Crypto Art e celebrità

    Da Snoop Dogg a Grimes: ecco 5 celebrità che si sono unite al mondo NFT

    Dopo che l’universo della Crypto Art si è affermato ed è riuscito a conquistare l’attenzione di tutti, anche le celebrità vogliono creare i loro NFT.

    Sei pronto a scoprire 5 nomi di celebrità che si sono unite al mondo della Crypto Art?

    1)Snoop Dogg

    Uno dei rapper più eccentrici e visionari del mondo poteva farsi scappare questa occasione? Snoop Dogg ha rilasciato una raccolta di NFT chiamata “A Journey with the Dogg”, una collezione di ricordi legati ai primi anni della sua carriera e della sua infanzia. L’asta si è conclusa il 2 aprile e una parte del ricavato è stata devoluta a favore dei giovani artisti emergenti, e alla Youth Football League di Snoop.

    2) Lindsay Lohan

    Dopo aver venduto a febbraio il suo gettone sulla piattaforma Rarible per $ 50.000, la star del cinema Lindsay Lohan ha da poco pubblicato su FansforeverLullaby”, il suo nuovo singolo musicale in versione NFT. La Lohan da così la possibilità di vivere quella che definisce “un’esperienza mai vista prima“.

    3) Aphex Twin

    Il 14 marzo, Il DJ e produttore Aphex Twin ha venduto sulla piattaforma Foundation, il suo primo NFT per $ 128.000.

    L’opera si chiama “afx \ / weirdcore \ blockscanner” ed è frutto di una collaborazione con il visual artist  Weirdcore.

    Il musicista ha dichiarato in un Tweet quanto segue: “spenderemo una parte del denaro per piantare alberi e donare a progetti di permacultura o installarli noi stessi, a seconda di quanto otteniamo“.

    4)  Grimes

    La musicista canadese, dopo aver venduto opere NFT su NiftyGateway per 6 milioni di dollari, è diventata un nome noto anche nel mondo della Crypto Art. La collezione, composta da 10 opere, è incentrata su “WarNymph”, l’avatar digitale creato da lei stessa in occasione dell’uscita del suo quinto album “Miss Anthropocene”. Gli NFT presentano uno scenario stravagante e sognante, in perfetto stile Grimes. 

    5) Paris Hilton

    L’ereditiera più famosa al mondo ha deciso di mettere in vendita la sua prima collezione NFT sul marketplace Nifty Gateway. Planet Paris, composta da tre opere create in collaborazione con il designer Blake Kathryn ha riscosso un enorme successo: in poco tempo i pezzi sono andati sold out. Le prime due opere, Hummingbird Nn My Metaverse e Legendary Love, sono state vendute in serie e hanno raggiunto $10.000 ciascuna per un totale di $220.000, mentre l’ultima opera, Iconic Crypto Queen è stata venduta come pezzo unico, superando i $1,1 milioni.

    E tu, sei pronto a scoprire chi sarà la prossima star a vendere i suoi NFT?

    Jeff Koons lascia Gagosian e David Zwirner Gallery per andare alla Pace Gallery

    Dopo anni di collaborazione, l’artista più venduto nel mondo decide di prendere un’altra strada e le motivazioni sono tutte da scoprire… 

    Breaking news: Jeff Koons, l’artista vivente tra i più quotati nel mercato dell’arte, ha interrotto i rapporti lavorativi con Gagosian Gallery e David Zwirner Gallery che lo rappresentavano rispettivamente dal 2001 e dal 2013 per lavorare esclusivamente con la Pace Gallery

    Le dichiarazioni rilasciate dai diretti interessati sono di amichevole circostanza. Il gallerista David Zwirner augura il meglio all’artista, mentre Larry Gagosian si è limitato a dichiarare che sembra una “buona mossa”. Dal canto suo l’artista americano conosciuto per le sue scintillanti sculture di alluminio vendute per milioni di dollari ha semplicemente detto “Mi è sempre piaciuta l’idea di avere più di una galleria a rappresentarmi, dove le persone potevano rivolgersi per trovare le mie opere. Ora è arrivato il momento del cambiamento”. La situazione pandemica deve aver portato Koons a riflettere su una scelta di cambio di rotta a favore della Pace Gallery fondata nel 1960 da Arne Glimcher e oggi guidata dal Presidente e CEO Marc Glimcher.

    Solo lo scorso anno, ad Aprile 2020, in piena crisi per le chiusure delle gallerie in tutto il mondo, era stata proprio la Pace ad essere al centro dell’attenzione quando pur vantando una potenza economica notevole e ben otto sedi sparse nel mondo tra Londra, Hong Kong, Ginevra o Seoul proprio la sede di New York aveva fatto un taglio del 25% del personale, scatenando non pochi malumori.  

    La crisi della Megas sembra essere passata e ora una nuova sfida la attende: essere l’unica galleria a rappresentare Jeff Koons, l’artista vivente più quotato nel mondo. La prima mostra personale di Koons con la nuova galleria è prevista nel 2022 all’interno della sede californiana di Palo Alto: una sola opera al centro della scena. Segue poi nel 2023 un solo show più imponente nella storica sede di New York, dove Koons svelerà un nuovo progetto a cui pare stia lavorando da anni

    Un annuncio che scuote il mondo dell’arte e che equivale ad un grande cambiamento nella classifica del potere in questo settore. Anche perché arriva poco dopo un altro clamoroso abbandono: prima di Koons, infatti, anche lo svizzero Urs Fischer ha interrotto la sua collaborazione con Gagosian per passare proprio nella scuderia della Pace. Una semplice coincidenza o l’inizio qualcosa di più grande? 

    Se da un lato, la motivazione di Koons legata alla svolta professionale potrebbe essere vera, è anche necessario sottolineare che il mercato dell’artista ha registrato un declino negli ultimi anni ed è stato coinvolto insieme a Gagosian e Zwirner in cause multimilionarie per la mancata consegna di alcune opere commissionate da collezionisti come il finanziere Steve Tananbaum e il dealer Fabrizio Moretti.  

    Nel 2017 le vendite della serie “Gazing Ball” da Gagosian, non erano state particolarmente brillanti e Koons era stato così costretto a ridurre il personale che lavorava per lui. 

    Nel frattempo la sua produzione si è orientata sempre più verso processi di fabbricazione maggiormente high-tech, fattore che probabilmente può essere stato decisivo nella scelta di Pace come nuova galleria dato il grande interesse mostrato da questo spazio per le nuove tecnologie, ribadito anche nel proprio Statement e rappresentando il collettivo teamLab già dal 2019 fondatori del più grande museo di Arte Digitale nel mondo, il MORI Building Digital Art di Tokyo.  

    L’attenzione di Pace per il rapporto sempre più importante tra Arte e Tecnologia è un elemento fondamentale che si ricollega direttamente anche alla scelta di Fischer: intenzionato infatti a vendere i suoi primi pezzi NFT, lo scultore svizzero ha lasciato Gagosian, che avrebbe preferito avere più tempo per considerare e riflettere sul fenomeno della Crypto Art e la tecnologia Blockchain.

    La scelta di una galleria è infatti imprescindibile per la continua crescita della carriera di un artista, anche se le sue quotazioni sono già milionarie: cambiare strada potrebbe portare a nuovi ed entusiasmanti progetti.

    Non resta che attendere i risultati della nuova collaborazione tra Jeff Koons e Pace Gallery. 

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 29 APRILE 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 29 APRILE 2021

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    L’opera di Jean-Michel Basquiat “Free Comb with Pagoda

    1) L’NFT di Basquiat ritirato dall’asta per mancata licenza

    Free Comb with Pagoda, disegno su carta di Jean-Michel Basquiat messo in vendita come NFT sul marketplace di OpenSea è stato ritirato dall’asta per l’assenza della licenza e dei diritti sull’opera da parte del venditore. A confermare quanto detto è David Stark, Responsabile dell’Archivio Basquiat: “La proprietà di Jean-Michel Basquiat possiede il copyright dell’opera d’arte a cui si fa riferimento. Nessuna licenza o diritto è stato ceduto al venditore e l’NFT è stato successivamente rimosso dalla vendita.”

    2) David Datuna e la Dole Sunshine Company insieme per creare NFT

    L’intraprendente David Datuna, artista che nel 2019 ad Art Basel ha mangiato la banana da $ 120.000 di Maurizio Cattelan, è tornato a far parlare di sé. Datuna ha deciso di avviare una collaborazione con la Dole Sunshine Company per la creazione di opere NFT incentrate sul tema dell’alimentazione. Dal 6 maggio gli NFT sono disponibili su Rarible mentre il ricavato sarà devoluto al Boys & Girls Clubs of America

    3) Nuovi drops in arrivo: tra questi l’attesissima collezione di Beeple

    Settimana di drop nel mondo NFT su Nifty Gateway: ci aspettano artisti, DJ e musicisti leggendari. Tra questi la leggenda hip-hop DJ Premier, il DJ e produttore Calvin Harris e Steve Aoki. Inoltre, ultima ma non per importanza, l’attesissima “Spring/Summer Collection 2021 蜂鸟: 2021年春夏系列 dell’artista Beeple.

    Photo Credits. Umbilical Chord by Steve Aoki and Maciej Kuciara

    Rubare NFT? Secondo il misterioso “Banksy degli NFT” è possibile

    Rubare NFT? Secondo il misterioso “Banksy degli NFT” è possibile

    Il progetto chiamato “NFTheft” spiega perché sarebbe possibile riprodurre e rubare gli NFT, minando il loro valore fondamentale di non fungibilità.

    Viene chiamato il “Banksy degli NFTs” e il suo obiettivo è smentire la non riproducibilità degli NFT (non fungible tokens) facendo crollare le basi su cui si regge il nuovo mercato della crypto arte

    Sotto lo pseudonimo di Monsieur Personne (“Signor Nessuno”) l’artista ha cercato di smorzare il clamore intorno alla Crypto Mania sollevando questioni spinose sulla codifica degli NFT, le possibili violazioni del copyright e i conseguenti danni per artisti e collezionisti.

    Con il progetto “NFThief” Personne avrebbe trovato il modo per riprodurre gli NFT prodotti dai crypto artisti, acquisendone la proprietà.

    Questo processo prende il nome di “Sleep minting” e consiste in un’operazione di crypto contraffazione che permette di coniare gli NFT presenti nei wallet degli artisti e trasferire la loro proprietà autoriale senza che questi possano accorgersene.

    Come è possibile?

    Questo accadrebbe, sempre secondo il “Banksy degli NFT”, a causa di un difetto strutturale negli SMART CONTRACT, che farebbe in modo che le transazioni appaiano legittime sulla Blockchain, esattamente come se l’artista le avesse effettuate, ma inconsapevolmente.

    “Un artista può essere costretto ad affermare inconsciamente la paternità sulla Blockchain di Ethereum proprio come un disturbo del sonnambulismo può costringere qualcuno a ballare fuori dalla propria camera da letto mentre è in un sonno profondo” – sostiene Personne.

    Per dimostrare il suo punto di vista, il 4 aprile Personne ha creato una presunta “seconda edizione” dell’opera di Beeple “Everydays: The First 5,000 Days” venduta a $69,3 milioni da Christie’s e acquistata dal collezionista Metakovan pseudonimo di Vignesh Sundaresan.

    Successivamente Personne ha affermato di aver regalato l’NFT contraffatto (identificato come Token ID 40914) ad un utente dal nickname Arsenio Lupin che a sua volta l’ha messo in vendita su Rarible e Opensea, due dei più grandi mercati NFT, che hanno poi bloccato l’operazione.

    Monsieur Personne non vuole sabotare il mercato NFT e mettere in discussione la potenzialità della tecnologia blockchain: il suo intento è quello di far luce sui presunti difetti tecnologici per mostrare come possano essere risolti. Personne ritiene dal suo punto di vista che i principali problemi di sicurezza e vulnerabilità degli smart contract siano stati ignorati per far posto alla corsa al crypto oro.

    Ricordiamo che gli NFT sono alla base dello sviluppo di una nuova economia digitale basata sulla Blockchain e i cosiddetti SMART CONTRACT ossia “contratti intelligenti” digitali, attraverso i quali l’opera risulta digitalmente firmata dall’artista, offrendo ai collezionisti la garanzia della sua autenticità e provenienza.

    Essere consapevoli delle criticità che può presentare il sistema crypto & NFT, ancora poco normato e regolamentato, è fondamentale in questo momento di frenesia iniziale. 

    D’altra parte anche senza l’intervento di Personne, gli operatori del mercato avrebbero comunque scoperto, attraverso canali diversi dalla Blockchain, se Beeple avesse effettivamente coniato una seconda edizione di “Everydays”.

    Tuttavia, se malintenzionati con una conoscenza avanzata delle tecnologie iniziassero a sfruttare presumibilmente le vulnerabilità riscontrate da Personne nei contratti ERC721, il mercato NFT potrebbe cadere in una crisi di falsificazione, esattamente come sta avvenendo nel mercato dell’arte fisica – per la quale negli anni non sono mancate ricerche che hanno dimostrato che fino al 50% dell’arte che viene immessa nel mercato è falsa o di errata attribuzione.

    Per inciso, lo stesso Personne sostiene che l’80% degli NFT sul mercato non sono validi e devono essere ricreati a causa della loro vulnerabilità allo sleep minting.

    È una stima difficile da confermare: tuttavia i rischi finanziari a cui l’intero sistema NFT – e non solo quello legato all’arte – andrebbe incontro sono talmente alti da indurre i maggiori players a far chiarezza e risolvere tutte le problematiche a tutela degli artisti, collezionisti e professionisti del settore.

    E tu, sei pronto a scoprire il Banksy degli NFT?

    Il digitale sta cambiando la gestione delle collezioni d’arte

    Il digitale sta cambiando la gestione delle collezioni d’arte

    Quali sono i vantaggi per i Collezionisti di iniziare a gestire la propria collezione d’arte con il supporto delle nuove tecnologie? 

    Ecco i 4 principali vantaggi

    Collezionare opere d’arte è una passione dirompente, in costante crescita ed evoluzione, che non si è placata neppure in epoca di pandemia. Ma con l’avvento del digitale a supporto dell’arte, anche la gestione delle opere e delle raccolte si aggiorna, soprattutto per il collezionismo più attento e in particolare quello dei Millennials, che prende sempre più piede nel sistema e nel mercato ed è alla ricerca di immediatezza, sicurezza e innovazione per la gestione delle proprie raccolte.

    Scopriamo quali sono i principali vantaggi che il digitale offre per la gestione, tutela e valorizzazione della propria raccolta!

    1.Facilità di inserimento delle informazioni

    L’accessibilità e la semplicità di utilizzo è l’elemento principale che determina il successo di un gestionale per l’arte. Le nuove piattaforme digitali sono ideate con lo scopo di offrire ai collezionisti una maggiore facilità di utilizzo. Niente più sistemi complessi e antiquati, quindi. In ogni momento è possibile accedere – tramite pc, tablet e smartphone – alla propria collezione. Come con Art Rights, dove grazie al servizio di ART MANAGER è possibile inserire tutte le informazioni sulle opere in modo semplice e immediato per oltre 200 campi di compilazione che vanno dalle Informazioni principali sull’opera, al Condition Report fino alle Informazioni Economiche o sulle specifiche di trasporto e movimentazione. Questo consente di avere a portata di mano tutte le informazioni fondamentali relative alle opere, senza il rischio di perdita di dati o limitazioni alcune.

    2.Informazioni a portata di mano e contatto rapido con i professionisti

    La gestione digitale e ordinata delle informazioni sulle opere permette di rendere più rapido e veloce  il contatto con servizi specifici, come la consultazione di esperti del settore e la condivisione della documentazione necessari alla vendita o al prestito delle opere, tutto tramite un semplice click. Grazie al servizio ART CONCIERGE offerto su Art Rights entrare in contatto con i migliori professionisti dei servizi per l’arte non è mai stato così semplice: selezionando una o più opere dall’Art Manager è possibile contattare il professionista per una consulenza o la richiesta di un preventivo condividendo in modo sicuro e in totale privacy il Passaporto dell’Opera d’Arte creato sulla piattaforma.

    3.Archiviazione digitale

    Non bastano più gli archivi fisici per conservare le proprie opere. E’ risaputo che la dimensione materiale dell’opera sia in costante pericolo, a causa di possibili incendi, allagamenti, umidità e ambienti con temperature alterate. Sempre più collezionisti si stanno avvicinando ai sistemi tecnologici di gestione delle opere per digitalizzarle e metterle così al sicuro da eventuali danni. Per questo la piattaforma Art Rights permette, attraverso il Passaporto dell’opera, di registrare tutte le informazioni sui singoli oggetti per una condivisione rapida delle specifiche tecniche con la compagnia assicurativa in caso di sinistro.  

    4.Protocollo di sicurezza per lo scambio delle informazioni  

    Una delle maggiori preoccupazioni dei collezionisti riguarda la sicurezza dei dati delle opere immessi su una piattaforma digitale. Le nuove tecnologie al servizio dell’arte sono in grado di ridurre drasticamente il rischio di perdita o furto dei dati, grazie a rigidi protocolli di sicurezza come la tecnologia Blockchain, a favore della risoluzione di problematiche sulla provenance, la manipolazione dei prezzi e la mancanza di trasparenza delle informazioni sulle opere d’arte. 

    Art Rights grazie ad un innovativo sistema a valenza legale conforme alla Legge del Diritto d’Autore con Utenti Verificati e data certa con tecnologia Blockchain diventa standard sicuro per lo scambio delle informazioni.

    E tu, sei pronto a innovare la gestione della tua collezione d’arte?

    Nuovo drop di Beeple in arrivo su Nifty Gateway: ci aspetta un altro record milionario?

    Nuovo drop di Beeple in arrivo su Nifty Gateway: ci aspetta un altro record milionario?

    Il 30 Aprile il Crypto Artist più famoso del momento è pronto per rilasciare una nuova serie di NFT: ecco tutti i dettagli sulle opere di Beeple per la Spring/Summer collection 2021

    Beeple è finalmente pronto a tornare sulla scena del mercato NFT! L’artista da $69 milioni ha annunciato il suo ritorno in grande stile con la nuova “BEEPLE: SPRING/SUMMER COLLECTION 2021 蜂鸟: 2021年春夏系列” in esclusiva per Nifty Gateway con asta aperta dal 30 aprile al 2 maggio

    Con un messaggio sul suo sito web accoglie tutti i suoi collezionisti e fan: “Non mi fermo finché non sono nel MoMA …. poi non mi fermo finché non vengo cacciato dal MoMA, lol”. 

    I DETTAGLI SULLE OPERE

    Le opere previste in questa nuova release sono in totale 11 disponibili in più edizioni, alcune delle quali anche in 100 esemplari. Tra di esse ci sono “Rebirth”, “Gigachad”, “Biological Collectible”, “Abundace”“January 1ST, 2021” che potrebbe riservare delle sorprese ai collezionisti e ai compratori desiderosi di possedere un’opera dell’artista: pagando semplicemente $1 per poter accedere all’asta, 100 fortunati acquirenti verranno sorteggiati dallo stesso artista e potranno ricevere in regalo un esemplare di uno degli NFT

    In edizione unica invece Beeple ha riservato le opere “30K”, “HEY”, “DICK MILKING FACTORY” e “BLOODY MONKEY”

    PER OGNI OPERA UNA SCHEDA DI DESCRIZIONE

    Sul sito di Beeple è possibile vedere quali sono le opere parte della Spring/Summer Collection 2021, dove per ogni NFT è presente una scheda di descrizione compresi i dettagli tecnici.

    Per l’opera intitolata “30K” il Crypto Artist presenta il numero del giorno #4995 corrispondente alla celebre serie “Everydays: the first 5000 days” venduta in asta da Christie’s e la data di realizzazione: 1 febbraio 2021.

    Segue un’immagine dell’opera in alta risoluzione, dove al centro della scena ci sono due tori immortalati nell’atto dell’accoppiamento e il simbolo d’oro di un Bitcoin che risplende. Una nota di Beeple descrive in poche righe l’immagine: “La cerimonia del dimezzamento è la parte più insolita della moderna produzione di bitcoin in cui i proprietari scommettono sull’efficienza con cui un toro alfa può inseminare il mercato”.

    Non mancano inoltre indicazioni tecniche quali: Token ID, Etichetta, Data di Creazione, Data di conio del token, la Collezione a cui appartiene e il numero di edizione.

    Beeple fornisce inoltre ulteriori specifiche tecniche, proprio come fosse un approfondimento sui “materiali” dell’opera, quindi vengono indicati i software utilizzati per la realizzazione come Cinema 4D, Octane Render e Photoshop, ancora la risoluzione originale corrispondente a 2400 x 3000 e le dimensioni del file 8,491,246 bytes.

    Per chi invece non può proprio permettersi l’acquisto, Mike Winkelmann nell’ottica di accessibilità alle sue opere, offre di scaricare l’immagine Wallpaper dell’opera.

    NFT CHE DIVENTANO FISICI

    La vendita sarà particolare, perché per i fortunati che riusciranno ad aggiudicarsi un lotto, riceveranno la copia fisica all’interno di una speciale cornice realizzata appositamente per le opere, che permette non solo di mostrarle al di fuori dello schermo digitale di uno smartphone, tablet o pc, ma anche in questa modalità inedita che accontenta i più. 

    Al di là del lotto premio, è comunque probabile supporre che tutte le opere di questa collezione saranno battute con un prezzo finale molto elevato. Proprio per questo Nifty Gateway ha chiesto una sorta di  “caparra” per chi fosse intenzionato a rilanciare più di $20.000 per ottenere un accesso speciale alle opere.

    Non ci resta che attendere per vedere cosa accadrà, certo è che in questo momento le opere NFT di Beeple sono tra le più desiderate!

    Photo Credits: Biological Collectible by Beeple

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 28 APRILE 2021

    LE NEWS DAL MONDO DIGITAL E NFT – 28 APRILE 2021

    Ogni giorno Art Rights Magazine seleziona le migliori notizie dal mondo dell’arte digital, per rimanere sempre aggiornati!

    1) Basquiat: all’asta un suo disegno NFT con originale da distruggere 

    Il disegno su carta di Jean-Michel Basquiat intitolato “Free Comb with Pagoda” (1986) è ora diventato un NFT in vendita su OpenSea ,dove le offerte per l’acquisto partono da 1 ETH (l’equivalente di circa $2.500).

    La particolarità dell’asta? L’acquirente che si aggiudicherà il pezzo avrà la possibilità di distruggere l’opera originale lasciando l’NFT come “l’unica forma rimanente” del lavoro di Basquiat. Il lato oscuro del mondo crypto….

    2) Beeple sulla copertina della rivista TIME 

    Beeple non sbaglia un colpo e si prende la copertina del TIME, una delle più autorevoli del mondo.

    Per il numero di Maggio il crypto artist ha rielaborato la prima pagina del magazine dedicato al futuro del business, per rappresentare l’accelerazione stratosferica della digitalizzazione nel nostro mondo, dove interessi e identità sono sempre più online. 

    3) Ritirato dal mercato NFT di Andre Oshea con l’attore Chadwick Boseman 

    L’opera NFT creata dal digital artist Andre Oshea che ritrae l’attore hollywoodiano Chadwick Boseman, con una candidatura postuma per il ruolo in “Ma Rainey’s Black Bottom” è stata ritirata dall’asta su Rarible per le polemiche suscitate. L’opera in vendita a $1,2 milioni ha scatenato gli haters verso Oshea, accusato di sfruttare la morte precoce dell’attore per profitto personale, che si è subito scusato pubblicamente e ha promesso di ridisegnare l’opera